Manuel González-Serna Rodríguez e 19 Compagni

Manuel González-Serna Rodríguez e 19 Compagni

(† 1936)

Beatificazione:

- 18 novembre 2023

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 6 novembre

Sacerdoti diocesani, Seminaristi, Laici e Laiche; l’odium fidei fu il motivo prevalente che armò i carnefici. La morte violenta dei Martiri si colloca nel contesto della persecuzione religiosa spagnola che interessò la zona di Siviglia. I singoli episodi furono accompagnati da distruzioni di immagini sacre, incendi di chiese ed edifici religiosi

  • Biografia
  • Decreto sul Martirio
Durante la prigionia pregavano, si incoraggiavano a vicenda, si confessavano ed esprimevano parole di perdono per i carnefici

 

La situazione politico-sociale della Spagna nel periodo della guerra civile (1936–1939) è storicamente nota, come pure il clima di persecuzione che i miliziani repubblicani instaurarono nei confronti di tutti coloro che si professavano membri della Chiesa cattolica, fossero essi consacrati o laici.

La Causa in parola tratta del martirio di venti dieci sacerdoti e dieci laici, tutti uccisi nel 1936 e appartenenti all’Arcidiocesi di Sevilla.

Essi sono:

1. Manuel González-Serna Rodríguez. Nato a Sevilla il 13 maggio 1880, fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1902 e nominato parroco di Constantina il 30 ottobre 1911. Arrestato nella notte del 19 luglio 1936, il 23 luglio successivo fu condotto nella chiesa parrocchiale di Constantina e giustiziato in sacrestia.

2. Francisco de Asís Arias Rivas. Nato a Cantilana (Sevilla) il 30 gennaio 1875, fu ordinato sacerdote il 1° giugno 1901 e nominato parroco di Lora del Río il 27 ottobre 1919. Venne arrestato a fine luglio 1936 e fucilato il 1° agosto 1936 nel cimitero di Lora del Río.

3. Miguel Borrero Picón. Nato a Beas (Huelva) il 6 dicembre 1873, fu ordinato sacerdote il 19 novembre 1903 e nominato viceparroco di Utrera il 26 febbraio 1923. Fu arrestato in parrocchia il 19 luglio 1936 e ucciso nella prigione locale il 26 luglio successivo.

4. Mariano Caballero Rubio. Nato ad Alájar (Huelva) il 28 ottobre 1895, fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1923 e nominato viceparroco a Huelva il 27 aprile 1934. Assistette all’incendio della chiesa parrocchiale il 21 luglio 1936 e trovò rifugio presso una famiglia a Punta Umbría (Huelva) dove fu arrestato e condotto in carcere. Gli spararono alla schiena durante il trasferimento in prigione e morì di emorragia in ospedale il 23 luglio 1936.

5. Pedro Carballo Corrales. Nato a Ubrique (Cádiz) il 10 novembre 1886, fu ordinato sacerdote per la diocesi di Sevilla il 18 dicembre 1910 e nominato parroco di Santa Maria di Guadalcanal il 15 ottobre 1919. Fu arrestato nella sua parrocchia il 20 luglio 1936 e condotto insieme ad altri detenuti nel cimitero di Guadalcanal dove fu fucilato e sepolto il 6 agosto 1936.

6. Juan María Coca Saavedra. Nato a Mairena del Alcor (Sevilla) il 24 dicembre 1884, fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1909 e nominato viceparroco di Lora del Río il 14 ottobre 1911. Venne fucilato e sepolto nel cimitero cittadino il 1° agosto 1936.

7. Antonio Jesús Díaz Ramos. Nato a Bollullos del Condado (Huelva) il 31 dicembre 1896, fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1920 e nominato amministratore parrocchiale a Cazalla de la Sierra (Sevilla) nel 1931. Arrestato nella notte del 18 luglio 1936, fu giustiziato nel carcere di Cazalla de la Sierra il 5 agosto successivo.

8. Salvador Lobato Pérez. Nato ad Algodonales (Cádiz) il 31 dicembre 1901, fu ordinato sacerdote a Sevilla il 12 marzo 1927 e nominato amministratore della parrocchia di El Saucejo nel 1933. Arrestato insieme al fratello il Venerabile Servo di Dio Rafael Lobato Pérez (n. 20), con il quale fu ucciso a El Saucejo il 21 agosto 1936.

9. Rafael Machuca Juárez de Negrón. Nato ad Estepa (Sevilla) il 30 aprile 1881, fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1909 e nominato viceparroco il 1° novembre 1912. Arrestato nel luglio 1936 presso la stazione termale di Carratraca dove si era recato per motivi di salute e mandato a Málaga, fu ucciso il 31 agosto 1936.

10. José Vigil Cabrerizo. Nato a Huétor-Tájar (Granada) l’11 ottobre 1906, fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1932 a Sevilla. Gli fu affidata la chiesa del quartiere di San Girolamo dove giunsero i rivoluzionari il 1° maggio 1936. Riconosciuto come sacerdote, venne fucilato il 18 luglio 1936 a Sevilla, morì in ospedale il giorno seguente.

11. Enrique Palacios Monrabá. Nato a Cazalla de la Sierra (Sevilla) il 3 aprile 1917, entrò nel Seminario di Sevilla il 29 agosto 1928. Al termine del primo anno di studi di teologia, rientrò a casa in ferie a fine giugno 1936. Venne arrestato e ucciso insieme a suo padre il Venerabile Servo di Dio Manuel Palacios Rodríguez (n. 17) nel cortile del carcere di Cazalla de la Sierra il giorno 5 agosto 1936.

12. María Dolores Sobrino Cabrera. Nata a Constantina (Sevilla) il 19 aprile 1868, si sposò con Rafael Cabezas Ruival de Flores il 27 dicembre 1891.  Impegnata in parrocchia, fu fucilata il 23 luglio 1936 nella chiesa di Constantina.

13. Agustín Alcalá Henke. Nato ad Alcalá de Guadaíra (Sevilla) il 7 giugno 1892, si laureò in Diritto nel 1915 e divenne avvocato. Fucilato ad Alcalá de Guadaíra dai rivoluzionari il 17 luglio 1936 mentre andava a prestare assistenza a persone bisognose, morì all’ospedale di Sevilla il 18 luglio 1936.

14. Mariano López-Cepero y Muru. Nato il 24 gennaio 1883 a Cazalla de la Sierra (Sevilla), fu vicesindaco del suo paese natale e membro del consiglio parrocchiale. Venne ucciso il 5 agosto 1936 nel carcere di Cazalla de la Sierra.

15. Gabriel López-Cepero y Muru. Nato a Sevilla il 22 agosto 1874, si sposò con María Teresa Ovelar Ovelar, con cui ebbe sette figli. Membro del consiglio parrocchiale, fu ucciso, insieme al fratello il Venerabile Servo di Dio Mariano (n. 14), il 5 agosto 1936 nel carcere di Cazalla de la Sierra.

16. Cristóbal Pérez Pascual. Nato ad Alájar (Huelva) il 9 dicembre 1887, aprì nel 1923 una farmacia a Cazalla de la Sierra, tramite la quale esercitava anche un’attività assistenziale e caritativa. Membro del consiglio parrocchiale, fu ucciso nella prigione di Cazalla il 5 agosto 1936.

17. Manuel Palacios Rodríguez. Nato ad Aracena (Huelva) il 1° agosto 1877, era un proprietario terriero. Il 4 ottobre 1909 si sposò con Luisa Monrabá Canela, con la quale ebbe sette figli, tra i quali il Venerabile Servo di Dio Enrique Palacios Monrabá (n. 11), seminarista. Membro del consiglio parrocchiale, fu ucciso insieme a suo figlio e altri detenuti nel cortile del carcere di Cazada de la Sierra il 5 agosto 1936.

18. José María Rojas Lobo. Nato a Sevilla il 29 settembre 1910, fu un avvocato. Durante l’estate 1936 si recò con la famiglia a Marchena dove fu arrestato il 20 luglio 1936. Ferito gravemente nella sparatoria dei rivoluzionari, morì il 25 luglio 1936

19. Manuel Luque Ramos. Nato a Marchena (Sevilla) il 6 marzo 1893, era fattorino e sacrestano delle monache clarisse e viveva con la mamma vedova nei pressi del monastero. Il 18 luglio 1936 si oppose a un gruppo di rivoluzionari che voleva entrare in chiesa durante la S. Messa. Arrestato il giorno successivo e fucilato, morì nell’ospedale a Marchena il 22 luglio 1936.

20. Rafael Lobato Pérez. Nato ad Algodonales (Cádiz) il 28 febbraio 1905, carpentiere, aiutava nel ministero pastorale il Venerabile Servo di Dio Salvador Lobato Pérez (n. 8). Quando i rivoluzionari vennero ad arrestare suo fratello sacerdote, egli non volle lasciarlo solo. Entrambi furono quindi portati fuori del paese e assassinati insieme il 21 agosto 1936 a El Saucejo.

I Beati della presente Causa non costituiscono un gruppo omogeneo, nessuno ebbe un regolare processo e quasi tutti furono previamente incarcerati.

Il martirio materiale di tutti è sufficientemente provato. Per alcuni la morte sopraggiunse più tardi rispetto all’aggressione, ma risultò come conseguenza diretta di tale atto. Essi sono: Agustín Alcalá Henke, José Vigil Cabrerizo, Manuel Luque Ramos e José María Rojas Lobo, Mariano Caballero.

Per quanto riguarda l’elemento formale ex parte tyranni, l’odium fidei fu il motivo prevalente che armò i carnefici. La morte violenta si colloca nel contesto della persecuzione religiosa spagnola che interessò la zona di Siviglia. I singoli episodi furono accompagnati da distruzioni di immagini sacre, incendi di chiese ed edifici religiosi. I testimoni riferiscono che furono assassinati per il fatto di essere sacerdoti o laici cattolici.

Per quanto riguarda l’elemento formale ex parte victimarum, è sufficientemente attestata l’accettazione della morte come espressione della fedeltà a Cristo fino ai momenti precedenti la morte. Alcuni durante la prigionia pregavano, si incoraggiavano a vicenda, si confessavano ed esprimevano parole di perdono per i carnefici.

La fama di martirio è rimasta costante nel tempo, unita ad una certa fama signorum.

 

DICASTERO DELLE CAUSE DEI SANTI

 

HISPALENSIS

Beatificationis seu declarationis martyrii

Servorum Dei

EMMANUELIS GONZÁLEZ-SERNA RODRÍGUEZ

ET XIX SOCIORUM

Sacerdotum dioecesanorum, Alumni Seminarii,

Christifidelium laicorum et Christifidelis laicae

 

(† 1936)

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DECRETO SUL MARTIRIO

 

 

     «Vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso» (Ap 6, 9).

 

     Illuminato dalla divina ispirazione, il Veggente di Patmos contempla l’evento del martirio cristiano e ne annunzia l’eterna fecondità: il sangue dei Martiri si associa costantemente all’altare del Signore e, insieme al sangue dell’Agnello, diventa offerta pura e generosa al Padre di ogni misericordia.

     Questa offerta risplende nella vita e nella morte dei venti Servi di Dio della Chiesa di Siviglia, che versarono il sangue durante la guerra civile spagnola (1936-1939), in un contesto di odio anticristiano sfociato in una violentissima persecuzione tale da coinvolgere l’intero territorio spagnolo. Edifici religiosi e monasteri, capolavori di arte e suppellettile liturgica,  tesori archivistici e antiche memorie popolari furono distrutti; ma, soprattutto, vennero condannati a una morte ingiusta e violenta molti pastori, religiosi e laici cristiani.    

     Il gruppo di questi Martiri di Siviglia è costituito da sacerdoti, da un seminarista e da alcuni laici, caratterizzati dall’accettazione personale della morte per testimoniare usque ad effusionem sanguinis la fede in Cristo Re. Dopo una vita virtuosa, essi andarono incontro alla morte nel 1936, l’anno nel quale la persecuzione raggiunse il suo culmine.    

     Loro capofila può essere considerato Manuel González-Serra Rodríguez, sacerdote, nato a Siviglia il 13 maggio 1880, parroco di Constantina. Arrestato nella notte del 19 luglio 1936, dopo aver subito umiliazioni e percosse, fu condotto il 23 luglio successivo nella chiesa parrocchiale di Constantina e giustiziato in sacrestia. Fu sepolto nel cimitero cittadino.

Gli altri Servi di Dio, coinvolti nello stesso evento martiriale, sono: 

1. Francisco de Asís Arias Rivas, sacerdote, nato a Cantilana (Siviglia) il 30 gennaio 1875, parroco di Lora del Río, ucciso il 1° agosto 1936.

2. Miguel Borrero Picón, sacerdote, nato a Beas (Huelva) il 6 dicembre 1873, viceparroco di Utrera, ucciso il 26 luglio 1936.

3. Mariano Caballero Rubio, sacerdote, nato il 28 ottobre 1895 a Alajar (Huelva), viceparroco a Huelva, ucciso il 23 luglio 1936.

4. Pedro Carballo Corrales, sacerdote, nato il 10 novembre 1886 a Ubrique (Cádiz), ucciso il 6 agosto 1936.

5. Juan María Coca Saavedra, sacerdote, nato a Mairena del Alcor (Siviglia) il 24 dicembre 1884, nominato viceparroco di Lora del Río, ucciso il 1° agosto 1936.

6. Antonio Jesús Díaz Ramos, sacerdote, nato il 31 dicembre 1896 a Bollullos del Contado (Huelva), amministratore della parrocchia di Cazalla de la Sierra (Siviglia), ucciso il 5 agosto 1936.

7. Salvador Lobato Pérez, sacerdote, nato il 31 dicembre 1901 a Algodonales (Cádiz), amministratore della parrocchia di El Saucejo, ucciso il 21 agosto 1936, insieme al fratello Rafael (cfr. n. 20).

8. Rafael Machuca Juárez de Negrón, sacerdote, nato il 30 aprile 1881 a Estepa (Siviglia), viceparroco della sua città natale, ucciso il 31 agosto 1936, insieme ad un centinaio di persone, la maggior parte sacerdoti.

9. José Vigil Cabrerizo, sacerdote, nato il 11 ottobre 1906 a Huétor-Tájar (Granada), ordinato sacerdote a Siviglia, gli fu affidata la chiesa del quartiere di San Girolamo; ferito il 18 luglio 1936, si spense il giorno seguente.

10. Enrique Palacios Monrabá, seminarista, nato il 3 aprile 1917 a Cazalla de la Sierra (Siviglia), ucciso il 5 agosto 1936, insieme a suo padre Manuel Palacios Rodríguez (cfr. n. 17).

11. María Dolores Sobrino Cabrera, sposata, nata il 19 aprile 1868 a Constantina (Siviglia), uccisa il 23 luglio 1936.

12. Agustín Alcalá Henke, celibe, nato il 7 giugno 1892 a Alcalá de Guadaira (Siviglia), dottore in Diritto; ferito il 17 luglio 1936, si spense il giorno seguente.

13. Mariano López-Cepero y Muru, sposato, padre di nove figli, nato il 24 gennaio 1883 a Cazalla de la Sierra (Siviglia),vicesindaco del suo paese, ucciso il 5 agosto 1936.

14. Gabriel López-Cepero y Muru, sposato, padre di sette figli, fratello di Mariano (cfr. n. 14), nato a Siviglia il 22 agosto 1874, ucciso con il fratello il 5 agosto 1936.

15. Cristóbal Pérez Pascual, sposato, padre di un figlio, nato il 9 dicembre 1887 ad Alájar (Huelva), ucciso il 5 agosto 1936.

16. Manuel Palacios Rodríguez, sposato, padre del Servo di Dio il seminarista Enrique (cfr. n. 11) e di altri sei figli, nato il 1° agosto 1877 ad Aracena (Huelva), ucciso insieme a suo figlio il 5 agosto 1936.

17. José María Rojas Lobo, celibe, nato il 29 settembre 1910 a Siviglia, fu arrestato il 20 luglio 1936 a Marchena. Ferito il 21 luglio 1936, si spense il 25 luglio seguente.

18. Manuel Luque Ramos, celibe, nato il 6 marzo 1893 a Marchena (Siviglia), aiutante sacrestano; ferito il 19 luglio 1936, morì il 22 luglio seguente.

19. Rafael Lobato Pérez, celibe, fratello del sacerdote Servo di Dio Salvador Lodato Pérez (cfr. n. 8), nato il 28 febbraio 1905 ad Algodonales (Cádiz), fu ucciso insieme a lui il 21 agosto 1936 a El Saucejo.  

La morte dei Servi di Dio, avvenuta in diversi luoghi (Constantina, Lora del Río, Utrera, Huelva, Guadalcanal, Cazalla de la Sierra, El Saucejo, Málaga, Guadaira, Marchena e Siviglia), fu immediatamente compresa dal popolo cristiano come un autentico martirio e molti iniziarono ad invocarli come intercessori davanti al trono del Signore. Proprio grazie a questa fama di martirio, dopo il trasferimento della competenza per i Servi di Dio che appartenevano alle giurisdizioni ecclesiastiche di Huelva, Málaga e Madrid, presso la Curia ecclesiastica di Siviglia dal 3 ottobre 2014 al 27 novembre 2016 si celebrò l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica fu riconosciuta da questo Dicastero delle Cause dei Santi con decreto del 19 maggio 2017. Preparata la Positio, essa fu sottoposta all’esame dei Consultori Storici il 2 marzo 2021 e al Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, il 20 ottobre 2022, che espressero parere favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 6 giugno 2023 hanno riconosciuto che i summenzionati Servi di Dio furono uccisi per la loro fedeltà a Cristo e alla Chiesa.

Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutti questi dati al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti del Dicastero delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Constano il martirio e la causa che ha determinato il martirio dei Servi di Dio Manuel González-Serra Rodríguez e XIX Compagni per il caso e l’effetto di cui si tratta.

 

Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti del Dicastero delle Cause dei Santi.

 

Dato a Roma, il 22 giugno dell’anno del Signore 2023.

 

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                        + Fabio Fabene

                                    Arciv. tit. di Montefiascone

                                    Segretario