Tommaso da Olera

Tommaso da Olera

(1563-1631)

Beatificazione:

- 21 settembre 2013

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 4 maggio

Laico professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, vissuto tra i secoli sedicesimo e diciassettesimo. Grande testimone dell’umiltà e della carità di Cristo

  • Biografia
  • Angelus
“Né mai ho letto una sillaba di libri; ma bene mi fatico a leggere il passionato Christo”

 

Nato ad Olera, frazione di Alzano Lombardo nel 1563, Tommaso Acerbis era noto come “frate della questua”, attività alla quale si dedicò con zelo in molte parrocchie di quella che era allora la Repubblica di Venezia.

Nato da famiglia contadina, Tommaso svolse fin da bambino il mestiere di pastore, senza ricevere alcuna istruzione. Diciassettenne, entrò a Verona come fratello laico dai cappuccini, dove gli fu insegnato a leggere e a scrivere, e dove gli fu affidato l’incarico della questua, in città e dintorni. Da Verona nel 1605 passò a Vicenza, ove rimase sette anni; poi a Rovereto, per quattro anni. Nella primavera del 1618 i superiori lo destinarono a Padova, a svolgere l’ufficio di portinaio: aprire a chi si fosse presentato alla porta del convento e offrire pane e consolazione a quanti si fossero presentati.

Originariamente illetterato, come prevedeva la regola francescana, cominciò a scrivere della sua esperienza di fede in modo personale, in un contesto segnato dalla riforma luterana e da una cultura teologica in cui la fede era concepita principalmente come esperienza collettiva.

Si spese nel corso della sua vita per la fondazione di conventi e monasteri, grazie alla sua fama di predicatore raggiunse la corte dei duchi di Baviera e dell’imperatore Ferdinando II d’Asburgo, di cui divenne consigliere spirituale, senza tuttavia mai dimenticare la sua missione a contatto con il popolo.

La sua fama di santità si sparse anche al di fuori del Veneto, tanto che nella primavera del 1619 l’arciduca Leopoldo d’Asburgo ne richiese la presenza a Innsbruck, per cooperare alla ricattolicizzazione del Tirolo, ove la pressione protestante non era indifferente. Fra Tommaso svolse il suo apostolato tanto fra la gente umile quanto tra i nobili, conquistandosi la stima di eminenti personalità austriache e bavaresi, uomini e donne.

Quando morì, nel maggio 1631, nella città sull’Inn, la sua fama di predicatore era ampiamente diffusa, prevalentemente in quelle terre ove si era svolta la fase ultima e più fruttuosa del suo apostolato — e questo spiega, almeno in parte, la scarsa conoscenza di lui al di qua delle Alpi.

PAPA FRANCESCO

ANGELUS

Piazzale antistante il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, Cagliari
Domenica, 22 settembre 2013

 

Cari fratelli e sorelle,

prima di concludere questa celebrazione, vi saluto con affetto, in particolare i miei confratelli Vescovi della Sardegna, che ringrazio. Qui, ai piedi della Madonna, vorrei ringraziare tutti e ciascuno di voi, cari fedeli, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, le Autorità e in modo speciale quanti hanno collaborato per organizzare questa visita. Soprattutto voglio affidarvi a Maria, Nostra Signora di Bonaria. Ma in questo momento penso a tutti i numerosi santuari mariani della Sardegna: la vostra terra ha un legame forte con Maria, un legame che esprimete nella vostra devozione e nella vostra cultura. Siate sempre veri figli di Maria e della Chiesa, e dimostratelo con la vostra vita, seguendo l’esempio dei santi!

A questo proposito, ricordiamo che ieri, a Bergamo, è stato proclamato Beato Tommaso Acerbis da Olera, frate Cappuccino, vissuto tra i secoli sedicesimo e diciassettesimo. Rendiamo grazie per questo testimone dell’umiltà e della carità di Cristo!

Ora recitiamo insieme la preghiera dell’Angelus.

 

Parole finali

Vi auguro buona domenica e buon pranzo!