Elisabetta (Isabella) di Portogallo

(1271-1336)

Beatificazione:

- 15 aprile 1516

- Papa  Leone X

Canonizzazione:

- 24 giugno 1626

- Papa  Urbano VIII

- Basilica Vaticana

Ricorrenza:

- 4 luglio

Regina del Portogallo, fu esemplare nell’opera di pacificazione tra i re e nella carità verso i poveri; rimasta vedova del re Dionigi, abbracciò la regola tra le monache del Terz’Ordine di Santa Chiara nel cenobio di Estremoz in Portogallo da lei stessa fondato, nel quale, mentre era intenta a far riconciliare suo figlio con il genero, fece poi ritorno al Signore.

Elisabetta, da regina, segue la propria via verso la santità curando i poveri e mettendo pace tra le dinastie dell’Europa del 1300. Dopo la morte del marito Dionigi, va in pellegrinaggio a Santiago de Compostela dove offre la sua corona, per poi chiudersi nel monastero delle Clarisse di Coimbra.

  • Biografia
"Sostenne con eroica abnegazione prove e difficoltà, e agì come angelo di pace per appianare gravi dissidi sorti nell'ambito della famiglia e del regno" (Paolo VI)

 

Isabella d'Aragona, conosciuta anche come Sant'Elisabetta del Portogallo (Isabel de Aragão in portoghese e Elisabet d'Aragó in catalano), nacque a Saragoazza il 4 gennaio 1271, terzogenita del re d'Aragona, di Valencia e conte di Barcellona Pietro III il Grande e di Costanza di Sicilia.

A soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma in esso Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità. Svolse opera pacificatrice in famiglia e, come consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna.

Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la propria corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato.

Dopo la morte avvenuta nel 1336 ad Estremoz in Portogallo, il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra. Nel 1612 lo si troverà incorrotto, durante un'esumazione, collegata al processo canonico per proclamarla santa.

Fu canonizzata a Roma da Urbano VIII nel 1625.