Archivio storico del Dicastero

Natura e storia dell’Archivio del Dicastero delle Cause dei Santi

 

L’Archivio del Dicastero delle Cause dei Santi raccoglie i documenti del medesimo fin dall’origine della sua istituzione. Alla fine del ‘500, Sisto V dava un nuovo ordinamento alla Curia Romana, e fondava la Sacra Congregazione dei Riti, alla quale veniva affidato il duplice compito di vigilare e regolare tutta la materia inerente al culto liturgico e di trattare con competenza universale le Cause di canonizzazione dei Santi.

Il 15 agosto 1967 Paolo VI ristrutturò il Dicastero, creando due Sezioni. La prima, si occupava di approvare o emendare i libri liturgici; la seconda Sezione, la giudiziaria, regolava la procedura per la canonizzazione. L’8 maggio 1969 Paolo VI decise di sopprimere definitivamente la Sacra Congregazione dei Riti e fondare due Congregazioni, quella per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e quella delle Cause dei Santi, che ereditò così l’intero archivio storico dei Riti. Quattordici anni dopo, nel 1983, la Congregazione delle Cause dei Santi ebbe una nuova e radicale riforma ad opera di Giovanni Paolo II. “Ci è parso opportuno - chiariva il papa - di rivedere la via di istruzione delle Cause e dare un ordinamento alla stessa Congregazione per le Cause dei Santi, per venire incontro alle esigenze degli studiosi e ai desideri dei nostri fratelli nell’Episcopato, che hanno più volte sollecitato l’agilità del modo di procedere, mantenendo tuttavia ferma la sicurezza delle investigazioni in una questione di tanta gravità. Crediamo inoltre, privilegiando la dottrina della collegialità proposta dal Concilio Vaticano II, che sia assolutamente opportuno che gli stessi Vescovi si sentano maggiormente uniti alla Sede Apostolica nella trattazione delle Cause dei Santi”.

L’Archivio del Dicastero delle Cause dei Santi che si sviluppa in questo ampio contesto storico, oggi è formato dall’archivio più antico (dei Riti), dall’archivio di deposito e da quello corrente, versato dai vari uffici del Dicastero ogni anno.

Esistono poi due importanti sezioni d’Archivio: quella così detta della “ex Cancelleria”, che raccoglie, prevalentemente, gli originali degli scritti dei Servi di Dio, lasciati nel corso dei secoli in Dicastero dalle postulazioni; e i Transunti, copie originali degli atti dell’inchiesta diocesana (Archetipo) depositati in Dicastero per compiere su di essi gli opportuni studi. Questi vengono, poi, periodicamente versati nell’Archivio Segreto Vaticano. L’altra è la “Sezione Storica”, che fa capo attualmente all’Ufficio del Relatore Generale. Esso raccoglie tutti gli incartamenti relativi alle cause storiche e alla redazione delle Positiones, fin dal 1930, quando fu creata la Sezione stessa, poi sviluppatasi nel corso degli anni in Collegio dei Relatori.

La storia di questo Archivio si può sintetizzare in un periodo iniziale, che vede un materiale piuttosto scarso, un po’ confuso e probabilmente incompleto, ma che fino a Napoleone va pian piano strutturandosi e organizzandosi.

Con l’avvento di Napoleone, l’Archivio fu trasferito a Parigi, come tutti gli archivi della Santa Sede. Pressappoco integro, il materiale documentario raccolto in circa 95 casse, tornò a Roma solo nel 1817. Dopo un intenso lavoro di riordino si sentì l’esigenza di trovare degli spazi adeguati per la conservazione della documentazione. Nel maggio del 1936, Pio IX inaugurò un nuovo palazzo delle Congregazioni a San Callisto in Trastevere.

La Congregazione dei Riti e il suo Archivio ebbero la loro nuova sede.

Qui fu dato inizio alla moderna organizzazione di tutto il materiale archivistico, a cominciare dalla schedatura delle Posizioni dei decreti e dei rescritti originari (1588-1620) e dalla compilazione di un inventario delle carte concernenti i processi più antichi. Furono quindi schedate quasi 7000 pratiche e inventariati circa 400 incartamenti dei processi dei Servi di Dio. Alle prime si riferiscono 60.000 schede e ai processi un catalogo manoscritto di 336 pagine, munito di indici di nomi e di luoghi.

Nel 1960 la sede della Congregazione fu spostata da Trastevere al Palazzo dei Propilei in Piazza Pio XII, ove ancora oggi si trova. L’ordinamento dell’Archivio è stato concepito principalmente per favorire il lavoro del Dicastero nel quotidiano disbrigo dei compiti ad esso affidati e solo in secondo luogo per la consultazione da parte di ricercatori e studiosi.

Attualmente l’intero patrimonio archivistico, si può così suddividere: anzitutto 213 volumi dei Decreta liturgica, dal 1588-1969, che riproducono per esteso tutti i decreti di materia liturgica, ai quali fino al 1692 figurano anche quelli riguardanti le canonizzazioni. In duemila scatole sono contenuti gli atti delle Positiones di materia liturgica (1588-1969).

Segue una serie di scatole che raccolgono i calendari liturgici, approvati nel 1914, con successive variazioni; le Controversie liturgiche, che riguardano questioni di cerimonie religiose, preminenze e precedenze, paramenti sacri, controversie tra religiosi, capitoli diocesani; i Distintivi e privilegi per vesti ed insegne liturgiche, titoli e privilegi personali e locali, e concessioni varie che conserva un vasto materiale sulle benedizioni, benefici, calendari, dubbi liturgici, litanie, martirologi, messe, novene e reliquie.

Esiste, poi, una collezione di cinquemila volumi di Libri liturgici stampati (secoli XVII-XX) che riguardano Antifonari, Breviari, Calendari liturgici, Cerimoniali, Graduali, Lezionari, Martirologi, Messali, Offici Propri, Pontificali, Salteri e Varia.

La serie dei Decreta Servorum Dei, attualmente aperta, conta 220 volumi, è ordinata cronologicamente dal 1592 ad oggi. Riguarda decisioni sugli scritti dei Servi di Dio, l’introduzione delle Cause, il non culto, il martirio, le virtù, i miracoli, le conferme di culto, la validità dei processi. Accanto a questi sono raccolti altri atti ufficiali della Congregazione, con particolare riferimento alle nomine dei membri, ponenti della causa, officiali, consultori.

In 50 volumi sono raccolti i Folia Congregationum o Secreta, cioè i verbali delle Congregazioni peculiari o plenarie.

La serie dei Processi Antichi, secoli XVII-XVIII, ha per oggetto introduzioni di cause, voti dei periti, memoriali e relazioni di promotori della Fede e di uditori di Rota, miracoli e validità giuridica dei processi.

Il fondo dei Transunti formato da volumi è aperto, ed è conservato presso la sezione d’archivio dell’ex cancelleria. I Transunti dei processi delle Cause già trattate, vengono versati periodicamente, accompagnati da un elenco descrittivo, nell’Archivio Apostolico Vaticano, e conservati nel Fondo Riti.

Vanno segnalati inoltre le Lettere Postulatorie dei secoli XVII-XX e il materiale relativo al culto del Signore, della Madonna e dei Santi.

Si conserva, poi, il materiale degli Acta Canonizationis, che custodisce, fin dal 1658, gli incartamenti riguardanti le cerimonie di canonizzazioni.

Infine, il fondo delle Positiones super casu excepto e le Concessioni di messe ed offici sono provviste di un indice e un ordinamento per nomi dei beati.

Quello più vasto rimane il fondo delle Posizioni che riguarda oltre 3500 cause registrate e trattate dal 1814 ad oggi, di cui circa 507 sono arrivate alla canonizzazione e pertanto chiuse. Ogni Posizione è composta da più dossiers: positio super introductione causae, Positio super validitate processuum, super cultu, super virtutibus, super miraculis e nel caso di un martire super martyrio, e ancora super tuto, super reassumptione causae, super scriptis.

 

Simona Durante
Archivista

 

 

Per maggiori informazioni ed un'analisi più approfondita sull'archivio del Dicastero è possibile scaricare qui la versione completa e dettagliata del lavoro della dott.ssa Durante