Causa in corso
Elisabetta Jacobucci (al secolo: Agata)
- Venerabile Serva di Dio -

Elisabetta Jacobucci (al secolo: Agata)

(1858 - 1939)

Venerabilità:

- 14 marzo 2024

- Papa  Francesco

Suora professa dell’Istituto delle Suore Terziarie Francescane Alcantarine; condusse una vita virtuosa nella semplicità del quotidiano. Mostrò grande umiltà e spirito di servizio, sempre disponibile ad accettare le mansioni più umili, nella consapevolezza che si trattasse della volontà di Dio espressa attraverso i Superiori. La sua fede genuina le consentì di aprirsi alla Grazia e intraprendere un profondo cammino spirituale

  • Biografia
Riusciva a cogliere il bene presente in ciascuno, nonostante i contesti difficili, caratterizzati da miseria, prevaricazioni e degrado

 

La Venerabile Serva di Dio Elisabetta Jacobucci (al secolo: Agata) nacque a Trevi (Frosinone, Italia) il 23 luglio 1858, in una famiglia di contadini di profonda religiosità. Rimasta orfana di padre a 14 anni, non potendo opporsi al volere della madre che desiderava per lei un matrimonio, l’8 febbraio 1885, scappò di notte da Trevi e raggiunse Roma, dove fu accolta come postulante dalle Suore Francescane Alcantarine, che gestivano l’Ospizio S. Margherita da Cortona per il recupero delle donne pericolanti.

Il 2 maggio 1885 fu ammessa in noviziato a Castellamare di Stabia e, il 10 dicembre 1886, emise la prima professione a Venosa, dove era stata inviata presso il Conservatorio per anziani “S. Carlo Borromeo”.

Nel 1887 fu trasferita a Sant’Agnello di Sorrento, nell’orfanotrofio “dei Sette Dolori” come questuante. Emise la professione perpetua il 12 gennaio 1905 e, nel 1924, venne mandata a Pozzano di Castellammare di Stabia, per la cura degli orfani. Dal 1927 visse a Meta di Sorrento, nell’Ospizio di “Santa Maria del Lauro”. La sua occupazione principale fu la questua, che praticava nei centri abitati della costiera di Sorrento, fino all’isola di Capri. Visse sempre molto semplicemente e fu molto amata dalle popolazioni, che la conoscevano per il suo incessante questuare a favore dei più poveri.

In seguito a un’emorragia cerebrale, morì a 81 anni a Meta di Sorrento (Italia), il 10 febbraio 1939.

La Venerabile Serva di Dio condusse una vita virtuosa nella semplicità del quotidiano. Mostrò grande umiltà e spirito di servizio, sempre disponibile ad accettare le mansioni più umili, nella consapevolezza che si trattasse della volontà di Dio espressa attraverso i Superiori. La sua fede genuina le consentì di aprirsi alla Grazia e intraprendere un profondo cammino spirituale. La preghiera rappresentò il fulcro della sua crescita interiore. Incarnò il carisma Alcantarino legato alla contemplazione della Passione e caratterizzato da spirito di penitenza e povertà. Unì all’aspetto ascetico dell’Istituto un intenso apostolato caritativo, principalmente a beneficio di orfani e di anziani. La sua operosità rappresentò un notevole supporto spirituale ed economico per le consorelle. Nei confronti delle giovani suore fu materna e amorevole. La questua le consentì di incontrare molte persone di ogni condizione e ceto sociale. Mentre chiedeva l’elemosina, portava il Signore tra la gente in un vero e proprio apostolato di strada. Con fine capacità di discernimento riusciva a cogliere il bene presente in ciascuno, nonostante i contesti difficili, caratterizzati da miseria, prevaricazioni e degrado. La sua carità fattiva e il carattere gioviale e sensibile raggiungevano i bisognosi attraverso gesti delicati e premurosi.

La fama di santità già presente in vita è aumentata dopo la morte, unita ad una consistente fama signorum.

Il Processo Informativo Ordinario e il Processo super non cultu si svolsero presso la Curia ecclesiastica di Sorrento (Italia), rispettivamente dal 1963 al 1964 e nel 1964.

Validità giuridica dei Processi: 22 settembre 1995.

La Seduta dei Consultori Storici si tenne il 9 gennaio 2021 e diede voto affermativo.

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi (15 dicembre 2022): esito affermativo.

Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi (6 febbraio 2024): esito affermativo.