Causa in corso
Simpliciano della Natività (al secolo: Aniello Francesco Saverio Maresca)
- Venerabile Servo di Dio -

Simpliciano della Natività (al secolo: Aniello Francesco Saverio Maresca)

(1827 - 1898)

Venerabilità:

- 16 luglio 2015

- Papa  Francesco

Sacerdote Professo dell’Ordine dei Frati Minori, Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane dei Sacri Cuori; un uomo di elevata spiritualità Eucaristica e un Religioso realmente innamorato di Cristo. L’amore per Dio lo riversò sui fratelli, prima occupandosi dei bambini poveri, poi al recupero delle prostitute. Il metodo impiegato per riscattare queste ragazze fu innovativo, in quanto mirava al loro recupero e al reinserimento nella società

  • Biografia
Visse la carità verso il prossimo, soprattutto nei confronti di coloro che furono i destinatari del suo amore premuroso di padre e fratello: le prostitute, i malati, ma anche le suore e i confratelli francescani

 

Il Venerabile Servo di Dio Simpliciano della Natività (al secolo: Aniello Francesco Saverio Maresca) nacque a Meta di Sorrento (Italia) l’11 maggio 1827 in una semplice e povera famiglia di mezzadri. Dal 1841 al 1844 frequentò la Scuola nautica e di costruzione navale a Piano di Sorrento. Sentita la vocazione alla vita religiosa, decise di entrare tra i Francescani Alcantarini, nel convento di S. Pietro d’Alcantara a Portici. Il 4 settembre 1844 fece la vestizione religiosa, prendendo il nome di Simpliciano della Natività. L’11 maggio 1848 emise la professione religiosa a Piedimonte di Alife e nel 1851 fu ordinato sacerdote. Ricevuta la patente di predicatore nello stesso anno, esercitò il ministero in diversi conventi della Provincia Alcantarina.

Nel 1854, ammalatosi di una grave forma di tisi tracheale, guarì, a suo dire, per intercessione di San Giuda Taddeo, verso il quale egli ebbe sempre una grande devozione, dedicandogli nel 1860 una biografia ed impegnandosi per la promozione del suo culto. Dopo la soppressione delle corporazioni religiose, il convento di Portici venne destinato a una scuola per ragazzi poveri. Il Servo di Dio vi insegnò dal 1866 al 1868 con esemplare dedizione.

In quegli anni, oltre alle difficoltà dovute ai mutamenti politici dell’Italia risorgimentale, vi erano difficoltà interne alla Provincia Alcantarina di Napoli, guidata dal Commissario provinciale, P. Epifanio di Gesù e Maria, il cui governo fu caratterizzato da divisioni e malcontento. In tale situazione, il Servo di Dio attuò un’opera di pacificazione.

Il 5 giugno 1869 venne chiamato a Roma dal Ministro Generale P. Bernardino da Portogruaro, presso il convento dell’Aracoeli, come Segretario generale della Procura degli Alcantarini e dei Recolletti. Contemporaneamente iniziò il ministero di confessore presso il vicino Ospedale della Consolazione, a favore delle malate di sifilide ivi ricoverate.

Dal 1874 al 1879 mantenne uno stretto rapporto con la Beata Anna Rosa Gattorno e con le Figlie di Sant’Anna di Roma, delle quali era confessore.

Venuto a conoscenza della realtà locale degradata dalla prostituzione, tra il 1873 e il 1874 preparò il progetto di un Ospizio orientato al recupero delle prostitute e al loro reinserimento nella vita sociale. Superate notevoli difficoltà, con l’appoggio di P. Bernardino da Portogruaro, nel 1879 il Venerabile Servo di Dio riuscì a dar vita, nel quartiere romano di Testaccio, all’Ospizio di riabilitazione e lavoro di S. Margherita, da lui stesso diretto, chiamando per la sua conduzione le Suore Alcantarine di Castellammare di Stabia. Il Ministro generale approvò l’Opera del Venerabile Servo di Dio in data 22 febbraio 1879. In seguito, su richiesta di alcune ricoverate, che volevano dedicarsi alla vita religiosa, fondò una nuova Congregazione di suore, con il nome di Suore Terziarie di Santa Margherita da Cortona, dette “Margheritine”. Il 21 febbraio 1886 vi fu la vestizione religiosa delle prime quindici religiose. La nuova Congregazione fu approvata dal Ministro generale dei Frati Minori e poi, in data 8 ottobre 1886, dal Cardinale Vicario di Roma. Nel 1885 l’Ospizio venne trasferito in un edificio presso Santa Balbina dove, tre anni dopo, si trasferì anche il Venerabile Servo di Dio. Fu egli stesso nel 1887 a scrivere Le Regole e Costituzioni delle Suore Penitenti Terziarie Francescane, sotto il patronato di Santa Margherita di Cortona, dette le Margheritine. Nel 1893 il Servo di Dio diede inizio alla pubblicazione della Rivista Riabilitazione e lavoro. Bollettino dell’Ospizio di Santa Margherita in Roma, con il quale farà conoscere l’attività della sua Opera, che si arricchì di nuove fondazioni a Capua, a Sorrento e a Tursi.

Ammalatosi di tumore osseo, morì a Roma il 25 maggio 1898.

 

INCHIESTA DIOCESANA

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Capua (Italia), dal 15 marzo 1997 al 5 giugno 1999, in ventinove Sessioni, con l’escussione di ventotto testi, di cui cinque ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 5 febbraio 2000.

 

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 28 gennaio 2003. A conclusione del dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 29 aprile 2014. I Consultori prescritti, i quali, definirono il Venerabile Servo di Dio un uomo di elevata spiritualità Eucaristica e un Religioso realmente innamorato di Cristo. L’amore per Dio lo riversò sui fratelli, prima occupandosi dei bambini poveri, poi al recupero delle prostitute. Quindi, su richiesta di alcune di loro che desideravano mettere la propria vita al servizio di altre donne bisognose, fondò la nuova Congregazione religiosa delle Suore Terziarie Penitenti di Santa Margherita da Cortona. Si adoperò con zelo e tenacia per tutelare le ragazze e la sua Fondazione, affrontando diversi problemi, fra i quali la resistenza dei malavitosi “protettori”, le ostilità di parte del clero e le chiacchiere della gente. Il metodo impiegato per riscattare queste ragazze fu innovativo, in quanto mirava al loro recupero e al reinserimento nella società.

In lui spiccarono le virtù dell’umiltà, della fortezza e della castità. Ebbe una notevole capacità di ascolto; per le ragazze fu confessore, educatore e guida spirituale.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 16 giugno 2015. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sull’esercizio delle virtù teologali e cardinali, sottolineando che il suo amore verso Dio si esprimeva soprattutto nella celebrazione della Santa Messa, nell’adorazione del Santissimo Sacramento, nell’orazione mentale e in una vita tutta orientata a servire il Signore e la sua Chiesa, cercando solo Lui tanto nella preghiera quanto nell’apostolato.

Visse la carità verso il prossimo, soprattutto nei confronti di coloro che furono i destinatari del suo amore premuroso di padre e fratello: le prostitute, i malati, ma anche le suore e i confratelli francescani.

Fu un uomo religioso che sapeva dare pace e serenità interiore, senza condannare e trasmettendo fiducia nella misericordia divina, speranza nel futuro, rispetto per il prossimo.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.