Causa in corso
Olinto Fedi
- Venerabile Servo di Dio -

Olinto Fedi

(1841 - 1923)

Venerabilità:

- 28 novembre 2019

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane dell’Immacolata, fu zelante, con una spiccata sensibilità verso la giustizia sociale. Si prodigò per alleviare le sofferenze dei malati, anche quelli affetti dalla cosiddetta “spagnola”, noncurante del rischio di contagio

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Visse gli anni drammatici del primo conflitto mondiale, aiutando i soldati inviati al fronte e le loro famiglie, nonché i reduci di guerra

 

     Il Venerabile Servo di Dio Olinto Fedi nacque il 3 ottobre 1841 a Signa (Firenze, Italia). Entrato in seminario nel 1854, fu ordinato sacerdote il 21 maggio 1864.

    Nominato vice-parroco della parrocchia di San Mauro a Signa, frequentava il convento di Santa Lucia, retto dai Francescani.

    Attratto dal carisma serafico, nello stesso anno 1864, divenne Terziario Francescano. Nel 1876 diede inizio in parrocchia a una Pia Casa di Ritiro per giovani in ricerca vocazionale, distinguendosi per lo zelo nell’apostolato, per la dedizione nella formazione spirituale dei laici, in particolare dei giovani, per l’impegno socio-caritativo e per la vita di preghiera.

    Nello stesso anno fondò l’Istituto delle “Suore Francescane dell’Immacolata”, con lo scopo di istruire ed educare la gioventù, insieme all’apostolato e alla carità verso i poveri. Il 31 ottobre 1888 morì il parroco di San Mauro e ne divenne il successore, scegliendo però di conservare il titolo di “vicario”, per non gravare economicamente sulla parrocchia. Nel 1905, su richiesta dell’Arcivescovo di Firenze, divenne revisore della Cassa Cooperativa del Clero, incarico che lasciò nel 1910 a motivo della cattiva gestione che aveva riscontrato nella stessa Cooperativa.

    Nel 1913 fu nominato “Cameriere d’onore di Sua Santità”.

    Durante il primo conflitto mondiale, si adoperò per i soldati inviati al fronte e per le loro famiglie. Nel 1919 iniziò una corrispondenza epistolare con il Servo di Dio Luigi Sturzo perché desiderava fondare nella sua parrocchia una sezione del Partito Popolare Italiano.

    Morì di broncopolmonite a Signa (Italia) il 23 gennaio 1923.

    Il Venerabile Servo di Dio visse in maniera eroica le virtù teologali e cardinali, in particolare la carità pastorale. Fu un sacerdote zelante, con una spiccata sensibilità verso la giustizia sociale. Si prodigò per alleviare le sofferenze dei malati, anche quelli affetti dalla cosiddetta “spagnola”, noncurante del rischio di contagio. Notevole fu il suo impegno a favore dei bambini abbandonati e degli orfani. Visse gli anni drammatici del primo conflitto mondiale, aiutando i soldati inviati al fronte e le loro famiglie, nonché i reduci di guerra.

    Richiamandosi all’esperienza di Don Luigi Sturzo, si impegnò alla formazione di una coscienza politica fondata sugli ideali evangelici.

 

FIRENZE

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

OLINTO FEDI

Sacerdote Diocesano

Fondatore della Congregazione

delle Suore Francescane dell’Immacolata

 

(1841-1923)

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DECRETO SULLE VIRTÙ

 

    «Ricordiamoci che, se vogliamo andare sicuramente al porto della salvezza, bisogna seguire la via che Iddio ci ha aperta, cioè bisogna seguire Gesù Cristo: “Ego sum via”! I santi hanno intesa questa verità e l’hanno messa in pratica e perciò hanno conseguito l’eterna ricompensa» (dalle Omelie di Olinto Fedi).

    In ogni tempo Dio ha suscitato nella chiesa pastori buoni e santi che con sapienza e con misericordia governassero il gregge dei credenti. Tra questi, ha suscitato il Servo di Dio Olinto Fedi, sacerdote secondo il cuore di Cristo che, annunciando il Vangelo e compiendo le opere di misericordia, ha mostrato il cammino che conduce alla salvezza.

    Il Servo di Dio, terzogenito dei sette figli di Antonio Fedi e Adelaide Masini, nacque il 3 ottobre 1841 a Signa, vicino a Firenze. Sulla soglia dell’adolescenza, avvertendo la chiamata del Signore e desideroso di seguire le orme del proprio fratello maggiore, Olinto entrò nel seminario di Prato. Conclusi con profitto circa sette anni di formazione spirituale e intellettuale nei seminari di Prato, Cortona e Firenze, il 21 maggio 1864 fu promosso al presbiterato.

    Venne mandato a Signa presso la parrocchia di San Mauro, e svolse inizialmente il ruolo di cappellano (1864-1888) e poi quello di viceparroco (1888-1923). Qui dunque per sessant’anni compì a lungo, fino alla morte, un’intensa ed esemplare attività pastorale.

    Attratto dalla spiritualità francescana, il Servo di Dio aderì al Terz’Ordine di San Francesco d’Assisi e nel 1874 diede inizio ad un nuovo istituto religioso femminile, innestato nel rigoglioso albero della famiglia serafica, che poi venne chiamato delle Suore Francescane dell’immacolata. In linea con lo spirito del fondatore, le Suore si impegnarono particolarmente nell’assistenza spirituale materiale dei bisognosi, contribuendo efficacemente all’educazione spirituale della gioventù.

    Il Servo di Dio fu ministro prudente e fedele, ricolmo di zelo per la gloria di Dio e di sollecitudine per il bene delle anime, e nello stesso tempo dotato di un sublime senso pratico. In ogni circostanza ricorreva a Dio, e tutto sperava dalla sua grazia. Emerse in lui una costante paternità spirituale, semplice ma del tutto permeata di carità, che traeva linfa dalla pratica quotidiana delle virtù, dalla preghiera e dal sacrificio. Il Servo di Dio ispirò ogni sua scelta al Vangelo e praticò la temperanza e lo spirito di povertà. Fu straordinario per la virtù della prudenza, consapevole che l’Istituto era di Dio e non suo.

    Particolarmente sensibile alle tensioni sociali del suo tempo, ideò l’associazione “Pane dei Poveri”, per assicurare il necessario pe vivere ai bisognosi attraverso la distribuzione settimanale della farina. Durante la prima guerra mondiale si fece prossimo dei soldati e delle loro famiglie, si interessò presso le competenti autorità che arrivassero le notizie dal fronte e, al termine del conflitto, diede sostegno alle famiglie dei caduti. Con le suore provvide che le bambine orfane trovassero accoglienza. Secondo la dottrina sociale della Chiesa, favorì anche l’impegno dei cattolici in politica, affinché la società civile non restasse avulsa dai dettami evangelici.

    Nella molteplicità delle forme in cui il Servo di Dio coniugò la propria carità pastorale, mantenne una così grande umiltà che, nonostante in realtà facesse il parroco, non ne volle mai il titolo e conservò sempre quello di viceparroco. Anche quando nel 1913 fu nominato Cameriere d’onore di Sua Santità, non ascrisse alla sua persona il merito di ciò ma alle Suore che aveva fondato. Per la sua capacità di educare con l’esempio, divenne punto di riferimento per gli altri sacerdoti.

    All’inizio di gennaio del 1923, dopo un breve viaggio a Firenze, fu colpito da broncopolmonite. Ricevuta l’Unzione degli infermi e il Viatico, alla sera del 22 gennaio 1923 rese a Dio il proprio spirito.

    In virtù della fama di santità, dal 20 marzo 2006 al 26 gennaio 2008 si è celebrata l’Inchiesta diocesana presso la Curia ecclesiastica di Firenze, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi mediante decreto del 24 settembre 2010. Realizzata la Positio e sottoposta il 6 gennaio 2016 al giudizio dei Consultori Storici, il 26 febbraio 2019 nel Congresso Peculiare dei Consultori Teologi si discusse con felice esito, secondo la consuetudine, se il Servo di Dio abbia esercitato in modo eroico le virtù cristiane. I Padri cardinali e Vescovi, nella Sessione Ordinaria del 29 ottobre 2019, che io stesso Angelo Cardinale Becciu ho presieduto, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato le virtù teologali, cardinali e annesse in modo eroico.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha presentato quindi al Sommo Pontefice Francesco un’accurata relazione su tutte queste cose. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Constano le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza e annesse in grado eroico del Servo di Dio Olinto Fedi, Sacerdote Diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane dell’Immacolata, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi ordinato che questo decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma, il 28 novembre dell’anno del Signore 2019.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                                    + Marcello Bartolucci

                                                    Arciv. tit. di Bevagna

                                                    Segretario

 

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FLORENTINA

 

BEATIFICATIONIS  et  CANONIZATIONIS

Servi  Dei

OLYNTHI FEDI

Sacerdotis Dioecesani

Fundatoris Congregationis

Sororum Franciscanarum ab Immaculata

 

(1841-1923)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    «Recordemur, si volumus revera ad portum salutis pervenire, nos sequi oportere viam quam Deus nobis pandit, sequi videlicet Iesum Christum: Ego sum via! Hanc veritatem Sancti tenuerunt et in usu habuerunt, quapropter praemium impetrarunt aeternum» (ex Olynthi Fedi homiliis).

    In omni aevo pastores bonos et sanctos extulit Deus in Ecclesia, qui sapienter misericorditerque gregem credentium mode­rarentur. Inter quos Servum Dei Olynthum Fedi suscitavit, sacerdo­tem secundum cor Christi, qui, Evangelium adnuntians miseri­cordiae­que exercens opera, viam ostendit quae ad salutem perducit.

    Servus Dei, tertius ex septem filiis Antonii Fedi et Adelaidis Masini, die 3 mensis Octobris anno 1841 Signiae prope Florentiam natus est. Ineunte adulescentia, dominicam animadvertens voca­tionem Olynthus, sui fratris maioris asse­quendi vestigia cupidus, Seminarium Pratense ingressus est. Spiritualis et intellectualis institutionis fere septem in seminariis Pratensi, Cortonensi et Florentino frugi­fere exactis annis, die 21 mensis Maii anno 1864 presbyteratu auctus est.

    Signiam missus est apud paroeciam Sancti Mauri, primum cappellani (1864-1888) ac dein vicarii paroecialis (1888-1923) munere functus. Hic ergo sexaginta annos usque ad mortem diu navum et exemplare opus pastorale exercuit.

    Franciscali spiritualitate allectus, Servus Dei Tertio Ordini Sancti Francisci Assisiensis adhaesit et anno 1876 primitias iniit novi instituti religiosi mulierum, in uberem seraphicae familiae insiti arborem, quod dein Sororum Sancti Francisci ab Immaculata nuncupatus est. Ad spiritum fundatoris accommodatae, Sorores potissimum egenorum animis corporibusque adiuvandis attenderunt, institutioni spirituali iuventutis suas efficaciter conferentes partes.

    Servus Dei minister fuit prudens ac fidelis, gloriae Dei et animarum boni sollicitudine refertus ac simul miro rerum intellectu praeditus. In omnibus adiunctis Deum quaerebat atque omnia de eius gratia sperabat. Spirituali paternitate assidue enituit, simplici sed caritate omnino imbuta, quam cotidianum exer­citium virtutum, oratio et sacrificium alebant. Servus Dei consilia sua Evangelio constanter subiecit ac temperantiam spiri­tumque paupertatis exco­luit. Virtute prudentiae in rebus praefulsit, conscius Institutum Dei non autem suum esse.

    Certaminibus socialibus temporis sui praecipue intentus, consociationem cui nomen “Panis Pauperum” com­mentus est ad necessaria vitae egenis hebdomadalis molae dispensationis ope praestanda. Primo mundiali grassante bello proximum se fecit militum eorumque familiarum, apud competentes auctoritates curam adhibuit de nuntiis ex fronte iisdem protinus suppeditandis ac, composito bello, mortuorum sustentavit familias. Cum Sororibus providit ut puellae parentibus orbatae reciperentur. Iuxta doctrinam socialem Ecclesiae catho­licorum navitatem politicam etiam fovit, ne civilis societas ab evangelicis praeceptis seiungeretur.

    In pluribus quibus Servus Dei caritatem suam pastoralem flexit formis, summam adeo servavit humilitatem, ut, licet munere funge­retur parochi, titulum recusaret, illud vicarii paroecialis perpetuo servans. Etiam cum anno 1913 nominatus est Camerarius honorarius Sanctitatis Suae, huius meritum non sibi ascripsit sed Sororibus quas instituerat. Exemplo educandi factus est cardo aliorum sacerdotum.

    Mense Ianuario anno 1923 ineunte, post brevem iter Florentiam, bronchopneumoniae morbo correptus est. Infirmorum Unctione accepta et Viatico refectus, vespere diei 22 mensis Ianuarii anno 1923 spiritum Deo reddidit.

    Sanctitatis fama, apud Curiam ecclesiasticam Florentinam celebrata est Inquisitio dioecesana a die 20 mensis Martii anno 2006 ad diem 26 mensis Ianuarii anno 2008, cuius validitas iuridica ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 24 mensis Septembris anno 2010 probata est. Positione confecta dieque 6 mensis Decembris anno 2016 iudicio Consultorum Historicorum subiecta, die 26 mensis Februarii anno 2019 in Congressu Peculiari Consultorum Theologorum prospero cum exitu disceptatum est, iuxta consue­tudinem, an Servus Dei more heroico virtutes christianas exercuisset. Patres Cardinales et Episcopi in Sessione Ordinaria diei 29 mensis Octobris anno 2019, cui egomet ipse Angelus Cardinalis Becciu praefui, professi sunt Servum Dei virtutes theologales, cardinales iisque adnexas in modum heroum exercuisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per infrascriptum Cardinalem Praefectum accurata rela­tione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologa­libus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Forti­tudine iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Olynthi Fedi, Sacerdotis Dioecesani, Fundatoris Congregationis Sororum Sancti Francisci ab Immaculata, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congre­gationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

    Datum Romae, die 28 mensis Novembris a.D. 2019.

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                        † Marcellus Bartolucci

                                        Archiep. tit. Mevaniensis

                                    a Secretis