Causa in corso
Francisco Maximiano Valdés Subercaseaux
- Venerabile Servo di Dio -

Francisco Maximiano Valdés Subercaseaux

(1908 - 1982)

Venerabilità:

- 07 novembre 2014

- Papa  Francesco

Dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Primo Vescovo di Osorno; abbandonò gli agi del suo rango per rispondere alla vocazione cappuccina. Uomo di grande umiltà e fedeltà alla Chiesa, condusse un’esistenza austera. Rifiutò, per due volte, la nomina episcopale fino a quando accettò, per obbedienza, la guida della neo-costituita Diocesi di Osorno, della quale fu il primo Vescovo. I Confratelli nell’episcopato diedero le testimonianze più significative sull’esercizio eroico delle sue virtù

  • Biografia
“Mi vocación es vivir con lo pobres y compartir su suerte”

 

Il Venerabile Servo di Dio Francisco Maximiano Valdés Subercaseaux nacque a Santiago del Cile, nella parrocchia di San Miguel, il 23 settembre 1908 e fu battezzato il giorno seguente con il nome di Maximiano Valdés Subercaseaux. Suoi genitori erano Horacio Valdés Ortúzar e Blanca Subercaseaux Errázuriz, entrambi di discendenza aristocratica, tra cui membri, fino ad oggi, alcuni occuparono ed occupano posti di rilievo in ambito professionale e diplomatico. Non aveva ancora due anni quando fu colpito da grave malattia intestinale, da cui fu guarito tramite idroterapia – utilizzando il famoso metodo terapico rinvenuto dal sacerdote bavarese Sebastian Kneipp – dal missionario cappuccino Taddeo da Wisent, della Provincia di Baviera, i cui frati erano presenti come missionari nell’Araucanía (Cile meridionale) dal 1895.

La prima formazione umana e cristiana l’ebbe all’interno della sua famiglia, che era profondamente credente e praticante. Il piccolo Maximiano, in seguito a speciale facoltà pontificia, poté ricevere la Prima Comunione il 4 aprile 1913. Intanto proseguiva gli studi, prima nel Collegio del Sacro Cuore, poi presso i padri gesuiti di Santiago. A 17 anni soggiornò nel Meridione del Cile, nella regione della cordigliera di Nahuelbuta, dove prese parte ad alcune missioni presso il gruppo etnico dei Mapuches, di cui conobbe lo stato di abbandono e di povertà.

Poco dopo effettuò con i genitori un viaggio a Roma, ove suo nonno materno era ambasciatore presso la Santa Sede. Qui decise di abbracciare lo stato sacerdotale, frequentando la facoltà di filosofia presso l’Università Gregoriana, dove il 10 luglio 1929 conseguì il dottorato. Si orientò quindi per l’Ordine cappuccino. È il primo frate cappuccino cileno. Trascorse l’anno di noviziato nella Provincia di Baviera tra il 1930 e il 1931 con il nome di Francisco di San Miguel, iniziando poi gli studi di teologia ad Eichstätt, proseguiti poi, a causa della difficoltà della lingua, a Venezia, ove fu ordinato sacerdote il 17 marzo 1934.

Il 3 gennaio 1935 ritornò in Cile, ove si impegnò con grande entusiasmo nel Vicariato Apostolico dell’Araucanía. Nei primi anni svolse l’incarico di formatore e docente di filosofia presso il seminario di San José de la Mariquina, ma già nel 1939 fu de­stinato alla missione di Boroa, e nel 1943 nominato parroco e missionario di Pucón, da dove si recava spesso presso i Mapuches, tra i quali svolse un fecondo apostolato, effettuando tra il 1947 e il 1948 un viaggio in Europa alla ricerca di missionari. Durante la sua residenza a Pucón diede vita a numerose opere, tra cui l’Ospedale San Francesco, il monastero delle clarisse cappuccine intitolato a Santa Chiara, varie chiese e cappelle, e in particolare una grande statua del Cristo di Antumalal all’entrata di Pucón e quella del Cristo del Tromen, anch’esso di grandi dimensioni, al Paso Internacional Mamuil Malal (Curarrehue), al confine tra Cile e Argentina, come segno e garanzia di pace tra le due nazioni.

Il 15 novembre 1955 Papa Pio XII creò nel Cile meridionale la nuova diocesi di Osorno, smembrando quella di Valdivia, e il 20 giugno dell’anno successivo chiamò il Venerabile Servo di Dio a reggerla come suo primo Vescovo. Il 15 settembre dello stesso anno ricevette la consacrazione episcopale nella città di Santiago dalle mani del Nunzio Apostolico Sebastiano Baggio. Da tale data, e fino alla sua morte, dedicò tutte le sue energie al nuovo campo di apostolato a lui affidato, cercando sacerdoti, religiosi e religiose per il servizio missionario, creando parrocchie e centri scolastici, con numerose opere educative e sociali. Si deve a lui anche la costruzione della nuova cattedrale di Osorno, da lui progettata in stile gotico e solennemente inaugurata il 24 novembre 1977.

Non mancarono eventi di grande rilievo durante il suo episcopato. Quello più tragico fu il forte terremoto del maggio 1960, di cui Osorno costituì l’epicentro e che distrusse quasi completamente sia la città che sette province meridionali cilene: grande fu l’impegno del Venerabile Servo di Dio per il soccorso ai colpiti dal cataclisma e la necessaria ricostruzione degli edifici abbattuti, tra i quali anche la cattedrale di Osorno.

Dal 1962 al 1965, partecipò alle sessioni del Concilio Vaticano II, dal 1967 al 1968 celebrò il sinodo diocesano, nel settembre 1979 prese parte al Sinodo dei Vescovi a Roma e il 26 ottobre 1981 poté celebrare il 25.mo anniversario della sua consacrazione episcopale.

Colpito da malattia nel novembre dello stesso anno, fu ricoverato prima a Santiago, quindi a Pucón, ove si spense in concetto di santità il 4 gennaio 1982.

 

Iter Giuridico

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Osorno (Cile), dal 3 novembre 1998 al 28 settembre 2001, in duecentotre Sessioni, con l’escussione di centonovantaquattro testi, dei quali ventitre ex officio.

Furono celebrate due Inchieste Rogatoriali:

- a Valvidia (Cile), in un’unica Sessione, per l’escussione di un teste;

- a La Serena (Cile), in un’unica Sessione, per l’escussione di un teste.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 7 giugno 2002.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si tenne il 18 marzo 2014, presieduto dal Promotore della Fede, con la partecipazione dei Consultori prescritti, i quali, dopo aver ripercorso il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolinearono che abbandonò gli agi del suo rango per rispondere alla vocazione cappuccina. Uomo di grande umiltà e fedeltà alla Chiesa, condusse un’esistenza austera. Rifiutò, per due volte, la nomina episcopale fino a quando accettò, per obbedienza, la guida della neo-costituita Diocesi di Osorno, della quale fu il primo Vescovo. I Confratelli nell’episcopato diedero le testimonianze più significative sull’esercizio eroico delle sue virtù. La sua vicenda umana ed episcopale si intrecciò con vari governi di differente orientamento politico, fra i quali assunsero particolare rilievo gli ultimi due: del Presidente Salvador Allende e del Generale Pinochet. Il Venerabile Servo di Dio seppe mantenersi equidistante sia dalla sinistra che dalla destra. In un contesto storico-sociale animato da profonda faziosità, fu attento alla pacificazione sociale, pur battendosi per la difesa dei valori cristiani e dei diritti umani. Nel suo apostolato si occupò dei sofferenti, dei malati e dei poveri, manifestando la stessa attenzione verso tutti.

Al termine del dibattito, tutti i Consultori diedero voto affermativo, circa l'esercizio eroico delle virtù da parte del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e  dei Vescovi

Si riunì il 4 novembre 2014. L’Ecc.mo Ponente sintetizzò la vita e le opere del Venerabile Servo di Dio nell’espressione che egli stesso utilizzava: “Mi vocación es vivir con lo pobres y compartir su suerte”. Infatti tutta la sua vita fu un servizio ai poveri, che fece di lui un’icona di come servire il Signore in loro.

Accolto con entusiasmo e gioia come primo Vescovo di Osorno, si immerse immediatamente nel lavoro apostolico, visitando tutte le comunità, facendo sentire ai sacerdoti la sua presenza attiva, tenendo in grande rilievo la formazione dei fedeli. In venticinque anni di episcopato fece costruire la cattedrale, delle scuole, degli ospedali e chiamò sedici Ordini religiosi a coadiuvarlo in tale opera. Proverbiale per la sua austerità da vero figlio di San Francesco, utilizzò sempre i sandali ed il saio e fu ricordato per il suo distacco dal denaro e dalle comodità della vita e per la grande serenità con la quale irradiava letizia spirituale anche nei momenti difficili della vita della Nazione cilena. Nelle Assemblee Episcopali richiamava sempre il primato della spiritualità sul lavoro pastorale.

Anche nei confronti delle due presidenze che si succedettero in Cile, quella socialista di Allende e quella militare di Pinochet, il Venerabile Servo di Dio mantenne un comportamento coerente con quello di tutta la Conferenza Episcopale, con la particolare prudenza, correttezza ed equilibrio che i tempi storici suggerivano.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa