Causa in corso
Francesco Caruso
- Venerabile Servo di Dio -

Francesco Caruso

(1879 - 1951)

Venerabilità:

- 05 maggio 2020

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, la cui vita sacerdotale e l'instancabile apostolato rappresentano l’intreccio di eroica carità verso Dio e verso il prossimo

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Il confessionale fu per lui come un altare sul quale offriva se stesso a Dio per amore di quanti si affidavano alla sua guida

 

    Il Venerabile Servo di Dio Francesco Caruso nacque il 7 dicembre 1879 a Gasperina (Italia), in una famiglia molto religiosa. Dopo gli studi elementari, desiderava entrare in Seminario ma, a causa delle condizioni economiche molto precarie della famiglia, non poté realizzare la sua aspirazione. Per aiutare la famiglia lavorò nei campi e, dal 1898 al 1900, come volontario prestò il servizio militare, terminato il quale chiese di entrare nel Seminario diocesano di Squillace. I Superiori rifiutarono la sua domanda, ritenendolo non idoneo ad affrontare gli studi teologici, a causa della carenza degli studi preparatori. Il Servo di Dio bussò allora al Seminario di Catanzaro, dove fu accolto. Venne ordinato sacerdote il 18 aprile 1908. L’anno successivo fu nominato parroco di Sellia Superiore, dove si dedicò all’evangelizzazione e alla cura della popolazione rurale. Nel 1912, venne scelto come Rettore del Seminario diocesano di Catanzaro. S’impegnò con tutte le sue energie alla formazione dei seminaristi: come guida del Seminario, condivise la sua vita di educatore con i giovani aspiranti al sacerdozio, puntò sulle scuole interne e su un’intensa formazione interiore. Nel 1916 venne nominato anche curato e poi parroco della piccola parrocchia di San Nicola Coracitano. Nel 1919 ricevette la nomina di Direttore Spirituale del medesimo Seminario. Nel 1923 dovette rinunciare alla parrocchia per motivi di salute e, nello stesso anno, fu nominato Canonico Penitenziere della Cattedrale di Catanzaro, dove esercitò il ministero di confessore fino alla fine della sua vita.

    Il 21 novembre 1923, istituì a Catanzaro il Terzo Ordine Domenicano, per l’evangelizzazione e la formazione dei fedeli laici e, nel, 1928, lo istituì anche a Gasperina. Dal 1943, a causa del bombardamento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, fu ospitato nell’Istituto delle Ancelle del Buon Pastore, dove svolse – insieme al ministero di confessore nella chiesa cattedrale – il compito di Direttore Spirituale delle suore. Nel 1944 diede inizio a Bellavista di Catanzaro all’attività di accoglienza di quindici disabili e orfani, con l’apertura nel 1949 della “Casa dei Sacri Cuori”.

    Il 2 settembre 1949 il Servo di Dio si ritirò a Gasperina per motivi di salute e fu ospite a casa del fratello. A causa di una emorragia celebrare morì a Gasperina il 18 ottobre 1951, all’età di 72 anni.

    Il Venerabile Servo di Dio fu animato da una fede eroica, luminosa e appassionata. In lui c’era la vita interiore intensa, la scienza nel campo dello spirito e nella direzione delle anime, la santità e nessuna mediocrità. Visse il ministero sacerdotale con fedeltà e disponibilità alle esigenze della diocesi, in un periodo storico segnato dai due conflitti mondiali. La sua comunione con Cristo era nutrita di costante preghiera e di generoso impegno ascetico. Nel quotidiano era guidato dal motto “Soltanto Dio e le anime”. Si offrì vittima per il bene della Chiesa e la salvezza delle persone. La sua vita interiore fu caratterizzata dalla sofferenza, forse accentuata dalla sua inclinazione allo scrupolo. Donò questo travaglio al Signore con serenità.

    Pose la sua eroica speranza in Dio. Da Rettore infondeva coraggio e stimolava tutti a cercare Dio nella propria vita. Si affidava totalmente a Lui, credeva nella Sua Provvidenza e in Dio poneva tutte le sue preoccupazioni.

    Generazioni di seminaristi crebbero sotto la sua saggia guida. L’impegno formativo del Seminario non lo distolse dalla direzione spirituale dei laici, in particolare dei giovani. Il confessionale, dove spesso rimaneva a disposizione dei fedeli per intere giornate, divenne il luogo in cui formava coscienze cristiane, non solo di sacerdoti e consacrati, ma anche di molti laici. Grazie all’apprezzamento che aveva suscitato in questo ambito venne nominato canonico penitenziere della cattedrale.

    Eroico fu anche il suo esercizio della virtù della carità verso Dio e il prossimo. Le sue attenzioni si rivolgevano a coloro che soffrivano nel corpo e nell’animo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, si impegnò a portare sollievo e aiuto alle persone sfollate e accolse in parrocchia gli orfani e le famiglie bisognose.

    La sua vita sacerdotale e il suo instancabile apostolato rappresentano l’intreccio di eroica carità verso Dio e verso il prossimo.

 

CATANZARO-SQUILLACE

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

FRANCESCO CARUSO

Sacerdote diocesano

(1879-1951)

____________________

DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza” (Ger 3,15).

    Con queste parole del Profeta, Dio promise di non lasciare mai il suo popolo privo di pastori che lo radunino e lo guidino: tale è stata la missione del Servo di Dio Francesco Caruso. All’inizio del suo sacerdozio scrisse: “Solo Dio e le anime”, e fedele a questo proposito amò Dio e il prossimo senza limiti.

    Il Servo di Dio nacque il 7 dicembre 1879 a Gasperina, paese d’antica origine nell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Al fonte battesimale ricevette i nomi di Francesco Antonio Nicola. La sua famiglia era particolarmente numerosa. Fin da ragazzo nutrì il desiderio del sacerdozio, ma le difficoltà economiche della famiglia non gli permisero di entrare in seminario. Lavorò nei campi e si arruolò come volontario per il servizio militare. Aveva 20 anni quando chiese di essere accolto, con esito favorevole, nel Seminario di Catanzaro. Si impegnò profondamente nello studio e nella formazione, e così il 18 aprile 1908 Pietro di Maria, Vescovo di Catanzaro, lo ordinò presbitero. L’anno successivo fu nominato parroco di Sellia Superiore, dove si distinse per il lavoro di evangelizzazione di quella zona di campagna. Si diede poi da fare con zelo e impegno nel ruolo di Rettore del Seminario di Catanzaro, di cui il nuovo Vescovo lo nominò Padre Spirituale nel 1919. Fu questa la principale missione della sua vita, per la quale moltissimi presbiteri hanno attribuito a lui la solidità della vocazione e la fecondità del sacerdozio. Per alcuni anni fu anche parroco della parrocchia della Stella, non lontano dal Seminario. Con Bolla di Papa Pio XI venne fatto Canonico Penitenziere della Cattedrale e, all’apertura del Seminario Regionale, portò avanti anche lì il suo ministero di guida spirituale dei seminaristi. Si diede da fare per la formazione del laicato, predicando nelle parrocchie e dettando ritiri spirituali. Fondò anche il Terz’Ordine Domenicano a Catanzaro e Gasperina, dal quale nacquero molte vocazioni religiose. Promosse opere di carità, specialmente in favore dei minori abbandonati e delle vittime della guerra, per i quali aprì una casa di accoglienza. Per cinque anni fu ospite delle Suore del Buon Pastore, delle quali fu anche direttore spirituale.

    Il Servo di Dio fu instancabile nel condurre anime all’amore di Dio. Per la fede e la speranza tenne sempre fisso lo sguardo sul Signore e anche la preghiera, l’adorazione eucaristica e la devozione mariana lo aiutarono sempre più a contemplare con gli occhi dell’anima il mistero di Dio. La sua giornata aveva come momento principale la celebrazione della Messa. Il confessionale fu per lui come un altare sul quale offriva se stesso a Dio per amore di quanti si affidavano alla sua guida. Aveva uno stile di vita sobrio, fortificato dalla penitenza e dall’ascesi. Amava il nascondimento e l’umiltà, praticava la temperanza e l’obbedienza.

    A Gasperina, dove tornò per ragioni di salute, visse gli ultimi 2 anni di vita. Morì il 18 ottobre 1951 e i suoi resti mortali riposano nella chiesa parrocchiale. In vita e dopo la morte, la sua pietà, rettitudine, prudenza e bontà caratterizzarono una fama di santità sempre crescente.

    In virtù di questa fama si avviò la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Presso la Curia ecclesiastica di Catanzaro-Squillace il 13 settembre 1998 si aprì l’Inchiesta diocesana, poi conclusa il 12 ottobre 2012, sulla cui validità giuridica questa Congregazione delle Cause dei Santi ha emesso il decreto il 15 novembre 2013. Confezionata la Positio, si è discusso secondo la consueta procedura se il Servo di Dio abbia esercitato le virtù cristiane in grado eroico. Il 1° ottobre 2019 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi espresse il proprio voto favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi il 25 aprile 2020 hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Francesco Caruso, Sacerdote diocesano, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 5 maggio 2020.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                                + Marcello Bartolucci

                                                Arciv. tit. di Bevagna

                                                Segretario

 

 

_______________________________

 

 

CATACENSIS-SQUILLACENSIS

 

BEATIFICAZIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

FRANCISCI CARUSO

Sacerdotis dioecesani

(1879-1951)

______________________

DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Dabo vobis pastores iuxta cor meum, et pascent vos scientia et doctrina” (Ier 3,15).

    Istis Profetae verbis Deus se numquam populum suum pastoribus carentem desinaturum promisit, qui ipsum colligant atque ducant. Talis fuit Servi Dei Francisci Caruso missio. Sacerdotio suo ineunte, scripsit: “Deus animaeque tantum”, ac huic proposito fidelis Deum proximumque infinite dilexit.

    Servus Dei die 7 mensis Decembris anno 1879 Gasparinae, antiquae originis pagi intra archidioecesis Catacensis-Squillacensis fines, natus est. Apud baptismalem fontem nomina Francisci Antonii Nicolai suscepit. Familia eius potius erat numerosa. Iam a pueritia sacerdotii desiderium percepit, at ob familiae angustias seminarium ingredi non potuit. Opus rusticum fecit atque uti voluntarium militem se conscripsit. Viginti annos natus, in Seminarium Catacense recipi fausto cum exitu postulavit. Studia formationemque penitus navavit, itaque die 18 mensis Aprilis anno 1908 Petrus Di Maria, Episcopus Catacensis, presbyterum ordinavit eum. Sequenti anno Asiliae Superioris parochus nominatus est, ubi illius rusticae regionis evangelizationis opere eminuit. Dein zelo ac studio ad Seminarii Catacensis rectoris munere fungendum se tradidit, cuius novus Episcopus spiritualem moderatorem anno 1919 eum renuntiavit. Hoc potissimum vitae eius officium fuit, propter quod quaedam presbyterorum multitudo suae vocationis soliditatem suique ministerii fecunditatem ei adiudicavit. Aliquot annos paroeciae Stellae, quae a Seminario haud longe est, parochus quoque fuit. Papae Pii XI bulla, Cathedralis Canonicus Paenitentiarius factus est atque, Seminario Regionali instituto, spiritualis alumnorum moderationis opus et ibi perrexit. Ad laicorum formationem etiam se tradidit, in paroecis praedicans spiritualesque recessos dictans. Et Tertium Ordinem Sancti Dominici Catacii Gasparinaeque fundavit, ex quo plurimae religiosae vocationes ortae sunt. Caritatis opera provexit, praesertim pro minoribus derelictis bellique victimis, ad quos hospitium instituit. Quinque per annos a Sororibus Boni Pastoris domo receptatus est, quarum et spiritualis moderator fuit.

    Servus Dei, animas ad Deum ducens, se infaticabilem ostendit. Fide ac spe in Dominum oculos continenter fixit et oratio, eucharistica pietas Virginique Mariae devotio ad mysterium Dei animae visu usque aspectandum adiuverunt eum. Missae celebratio diei eius principatum habebat. Confessionarium altaris vicem obtinuit, supra quod se ipsum Deo offerebat omnium moderamini eius committentium caritatis causa. Parco vivendi modo utebatur, paenitentia disciplinaque roborato. Abditus humilisque esse diligebat, temperantiam oboedientiamque colebat.  

    Gasparinae, quo per causam valetudinis redivit, duos postremos vitae annos degit. Die 18 mensis Octobris anno 1951 obiit atque exuviae eius in paroeciali ecclesia iaciunt. Tam in vita tam post mortem, pietas, integritas, prudentia benevolentiaque eius usque increbescentem quandam sanctitatis famam designaverunt.

    Hac fama Servi Dei Causa Beatificationis et Canonizationis instructa est. Iuxta Curiam ecclesiasticam Catacensem-Squillacensem die 13 mensis Septembris anno 1998 Inquisitio dioecesana incepta, deinde die 12 mensis Octobris anno 2012 peracta est, cuius decretum de validitatem iuridicam haec Congregatio de Causis Sanctorum die 15 mensis Novembris anno 2013 emisit. Positione confecta, consuetam secundum normam an Servus Dei virtutes christianas heroico in gradu exercuisset disceptatum est. Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus die 1 mensis Octobris anno 2019 votum adfirmativum expressit. Patres Cardinales et Episcopi die 25 mensis Aprilis anno 2020 Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico modo excoluisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Francisci Caruso, Sacerdotis dioecesani, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 5 mensis Maii a.D. 2020.