Causa in corso
Teresa Rosa Ferdinanda de Saldanha Oliveira e Sousa
- Venerabile Serva di Dio -

Teresa Rosa Ferdinanda de Saldanha Oliveira e Sousa

(1837 - 1916)

Venerabilità:

- 14 dicembre 2015

- Papa  Francesco

Del Terzo Ordine di San Domenico, Fondatrice della Congregazione di Portogallo delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena; compì un cammino spirituale in continua ascesa, sebbene costellato di ostacoli che superò con fede profonda, con fortezza e fiducia in Dio. Visse in povertà, offrendo la sua vita per il bene del prossimo. Già da laica si dedicò ad un apostolato di assistenza ai meno abbienti e realizzò opere di grande importanza sociale

  • Biografia
Fu una riformatrice della vita religiosa nell’intero Portogallo e seppe costituire una sorta di presidio ecclesiale in un’epoca di forte anticlericalismo

 

La Venerabile Serva di Dio Teresa Rosa Fernanda de Saldanha Oliveira e Sousa, nacque il 4 settembre 1837 a Lisbona (Portogallo), in una famiglia nobile, dalla quale ricevette una buona formazione umana e cristiana. Sua madre, donna colta e religiosa, la fece partecipare anche nell’Associazione di Carità della quale era Presidentessa e che si occupava di assistenza dei più poveri. Da adolescente, in seguito ad una grave infermità, sperimentò una profonda unione a Dio.

Nel 1855, dopo avere dipinto un Ecce homo, mossa dal profondo desiderio di consegnarsi al Signore, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, con l’autorizzazione del proprio confessore, fece voto privato di castità.

Nel 1857, in seguito all’arrivo a Lisbona delle Figlie della Carità provenienti della Francia, la Venerabile Serva di Dio iniziò un’attività di volontariato nella loro scuola e, due anni dopo, fondò l’Associazione Protettrice delle Bambine Povere, insieme ad altre giovani divenendone Presidentessa nel 1860.

In seguito all’espulsione delle Religiose, nel 1862 diede vita, con l’aiuto di altre donne, a un centro educativo per l’assistenza e promozione delle bambine povere. Con il passare del tempo comprese che il Signore la chiamava alla vita religiosa. Avrebbe voluto recarsi in Inghilterra, da una Terziaria Domenicana sua amica, per approfondire questa intuizione ma, il padre spirituale, il domenicano P. Giorgio Wiseman, le consigliò di fondare in Portogallo una Congregazione religiosa.

Consapevole dell’opposizione della propria famiglia, diede inizio al progetto come laica e, nel 1866, il Patriarca di Lisbona approvò tale fondazione. Le prime due vocazioni partirono per Drogheda (Irlanda), in un convento di Domenicane contemplative, con lo scopo di formarsi alla vita religiosa.

Su consiglio del Nunzio Apostolico, ella continuò a vivere nella casa paterna. Nel 1868 le prime religiose rientrarono in Lisbona e si stabilirono nella scuola che la Venerabile Serva di Dio aveva fondato.

Dopo la morte del padre, comprò un palazzo che adibì a Casa Madre della Congregazione. La Santa Sede concesse che il noviziato per la Serva di Dio fosse limitato a cinque mesi e venti giorni. Ella poté così emettere la professione religiosa il 2 ottobre 1887. Il 9 novembre seguente, venne eletta Superiora Generale della Congregazione, ufficio che conservò fino alla sua morte.

Nel 1910, con l’instaurazione della Repubblica in Portogallo, la Congregazione venne sciolta, le case espropriate e le religiose disperse. Ella non perdendosi d’animo, visse in una piccola abitazione in Lisbona e proseguì a prendersi cura delle religiose rimaste in Portogallo. Anche con quelle che, invece, dovettero andare all’estero, fondando case in Spagna, Brasile, Stati Uniti e Belgio, mantenne un intenso rapporto epistolare.

Morì l’8 gennaio 1916 a Lisbona (Portogallo).

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia patriarcale di Lisbona (Portogallo), dal 6 novembre 1999 al 17 novembre 2001, in trentadue Sessioni, con la raccolta documentale e l’escussione di ventotto testi, dei quali quattro ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 31 gennaio 2003.

 

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 26 febbraio 2008. A conclusione del dibattito, la risposta finale ai tre quesiti di rito, ossia sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativa.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 2 giugno 2015. I Consultori misero in evidenza che la Venerabile Serva di Dio compì un cammino spirituale in continua ascesa, sebbene costellato di ostacoli che superò con fede profonda, con fortezza e fiducia in Dio. Visse in povertà, offrendo la sua vita per il bene del prossimo. Già da laica si dedicò ad un apostolato di assistenza ai meno abbienti e realizzò opere di grande importanza sociale come l’Associazione delle Bambine Povere. Per l’epoca dimostrò lungimiranza e spirito di innovazione, riuscendo a comprendere ciò che occorreva alla società e alla Chiesa. Vinte le resistenze dei familiari e, soprattutto, del padre, fondò a Lisbona la Congregazione di Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena. La prudenza e la fortezza furono le virtù cardinali che maggiormente la contraddistinsero alla guida della nuova Congregazione. Fu una riformatrice della vita religiosa in Portogallo e seppe costituire una sorta di presidio ecclesiale in un periodo storico di forte anticlericalismo.

La sua spiritualità di tipo domenicano, anche per l’influsso dei direttori spirituali, si fondava sulla preghiera, lo studio e l’apertura al prossimo. Al centro si trovava la fiducia nella Divina Provvidenza. L’agire della Serva di Dio aveva alla base il motto “fare del bene sempre”.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 1° dicembre 2015. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso la storia della Causa ed il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne sottolineò l’esercizio eroico delle virtù. Ella compì un cammino spirituale in continua ascesa. Si dedicò, da laica, ad un apostolato di assistenza ai meno abbienti; realizzò opere di grande importanza sociale; dimostrò lungimiranza e spirito d’innovazione, riuscendo a comprendere ciò che, a quel tempo, occorreva alla Chiesa e alla società.

La prudenza e la fortezza furono le virtù cardinali che maggiormente la contraddistinsero alla guida della nuova Congregazione.

Fu una riformatrice della vita religiosa nell’intero Portogallo e seppe costituire una sorta di presidio ecclesiale in un’epoca di forte anticlericalismo.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.