Maria Teresa Casini
(1864-1937)
- 3 aprile
Religiosa , fondatrice della Congregazione delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù; donna contemplativa e missionaria, ha fatto della sua vita un’oblazione di preghiera e di carità concreta a sostegno dei sacerdoti
Teresa Casini nacque il 27 ottobre 1864 a Frascati. Rimasta orfana a soli dieci anni dell’amatissimo padre, si trasferì con la madre a Grottaferrata. In occasione della sua Prima Comunione avvertì vivamente il desiderio di consacrarsi a Dio.
Fu provvidenziale per lei l’incontro con Padre Arsenio Pellegrini, Abate del monastero greco di “Santa Maria di Grottaferrata”, che la diresse spiritualmente, aiutandola a camminare verso Dio in un crescendo di generosità. Così ella si rese disponibile alla volontà di Dio, che la chiamava a riparare le infedeltà e le ingratitudini di quei sacerdoti che non corrispondono pienamente alla loro vocazione.
Nella gioia di un’offerta totale che le permetteva di consolare il Cuore di Cristo, il 1 febbraio 1885 fece il suo ingresso nel Monastero delle Clarisse della SS. Concezione a Roma, ma, dopo due anni, per motivi di salute, fu costretta a ritornare in famiglia. Sempre obbediente al suo Direttore Spirituale, entrò in una nascente opera, le “Vere amanti del Cuore di Gesù”, ma, per la prematura morte della fondatrice, ancora una volta dovette rientrare in famiglia.
Cominciò a pensare nuovamente in che modo rispondere alla chiamata del Signore e ad offrire se stessa per la santificazione dei sacerdoti. Così si ritirò in un piccolo appartamento a Grottaferrata, tutta dedita alla preghiera. Ben presto si radunarono attorno a lei alcune giovani, desiderose di condividere il suo ideale.
Incoraggiata dal Vescovo di Frascati, il Cardinale Serafino Vannutelli, fece costruire una casa più grande, in cui celebrare la S. Eucarestia. Le suore si dedicarono alla vita di contemplazione con il carisma della riparazione dinanzi a Gesù Sacramentato, per la santità dei sacerdoti. In questo spirito oblativo la fondatrice esortava le sue suore: “Siamo ostie viventi la cui immolazione si rinnova ogni giorno”.
All’inizio del 1900, con il sostegno del nuovo Vescovo di Frascati, il Cardinale Francesco Satolli, decise di aprire la sua opera alle attività pastorali in aiuto dei sacerdoti e del popolo. Nacque così il primo laboratorio per l’educazione e la promozione umana e sociale delle giovani, l’Opera “Piccoli Amici di Gesù”, Collegi e scuole, che saranno vivai di vocazioni sacerdotali. Sino alla morte la Venerabile Serva di Dio si spese con delicata premura in tutte quelle forme di attività che il suo cuore le ispirò per il bene dei sacerdoti e in sintonia con le esigenze dei tempi.
Visitata dalla malattia, perfezionò la sua conformità a Cristo crocifisso attraverso l’esperienza di una dolorosa immobilità. Camminò sempre alla luce della fede, portando nel cuore il fuoco della carità e la forza della speranza. Testimoniò nella sua comunità le virtù in modo eroico. Si spense, circondata dall’affetto e dalla venerazione delle sue figlie, all’alba del 3 aprile 1937, nella casa di Fondazione, a Grottaferrata.
SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI
PAPA FRANCESCO
ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 1° novembre 2015
Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buona festa!
Nella celebrazione di oggi, festa di Tutti i Santi, sentiamo particolarmente viva la realtà della comunione dei santi, la nostra grande famiglia, formata da tutti i membri della Chiesa, sia quanti siamo ancora pellegrini sulla terra, sia quelli – immensamente di più – che già l’hanno lasciata e sono andati al Cielo. Siamo tutti uniti, e questo si chiama “comunione dei santi”, cioè la comunità di tutti i battezzati.
Nella liturgia, il Libro dell’Apocalisse richiama una caratteristica essenziale dei santi e dice così: essi sono persone che appartengono totalmente a Dio. Li presenta come una moltitudine immensa di “eletti”, vestiti di bianco e segnati dal “sigillo di Dio” (cfr 7,2-4.9-14). Mediante quest’ultimo particolare, con linguaggio allegorico viene sottolineato che i santi appartengono a Dio in modo pieno ed esclusivo, sono sua proprietà. E che cosa significa portare il sigillo di Dio nella propria vita e nella propria persona? Ce lo dice ancora l’apostolo Giovanni: significa che in Gesù Cristo siamo diventati veramente figli di Dio (cfr 1 Gv 3,1-3).
Siamo consapevoli di questo grande dono? Tutti siamo figli di Dio! Ci ricordiamo che nel Battesimo abbiamo ricevuto il “sigillo” del nostro Padre celeste e siamo diventati suoi figli? Per dirlo in un modo semplice: portiamo il cognome di Dio, il nostro cognome è Dio, perchè siamo figli di Dio. Qui sta la radice della vocazione alla santità! E i santi che oggi ricordiamo sono proprio coloro che hanno vissuto nella grazia del loro Battesimo, hanno conservato integro il “sigillo” comportandosi da figli di Dio, cercando di imitare Gesù; e ora hanno raggiunto la meta, perché finalmente “vedono Dio così come egli è”.
Una seconda caratteristica propria dei santi è che sono esempi da imitare. Facciamo attenzione: non soltanto quelli canonizzati, ma i santi, per così dire, “della porta accanto”, che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della loro vita. Di questi santi ne abbiamo incontrati anche noi; forse ne abbiamo avuto qualcuno in famiglia, oppure tra gli amici e i conoscenti. Dobbiamo essere loro grati, e soprattutto dobbiamo essere grati a Dio che ce li ha donati, che ce li ha messi vicino, come esempi vivi e contagiosi del modo di vivere e di morire nella fedeltà al Signore Gesù e al suo Vangelo. Quanta gente buona abbiamo conosciuto e conosciamo, e noi diciamo: “Ma questa persona è un santo!”, lo diciamo, ci viene spontaneo. Questi sono i santi della porta accanto, quelli non canonizzati ma che vivono con noi.
Imitare i loro gesti d’amore e di misericordia è un po’ come perpetuare la loro presenza in questo mondo. E in effetti quei gesti evangelici sono gli unici che resistono alla distruzione della morte: un atto di tenerezza, un aiuto generoso, un tempo passato ad ascoltare, una visita, una parola buona, un sorriso... Ai nostri occhi questi gesti possono sembrare insignificanti, ma agli occhi di Dio sono eterni, perché l’amore e la compassione sono più forti della morte.
La Vergine Maria, Regina di Tutti i Santi, ci aiuti a fidarci di più della grazia di Dio, per camminare con slancio sulla via della santità. Alla nostra Madre affidiamo il nostro impegno quotidiano, e La preghiamo anche per i nostri cari defunti, nell’intima speranza di ritrovarci un giorno, tutti insieme, nella comunione gloriosa del Cielo.
APPELLO
Cari fratelli e sorelle,
i dolorosi episodi che in questi ultimi giorni hanno inasprito la delicata situazione della Repubblica Centrafricana, suscitano nel mio animo viva preoccupazione. Faccio appello alle parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze. Sono spiritualmente vicino ai Padri comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima in Bangui, che accolgono numerosi sfollati. Esprimo la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre confessioni religiose e all’intera nazione Centrafricana, così duramente provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il cammino della pace. Per manifestare la vicinanza orante di tutta la Chiesa a questa Nazione così afflitta e tormentata ed esortare tutti i centroafricani ad essere sempre più testimoni di misericordia e di riconciliazione, domenica 29 novembre ho in animo di aprire la porta santa della cattedrale di Bangui, durante il Viaggio apostolico che spero di poter realizzare in quella Nazione.
Dopo l'Angelus:
Ieri, a Frascati, è stata proclamata Beata Madre Teresa Casini, fondatrice delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù. Donna contemplativa e missionaria, ha fatto della sua vita un’oblazione di preghiera e di carità concreta a sostegno dei sacerdoti. Ringraziamo il Signore per la sua testimonianza.
Saluto tutti voi pellegrini, provenienti dall’Italia e da tanti Paesi; in particolare, quelli della Malesia e di Valencia (Spagna).
Saluto i partecipanti alla Corsa dei Santi e alla Marcia dei Santi, promosse rispettivamente dalla Fondazione “Don Bosco nel mondo” e dall’Associazione “Famiglia Piccola Chiesa”. Apprezzo queste manifestazioni che offrono una dimensione di festa popolare alla celebrazione di Tutti i Santi. Saluto inoltre la Corale di San Cataldo, i ragazzi di Ruvo di Puglia e quelli di Papanice.
Oggi pomeriggio mi recherò al Cimitero del Verano, dove celebrerò la Santa Messa in suffragio dei defunti. Visitando il principale cimitero di Roma, mi unisco spiritualmente a quanti in questi giorni vanno a pregare presso le tombe dei loro cari, in ogni parte del mondo.
A tutti auguro pace e serenità nella compagnia spirituale dei Santi. Buona domenica e per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!