Mother Veronica of the Passion (al secolo: Sophie Leeves)
(1823 - 1906)
Monaca professa dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, Fondatrice dell'Istituto delle Suore dell'Apostolic Carmel; nata in una famiglia anglicana, si convertì al cattolicesimo e, divenuta religiosa, nutrì una forte aspirazione alla perfezione, sempre aperta alla purificazione del cuore attraverso l’accoglienza della sofferenza e mediante esperienze di profonda preghiera contemplativa
La Venerabile Serva di Dio Mother Veronica of the Passion (al secolo: Sophie Leeves) nacque a Costantinopoli i1 1° ottobre 1823 da una famiglia anglicana benestante. Il padre, Henry Daniel, secondo la tradizione consolidata della sua famiglia, era un pastore, impegnato come cappellano presso l’ambasciata inglese. Uomo di grande cultura e di vedute molto aperte, dovette spostarsi frequentemente proprio a causa del suo incarico ministeriale, portando con sé la sua famiglia, composta dalla moglie, da quattro figlie e da Henry, il figlio maschio. Questa condizione sarà ricordata da Sophie come una delle ragioni dei frequenti viaggi (ne indica 25 o 26), che ella si troverà a dover fare nel Mediterraneo, e di cui riconoscerà il grande valore formativo.
Durante un suo soggiorno in Inghilterra, entrò in contatto insieme a Mary Ann, la sorella minore, con il Movimento di Oxford, seguendo in particolare le posizioni assunte da Pusey. L’adesione a questo movimento segnerà profondamente la vita della giovane Sophie: la porterà a rompere il fidanzamento con un ufficiale di marina a cui si era legata, a dedicarsi alla vita di preghiera, di penitenza e di assistenza ai poveri, alla pratica della confessione e a pensare alla possibilità di entrare a far parte di una congregazione religiosa.
Dopo la morte del padre, avvenuta durante un pellegrinaggio in Terra Santa, la famiglia Leeves continuò a viaggiare nel Mediterraneo, spesso per ragioni di salute. Nel 1850, mentre si trovavano a Malta nella speranza di giovare alla salute della sorella minore, Sophie e Mary Ann vennero in contatto con alcuni gesuiti ed ebbero modo, in particolare, di comprendere a fondo il significato dell’Eucaristia. Maturò in loro la decisione di convertirsi al cattolicesimo, molto sofferta soprattutto per la consapevolezza del dolore che questa scelta avrebbe inferto alla madre. Le due sorelle vennero battezzate a Malta il 2 febbraio 1850 dal p. Saegrave, sj. La madre reagì a questa notizia con comprensibile sdegno e con grande sofferenza. Nel frattempo si chiariva sempre più in Sophie il desiderio di una consacrazione: fu proprio la mamma a offrirle la possibilità di concretizzarlo quando, in seguito alla malattia del fratello che si trovava in Grecia, ella dovette raggiungerlo decidendo di affidare le due sorelle, Sophie e Mary Ann, alle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione. Il 19 marzo 1851, ancora una volta insieme a Mary Ann, verrà accolta da queste stesse Suore; il 14 settembre prenderà l’abito con il nome di Maria Veronica della Passione.
Trascorsi alcuni anni nell’insegnamento, nel 1862 venne inviata in India, nella missione del Malabar affidata ai Carmelitani Scalzi per aprivi una nuova comunità. Qui incontrò il carmelitano p. Marie Ephrem, che le manifestò il suo desiderio di fondare una comunità di religiose per far fronte alla richiesta di formazione cristiana dell’India. Tale indicazione coincise con il manifestarsi in lei di una voce interiore che la chiamava al Carmelo.
Dopo un prolungato periodo di discernimento, in cui le venne affidato anche il compito di maestra delle novizie presso le suore di San Giuseppe, a malincuore lasciò la sua prima congregazione per entrare nel Carmelo di Pau nel 1867. Emessa la professione come Carmelitana del Terz’Ordine il 15 dicembre 1867, iniziò la sua intensa attività per realizzare la fondazione di quelle che ella stessa chiamerà le Carmelitane Apostoliche (AC). Dopo aver percorso inutilmente, con molta sofferenza e umiliazioni, la Savoia, verrà finalmente accolta dal Vescovo di Bayonne dove, il 16 luglio 1868, nascerà il piccolo Carmelo; nel frattempo p. Ephrem era stato nominato Vescovo. Le prime Carmelitane Apostoliche arrivarono in India nel 1871. Ben presto, però, i contrasti che già si erano manifestati in precedenza tra M. Veronica e Mons. Ephrem si acuirono a causa della scelta di quest’ultimo di incorporare alcune suore di San Giuseppe alla nascente famiglia carmelitana, senza esigere che ripetessero il noviziato e, per di più, lasciando ad alcune di esse il ruolo di superiora. La sua reazione chiara e decisa nell’esigere che venisse assicurata un’adeguata formazione a tutte, che Mons. Ephrem proibì alle Carmelitane Apostoliche dell’India qualunque contatto con lei. Questa reazione, unita al comportamento avuto nei confronti della futura Beata Suor Maria di Gesù Crocifisso, causarono la dura reazione del Vescovo di Bayonne, il quale proibì di inviare altre suore in India. Madre Veronica vide così annullata la ragione stessa del Carmelo di Bayonne, decidendo di lì a poco di chiuderlo. Nel 1873 rientrò nel Carmelo di Pau, da dove, dopo qualche anno, venne mandata a Betlemme, per dare inizio ad una nuova fondazione carmelitana. L’esperienza a Betlemme fu una prova molto dura per lei, a causa del comportamento insolito di P. Estrate e della sig.na Dartigaux, che la costrinse a chiedere di poter rientrare a Pau, dove tornò nel 1887. Gli ultimi anni a Pau furono segnati dalla ripresa dei rapporti con le sue figlie in India, dove nel frattempo la situazione era notevolmente cambiata: Mons. Ephrem era morto nel 1873; il sopraggiungere dei gesuiti nella giurisdizione della diocesi di Bangalore aveva portato alcune Carmelitane Apostoliche, guidate da suor Elias, che insieme a Sr. Maria degli Angeli era l’unica formata e inviata da madre Veronica, a dare inizio ad un nuovo ramo di Carmelitane a Trivandrum, la Congregazione delle Religiose Carmelitane. Il 16 novembre 1906 madre Veronica morì serenamente nel Carmelo di Pau.
Inchiesta Diocesana
L’Inchiesta Diocesana fu istruita presso la Curia ecclesiastica di Bangalore (India) dal 23 settembre 1999 al 21 luglio 2000, con l’escussione di diciannove testi, di cui sei ex officio.
La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto dell’11 gennaio 2002.
Seduta dei Consultori Storici
Si svolse il 14 ottobre 2003, presieduta dal Relatore Generale, con la presenza dei Consultori prescritti.
A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.
Congresso Peculiare dei Consultori Teologi
Si tenne il 30 novembre 2012, presieduto dal Promotore della Fede, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che la vicenda umana della Venerabile Serva di Dio si intrecciò con l’esperienza del “Movimento di Oxford”. Infatti, nata in una famiglia anglicana, si convertì al cattolicesimo e, divenuta religiosa, nutrì una forte aspirazione alla perfezione, sempre aperta alla purificazione del cuore attraverso l’accoglienza della sofferenza e mediante esperienze di profonda preghiera contemplativa. Il suo servizio fu rivolto soprattutto a vantaggio dei poveri e al suo generoso impegno come Fondatrice.
Al termine del dibattito, i Consultori si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.
Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi
Si riunì il 1° luglio 2014. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in rilievo che la sua fede fu impregnata di preghiera e di Sacra Scrittura e si rafforzò nella sua adesione alla Chiesa cattolica, nella quale divenne centrale l’Eucaristia e la devozione alla Beata Vergine Maria. La virtù della speranza la sostenne nei momenti difficili e di prova, in particolare quando, da Fondatrice di un’opera da lei sostenuta ed amata, si trovò umile sorella, prima a Betlemme e poi di nuovo nel Carmelo di Pau, dove rimase nel nascondimento e sempre in obbedienza. Avendo imparato fin da piccola ad amare i poveri, essi furono oggetto della sua particolare attenzione, in Europa, in Terra Santa e in India, dove fu anche promotrice della dignità della donna, anticipando i tempi. Seppe unire la vita di preghiera intensa alla vera passione missionaria ed educativa.
Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza affermativa