Causa in corso
Leonarda di Gesù Crocifisso (al secolo: Angela Maria Boidi)
- Venerabile Serva di Dio -

Leonarda di Gesù Crocifisso (al secolo: Angela Maria Boidi)

(1908 - 1953)

Venerabilità:

- 21 dicembre 2018

- Papa  Francesco

Monaca professa della Congregazione delle Suore della Passione di Gesù Cristo; religiosa di grande speranza nella vita eterna con Dio, accettò di buon grado le sofferenze che la vita di quaggiù le riservava. Per lei soffrire fu una naturale conseguenza della sua scelta di vita, perché ogni attimo dell’esistenza è un atto d’amore

  • Biografia
«La Comunità è più fondata nello spirito di fede, più protesa verso l’unico necessario, più semplice di fronte all’ubbidienza, meno impacciata di umano, crede con maggiore confidenza nell’aiuto della provvidenza Divina».

 

La Venerabile Serva di Dio Leonarda di Gesù Crocifisso (al secolo: Angela Maria Boidi) nacque a Quargnento presso Alessandria il 10 luglio 1908 da Filippo e Antonia Bruno. Al fonte battesimale ricette i nomi di Angela Maria. I genitori appartenevano alla media borghesia rurale piemontese e gestivano grandi tenute agricole. Angela Maria crebbe in un ambiente sorretto da forti principi cristiani e fu guidata nella sua crescita nella fede dal direttore spirituale e confessore monsignor Pier Damiano Civera. Nel 1920 partecipò alla scuola propagandista di Azione Cattolica di Alessandria e si iscrisse alla gioventù femminile insieme alla sorella Carla, che la precederà in monastero. Il 2 luglio 1931, vincendo le resistenze del padre che avrebbe preferito per la figlia il matrimonio, Angela Maria entrò nel monastero delle Passioniste di Ovada Nel 1932, con il nome di Leonarda di Gesù crocifisso, ricevette la vestizione e nel 1936 emise la professione religiosa perpetua.

Nel monastero Suor Leonarda divenne punto di riferimento per tutte. Sosteneva le consorelle con la sua fede immensa nella Provvidenza divina, consigliava, ammoniva, scriveva molte lettere a persone che vivevano nel mondo con le quali non aveva perso i contatti. Dal 1941 al 1947 ricoprì la carica di vicaria; dal 1947 al 1951 fu Superiora del monastero. Per compiere i molti lavori attingeva la forza e i mezzi necessari dalla sua profonda fede, creando un movimento di benefattori che seguivano e sostenevano la vita del monastero. La sua fama di donna singolare oltrepassò le mura del monastero, rimanendo nella memoria delle numerose ragazze che ad Ovada andavano a partecipare agli esercizi spirituali. Il ricordo di lei restava impresso nelle madri di famiglia, nei sacerdoti, nei religiosi e in tutti coloro che salivano al monastero per trovare qualcuno a cui affidare le proprie pene e i propri dolori e ricevere in cambio una buona parola, un consiglio e l’assicurazione del ricordo nella preghiera.

Madre Leonarda viveva una vita sacramentale intensa, centrata nel mistero eucaristico e sorretta da uno spirito di fede di amore incandescenti. Il suo senso di appartenenza alla Chiesa, già molto vivo da ragazza e mostrato tra le fila dell’Azione Cattolica, sarà inculcato poi nelle religiose per ridestare in loro i motivi chiave della donazione a Dio in seno alla Chiesa e per la Chiesa. Madre Leonarda incarnò il carisma di San Paolo della Croce, eminentemente passiocentrico; questo carisma la spingeva ad un’immolazione di sé senza condizioni per l’ansia di salvare e di collaborare alla santificazione delle anime sacerdotali.

Religiosa di grande speranza nella vita eterna con Dio, accettò di buon grado le sofferenze che la vita di quaggiù le riservava. Per lei soffrire fu una naturale conseguenza della sua scelta di vita, perché ogni attimo dell’esistenza è un atto d’amore. Dormire sul duro pagliericcio, digiunare, alzarsi nel cuore della notte per la preghiera, portare la pesante tonaca di lana anche in piena estate, camminare a piedi nudi in inverno, insomma tutti i sacrifici previsti dalla regola di San Paolo della Croce e dalla vita claustrale sono sacrificio offerto per la salvezza degli uomini.

La sua salute cagionevole la costringeva spesso a letto e a soggiornare per un breve periodo nel convento delle Passioniste di vita attiva a Verezzo, presso Sanremo, per rimettersi in salute. Nell’autunno del 1953 si aggravò e venne nuovamente trasportata per controlli e cure mediche specialistiche ad Alessandria. Non farà più ritorno al suo monastero. I medici sentenziarono che la Madre era affetta da angina pectoris. In seguito a numerosi attacchi accompagnati da febbre altissima, tra atroci sofferenze ma con il sorriso sulle labbra, Madre Leonarda rese la sua anima a Dio il 22 ottobre 1953.