Intervento del cardinale Prefetto all'incontro col Collegio dei Postulatori - 20 gennaio 2020

Incontro col Collegio dei postulatori – 20 gennaio 2020

50° della Congregazione delle Cause dei Santi: bilancio e prospettive

Intervento del cardinale Prefetto

 

 

Cari fratelli e care sorelle,

sono lieto di ritrovarmi con voi e continuare questa bella tradizione dell’incontro tra il Prefetto della Congregazione e voi tutti che avete a cuore di rendere visibile e concreta la Santità degli innumerevoli fratelli e sorelle che godono la visione di Dio per l’eternità.

L’anno da poco concluso, come sapete, è stato particolarmente significativo per la nostra Congregazione. È stato infatti l’anno in cui abbiamo commemorato il 50° della sua istituzione e per questo l’8 maggio ci siamo ritrovati nella Basilica di San Pietro, per elevare grazie a Dio con una solenne concelebrazione all’Altare della Cattedra.

Era l’8 maggio del 1969 quando Paolo VI con la Costituzione Apostolica Sacra Rituum Congregatio, istituiva la Sacra Congregazione per le Cause dei Santi e la Sacra Congregazione per il Culto Divino che prima erano un unico dicastero. Il santo papa Paolo VI volle dividere la Sacra Congregazione dei Riti in due congregazioni: una per il Culto divino e l’altra, appunto, per le Cause dei Santi, considerando che “altra cosa è la liturgia e altra cosa sono le cause dei Santi, e che in ciascuno dei due campi occorre un diverso studio e cultura e si deve procedere con metodo diverso”. La grande fioritura delle cause di canonizzazione in questi cinquant’anni (superiore a quella dei precedenti tre secoli e mezzo) si deve non solo allo snellimento della procedura, che resta pur sempre un compito da svolgere con grande accuratezza, perizia e rigore scientifico, ma in modo particolare al fatto che i primi promotori delle cause sono le diocesi o gli istituti religiosi, mostrando in modo eloquente e visibile la dimensione davvero universale della santità nella Chiesa.

 

L’anno giubilare 2019 è stato un anno di intenso lavoro che ha visto la Congregazione offrire alla Chiesa universale cinque nuovi santi e quindici beatificazioni – alcune delle quali comprendenti gruppi di martiri – e due celebrazioni per una beatificazione e una canonizzazione equipollenti. I modelli di santità proposti sono i più diversi fra loro: vescovi, sacerdoti, consacrati, madri o padri di famiglie, giovani, a conferma – come ci ha detto Papa Francesco nella recente Udienza dello scorso 12 dicembre – che la santità è “l’esigenza più profonda di ogni battezzato”.

Io stesso, nella menzionata celebrazione in San Pietro per il 50° presso l’Altare della Cattedra, ho voluto sottolineare come i Beati e i Santi “contribuiscono a rendere più affascinante il messaggio del Vangelo e più credibile la missione della Chiesa. Di fronte a penosi casi di contro-testimonianze da parte di persone consacrate, che hanno causato scandalo, i nuovi modelli di santità sono stati salutari e hanno aperto la mente e il cuore di tanta gente all’amore verso Dio e verso la Chiesa… la santità, anche oggi, suscita gioia e speranza, perché risponde al profondo desiderio di felicità insito nel cuore dell’uomo”.

Se la santità è il gioiello più prezioso che la Chiesa conserva, è perché essa è incastonata nella sua professione di fede, come recita il Simbolo Apostolico: “Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen”.

Il nostro orizzonte, se possibile, è ancora più ampio, perché contempla l’immensa Assemblea dei Santi e degli Angeli nella gloria celeste. “Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. E gridavano a gran voce: La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello". (Ap 7, 9-10). E’ l’immensa assemblea dei santi dei quali non si conosce né il nome, né i meriti. Santi e sante di ogni età, epoca e nazione. Santi ovunque e di qualunque condizione: papi, vescovi, sacerdoti, religiosi, laici, uomini e donne, giovani e bambini, ricchi e poveri, ammalati. Tutti insieme, nella grande comunione dei santi, dinanzi alla quale rinnoviamo la fede e la speranza nella vita eterna.

 

Papa Francesco, col linguaggio accessibile della sua catechesi, più volte ha ricordato che “per essere santi, non bisogna per forza essere vescovi, preti o religiosi: no, tutti siamo chiamati a diventare santi! … ciascuno nelle condizioni e nello stato di vita in cui si trova. Ma tu sei consacrato, sei consacrata? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione e il tuo ministero. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un battezzato non sposato? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro e offrendo del tempo al servizio dei fratelli”.

Il nostro incontro di oggi, col grande collegio dei postulatori, si svolge a poco più di un mese dall’udienza con Papa Francesco alla quale eravate presenti in tanti di voi.

 Proprio il discorso del Santo Padre ci offre un quadro di riferimento non per ricordare con gratitudine la storia della nostra Congregazione, ma soprattutto per stimolarci a vagliare “un gran numero di profili biografici e spirituali di uomini e di donne, per presentarli quali modelli e guide di vita cristiana… … dobbiamo imparare a vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. [...] Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio”.

Il Santo Padre, mentre ci ha invitato a proseguire nel lavoro volto a conseguire “una piena certezza nella proclamazione della santità”, si è poi rivolto ai Consultori che “in ambito storico, teologico e medico, sono chiamati ad adempiere con piena libertà di coscienza il proprio lavoro”, raccomandando loro un’attenta riflessione, imparzialità, libertà da ogni condizionamento, indipendenza, tenendo sempre presenti le finalità specifiche delle Cause, che sono la gloria di Dio e il bene spirituale della Chiesa, e sono strettamente legate alla ricerca della verità e della perfezione evangelica.

Papa Francesco, infine ha avuto parole impegnative per i postulatori, esortandoli a non lasciarsi guidare "da visioni materiali e da interessi economici", dalla ricerca della propria "affermazione personale", proprio ricordando che le Cause di beatificazione e canonizzazione hanno un carattere non solo processuale, ma spirituale e per questo vanno “trattate con spiccata sensibilità evangelica e rigore morale… Anzi, una volta parlando con il cardinale Amato, abbiamo parlato della necessità del miracolo. Ci vuole un miracolo, perché è proprio il dito di Dio lì. Senza un intervento del Signore chiaro, noi non possiamo andare avanti nelle Cause di canonizzazione”.

Lo stesso giorno dell’Udienza pontificia la nostra Congregazione ha inaugurato il nuovo sito web (www.causesanti.va); realizzato con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione, il nuovo portale raccoglie le vite dei santi, spiegazioni sull'iter canonico, il Vangelo e il Santo del giorno.

Il sito, aggiornato nella grafica e nei contenuti, vuole offrire agli utenti tutte le informazioni sulla Congregazione e sul Cammino verso la Santità in maniera agile e al tempo stesso completa. Attualmente contiene più di 700 schede sui beati e i santi degli ultimi tre pontificati, arricchite con immagini, citazioni, biografie, omelie, link esterni e materiale multimediale. L’intento è quello, procedendo a ritroso, di avere presto un data base globale che racchiuda i santi e i beati di tutta la storia della Chiesa, come pure lo stato delle cause ancora in corso. Un motore di ricerca dalla home page permette di reperire rapidamente ogni informazione sui santi e i beati, a partire dal nome o dalla data di canonizzazione.

Già molto apprezzata è l’infografica “I passi del cammino verso la santità” che aiuta a comprendere il complesso processo di una causa di beatificazione/canonizzazione. Il sito è stato arricchito di nuove immagini e nuovi banner legati al tema della santità. Il colore rosso — colore dell'amore divino, ma anche del sangue e quindi del martirio — è stato utilizzato come trait d'union per tutte le sezioni, associandolo all'oro — materiale più luminoso e duraturo, colore della santità e fedeltà di Dio, che ritroviamo anche intorno alle immagini dei santi nelle relative schede.

Il nuovo sito della Congregazione delle Cause dei Santi è sì uno strumento che aiuta nella ricerca e nell’informazione; ma vuole essere anche un passo concreto nella reciproca collaborazione per i molti attori che concorrono al grande cantiere della “fabbrica dei santi”: membri, consultori, postulatori, esperti, Chiese locali, Congregazioni, Associazioni…

La pervasività della comunicazione, con tutti i suoi strumenti (internet, social, stampa, tv…) è nella consapevolezza di tutti noi. Nel Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali 2019, Papa Francesco ha ricordato come “L’ambiente mediale oggi è talmente pervasivo da essere ormai indistinguibile dalla sfera del vivere quotidiano. La rete è una risorsa del nostro tempo. E’ una fonte di conoscenze e di relazioni un tempo impensabili. Numerosi esperti però… evidenziano anche i rischi che minacciano la ricerca e la condivisione di una informazione autentica su scala globale. Se internet rappresenta una possibilità straordinaria di accesso al sapere, è vero anche che si è rivelato come uno dei luoghi più esposti alla disinformazione e alla distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito”. Noi viviamo in questa epoca e siamo consapevoli delle opportunità come dei rischi. Eppure la Chiesa non è nuova a queste insidie alla fede e alla credibilità cristiana.

Ancora nel secondo secolo ai cristiani si muoveva un’obiezione insidiosa, contro la fede in Gesù Messia, la stessa che già emergeva durante la vita pubblica di Gesù, come riferisce San Giustino nel Dialogo con Trifone: “Ma come è possibile che il Messia sia già venuto se non è cambiato niente, se la pace non è venuta, se Israele è ancora schiavo dei Romani, se il mondo è ancora come prima?”. I cristiani rispondevano: “È vero, sì, molte cose sono come prima, non sono cambiate, ma, se proprio volete guardare bene la realtà, potete anche osservare delle novità meravigliose, straordinarie, come, per esempio, la fraternità fra i cristiani, la comunione dei beni, la fede, il coraggio nelle persecuzioni, la gioia nelle tribolazioni. Potete vedere cose meravigliose. Il regno di Dio, certo, non è venuto ancora nella sua completezza definitiva, è venuto come in un germe, in un seme, ma è venuto sul serio e sta crescendo, si sta sviluppando in mezzo alle comunità cristiane”. I santi sono propriamente i semi maturati e che portano molto frutto, secondo la parabola del vangelo: “Un’altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe e rese ora il trenta, ora il sessanta, ora il cento per uno”. Spesso l’esito della semina è fallimentare, ma spesso è anche straordinariamente, prodigiosamente fruttuoso e fecondo. La novità, la sorpresa, la cosa insolita è che si tratta di una semina speciale, quella del regno di Dio il cui frutto è sempre incalcolabile ed è sempre di una bellezza incomparabile.

Diversamente da vecchi modelli culturali (alcuni dicevano che quelli che danno il cento per uno sono i martiri che hanno il coraggio di sacrificare la vita per Cristo; quelli che danno il sessanta per uno sono i consacrati, mentre gli sposati sono quelli che danno il trenta per uno) che non rispondono alla realtà, noi oggi sappiamo che ci possono essere grandi Santi anche tra gli sposati, in qualunque forma di vita, in qualunque professione, e la Chiesa ha proclamato delle grandi figure di Santi in ogni genere di cristiani. Allora, chi sono i santi? Una maestra di una scuola materna aveva portato la sua classe a visitare una chiesa con le figure dei santi sulle vetrate luminose. Ritornati dalla visita, il parroco domandò ai bambini: “Sapete chi sono i santi?” Un bambino rispose: “Sì, sono quelli che fanno passare la luce!”.

Il mio augurio vuole essere eco amplificata di quello che il Papa ha rivolto alla Congregazione, unitamente al ringraziamento per il servizio reso a tutta la Chiesa. Applicandolo al Collegio dei postulatori, sento di poter dire che “voi vi ponete al fianco specialmente dei Vescovi per sostenere il loro impegno nel diffondere la consapevolezza che la santità è l’esigenza più profonda di ogni battezzato, l’anima della Chiesa e l’aspetto prioritario della sua missione”.

Tutti insieme affidiamo il nostro lavoro a Maria Santissima, Regina dei Santi.