Causa in corso
Natalina Bonardi (al secolo: Maria)
- Venerabile Serva di Dio -

Natalina Bonardi (al secolo: Maria)

(1864-1945)

Venerabilità:

- 25 novembre 2021

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore di Santa Maria di Loreto. Intuiva le urgenze del momento e, prestando attenzione alle sofferenze umane, voleva rendersi utile dove possibile, senza contare sacrifici e stenti. Uno dei problemi sociali che più le sembrò urgente fu l’assistenza degli anziani e i diseredati. Durante la guerra offrì il suo aiuto fraterno non solo ai soldati, ma anche a partigiani ed ebrei. Fu premurosa verso ogni suora.

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
"Il suo raccoglimento interiore trapelava dall’esterno in modo che i suoi gesti, la sua voce, tutto il suo contegno erano quelli di una persona sempre in dialogo con Dio"

 

    Natalina Bonardi (al secolo: Maria) nacque il 4 dicembre 1864 a Cuneo in una famiglia di fede cattolica e benestante. Nel 1873 i genitori la iscrissero al Collegio retto dalle suore di Santa Giovanna Antida. Nel 1880, rientrò in famiglia e, desiderando consacrare la vita al Signore; si mise alla ricerca di un Istituto religioso adatto per lei. Nel 1887, fu accolta dalle Suore del Buon Consiglio, fondate a Torino da don Giuseppe Costamagna ma, quattro anni dopo, l’Istituto si sciolse e si ritrovò da sola con un centinaio di bambini a lei affidati, nell’Asilo di Saluggia in provincia di Vercelli.

    Il 10 novembre 1891, l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Carlo Lorenzo Pampirio, approvò la piccola Comunità che si stava formando intorno alla Serva di Dio. L’Istituto prese il nome di “Suore di Santa Maria di Loreto”, con lo scopo di riproporre lo stile di vita semplice e umile, laborioso e contemplativo, condotto da Gesù, Maria e Giuseppe nella Santa Casa di Nazareth, che la devozione e la fede venerano nella miracolosa Casa della Vergine trasportata a Loreto.

    Nel 1896 l’Arcivescovo di Vercelli affidò a Mons. Achille Gorrino, parroco di Livorno Ferraris (Vercelli), l’incarico di seguire la piccola Congregazione. A causa della condizione di grande povertà che viveva, Natalina decise di trasferire la comunità a Vercelli con l’approvazione dell’Arcivescovo, ma con l’opposizione di alcune consorelle più anziane e di Mons. Gorrino. Trovò un alloggio piccolo e misero dove fondò un convitto chiamato “Collegio Sacra Famiglia”. Tuttavia, i contrasti con Mons. Gorrino si fecero sempre più aspri, finché nel 1913, egli decise di presentare le dimissioni da Delegato. Lo scontro, sebbene dettato da fini volti al bene della comunità, si inasprì quando giunse a riguardare la conduzione della Congregazione, con un’ingerenza clericale sempre più evidente, che non poteva essere accettata dalla Fondatrice. Visto vano ogni tentativo di accordo, anche la Serva di Dio presentò le dimissioni da Superiora. Le sue dimissioni furono accolte un anno dopo dall’Arcivescovo Mons. Teodoro Valfrè di Bonzo e venne destinata a Santa Maria Rocca (Cuneo), come Superiora della casa e Direttrice dell’asilo. Nel 1921 fu rieletta Superiora Generale e la sua carica durò fino al 1935. Nel 1938, insieme ad altre 66 religiose, emise i voti perpetui.

    Natalina trascorse gli ultimi anni in serenità, nel silenzio, dedita alla preghiera e all’unione con Dio, seguendo l’espandersi della Congregazione e fortificando con la sua guida e con l’esempio le sue figlie impegnate nelle opere assistenziali.

    Morì il 25 luglio 1945 a Vercelli (Italia).

    Visse la virtù della fede in modo eroico, soprattutto nei momenti più difficili della vita. Ebbe una grande devozione verso l’Eucarestia, la Vergine Maria, il Sacro Cuore di Gesù e San Giuseppe. Raccomandava la preghiera come prima cosa e pregando per gli altri li invitava ad aiutarsi proprio attraverso la preghiera e per mezzo della preghiera.

    Cercò di capire e mettere in pratica la volontà di Dio, infondendo coraggio e speranza soprattutto alle suore.

    Il suo raccoglimento interiore trapelava dall’esterno in modo che i suoi gesti, la sua voce, tutto il suo contegno erano quelli di una persona sempre in dialogo con Dio. Grande fu il suo amore verso la Chiesa.

    Intuiva le urgenze del momento e, prestando attenzione alle sofferenze umane, voleva rendersi utile dove possibile, senza contare sacrifici e stenti. Uno dei problemi sociali che più le sembrò urgente fu l’assistenza degli anziani e i diseredati. Durante la guerra offrì il suo aiuto fraterno non solo ai soldati, ma anche a partigiani ed ebrei. Fu premurosa verso ogni suora.

 

VERCELLI

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Serva di Dio

NATALINA BONARDI

(al secolo: Maria)

Fondatrice della Congregazione

delle Suore di Santa Maria di Loreto

(1864-1945)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12, 24).

    Come un chicco, seminato nella terra delle vaste risaie del vercellese, l’opera della Serva di Dio Natalina Bonardi (al secolo: Maria) ha diffuso il carisma di fede ed accoglienza della casa di Nazareth. Aderendo continuamente ai progetti di Dio, ella ha fondato la Congregazione delle Suore di Santa Maria di Loreto, le quali videro in lei un esempio di splendenti virtù e vita perfetta.

    La Serva di Dio nacque a Cuneo il 4 dicembre 1864. Nel 1871 la famiglia si trasferì alla Certosa di Chiusa Pesio, non distante dal capoluogo. La bambina appariva fin troppo vivace ed esuberante, tanto che, all’età di 9 anni, venne mandata in un collegio religioso, che però non ci riuscì a renderla docile e mansueta. A quattordici anni fece per la prima volta gli esercizi spirituali, che la trasformarono interiormente e durante i quali avvertì anche i primi segni della vocazione religiosa. Ritornò in famiglia e, nel tempo, la sua vocazione si fece sempre più certa. Trasferitasi con i genitori e i fratelli a Nizza Marittima, aiutava economicamente la famiglia accudendo una ragazza ammalata. Successivamente entrò come novizia a Torino nell’istituto di Santa Maria del Buon Consiglio e da ultimo fu mandata a Sant’Antonino di Saluggia, nell’arcidiocesi di Vercelli. Qui, nell’asilo infantile, si ritrovò da sola, dopo la partenza delle altre due Suore. Certa che la Madre di Dio, che aveva invocato a Livorno Ferraris in una piccola cappella dedicata alla Vergine di Loreto, l’avrebbe aiutata, non si perse d’animo per nulla. In quel tempo di grandi angosce mostrò infatti straordinaria speranza e fortezza, prudenza e temperanza. Emilio Degiani, sacerdote e rettore della parrocchia, la convinse ad iniziare una nuova famiglia religiosa. Conscia che si trattasse di un’opera non propria ma di Gesù, perseverò nella fiducia ed attese con pazienza le prime vocazioni. All’Arcivescovo di Vercelli, che vide nascere la Congregazione, prestò un’obbedienza umile.

    Nel 1896 dodici giovani si erano unite a lei. In quello stesso anno si aprì la casa religiosa a Livorno Ferraris, proprio accanto alla cappella dedicata alla Vergine Lauretana. Le Suore, che vivevano la massima povertà, si prodigavano per aiutare i bambini e le giovani. La Serva di Dio era davvero di esempio per sobrietà e servizio. Nel 1911 la comunità si spostò a Vercelli, dove fu istituito un collegio per le educande. La Serva di Dio si occupava personalmente delle ragazze con grande rigore, che temperava con affabile bontà.

    Negli anni la Serva di Dio ebbe molto a soffrire per la mancanza di concordia nella sua famiglia religiosa e per ingiuste accuse che le venivano addossate. Dopo aver lasciato il ruolo di madre generale nel 1913, venne destinata a Santa Maria Rocca come superiora della casa e direttrice dell’asilo. Funse nuovamente da superiora generale dal 1921 al 1935. Il 15 agosto 1938, insieme ad altre sessantasei Suore, emise la professione perpetua.

    La malattia, la preghiera e il silenzio caratterizzarono gli ultimi dieci anni della sua esistenza. Il 25 luglio 1945, circondata da molte sue religiose in preghiera, la Serva di Dio si addormentò serenamente nel Signore.

    In tarda età, un giorno disse: “Mi sono messa come una cieca nelle mani di Dio e per tutta la vita ho cercato l’Amore”. Ella infatti cercò ogni giorno con fede di conoscere la volontà di Dio e acconsentirvi con sincera carità. Tenne in sé e nutrì sempre la disponibilità di Maria, che nella casa di Nazaret disse: “Fiat”. Conformò il lavoro quotidiano suo e delle sue Suore allo stile della Sacra Famiglia. La maternità, che sempre usò verso le Suore, lo rivelò parimenti nel servizio ai più piccoli e bisognosi, ma anche ai soldati, ai combattenti e ai perseguitati negli anni della guerra.

    La sua fama di santità non è mai venuta meno e, per questo, si istruì la sua Causa di beatificazione e canonizzazione. Il 13 settembre 2002, presso la Curia ecclesiastica di Vercelli ebbe inizio l’Inchiesta Diocesana e si concluse il 19 giugno 2006. Questa Congregazione delle Cause dei Santi ne emise il decreto di validità giuridica il 7 dicembre 2007. Realizzata la Positio, si è discusso, secondo le norme consuete, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. I Consultori Teologi l’8 ottobre 2020 diedero parere affermativo. I Padri Cardinali e Vescovi, nella Sessione Ordinaria del 19 ottobre 2021, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Natalina Bonardi (al secolo: Maria), Fondatrice delle Suore di Santa Maria di Loreto, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 25 novembre nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                + Fabio Fabene

                                                                Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                Segretario

 

 

 

 

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VERCELLENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servae Dei

NATALINAE BONARDI

(in saeculo: Mariae)

Fundatricis Congregationis

Sororum a Sancta Maria Lauretana

(1864-1945)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    «Nisi granum frumenti cadens in terram mortuum fuerit, ipsum solum manet; si autem mortuum fuerit, multum fructum affert» (Gv 12, 24).

    Sicut granum, in terra Vercellensis amplorum oryzae agrorum regionis satum, Servae Dei Natalinae Bonardi (in saeculo: Mariae) opus Nazaretanae domus fidei et hospitalitatis charisma pervulgavit. Ipsa, cum propositis Dei continenter tenendis,  Congregationem Sororum a Sancta Maria Lauretana condidit, quae eam fulgidarum virtutum optimaeque vitae exemplum viderunt.

    Serva Dei Cunei orta est die 4 mensis Decembris anno 1864. Familia se Clusam Cuneensium contulit anno 1871, a capite non longo distantem. Puella tam nimis vivax ac vehemens apparebat ut, novem annorum aetate, ad religiosarum collegium mitteretur, quod autem eam docilem mansuetamque non valuit reddere. Quindecim annos nata, primum spiritalia fecit exercitia, quae vero eam interius convertit ac quibus prima religiosae vocationis signa quoque percepit. In familiam rediit atque, progrediente tempore, vocatio eius usque est confirmata. Una cum parentibus et fratribus Nicaeam ad Varum mota, auxilium pecunia familiae praestabat, aegrotam puellam curando. Postea Augustae Taurinorum novitia ingressa est institutum Sanctae Mariae Boni Consilii ac postremo missa est in Salugiae vicum Sancti Antonini, intra Archidioecesim Vercellensem. Illic, apud ludum pueritiae, sola mansit, post ceterarum Sororum profectionem. Certa Matrem Dei, quam parvo in sacello Virgini Lauretanae dicato Liburni Pedemontium invocavit, eam adiuturam esse, animo minime defecit. Illo enim graviorum angustiarum tempore excellentem spem et fortitudinem, prudentiam et temperantiam ostendit. Aemilius Degiani, presbyter et rector paroeciae, eam hortatus est ut novam inciperet Congregationem. Opus non suum sed Iesu esse conscia, in fiducia perseveravit ac patienter primas vocationes est praestolata. Archiepiscopo Vercellensi, qui Congregationis ortum aspexit, humilem oboedientiam praebuit.

    Anno 1896 duodecim iuvenes cum Serva Dei se congregaverant. Tunc religiosa domus Liburni Pedemontium instituta est, admodum prope sacellum Virgini Lauretanae dicatum. Sorores, paupertate maxima viventes, se pueris iuvenibusque mulieribus iuvandis tradebant. Serva Dei vero erat sobrietate ac sedulitate exemplo. Anno 1911 coetus Vercellas se contulit, ubi quoddam educandarum conditum est paedagogium. Serva Dei ipsa curabat puellas eximia severitate, quam dulci tenuitate temperabat.  

    Annorum decursu multum pati debuit, ob eius religiosa in familia concordiam carentem atque iniustas contra eam iactas calumnias. Cum matris generalis munere anno 1913 deposuisset, missa est in vicum v.d. Santa Maria Rocca ut domus superiorissa pueritiaeque ludi moderatrix. Generalis antistitae munus denuo functa est ab anno 1921 ad annum 1935. Die 15 mensis Augusti anno 1938, una cum aliis sex et sexaginta Sororibus, perpetuam professionem emisit.

    Postremos decem eius vitae annos infirmitas, precatio et silentium descripsere. Die 25 mensis Iulii anno 1945, suis multis religiosis orantibus circumdata, Serva Dei placide in Domino obdormivit.   

    Aetate senecta, quadam die ait: “Sicut caeca, me ipsam in manus Dei commisi ac totam per vitam quaesivi Caritatem”. Nam cotidie fideliter volutatem Dei noscere expetivit eique sincera caritate continenter est obsecuta. In se ipsa obtinuit et semper aluit sedulitatem Mariae, quae in domo Nazaretana dixit: “Fiat”. Sanctae Familiae habitu cotidianum suum Sororumque opus conformavit. Maternitas, qua semper usa est in Sorores, pariter parvioribus egenisque ministrando patefecit, sed et, annis belli flagrantis, militibus, pugnantibus et persecutione laborantibus omnibus. 

    Eius sanctitatis fama numquam exstincta est, quapropter eius Causa beatificationis et canonizationis est instructa. Die 13 mensis Septembris anno 2002 apud Curiam ecclesiasticam Vercellensem Inquisitio dioecesana initium habuit atque confecta est die 19 mensis Iunii anno 2006. Haec Congregatio de Causis Sanctorum eius validitatis iuridicae decretum emisit die 7 mensis Decembris anno 2007. Positione exarata, disceptatum est, consuetas secundum normas, an Serva Dei in gradu heroico christianas virtutes excoluisset. Consultores Theologi die 8 mensis Octobris anno 2020 adfirmativum protulerunt votum. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria diei 19 mensis Octobris anno 2021 in Sessione, professi sunt Servam Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico more exercuisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Natalinae Bonardi (in saeculo: Mariae), Fundatricis Sororum a Sancta Maria Lauretana, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 25 mensis Novembris a. D. 2021.