Causa in corso
Teresa Lanfranco (al secolo: Annunziata Addolorata)
- Venerabile Serva di Dio -

Teresa Lanfranco (al secolo: Annunziata Addolorata)

(1920 - 1989)

Venerabilità:

- 13 aprile 2024

- Papa  Francesco

Religiosa professa della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca; Si dimostrò una vera madre spirituale, accogliente ma anche esigente con le proprie consorelle ed in questo seppe esprimere al meglio la carità, praticata nelle piccole cose quotidiane, secondo l’insegnamento di Santa Teresa di Lisieux

  • Biografia
Il rosario era una preghiera continua tant è che affermava: “qui sta tutta la mia forza”

 

La Venerabile Serva di Dio Teresa Lanfranco, all’anagrafe Annunziata Addolorata, nacque a Gallipoli (Le) il 24 marzo 1920, ultima di otto figli. Fu battezzata il 12 aprile dello stesso anno nella parrocchia di San Francesco d’Assisi e ricevette il sacramento della Confermazione il 21 giugno 1929. La sua famiglia, di sani principi morali e religiosi, era di condizioni modeste, ma non disagiate. Il papà si chiamava Pietro Paolo ed era di mestiere portuale. Sua madre, Chiara Lucrezia Zante, era casalinga, donna generosa, sempre pronta a rendersi disponibile verso il prossimo, soprattutto i malati. Era molto legata a sua madre e, oltre all’amore verso il Signore, da lei mutuò un grande trasporto filiale verso Maria Santissima. La sua devozione verso la Madonna la visse e la esternò in vari modi, specialmente attraverso la preghiera del santo Rosario che rimase la sua costante compagnia.

Degli anni legati alla sua fanciullezza e adolescenza abbiamo pochi ricordi. Per la sua riservatezza e umiltà, Madre Teresa difficilmente ne parlava. Un’ulteriore motivazione che giustifica tale silenzio sui ricordi di famiglia andrebbe ricercata nella regola ascetica inculcata in passato negli Istituti Religiosi durante il periodo di formazione, e cioè l’insistenza sullo “spirito di distacco” dagli affetti e dai “ricordi cari”, per vivere sempre più in Dio e per Dio. Tuttavia, grazie alla deposizione di alcuni testimoni, si è riusciti a strappare dal suo grande riserbo alcune significative notizie.

Trascorse i primi anni dell’infanzia tra le mura domestiche, ricevendo dai suoi genitori buoni esempi di vita cristiana e umana, coronati dalla frequenza assidua in parrocchia.

All’età di circa 17 anni incontrò lungo la riva del mare di Gallipoli la Beata Elisa Martinez (1905-1991) che a Botrugno (Le) nel 1934 aveva messo le radici per una nuova fondazione di vita religiosa sotto la protezione della Vergine Maria, dedicandosi inizialmente all’apostolato parrocchiale e all’educazione delle ragazze. Quello fu un incontro provvidenziale che segnerà tutto il resto della sua vita. Entrò a far parte della piccola comunità di Botrugno il 17 settembre 1937, affascinata da questo ideale di apostolato incarnato nella persona della giovane Elisa Martinez, divenendo sin da quel primo momento la fedelissima discepola e confidente della Fondatrice.

Nel 1938 la comunità si trasferì nella vicina Miggiano dove, anche grazie all’accoglienza da parte del parroco, don Luigi Cosi, si poté dare inizio alla Pia Unione delle Suore dell’Immacolata. Il giorno della Vestizione Religiosa, avvenuta il 20 marzo 1938, Annunziata Addolorata prenderà il nome di suor Teresa, in onore della Santa di Lisieux, a cui era tanto devota. Il 15 agosto 1941 il Vescovo di Ugento eresse la Pia Unione in Istituto di Diritto Diocesano, col nome di “Figlie di Santa Maria di Leuca” e il 17 agosto dello stesso anno le prime suore emisero la Prima Professione Religiosa.

Suor Teresa, per maturità, per esempio di vera religiosa e per le sue virtù dimostrate, appena ventunenne fu scelta dalla Madre Fondatrice come guida delle candidate alla vita religiosa nel ruolo di Maestra delle Novizie e Vicaria. Inoltre, negli anni ricoprì anche il ruolo di Economa Generale.

Nel 1943 la Congregazione Religiosa delle Figlie di Santa Maria di Leuca ottenne la grande consolazione del Decreto di erezione di Diritto Pontificio.

Durante la Seconda Guerra Mondiale la Fondatrice e la Venerabile Serva di Dio restarono forzatamente separate per tanti anni: Madre Elisa sostenendo le suore delle case del Nord, Madre Teresa a Miggiano, custodendo e incrementando il gregge del Sud. Si ritroveranno nel dopo-guerra come se gli anni non le avessero mai disgiunte e con la Famiglia Religiosa aumentata di numero.

La vita di Madre Teresa è stata attraversata dalla sofferenza, causata soprattutto dal diabete mellito manifestatosi all’età di trentasei anni, male che creò anche seri problemi alla vista e al cuore, ma che non le impedì mai di vivere la sua vita nella totale dedizione agli altri.

Nel 1946 Madre Lanfranco si trasferì con il Noviziato a Roma nella nuova sede della Casa Generalizia e, nel 1958, sia la Casa Generalizia che il Noviziato troveranno la definitiva residenza a Prima Porta. In questi anni, mentre la Congregazione andava definendo con chiarezza il proprio carisma apostolico, caritativo, missionario a vantaggio delle madri nubili e dell’infanzia abbandonata, degli emarginati, dei carcerati, degli emigranti, oltre che per la catechesi nelle parrocchie e per l’educazione della prima infanzia, la Fondatrice riprese i suoi viaggi per estendere l’Opera in diverse parti del mondo, a cominciare dal resto dell’Europa (Svizzera, Belgio, Francia), fino a raggiungere l’America (Stati Uniti e Canada) e l’Australia. Madre Teresa, come era nel suo stile, preferiva continuare ad operare, ma rimanendo nel nascondimento.

Anche quando la tempesta del maligno si scatenò nella storia dell’Istituto, istigando alcune suore alla ribellione, lei continuò a camminare sempre in sintonia di intenti con la Fondatrice, guidando e sostenendo il resto delle suore. Si pensi alla grande prova degli anni 1949-1953, generata da un piccolo gruppo di suore partite negli Stati Uniti e a quella del 1965 esplosa durante il Secondo Capitolo Generale della Congregazione, allorquando Madre Elisa non risultò più Superiora Generale[1].

In quelle ore di buio, madre Lanfranco, guidata dalla luce divina, si spese silenziosamente e fattivamente per la salvaguardia dell’Istituto, e Madre Elisa Martinez vide i frutti del sacrificio e della preghiera della sua Vicaria attraverso i nuovi e più ampi orizzonti che si aprirono dinanzi alla Congregazione, quando nel ruolo di Fondatrice si diresse per le vie del mondo aprendo nuove case in Europa (Spagna e Portogallo) e in Asia (India e Filippine).

Quando per Madre Elisa giunse il momento di lasciare il suo incarico di Superiora Generale per motivi di salute, nel 1987, venendo proclamata Madre Generale Emerita, le consorelle Capitolari indicarono la Venerabile Serva di Dio quale Madre Generale, ma lei rifiutò sia per motivi di salute sia perché pensava fosse più giusto eleggere una suora più giovane ed efficiente.

Negli ultimi anni di vita sembrava essersi “fatta preghiera”. Sentiva che il Signore la voleva ormai tutta per sé. Si andò preparando all’incontro con lo Sposo Divino con grande spirito di fede, offrendo le ultime sofferenze e la sua preghiera per la Chiesa, per l’incremento dell’Istituto, per la santificazione di ogni suora, dei sacerdoti e dell’umanità intera.

Morì a Roma l’8 giugno 1989, dopo aver desiderato e ricevuto ardentemente il conforto dei Sacramenti, circondata dalla comunità religiosa. I funerali si svolsero la mattina del giorno seguente, 9 giugno, presso la Parrocchia dei Santi Urbano e Lorenzo. I suoi resti mortali furono tumulati nel Cimitero Flaminio di Prima Porta. Il 2 agosto 2017 furono traslati nella Cappella della Casa Generalizia delle Figlie di Santa Maria di Leuca, accanto al sepolcro della Fondatrice.