Causa in corso
Giovanni di Gesù Maria (al secolo: Giovanni de San Pedro y Ustárroz)
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni di Gesù Maria (al secolo: Giovanni de San Pedro y Ustárroz)

(1564-1615)

Venerabilità:

- 25 novembre 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote professo dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi; nato nel 1564 a Calahorra (Spagna) e morto nel 1615 a Monte Compatri (Italia). Nell’amore del prossimo, desiderava imitare l’amore di Cristo che ha dato la vita per noi

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
"Eccelse anche nella virtù della carità verso Dio e verso il prossimo, nella misura in cui amava Dio sopra ogni cosa e ricercava la Sua gloria in ogni situazione"

 

    Giovanni di Gesù Maria (al secolo Giovanni de San Pedro y Ustárroz) nacque a Calahorra (Rioja, Spagna) il 27 gennaio 1564, in una famiglia di ebrei convertiti al cattolicesimo. La sua infanzia fu segnata dalla pandemia pestilenziale che gli causò una salute cagionevole. Dal 1579 frequentò la Facoltà di Filosofia dell’Università di Alcalá de Henares fino al 1582, quando entrò nel noviziato dei Carmelitani scalzi di Pastrana, secondo convento fondato da Santa Teresa d’Avila. Dopo avere rinunciato a tutti i suoi beni tramite il testamento notarile, emise la professione religiosa il 30 gennaio 1583. Proseguì gli studi di filosofia ad Alcalá e, nel 1585, fu trasferito a Genova, nel primo convento dei Carmelitani scalzi in Italia, dove completò gli studi di teologia. Nel 1589, venne ordinato sacerdote. Nel 1593, partecipò al Capitolo di Cremona in cui i Carmelitani “scalzi” si separarono dai “calzati”.

    Lo stesso anno, fu nominato maestro dei novizi a Genova. Nel 1597 fu trasferito a Roma e nominato membro della Commissione incaricata di redigere le Costituzioni del nascente Ordine dei Carmelitani scalzi che, accanto al carisma contemplativo originario, sviluppò lo spirito missionario in linea con l’insegnamento di Santa Teresa. Assunse dal 1600 al 1611 il servizio di Vicario nel Convento di Santa Maria della Scala a Roma. Nel Capitolo Generale del 1605, fu eletto secondo Definitore generale e Maestro dei novizi, pur continuando il suo incarico di Vicario alla Scala. Tre anni dopo, venne eletto Definitore e Procuratore generale. Si occupò del processo di beatificazione di Teresa d’Avila, di cui scrisse una biografia nel 1609. Dedicò molte energie all’attività di scrittore, producendo un’opera letteraria formata da 27 opere, in cui si occupò di teologia, Sacra Scrittura, vita religiosa, governo, pedagogia e mistica. Fu eletto Preposito generale nel 1611 e si trovò a governare le case attraverso lettere perché la sua malferma salute non gli permetteva di viaggiare. Promosse l’apertura missionaria dell’Ordine.

    Morì il 28 maggio 1615 nel convento “San Silvestro” di Monte Compatri (Roma, Italia), dove riposa tuttora il suo corpo incorrotto.

    Giovanni visse in modo eroico la fede, in una vita segnata da una costante ascesa alla perfezione. Tutti i suoi propositi erano orientati verso la conquista dei beni eterni, lasciandosi guidare dal compimento della volontà di Dio. In linea con la tradizione carmelitana, visse la propria notte oscura. Anche lo slancio missionario che diede all’Ordine nasceva dal suo desiderio di propagazione della fede per la salvezza delle anime. I suoi numerosi scritti contengono una sana dottrina ricca di spiritualità, traendo l’ispirazione dalla Sacra Scrittura, da San Tommaso d’Aquino e da Santa Teresa di Gesù.

    Esercitò la speranza eroica soprattutto nell’orientamento totale verso il cielo e nella fiducia incondizionata in Dio. La tentazione di scoraggiarsi e di diffidare della misericordia di Dio segnò a lungo il travaglio interiore del Servo di Dio, che però sperò contro ogni speranza dimostrando esteriormente una singolare mitezza e dolcezza d’animo.

    Eccelse anche nella virtù della carità verso Dio e verso il prossimo, nella misura in cui amava Dio sopra ogni cosa e ricercava la Sua gloria in ogni situazione. Forse la causa di queste ultime è proprio il sentimento di inadeguatezza nei confronti dell’immensità dell’amore di Dio, a cui non riusciva a corrispondere e che desiderava possedere a tutti i costi. Nell’amore del prossimo, desiderava imitare l’amore di Cristo che ha dato la vita per noi. Egli amava tutti senza preferenza, ed era amato da tutti. Esercitò il suo governo con pazienza e carità, promuovendo lo spirito originario della Fondatrice e preoccupandosi del bene dei confratelli.

 

ROMA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

GIOVANNI DI GESU' MARIA

(al secolo: Juan De San Pedro y Ustárroz)

Sacerdote professo dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi

(1564-1615)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Allora comprenderai l’equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene, perché la sapienza entrerà nel tuo cuore” (Prv 2, 9-10).

    Il Servo di Dio Giovanni di Gesù Maria (al secolo: Juan De San Pedro y Ustárroz), al modo di mistico, visse profondamente il proprio rapporto con Dio. Con ardore interiore, fedele allo spirito dei Carmelitani Scalzi, impiegò per esercitare le virtù tutti quei doni copiosi, di cui il Signore Onnipotente lo aveva dotato.

    Il Servo di Dio nacque nel 1564 a Calahorra, cittadina della Vecchia Castiglia. I genitori si presero ben cura della formazione umana e cristiana del proprio figlio, il quale già in tenera età rivelava davvero una sensibilità d’animo e una straordinaria delicatezza di coscienza. Nutriva infatti grande pietà e volentieri rinunciava a qualcosa di proprio, così da poter distribuire ai più bisognosi il denaro che i genitori gli davano. Intrapresi gli studi classici sotto la guida di ottimi insegnanti, fu alunno dell’Università di Salamanca e successivamente dell’Università di Alcalà de Henares. I risultati perlopiù brillanti, la piena padronanza delle lingue greca, latina ed ebraica, nonché una stimata competenza filosofica, non scalfirono mai la sua semplicità e modestia, per le quali conquistò in breve tempo la stima e l’ammirazione sia degli insegnanti, sia dei compagni.

    Un giorno ascoltò una predica di Sant’Alonso de Orozco, agostiniano, che raccontava l’ingratitudine di tale Udone, Arcivescovo di Magdeburgo. Questi aveva ottenuto da Dio, per intercessione della Vergine Santissima, il dono di una fervida intelligenza, ma poi si insuperbì, e soddisfò a tal punto la propria vanità da perdere la sua anima. Il Servo di Dio decise allora di offrire a Dio la propria riconoscenza, che stimava vero dovere di giustizia, consacrando a Lui la propria vita. Attratto dall’esempio dei Carmelitani Scalzi, vestì l’abito della Riforma Teresiana. Emise la Professione solenne il 30 gennaio 1583 e fu inviato in Italia. Non si sa in quale giorno sia stato promosso all’Ordine Sacro, ma dal febbraio 1590 usa essere chiamato col titolo di Padre. A Genova svolse il compito di maestro dei novizi, per il quale, con grande umiltà e temperanza, offrì ai più giovani la sua conoscenza di uomo erudito e il suo esempio di religioso verace. Quando il Sommo Pontefice Clemente VIII separò dagli spagnoli gli Scalzi d’Italia, ai quali inoltre assegnò la chiesa di San Maria della Scala in Trastevere, con annesso un piccolo edificio per l’erezione del noviziato, il Servo di Dio venne a Roma. Prese parte alla commissione per la revisione delle Costituzioni, della quale compì il lavoro maggiore, mostrando pure un’ampia conoscenza del diritto. Acquistò una fama di saggezza e prudenza tanto grande, che non solo laici e religiosi, ma anche Pontefici, Cardinali e Principi ricercavano il suo consiglio. Nel 1608 fu eletto all’unanimità Procuratore Generale e in quello stesso anno diventò primo Definitore Generale. Il terzo Capitolo Generale, il 23 aprile 1611, lo elesse Preposito Generale. Allo scadere del triennio, scrisse la sua ultima lettera, esortando i suoi figli ad osservare la Regola e le Costituzioni, e chiedendo perdono per le proprie mancanze. Trasferitosi nel caro convento di San Silvestro in Montecompatri, si addormentò nel Signore, a causa della tisi, il 28 maggio 1615, festa dell’Ascensione.

    Il Servo di Dio fu riconosciuto maestro di fede e di speranza. Amava Dio con tutte le proprie forze, contemplando il quale bramava la perfezione evangelica ed esercitava prontamente la penitenza. Ogni giorno, prima di celebrare la Messa, era solito confessare i propri peccati. Manifestò grande carità verso i fratelli, soprattutto nel periodo in cui fu solerte e mansueto superiore dell’Ordine. Sapeva infatti correggere con dolcezza. Parco di parole, amava il silenzio come sorgente di temperanza e luogo di religiosa contemplazione. Sopportò con esimia fortezza gravi infermità del corpo e desolazioni interiori. La memoria delle sue splendide virtù confermò, col passare del tempo, una vera e propria fama di santità.

    Per questo se ne avviò la Causa di beatificazione e canonizzazione. Presso la Curia ecclesiastica del Vicariato di Roma si celebrò l’Inchiesta diocesana dal 22 marzo 1996 al 23 ottobre 1998, la cui validità giuridica venne riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 7 maggio 1999. Preparata la Positio, il 24 settembre 2013 ha avuto luogo il Congresso dei Consultori Storici. Si è quindi discusso, secondo le consuete procedure, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 6 ottobre 2020 i Consultori Teologi hanno espresso voto favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, radunati nella Sessione Ordinaria del 16 novembre 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Giovanni di Gesù Maria (al secolo: Juan De San Pedro y Ustárroz), Sacerdote professo dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 25 novembre nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                                + Fabio Fabene

                                                                                                Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                                Segretario

 

 

 

 

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ROMANA

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

IOANNIS A IESU MARIA

(in saeculo: Ioannis De San Pedro y Ustárroz)

Sacerdotis professi

Ordinis Carmelitarum Discalceatorum

 (1564-1615)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Tunc intelleges iustitiam et iudicium, et aequitatem et omnem semitam bonam, quia intrabit sapientia cor tuum, et scientia animae tuae placebit” (Prv 2, 9-10).

    Servus Dei Ioannes a Iesu Maria (in saeculo: Ioannes De San Pedro y Ustárroz) necessitudinem cum Deo, mystici modo, penitus vixit. Fervore interiore, spiritui Carmelitarum Discalceatorum fidelis, ad virtutes excolendas illis cunctis copiosis donis fruitus est, quibus Omnipotens Dominus eum ornaverat.

    Servus Dei Calagurre, in Castellae Veteris urbe, anno 1564 est natus. Parentes humanam et christianam institutionem filii sui valde curaverunt, qui iam a pueritia vere animum teneriorem et egregiam argutiam ostendebat conscientiae. Nam summam pietatem colebat ac libenter aliquid suum neglegebat ut pecuniam, quam parentes ei dabant, impertire posset. Humanitatis studia optimos iuxta magistros aggressus, Universitatis Studii Salmanticensis ac postea Universitatis Compluti fuit alumnus. Exitus plerumque fulgidi, probata Graeci, Latini et Hebraici sermonis peritia, necnon scientia philosophica numquam simplicitatem et modestiam eius imminuerunt, per quas brevi spatio sive magistrorum sive condiscipulorum existimationem admirationemque est assecutus. 

    Quodam die Sancti Alfonsi de Orozco, Ordinis Sancti Augustini, praedicam audivit, illius Udonis, Archiepiscopi Magdeburgensis, ingratitudinem enarrantem. Qui a Deo, Sanctissima Virgine intercedente, acris intellectus adeptus est munus, at superbia sese deinde extulit atque vanitatem suam adeo explevit, ut animae suae detrimentum pateretur. Servus Dei igitur gratiam, quam verum iustitiae officium putabat, Deo, vitam suam ei consecrando, praestare statuit. Carmelitarum Discalceatorum exemplo allectus, Reformationis Teresianae vestem induit. Sollemnem professionem die 30 mensis Ianuarii anno 1583 emisit ac missus est in Italiam. Ignotus est dies, quo Sacro Ordine auctus est, sed a mense Februario anni 1590 titulo solitus est Patris vocari. Genuae magistri novitiorum functus est munere, quo summa humilitate et temperantia suam eruditi viri sapientiam necnon veracis religiosi exemplum iunioribus suppeditavit. Cum Summus Pontifex Clemens VIII ab Hispanicis Discalceatos Italiae separavisset, quibus proinde ecclesiam Sanctae Mariae Scalaris Transtiberina in regione Urbis, parvis aedibus ad novitiatum condendum adnexis, commisit, Servus Dei Romam petivit. Partem habuit coetus ad Constitutiones recognoscendas, cuius vere maximum opus perfecit, ampliorem peritiam iurium quoque ostendens. Tantam sapientiae et prudentiae famam consecutus est, ut non modo christifideles laici vel religiosi, verum etiam Pontifices, Cardinales et Principes consilium eius quaererent. Anno 1608 consensu omnium Procurator Generalis electus est atque eodem anno primus factus est Definitor Generalis. Tertium Capitulum Generale die 23 mensis Aprilis anno 1611 eum Praepositum Generalem elegit. Triennio exeunte, postremas conscripsit litteras, filios suos exhortando ut Regulam et Constitutiones observarent, necnon suos propter errores ignoscendi veniam petendo. In dilectum Montecompatrense claustrum Sancti Silvestri se contulit ac hic phtysi oppressus in Domino, die 28 mensis Maii anno 1615, festo Ascensionis, obdormivit.

    Servus Dei fidei speique magister agnitus est. Deum suum totis viribus dilexit atque, eum ipsum contemplando, evangelicam perfetionem exoptabat paenitentiamque prompte exercebat. Antequam Missam celebraret, peccata sua cotidie confiteri solebat. Magnam caritatem in fratres patefecit, in primis illo tempore, quo sedulus ac mitis Ordinem rexit. Dulcedine enim corrigere valebat. Frugi verbis, silentium quippe cupiebat, uti fontem temperantiae religiosaeque contemplationis spatium. Eximia fortitudine graviores corporis dolores interioresque desolationes toleravit. Eius luminosarum virtutum memoria, progrediente tempore, certam sanctitatis famam confirmavit.

    Quapropter incepta est eius Causa beatificationis et canonizationis. Apud Curiam ecclesiasticam Vicariatus Urbis a die 22 mensis Martii anno 1996 ad diem 23 mensis Octobris anno 1998 Inquisitio dioecesana est celebrata, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum agnita est per decretum diei 7 mensis Maii anno 1999. Positione exarata, die 24 mensis Septembris anno 2013 Congressus evenit Consultorum Historicorum. Inde est disceptatum, consuetas secundum normas, an Servus Dei virtutes christianas heroico in gradu excoluisset. Die 6 mensis Octobris anno 2020 Consultores Theologi votum adfirmativum protulerunt. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione diei 16 mensis Novembris anno 2021 congregati, professi sunt Servum Dei heroico more virtutes theologales, cardinales iisque adnexas exercuisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Ioannis a Iesu Maria (in saeculo: Ioannis De San Pedro y Ustárroz), Sacerdotis professi Ordinis Carmelitarum Discalceatorum, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 25 mensis Novembris a. D. 2021.