Maria Costanza Panas (al secolo: Agnese Pacifica)

Maria Costanza Panas (al secolo: Agnese Pacifica)

(1896 - 1963)

Venerabilità:

- 10 ottobre 2016

- Papa  Francesco

Beatificazione:

- 09 ottobre 2022

- Papa  Francesco

Monaca professa delle Clarisse Cappuccine del Monastero di Fabriano; fu donna appassionata e senza mezze misure, religiosa con i piedi per terra, con gli occhi rivolti al cielo, ma con le mani nella pasta del concreto quotidiano

  • Biografia
  • Decreto sul Miracolo
  • Decreto sulle Virtù
Pur facendo quello che facevano tutte, le sue azioni erano diverse, anche se nessuna sapeva spiegare come e perché

 

Maria Costanza Panas (al secolo: Agnese Pacifica) nacque il 5 gennaio 1896 ad Alano di Piave (Belluno, Italia), in una famiglia cristiana e di modeste condizioni economiche. Nel 1902, i genitori dovettero emigrare in America in cerca di lavoro, affidando la piccola alle cure del nonno paterno e di uno zio sacerdote. Frequentando la scuola pubblica a Venezia, nel periodo adolescenziale, la Beata fu combattuta fra l’ambiente scolastico laico e liberale e l’atmosfera spirituale del collegio delle Suore Canossiane, presso il quale alloggiava.

Nel 1913, conseguito il diploma magistrale, iniziò ad insegnare nella scuola statale. Nel frattempo collaborò anche con il Corriere delle Maestre, pubblicandovi novelle e disegni. Nel 1914, in occasione di una missione parrocchiale organizzata dallo zio, conobbe Don Luigi Fritz che, divenuto suo padre spirituale, le parlò delle Clarisse Cappuccine di Fabriano.

Sentendosi chiamata alla vita consacrata, nel 1917, all’insaputa dei familiari perché erano contrari, lasciò la casa paterna e, accompagnata dal suo direttore spirituale, partì per Fabriano, dove entrò nel Monastero delle Clarisse Cappuccine. Terminato il Noviziato, emise la professione semplice l’8 maggio 1919 e quella solenne il 19 maggio 1922. Per sentirsi maggiormente spronata ad affrontare le difficoltà del vissuto quotidiano, dopo la professione dei consigli evangelici aggiunse cinque propositi, che mantenne per sempre: umiltà, spirito di fede, devozione alla Madonna, aiuto alle anime e conformità alla volontà di Dio. Inoltre, nel 1925, confidando nell’aiuto della grazia, fece altri due voti: quello di “totale abbandono in Dio” e quello di “morire per far vivere Gesù nelle anime”.

Nel 1927 fu nominata Maestra delle Novizie e, nel 1936, venne eletta Abbadessa, incarico che mantenne per sedici anni.

Nel 1942, l’Arcivescovo di Ferrara le chiese di occuparsi della riforma del Monastero delle Clarisse Cappuccine della sua città. Pertanto, per sette mesi, la Serva di Dio si trasferì a Ferrara per tale opera.

Nel 1955 fu eletta anche Consigliera della Federazione dei Monasteri delle Clarisse Cappuccine dell’Italia centrale e, nel 1958, fu nuovamente eletta Abbadessa.

Per la sua profondità spirituale, fu scelta da vari sacerdoti come guida spirituale. Contemporaneamente si dedicò alla stesura di varie meditazioni.

Nel 1960, a causa di un’artrite deformante e progressiva, accompagnata da gravi disturbi cardiaci e respiratori, fu costretta ad una forzata immobilità nell’infermeria del Monastero. Benché inferma, nel 1962, fu nuovamente eletta Abbadessa, con l’autorizzazione della Sacra Congregazione dei Religiosi.

Morì a Fabriano (Italia) il 28 maggio 1963.

 

Inchiesta Diocesana

L’Inchiesta Diocesana sulla vita, virtù, fama di santità e di segni si svolse presso la Curia ecclesiastica di Fabriano (Italia), dal 10 ottobre 1983 al 16 aprile 1988, in quarantaquattro Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali e vennero escussi sessantasette testi, di cui due ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 12 novembre 1993.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Ebbe luogo il 12 maggio 2015, presieduto dal Promotore della Fede, con la partecipazione dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che ella fu esemplare nell’osservanza della Regola delle Clarisse Cappuccine e nella carità con le consorelle. Si impegnò, inoltre, a non scrivere più, se non per Gesù, segno del suo “innamoramento” per Cristo. Nel governo del Monastero fu particolarmente apprezzata per la saggezza e la prudenza.

Molte persone, tra cui anche diversi sacerdoti, ricorrevano a lei per avere consigli o per trovare soluzioni ai loro problemi.

Abbandonata alla volontà del Signore, nutrì la speranza cristiana che la portò all’azione verso il prossimo anche dall’interno della clausura. Fu costante e tenace sino alla fine nel sostenere il progetto di vita orientato a Dio. Era dotata di un profondo senso ecclesiale e missionario.

La sua spiritualità di tipo francescano trovò solido fondamento nella Parola di Dio ascoltata, meditata e vissuta sull’esempio della Vergine Maria. Dallo Spirito Santo si lasciò docilmente plasmare; fece esperienza di doni particolari, come la scrutazione dei cuori. La liturgia, soprattutto l’Eucaristia, divenne il centro della sua vita, che trascorse fedele a Dio nell’umiltà, nella povertà, nella giustizia e nella temperanza. Visse gli ultimi anni, segnati dalla malattia e dalla rielezione ad Abbadessa, con fortezza evangelica e abbandono alla volontà di Dio.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Beata.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 4 ottobre 2016. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Beata, sottolineò che la sua vita fu alimentata dalla lettura e meditazione della Bibbia e dalla celebrazione liturgica; una vita totalmente dedicata a Dio, adorato e amato come Trinità.

Pur nella scelta della vita di clausura, il popolo percepiva con chiarezza la sua benevolenza e disponibilità verso tutti. Esemplare figlia di San Francesco, fu una guida sicura e materna per tante monache, per Vescovi, sacerdoti e laici. Il segreto di così larga fecondità era radicato nella profondità di una vita costruita sulla solida base del totale abbandono in Dio.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.

 

In vista della Beatificazione

Per la beatificazione, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di una neonata da “grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale; insufficienza multiorgano”. L’evento accadde nel 1985 ad Ancona (Italia). La piccola nacque a San Severino Marche (Macerata, Italia). Il decorso della gravidanza era stato regolare, ma alla nascita il liquido amniotico risultò fortemente tinto di meconio. Il quadro clinico della neonata si presentò molto grave, con insufficienza respiratoria, ipotonia muscolare ed emorragia cerebrale, elementi che, insieme all’insufficienza multiorgano, facevano prevedere inevitabili sequele neurologiche in caso di sopravvivenza. I medici decisero il trasferimento all’Ospedale “G. Salesi” di Ancona, nel Reparto di Rianimazione.

Mentre la piccola era quasi in fin di vita, i nonni materni, insieme alle Monache del Monastero delle Clarisse Cappuccine di Fabriano, invocarono l’intercessione della Beata. Il 29 novembre 1985 le condizioni della neonata, inaspettatamente, migliorarono fino alla risoluzione della principale sintomatologia, che avvenne il 7 dicembre 1985. Negli anni successivi non si manifestarono sequele neurologiche.

L’invocazione alla Beata fu univoca, mentre la neonata era in Terapia Intensiva in condizioni molto gravi. Sussiste il nesso causale tra l’invocazione e l’inattesa guarigione.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

FABRIANO

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Venerabile Serva di Dio

MARIA COSTANZA PANAS

(al secolo: Agnese Pacifica)

Monaca professa delle Clarisse Cappuccine

(1896-1963)

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DECRETO SUL MIRACOLO

 

La Venerabile Maria Costanza Panas (al secolo: Agnese Pacifica) nacque il 5 gennaio 1896 a Alano di Piave, in diocesi di Padova e provincia di Belluno. Poiché i genitori dovettero emigrare in America, per otto anni della sua infanzia venne affidata allo zio sacerdote. Nel corso degli studi conobbe autori di letteratura contemporanea e per un certo tempo condivise anche ideali liberali e laicisti. A ritrovare la fede la aiutarono soprattutto la direzione spirituale e la redazione di un diario, nel quale raccontava il proprio percorso interiore. Nel 1913 conseguì il diploma di maestra e iniziò ad insegnare. Trascorsi quattro anni e superata l’opposizione della famiglia, entrò nel monastero delle Clarisse Cappuccine di Fabriano. Vestì quindi l’abito e assunse il nome di Suor Maria Costanza. L’8 maggio 1919 professò i voti religiosi. All’età di 31 anni venne eletta Maestra delle novizie e nel 1936 divenne Madre Badessa, compito che svolse ininterrottamente per sedici anni. Divenne guida spirituale di molti, specialmente sacerdoti, e teneva una fitta corrispondenza epistolare. Nel 1942 fu anche mandata per alcuni mesi a Ferrara, per promuovere il ritorno delle consorelle alla vita claustrale. Nel 1955 venne nuovamente eletta Badessa e lo rimase fino alla morte. Gli ultimi tre anni di vita li trascorse a letto malata, ma non trascurò di operare sia in favore del monastero sia per la Federazione delle Clarisse Cappuccine dell’Italia centrale. Come il bambino nelle braccia della madre, la Venerabile Serva di Dio si addormentò nel Signore il 28 maggio 1963. Il 10 ottobre 2016 il Sommo Pontefice Francesco ne ha riconosciuto le virtù eroiche.

In vista della Beatificazione, la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio di questa Congregazione delle Cause dei Santi il caso, considerato miracoloso, di una neonata affetta da gravi infermità alla nascita, sopravvissuta senza alcun esito neurologico.

Quando venne alla luce il 23 novembre 1985, presentava insufficienza respiratoria, ipotonia muscolare e bradicardia. Dall’ospedale venne pertanto trasferita ad un altro istituto, distante circa 80 km. All’arrivo fu sottoposta ad esami strumentali e di laboratorio. Fu diagnosticata un’emorragia cerebrale e si emise una prognosi riservata quod vitam et valetudinem.

I nonni della neonata, venuti a conoscenza della gravità delle condizioni cliniche della piccola, invocarono l’intercessione della Venerabile Serva di Dio, che avevano conosciuto in vita e per la quale nutrivano profonda devozione. Si recarono anche al monastero delle Clarisse Cappuccine di Fabriano, per chiedere alle monache di unirsi nella preghiera.

Il 29 novembre successivo i sintomi presero a migliorare rapidamente e pervennero a completa risoluzione il 7 dicembre. Pochi giorni dopo la neonata venne dimessa dall’ospedale. Appaiono quindi evidenti la concomitanza cronologica e il nesso di causa tra l’invocazione alla Venerabile Serva di Dio e la guarigione della bimba, la quale da quel momento ha sempre goduto di buona salute fisica e mentale, ed è cresciuta sana.

Su tale evento, ritenuto miracoloso, presso la Curia ecclesiastica di Ancona dal 1° luglio 2011 al 19 febbraio 2019 fu istruita l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 24 gennaio 2020. La Consulta Medica, nella seduta del 22 aprile 2021, ha dichiarato che la guarigione fu rapida, completa e duratura, nonché inspiegabile per le leggi della medicina. Alla domanda se si sia trattato di un vero miracolo compiuto da Dio per intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Costanza Panas, i Consultori Teologi il 12 ottobre 2021 e successivamente i Padri Cardinali e Vescovi, nel corso della Sessione Ordinaria del 1° febbraio 2022, hanno dato risposta affermativa.

Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Consta il miracolo compiuto da Dio per intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Costanza Panas (al secolo: Agnese Pacifica), Monaca professa delle Clarisse Cappuccine, ossia la guarigione rapida, completa e duratura di una neonata da “grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale. Insufficienza multiorgano”.

Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma il 18 febbraio dell’anno del Signore 2022.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                        + Fabio Fabene

                                    Arciv. tit. di Montefiascone

                                    Segretario

 

 

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CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

FABRIANENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Venerabilis Servae Dei

MARIAE CONSTANTIAE PANAS

(in saeculo: Agnetis Pacificae)

Monialis professae Clarissarum Capuccinarum

 (1896-1963)

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DECRETUM SUPER MIRACULO

 

Venerabilis Maria Costanza Panas (in saeculo: Agnes Pacifica) die 5 mensis Ianuarii anno 1896 nata est Alani, Patavina in dioecesi et provincia Bellunensi. Cum parentes in Americam migrare deberent, octo per infantiae annos ad patruum sacerdotem est commissa. Studiis agendis temporis sui litterarum auctores cognovit atque liberalia placita et laicitatis aliquamdiu quoque communicavit. Quam maxime spirituale moderamen et scribenda acta diurna, quibus suum interius iter enarrabat, ad fidem renovandam adiuverunt. Anno 1913 magistrae adepta est diploma ac docere incepit. Quattuor annis peractis et parentum dissensione superata, Fabriani Clarissarum Capuccinarum ingressa est monasterium. Posthac vestem induit et Sororis Mariae Constantiae nomen assumpsit. Die 8 mensis Maii anno 1919 religiosa nuncupavit vota. Unum et triginta annorum aetate Magistra novitiarum electa est et anno 1936 Mater Abbatissa facta, munus quidem quo sedecim annos continenter est functa. Spiritualis multorum, in primis sacerdotum, fuit moderatrix ac frequens epistularum coluit commercium. Et aliquot menses missa est Ferrariam anno 1942, ut sororum claustralem vitam reustaurandam foveret. Abbatissa rursum electa est et usque ad finem permansit. Tribus postremis vitae annis degit in lecto, at minime seu pro monasterio seu pro Foederatione Clarissarum Capuccinarum Mediae Italiae operari neglexit. Uti puer in sinu matris suae, sic Venerabilis Serva Dei die 28 mensis Maii anno 1963 in Domino obdormivit. Cuius heroicas virtutes Summus Pontifex Franciscus die 10 mensis Octobris anno 2016 probavit.

Beatificationis respectu, Causae Postulatio huius Congregationis de Causis Sanctorum iudicio subiecit mirum ductum casum cuiusdam modo natae, gravibus infirmitatibus ortu confectae, quae necopinato ullo sine nervorum exitu vixit.

Cum in lucem die 23 mensis Novembris anno 1985 edita est, insufficientiam respiratoriam, musculorum hypotoniam et bradicardiam ostendit. Quapropter illo de valetudinario in alterum translata est, quod chiliometra circiter octoginta aberat. Cum pervenisset, instrumentorum vel laboratorii supposita est investigationibus. Diagnosis haemorrhagiae cerebralis edita est et prognosis quoad vitam et valetudinem reservata.

Modo natae avi, de clinicarum condicionum parvulae gravitate certiores facti, Venerabilis Servae Dei intercessionem exoraverunt, quam viventem cognoverant et in quam devotionem colebant. Ad monasterium Clarissarum Capuccinarum se Fabriani quoque contulerunt, ut moniales eorum precationi se iungerent petentes.

Insequenti die 29 mensis Novembris symptomata in melius properanter mutare inceperunt atque ad resolutionem die 7 mensis Decembris pervenerunt perfectam. Nonnullis diebus post, modo nata demissa est a valetudinario. Ergo concursus temporis evidens est et consequentia inter Venerabilis Servae Dei invocationem et infantis sanationem, quae exinde corporis mentisque semper fruita est valetudine atque sana adolevit.

Hoc de eventu, miro aestimato, apud Curiam ecclesiasticam Anconitanam-Auximanam a die 1 mensis Iulii anno 2011 ad diem 19 mensis Februarii anno 2019 Inquisitio dioecesana instructa est, cuius validitas iuridica per decretum diei 24 mensis Ianuarii anno 2020 ab hac Congregatione de Causis Sanctorum est agnita. Coetus Medicorum, diei 22 mensis Aprilis anno 2021 in sessione, celerem, perfectam et constantem sanationem declaravit, necnon ex legibus medicinae inexplicabilem fuisse. Posito dubio an de miraculo, Venerabili Serva Dei Maria Constantia Panas intercedente, divinitus patrato constaret, Consultores Theologi die 12 mensis Octobris anno 2021 ac postea Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria Sessione diei 1 mensis Februarii anno 2022 occurrente, adfirmativum votum protulerunt.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo divinitus patrato per intercessionem Venerabilis Servae Dei Mariae Constantiae Panas (in saeculo: Agnetis Pacificae), Monialis professae Clarissarum Capuccinarum, videlicet de celeri, perfecta ac constanti modo natae sanatione a “grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale. Insufficienza multiorgano”.

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 18 mensis Februarii a. D. 2022.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

FABRIANO

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Venerabile Serva di Dio

MARIA COSTANZA PANAS

(al secolo: Agnese Pacifica)

Monaca professa delle Clarisse Cappuccine

(1896-1963)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

«Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore» (Ct 8, 6a).

 

La crescente conformazione evangelica, segno del suo cammino spirituale che la vede sempre più concentrata in un intenso abbandono nell’amore di Dio e allo stesso tempo in un forte decentramento da se stessa per andare verso gli altri, segna e illustra la vita e la personalità della Serva di Dio Maria Costanza Panas.

La Serva di Dio (al secolo: Agnese Pacifica) nacque il 5 gennaio 1896 a Alano di Piave (Belluno) in una famiglia di piccoli proprietari tessili delle Prealpi venete. I genitori, a seguito dell’industrializzazione che tolse loro il lavoro artigianale, nel 1902 furono costretti a emigrare negli USA e ad affidare Agnese allo zio Don Angelo, cappellano a Asiago e poi arciprete a Enego, fino al loro ritorno nel 1910.

Educata dallo zio alla disciplina, la Serva di Dio frequentò la scuola primaria delle Canossiane a Feltre e a Vicenza per poi passare a Venezia nel collegio S. Alvise, frequentando l’istituto statale Nicolò Tommaseo, dove, nel 1913, si diplomò maestra. In questo ambiente incontrò lo spirito liberale e laicista e la letteratura contemporanea di Verga, D’Annunzio, Serao, Negri, subendo un certo sbandamento spirituale, pur mantenendo una corretta condotta, non senza qualche civetteria giovanile.

Iniziò subito ad insegnare nella frazione Conetta del comune di Cona (Venezia), apprezzata e lodata per i risultati ottenuti. In quel contesto incontrò Don Luigi Fritz, che l’accompagnò come direttore spirituale per tutta la vita, e iniziò un cammino di ravvedimento che la portò a vietarsi ogni precedente lettura e a darsi intensamente alla preghiera. Allo stesso tempo iniziò a scrivere un diario, nel quale racconta la sua maturazione spirituale, giungendo a fare il voto della penna: non scrivere per il resto della vita che per Gesù e di Gesù. Il suo scrivere produrrà una mole immensa di testi, dove non sempre la Bibbia era citata a conferma di quanto scriveva, ma era un pensare biblico che emergeva dalla sua intima e profonda familiarità con la Parola di Dio.

Fu un cammino di conversione, un travaglio di un grande cambiamento nella vita dello spirito, lasciandola a volte in uno stato di profonda malinconia, abbandonata in Dio. Solo la preghiera, l’adorazione notturna, la meditazione maturarono la sua felicità di donarsi totalmente a Gesù.

Dopo aver subito una forte e lunga opposizione in famiglia, la Serva di Dio entrò nel monastero di Fabriano l’11 ottobre 1917. Nutrì sempre per i genitori affetto e gratitudine. Solamente dopo molti anni incontrerà a Fabriano la mamma insieme con lo zio sacerdote.

Gli inizi della vita claustrale non furono semplici, ma ella affrontò con determinazione le varie difficoltà e si adattò al nuovo ambiente, tanto che molte consorelle le aprirono la loro anima e notarono la sua condotta coerente e gentile. Il 18 aprile 1918 Agnese Panas divenne Suor Maria Costanza, vestendo il saio di clarissa cappuccina. Al termine dell’anno di noviziato, l’8 maggio 1919 emise la prima professione, formulando nel contempo i suoi cinque propositi: l’umiltà come vera cognizione del proprio nulla, lo spirito di fede, la devozione alla Vergine Maria, l’aiuto alle anime, la conformità alla volontà di Dio. Successivamente, tra il 1925 e il 1933, aggiunse “tre suoi voti”: il totale abbandono in Dio, il dono della propria vita per le anime e il compimento di ciò che avrebbe reputato il più perfetto.

Nel compito di segretaria della Badessa, si mise a disposizione di chi avesse bisogno di aiuto, per cui doveva passare con sollecitudine e indifferenza dalla cucina al guardaroba, dalla portineria al giardino, sollecita ai bisogni di tutti. Il 19 maggio 1927, a 31 anni, venne eletta Maestra delle novizie e il 22 giugno 1936 Madre Badessa, compito che svolgerà per sedici anni consecutivi. Lungo questo periodo di governo abbaziale, data la sua statura spirituale l’allora Arcivescovo di Ferrara chiese la presenza della Serva di Dio per la riforma del locale monastero delle Clarisse Cappuccine. Madre Maria Costanza si trattenne a Ferrara dall’aprile al novembre 1942.

Ritornata a Fabriano riprese la guida dalle monastero, intensificando quello che già da tempo aveva iniziato: accogliere le persone che bussavano al monastero prediligendo i sacerdoti, alcuni dei quali divennero suoi figli spirituali, e allargando l’apostolato attraverso la grata conventuale con una fitta corrispondenza. Accoglieva senza mai dare la sensazione di fretta, dava tempo, ascoltava con interesse e consigliava con sicurezza donando serenità. Nelle sue lettere insegnava a scoprire il senso di certe situazioni esistenziali, specialmente i momenti di aridità o di oscurità, con quella finezza e affabilità di chi ha esperienza di simili purificazioni e ha imparato a camminare nella pura fede. A coloro che andavano da lei insegnava il modo di mantenere la serenità e la pace in mezzo ai propri limiti e debolezze e ad avere comprensione con se stessi e con gli altri. Con profonda sensibilità andava sviluppando una dimensione pedagogica della fede raccogliendo intorno a sé ogni categoria di persone: i bambini, le novizie, le persone in direzione spirituale, i sacerdoti, le consorelle.

Dopo un triennio di pausa, 1952-1955, così come prevedono le norme canoniche, la Serva di Dio venne nuovamente eletta Badessa nel 1955, compito che le consorelle le rinnoveranno con votazioni pressoché unanimi fino alla morte. Negli ultimi anni di vita, tre dei quali trascorsi a letto a causa di un’artrite deformante, accompagnata da una forte asma bronchiale e successivamente da flebite, crisi cardiache e nausea, venne eletta anche nel Consiglio Federale delle Clarisse Cappuccine dell’Italia centrale. Nel primo anniversario dell’allettamento, 1961, radunò le consorelle e chiese loro di cantare il Te Deum per il privilegio che Dio le aveva dato di portare la sua croce.

Il 28 maggio 1963 Madre Maria Costanza passò dal sonno alla morte, come lei stessa aveva sognato e previsto, definendo il passaggio come l’addormentarsi del bambino nelle braccia della mamma.

In virtù della fama di santità, dal 10 ottobre 1983 al 16 aprile 1988 si svolse presso la Curia Vescovile di Fabriano-Matelica l’Inchiesta diocesana, la cui validità venne riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 12 novembre 1993. Preparata la Positio, si è discusso secondo la consueta procedura se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 12 maggio 2015 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 4 ottobre 2016, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Serva Dei Mariae Constantiae Panas (in saeculo: Agnetis Pacificae), Monialis Clarissarum Capuccinarum e Monasterio Urbis Fabriani, in casu et ad effectum de quo agitur.

Hoc autem Decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

Datum Romae, die 11 mensis Octobris a. D. 2016.

 

ANGELUS Card. AMATO, S.D.B.

Praefectus

 

                                    + MARCELLUS BARTOLUCCI

                                    Archiep. tit. Mevaniensis

                                    a Secretis

 

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CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

FABRIANENSIS

Beatificationis et Canonizationis

Servae Dei

Mariae Constantiae Panas

(in saeeculo: Agnesis Pacificae Panas)

Monialis Clarissarum Capuccinarum e Monasterio Urbis Fabriani

(1896-1963)

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Decretum super Virtutibus

 

«Pone me ut signaculum super cor tuum, ut signaculum super brachium tuum, quia fortis est ut mors dilectio» (Ct 8, 6).

 

Crescens ad Christum praedispositio, signum eius iter spirituale quod eam ostendit magis magisque intentam in vehementissima derelictione in Dei amorem et eodem tempore in forti sua e persona discessu ut ad proximos omnino se verteret, vitam et ingenium Servae Dei Mariae Constantiae Panas feliciter notat et illustrat.

Serva Dei (in saeculo: Agnes Pacifica) die 5 mensis Ianuarii anno 1896 iuxta pagum v. d. Alano di Piave, Bellunensi in provincia, ex familia textrinorum parvorum dominorum Venetis in Prealpibus nata est. Parentes ob industrialem conversionem, quae eorum operam artificum infirmavit, anno 1902 in Foederatas Civitates Americae Septentrionalis emigrare debuerunt, qua re Agnesem ad propinquum sacerdotem Dominum Angelum, cappellanum Asiagensem et deinde archipresbyterum Enegensem, usque ad reditum suorum anno 1910 commiserunt.

Ab hoc disciplina instituta, Serva Dei ludum litterarum iuxta Sorores Canossianas Feltriae et Vicetiae adivit, postea ad collegium Sancti Aloisii Venetiis ingressa est, deinde institutum publicum “Nicolò Tommaseo” frequentavit ubi anno 1913 publicam docendi facultatem adepta est. Illo in ambitu spiritum liberalem et laicizatum necnon sui temporis litteraturam cognovit, qua re aliquantum animo suo perturbata est, etsi vitae rationem et mores semper servavit quamvis illecebris blanditiis iuvenili aetate indulserit.

Statim iuxta fractionem v. Conetta, pagi Conae Venetis in liminibus, docere incepit. Hic suo prospero exitu valde aestimata et laudata est. Illis in adiunctis Dominum Aloisium Fritz cognovit, qui eam tota vitae spiritualis moderatoris munere comitatus est, animi commutationis iter suscepit, cuius causa ipsa antegressas lectiones sibi vetabatur ut omnino ad ferventem orationem intenderet. Eodem tempore commentarios diurnos conscribere inchoavit, in quo eius spiritualis progressio enarrabatur, Serva Dei pervenit ad propositum voti calami in quo constitutum est nihil aliud scribere nisi pro Iesu et de Iesu. Eius opera litterarum fere immensam molem produxit, in qua non semper Scripturarum loci palam referebantur sed spiritus ac mens ipsarum Scripturarum, eius in sermone, propter eius intimam ac profundam Dei cum verbo familiaritatem profundebatur.

Iter fuit conversionis laborque magnae mutationis in spiritus vita quod eam interdum perduxit ad profundam animi aegritudinem cum sensu a Deo derelictionis. Tantum precatio et nocturna adoratio necnon commentatio ingeneraverunt in ea beatitudinem, cum se omnino donaret.

Serva Dei postquam forti ac longa oppositione familiae passa erat, die 11 mensis Octobris anno 1917 Fabrianensem monasterium ingressa est. Affectum ac benevolentiam erga parentes semper retinuit. Tantummodo multos post annos Fabriani cum matre sua et propinquo sacerdote ad colloquium convenit.

Exordia monasterii vitae expedita non evaderunt, sed ipsa summo animi consilio omnia impedimenta vicit et se novo ambitui eo accomodavit, ut multae consorores sua intima praecordia panderunt atque disciplinam eius et vitam exploraverunt et cohaerentem et humanam invenerunt. Die 18 mensis Aprilis anno 1918 Agnes Panas evenit soror Maria Constantia, sagum Clarissarum Capuccinarum induens. Expleto novitiatus anno, die 8 mensis Maii anno 1919 primam professionem emisit eodem tempore et sua quinque proposita edidit, scilicet humilitas quae nobis nihil esse meminit, spiritus fidei, devotio erga Virginem Mariam, auxilium animarum et denique convenientia Dei cum voluntate. Postea inter annum 1925 et annum 1933 et tria sua vota addidit, scilicet sui ipsius absoluta derelictio in Deum, oblatio vitae pro animis et perfectioris rei tantum adimpletio.

In exercitio muneris secretariae abatissae, semper prompta fuit omnium necessitatibus, qua re, summa sollecitudine et aequalitate, ex culina ad vestiarium atque ex ostiariatu ad hortum commeabat omnibus succurrens.

Die 19 mensis Maii anno 1927, tricesimum primum annum agens, electa est magistra novitiarum et die 22 mensis Iunii anno 1936 mater abatissa, quo munere sedecim per annos nulla intermissione functa est. Eius abatiae gubernio perdurante et eximia eius spirituali praestantia, illius aetatis Ferrariensis archiepiscopus petit ut Serva Dei localis monasterii Clarissarum Capuccinarum reformationi adesset. Qua re, Mater Maria Constantia Ferrariae a mense Aprilis ad mensem Novembris anno 1942 commorata est.

Cum ad Fabrianum rediit, monasterii regimen resumpsit et incepta feliciter perrexit et auxit, sua opera perficebatur in hospitatitate omnium qui ad ostium monasterii pulsarent, sacerdotes praeter ceteros diligens, quorum quidam spirituales filii eius evenerunt, opera autem apostolatus extra monasterii clatros per densissima commercia epistularum amplificabatur.

 Recipiebat omnes sine festinatione et aptam moram cuique interponebat, summo studio et delectatione audiebat, quemquam consilio iuvavit et serenitatem restituebat. Suis in epistulis ad difficiliores condiciones humanae existentiae detegendas et intelligendas, maxime tempora ariditatis vel obscuritatis, instituebat, illo acumine et fidentia illius quae usu experta est earum purificationum et in semitam purae fidei ambulare didicit. Ad illam accedentibus Serva Dei tradebat quomodo serenitatem et pacem propriis viribus et infirmitatibus custodire necnon quomodo sui comprehensionem et aliorum haurire. Summa humanitate modum ac fere rationem pedagogicam fidei constituit, circa se plures omni genere congregavit scilicet pueros, novitias, filios spirituales, sacerdotes et denique consorores.

Post intervallum trium annorum, ab anno 1952 ad annum 1955, secundum provisionem canonicarum normarum, Serva Dei, anno 1955, rursus abatissa electa est, quo in munere consorores eam, unanimis suffragiis, usque ad mortem iterum confirmaverunt. Extremis vitae annis, quorum tres in lecto tenebatur, ob gravem artritidem deformantem una cum fortibus spiritus bronchiorum angustiis, quibus postea accesserunt et phlebites et cordis perturbationes et denique nausea, electa est tamen in Consilio Foederali Clarissarum Capuccinarum mediae Italiae. Anno 1961 cum primum dies anniversaria primae suae infirmitatis et in lecto receptionis celebraret consorores suas congregavit et eis petit ut hymnum Te Deum canerent gratias agens pro privilegio, a Deo ei largito, suam crucem gerendi.

Die 28 mensis Maii anno 1963 Mater Maria Constantia in somno mortali e vita pie demigravit, ut ipsa somniaverat et prospexerat, mortem describens ut sopitio pueri in matris eius brachiis.

Fama sanctitatis a die 10 mensis Octobris anno 1983 ad diem 16 mensis Aprilis 1988 iuxta Curiam ecclesiasticam Fabrianensem-Methelicensem Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 12 mensis Novembris anno 1993 est approbata. Exarata Positione, positivo cum exitu die 12 mensis Maii anno 2015 Consultorum Theologorum Peculiaris Congressus habitus est. Patres Cardinales et Episcopi Ordinaria in Sessione congregati die 4 mensis Octobris anno 2016, me Angelo Cardinale Amato praesidente, agnoverunt Servam Dei virtutes theologales, cardinales et adnexas heroicum in gradum exercuisse. 

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in  Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servae Dei Mariae Constantiae Panas (in saeeculo: Agnesis Pacificae), Monialis Clarissarum Capuccinarum e Monasterio Urbis Fabriani, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

     Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

     Datum Romae, die 11 mensis Octobris a. D. 2016.