Causa in corso
Felice Canelli
- Venerabile Servo di Dio -

Felice Canelli

(1880 - 1977)

Venerabilità:

- 22 maggio 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, nel suo agire, mostrava che Dio viene prima di tutto e, proprio perché permetteva che il Signore guidasse le sue azioni, suscitava entusiasmo e impegno di vita.

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Immerso nella preghiera, passava naturalmente dall’attività apostolica all’intimità con Dio

 

    Il Venerabile Servo di Dio Felice Canelli nacque a San Severo (Foggia, Italia) il 14 ottobre 1880. Entrato in Seminario nel 1893 come semi-convittore perché povero, venne ordinato sacerdote il 6 giugno 1903. Per 6 anni esercitò il ministero sacerdotale nella chiesa di San Giovanni Battista a San Severo. Sulla scia di San Giovanni Bosco e dell’Opera Salesiana, amò il mondo giovanile, nonché i ragazzi poveri ed abbandonati verso i quali si spese in modo generoso. Con gli ex-allievi salesiani costituì il nucleo propulsore dell’associazionismo laicale diocesano in ambito ecclesiale, educativo, assistenziale e politico alla luce della Rerum Novarum. Dal 1909 ricoprì l’incarico di Rettore della chiesa di Sant’Antonio Abate e si adoperò instancabilmente per la gioventù bisognosa, sia materialmente sia spiritualmente.

    Dal 1916 al 1919, fu chiamato in guerra come cappellano militare, prima a Sassoferrato e poi ad Ancona. Subito dopo, fondò la sezione locale del Partito Popolare e la sezione studenti del “Don Bosco”, animando anche la federazione interdiocesana giovanile.

    Divenuto nel 1927 parroco nella parrocchia periferica “Croce Santa”, rivestì diversi incarichi nell’associazionismo cattolico, quali l’Azione Cattolica, la Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli, le Dame della Carità, gli Scout Cattolici Italiani, l’Opera Nazionale Maternità, favorendo l’apostolato dei laici per permeare di valori cristiani la società. Fu altresì attento alla vita sociale, impegnandosi a scuotere i credenti dall’inerzia per collaborare all’avvento del Regno di Dio.

    Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale costituì opere assistenziali per rispondere ai problemi emergenti dai drammi del conflitto e del dopoguerra, facendosi interprete di un Cristianesimo sociale.

    Morì a San Severo (Italia) il 23 novembre 1977, all’età di 97 anni.

    Il Venerabile Servo di Dio diede una limpida testimonianza di fede, presentando la paternità di Dio quale fondamento della vera fraternità. Immerso nella preghiera, passava naturalmente dall’attività apostolica all’intimità con Dio. Capace di confidare ciecamente in Dio e nella sua misericordia, irradiava serenità. Affrontava tutto con il sorriso sulle labbra e con lo sguardo rivolto al Cielo. In questo modo riusciva a giudicare con saggezza il presente, senza sottovalutarlo o esagerandone la portata.

    Nel suo agire, mostrava che Dio viene prima di tutto e, proprio perché permetteva che il Signore guidasse le sue azioni, suscitava entusiasmo e impegno di vita. L’amore a Dio lo portava ad amare gli uomini con tenerezza, esercitando verso di loro le opere di misericordia corporale e spirituale con sollecitudine ed abnegazione. Si accostava ai poveri con delicatezza, per non umiliare le persone assistite. Nel servizio di carità non si fermava all’aiuto materiale ma era molto sensibile alla promozione umana e cristiana. Contemplando il Crocifisso apprese la misura dell’amore nella totalità del dono senza riserve.

    La sua vita attraversò gli eventi più rilevanti del ‘900. Visse il dramma delle due Guerre Mondiali e gli sconvolgimenti socio-politici del dopoguerra. Durante il fascismo venne imprigionato a causa della sua attività pastorale e dell’avversione del regime per l’Azione Cattolica di cui era delegato diocesano. Malgrado ciò, con prudenza, proseguì nell’apostolato. Offrì assistenza materiale e spirituale alle famiglie colpite dai bombardamenti di Foggia. Nel dopoguerra si prodigò per sostenere la gente rimasta senza l’indispensabile, dando vita a numerose iniziative sociali. In tutte le parrocchie in cui operò attuò il carisma salesiano, contribuendo alla promozione dell’attività educativa dei giovani.

 

SAN SEVERO

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

FELICE CANELLI

Sacerdote diocesano

(1880-1977)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12,49).

    Il desiderio di Gesù, che cioè in tutti gli ambiti della vita dell’uomo sia acceso il fuoco della carità, ben tratteggia la fisionomia spirituale e il proposito pastorale del Servo di Dio Felice Canelli. Guidato dalla dottrina sociale della Chiesa e quale vero figlio “esterno” di San Giovanni Bosco, conquistò anime al Signore, le rese ardenti di fede, le irrobustì contro le ideologie del suo tempo e le spinse a vivere una carità operosa.

    Il Servo di Dio nacque a San Severo il 14 ottobre 1880. All’età di 6 anni rimase orfano di padre e a 12 anni entrò nel Seminario minore. Fu ordinato sacerdote il 6 giugno 1903.

    Prendeva piede in quegli anni un nuovo atteggiamento della Chiesa nei confronti delle realtà temporali e delle questioni sociali, fino ad allora quasi esclusivamente in mano a movimenti politici contrari alla religione cattolica, grazie alla promulgazione delle encicliche Rerum novarum nel 1891 e Grave de communi re per il riconoscimento del movimento democratico cristiano. Così il Servo di Dio inaugurò un nuovo modello di presbitero, impegnato in favore dei poveri e dei braccianti, capace di promuovere la giustizia e il dialogo in tempi di violenze e tumulti.

    Inizialmente esercitò il ministero nella chiesa di San Giovanni Battista, poi fu rettore della chiesa di Sant’Antonio Abate. Nel 1905 giunsero in città i Salesiani di San Giovanni Bosco, dei quali condivise il carisma e con i quali collaborò per educare i giovani ad essere “buoni cristiani e onesti cittadini”. Fondò con gli ex-allievi salesiani il Circolo “don Bosco”, da cui sorsero veri e propri artefici di un riordino della società secondo il Vangelo e l’amore fraterno. Fondò anche gli Esploratori Cattolici, la sezione locale del Partito Popolare, il Circolo Operaio “Mario Chiri”, le Beniamine della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, le Piccole Amiche dell’Università Cattolica, le Dame e le Damine, la Conferenza di San Vincenzo “Cristo Re”. Promosse la diffusione dei Salesiani Cooperatori insieme alle Figlie di Maria Ausiliatrice e animò il comitato cittadino dell’Opera Nazionale della Maternità e dell’Infanzia. Ricoprì diversi incarichi, particolarmente nell’Azione Cattolica.

    Svolse per quasi 50 anni l’ufficio di parroco di Croce Santa, in periferia, con insigne zelo e grande fedeltà. Diffuse la pietà eucaristica e la devozione mariana, alle quali lui stesso per primo dedicava largamente tutta la sua vita spirituale. Fu autentica guida spirituale per realtà diocesane e molti fedeli, nonché organizzò importanti eventi come l’incoronazione della Madonna del Soccorso e il primo Congresso eucaristico diocesano. Durante e dopo la Seconda guerra mondiale diede vita ad opere di assistenza per arginare i drammi del conflitto e delle sue conseguenze. Nel 1945 fu sostenitore del partito cattolico, fondatore locale delle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani, riorganizzatore del movimento Scout. Il Servo di Dio fu solerte nell’interpretare un cristianesimo sociale, non solo tra i partiti di ispirazione cristiana, ma anche tra gli uomini politici di diversa estrazione e atei, dai quali veniva considerato benefattore del popolo e ricercato come consigliere.

    Fu un vero e proprio esempio di virtù sacerdotali. Obbediente al magistero, umile nell’operosità, appassionato della giustizia e prudente nell’agire. I vescovi, che lo volevano come collaboratore, gli affiancavano giovani sacerdoti perché fossero formati ad un retto habitus sacerdotale. Sapeva anche favorire l’unità all’interno del clero.

    Morì la sera del 23 novembre 1977, dopo essersi fratturato il femore in una caduta. La vivissima stima che si era guadagnato, la venerazione del popolo, la sua multiforme carità fiorirono allora e ancora oggi fioriscono in una vera fama di santità.

    In forza di essa fu celebrata dal 25 marzo 2009 al 30 novembre 2013 presso la Curia ecclesiastica di San Severo l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 28 novembre 2014. Preparata la Positio, si è discusso, secondo le consuete procedure, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Con esito positivo, il 29 settembre 2020 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti il 4 maggio 2021 in Sessione Ordinaria, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Felice Canelli, Sacerdote diocesano, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente Decreto venga pubblicato e inserito negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 22 maggio nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                + Fabio Fabene

                                                                                Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                Segretario

 

 

 

 

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SANCTI SEVERI

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

FELICIS CANELLI

Sacerdotis dioecesani

 (1880-1977)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Ignem veni mittere in terram et quid volo? Si iam accensus esset!” (Lc 12,49).

    Votum Iesu, videlicet ut in omnibus hominis vitae spatiis caritatis ignis accendatur, Servi Dei Felicis Canelli habitum spirituale pastoraleque propositum bene describit. Sociali Ecclesiae doctrina ductus et sincerus filius “externus” Sancti Ioannis Bosco, animas Domino dedit easque fide ardentes reddidit, adversus corruptas sui temporis doctrinas roboravit ac, ut industriosam caritatem exercerent, impulit. 

    Servus Dei die 14 mensis Octobris anno 1880 Sancti Severi est ortus. Sex annorum aetate patre orbatus est atque, duodecim annos natus, Seminarium Minus ingressus. Sacro Presbyterali Ordine auctus est die 6 mensis Iunii anno 1903.

    Illis ipsis annis novum Ecclesiae modus in temporalia socialesque quaestiones invaluit, quae tunc temporis ad quosdam rei publicae motus, catholicae religionis adversantes, pertinebant, Litteris Encyclicis “Rerum novarum” anno 1891 necnon “Grave de commune re” ad motum democraticum christianum agnoscendum editis. Ita Servus Dei novum presbyteri genus incepit, pro pauperibus operariisque perstudiosi, qui illo violentiae et perturbationis tempore iustitiam dialogumque promoveret.

    Primum in ecclesia Sancti Ioannis Baptistae ministerium exercuit, dein rector fuit ecclesiae Sancti Antonii Abbatis. Anno 1905 Salesiani Sancti Ioannis Bosco oppidum invecti sunt, cum quibus charisma communicavit quibusque suum laboris auxilium praestitit ad instituendos laicos, ut “boni christiani honestique civites” fierentur. Una cum iis, qui alumni Salesiani fuerant, circulum vulgo don Bosco appellatum condidit, quo vero plurimi orti sunt cuiusdam societatis restaurationis, pro Evangelio caritateque fraterna, artifices. Exploratores Catholicos, Factionem quae populi causam agit in loco, Circulum Operarium quod “Marius Chiri” vocabatur, Beniaminas Iuventutis femininae Actionis Catholicae, Parvas Amicas Universitatis Catholicae, Dominas et Parvas Dominas, Conferentiam Sancti Vincentii “Christus Rex” nominatam quoque instituit. Cooperatores Salesianos vulgandos, cum Filiis Mariae Auxiliatricis, provexit comitatumque Operis Nationalis Maternitatis et Infantiae in oppido sustinuit. Plurima officia gessit, intus Actionem Catholicam in primis.

    Fere quinquaginta per annos munus parochi Crucis Sanctae, in suburbio, insigni quidem zelo summaque fidelitate perfecit. Eucharisticam pietatem promovit et devotionem marianam, ad quas ipse primus vitam spiritualem suam large omnino tradebat. Instituta dioecesana quaedam rexit ac multorum fuit spiritualis moderator, necnon multa maximi momenti apparavit eventa, inter quae, exempli gratia, incoronatio Beatae Virgini a Succursu et primus Congressus Eucharisticus dioecesanus. Altero totius mundi bello et flagrante et exacto, nonnulla adiumenti opera animavit, ut miserabilia armorum eorundem consequentiarum continerentur. Anno 1945 catholicae factioni patrocinatus est, quae ibi Societates Christianas Operariorum Italicorum, ex primis litteris Italici sermonis ACLI appellatas, condidit motumque Exploratorum refecit. Servus Dei christianam fidem societatis in rebus explicandam studuit, non tantum pro factionibus christianis, sed etiam inter rei publicae homines diversam opinionem habentes vel Deum esse negantes, qui eum beneficum populi ducebant cuiusque quaerebant consilium.

    Verum sacerdotalium virtutum fuit exemplum. Magisterio oboediens, actuositate humilis, cupiditate iustitiae et veritatis flagrans, agendo prudens. Episcopi, cuius auxilium petebant, iuvenes sacerdotes iuxta eum collocabant, ut ad rectum sacerdotale habitum formarentur. Et unitatem cleri fovebat.

    Vesperi die 2 mensis Novembris anno 1977, cum femur ob casum fregisset. Clarissima existimatio, quam adeptus erat, populi reverentia multiformisque eius caritas tunc floruerunt et hodie quoque florent uti vera sanctitatis fama.

    Ex qua ipsa, a die 25 mensis Martii anno 2009 ad diem 30 mensis Novembris anno 2013 Inquisitio dioecesana apud Curiam ecclesiasticam Sancti Severi celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 28 mensis Novembris anno 2014 est approbata. Positione exarata, disceptatum est, consuetas secundum normas, an Servus Dei virtutes christianas in gradu heroico exercuisset. Fausto cum exitu, die 29 mensis Septembris anno 2020 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus est habitus. Patres Cardinales et Episcopi, die 4 mensis Maii anno 2021 Ordinaria Sessione congregati, Servum Dei professi sunt theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico modo excoluisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Felicis Canelli, Sacerdotis dioecesani, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 22 mensis Maii a. D. 2021.