Il Convegno rappresenta una strategia scelta dal Dicastero delle Cause dei Santi per approfondire i percorsi di attualizzazione e aggiornamento della santità oggi.
Il tema, evidentemente suggestivo e complesso nel cambiamento d'epoca, intende individuare "chi e come" canonizzare quei fedeli che hanno una certa fama di santità nel popolo di Dio. Sono chiamati a interloquire esponenti del Dicastero, docenti e studiosi provenienti dal mondo accademico, fino ad illustri esponenti della cultura e dei media.
Dopo l'apertura pomeridiana di lunedì 3 ottobre e la prolusione, la prima giornata, martedì 4 ottobre, si concentra su come rendere sempre più adeguata all'oggi la definizione della eroicità cristiana in senso evangelico alla luce del binomio: perennità e attualizzazione. Il tema del giorno seguente, mercoledì 5 ottobre, si interroga sulla relazione fra la fama di santità e i caratteri specifici della nostra epoca spesso definita "infosfera digitale". Ogni giornata si articola in una struttura che parte da relazioni e comunicazioni, concludendosi con una tavola rotonda chiamata a riassumere le tematiche proposte con uno sguardo internazionale e in termini di sapiente divulgazione, anche grazie al coordinamento di un giornalista.
Il Convegno si apre e si conclude con gli interventi del Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero, a cui seguirà il giorno successivo l'Udienza con Papa Francesco.
Il Simposio vuole rappresentare una vera e propria operazione culturale e teologica per applicare, nell'oggi, alle nuove dinamiche di valutazione e definizione di indicatori innovativi richiesti, criteri e paradigmi profondamente innervati nella tradizione del Dicastero e del dibattito teologico che in essa si deposita. Un appuntamento come questo, ispirato a un equilibrato disegno di rinnovamento degli assunti provenienti dalla tradizione e dalle sue ricchezze culturali, vuole rappresentare dunque una scelta metodologica e programmatica al punto da prospettare già oggi un successivo Convegno, al momento previsto per il 2023. L'impegno assunto è quello di rendere più evidente il messaggio di un Dicastero proteso a illuminare il lavoro e lo scrutinio quotidiano in tema di santità, ponendolo in vasto confronto con le istanze culturali, teologiche ed ecclesiologiche odierne.
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Quello della santità è un tema caro a Papa Francesco. Nel suo pontificato cresce sempre più il numero di Santi canonizzati ed egli stesso «sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo» ha scritto nel 2018 l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate, proponendosi «di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità» (n. 2). Il Convegno “La santità oggi” nasce dall’istanza di mettere in dialogo con il mondo attuale i temi su cui quotidianamente si porta avanti il lavoro per le Cause di beatificazione e canonizzazione. Non si tratta di un momento “alternativo”, né a quello che il Dicastero fa ogni giorno, né ai momenti di scambio e formazione che si organizzano e si tengono internamente. Organizzare un Convegno significa, per il Dicastero, assolvere un compito di indagine e di approfondimento, capace di coinvolgere esperti di teologia e spiritualità, di società e comunicazione, per svolgere in modo più completo il suo «servizio» (cf. Praedicate Evangelium, I,8 e II,1). Già in passato la Congregazione delle Cause dei Santi ha organizzato momenti di riflessione aperti a tutti, colloqui e simposi su temi specifici della santità canonizzata, quali questioni scientifiche – si pensi al Colloquium Medicorum del 1988 – o aspetti più spirituali – ad esempio, Eucaristia, Santità e Santificazione nell’anno 2000. L’intenzione è di rendere ora questi appuntamenti più regolari.
Compito del Dicastero non è quello di “gestire” la santità, ma di riconoscerla mediante specifiche e coordinate fasi di discernimento. Per questo si è scelto che il Convegno di quest’anno si focalizzi su due aspetti essenziali delle Cause di beatificazione e canonizzazione. Primo aspetto è quello della “fama di santità”, che deve essere accertata previamente all’istruzione di ogni Inchiesta diocesana su un Servo di Dio. La “fama di santità” combina insieme due sfumature: da un lato, la convinzione dei fedeli circa la santità di una persona, convinzione che nasce dalla percezione di una eccezionalità ed ha come conseguenza la richiesta di intercessione per le proprie o le necessità altrui; dall’altro, la capacità che tale eccezionalità risvegli nel Popolo di Dio la coscienza di essere tutti chiamati ad essere Santi: quella che il Concilio Vaticano II ha chiamato «universale vocazione alla santità» (LG, cap. V). La santità canonizzata, che propone alla Chiesa intercessori e modelli cui ispirarsi, ha prevalentemente questo fine: attraverso l’individuazione di figure esemplari, che superano il vissuto ordinario, richiamare i battezzati a vivere santamente la loro vita di ogni giorno. San John Henry Newman, nelle sue Preghiere e Meditazioni, proponeva così la sua Breve via di perfezione (27 sett. 1856): «Perfetto è colui, il quale fa in modo perfetto le sue azioni giornaliere, e per trovare la perfezione noi non abbiamo affatto bisogno di oltrepassare questi limiti».
Si collega a questo primo aspetto, il secondo tema su cui il Convegno intende soffermarsi. Si tratta di una riflessione sul senso della «eroicità» cristiana. La Chiesa ha custodito fin dai primi secoli anzitutto la memoria dei suoi martiri e poi anche dei suoi “confessori”, quali veri «eroi» della fede. Ora, si tratta di comprendere cosa significhi oggi eroicità, specialmente in relazione all’esercizio delle virtù, al martirio e all’offerta della vita. Scrive ancora il Concilio Vaticano II: «Nella vita di quelli che, sebbene partecipi della nostra natura umana, sono tuttavia più perfettamente trasformati nell’immagine di Cristo, Dio manifesta agli uomini in una viva luce la sua presenza e il suo volto». In Gaudete et exsultate Papa Francesco spiega che «nei processi di beatificazione e canonizzazione si prendono in considerazione i segni di eroicità nell’esercizio delle virtù, il sacrificio della vita nel martirio e anche i casi nei quali si sia verificata un’offerta della propria vita per gli altri, mantenuta fino alla morte. Questa donazione esprime un’imitazione esemplare di Cristo, ed è degna dell’ammirazione dei fedeli» (n. 5). Facile comprendere che una definizione dell’eroicità cristiana ha una risonanza tutta particolare nell’attuale contesto culturale, dove tanto spesso il relativo sembra prevalere sul vero e l’instabilità avere la meglio su qualsiasi coraggioso progetto di vita.
Auspico, dunque, di vero cuore che il nostro Convegno su “La santità oggi” segni un momento di riflessione importante sulle Cause di beatificazione e canonizzazione e questo non solo per il lavoro che il Dicastero svolge, ma anche per le ricadute che esso inevitabilmente ha per la coscienza credente del Popolo di Dio.
Marcello Card. Semeraro
Prefetto