
Anna di Gesù (al secolo: Anna de Lobera)
(1545 - 1621)
Monaca professa dell’Ordine delle Carmelitane Scalze; donna interiormente libera, dotata di grande ricchezza umana e spirituale, rimase tenacemente fedele ai propositi di santità formulati sin da bambina e nell’adolescenza. Fu una valida formatrice di Carmelitane Scalze secondo il carisma di Santa Teresa d’Avila e di San Giovanni della Croce
Anna di Gesù (al secolo: Anna de Lobera) nacque a Medina del Campo il 25 novembre 1545, figlia unica di Diego de Lobera e Francesca de Torres. Il padre morì pochi mesi dopo la nascita della Beata e la mamma quando la bambina aveva 9 anni. Nei primi 7 anni di vita la bambina risultò sordomuta, difetto che cessò al compiere, appunto, del 7° anno di età. Rimasta orfana e trasferitasi con l’unico fratello in casa della nonna materna, si affidò totalmente alla Madonna. A 10 anni fece il voto di castità, l’anno seguente fece la promessa di farsi religiosa, di entrare nell’Ordine più austero che avrebbe trovato e di non cercare mai il proprio gusto. La nonna a un certo punto cominciò a parlarle di matrimonio e fece vari tentativi per convincere la nipote, la quale insisteva sempre che non si sarebbe sposata. Quando compì i 15 anni, per sottrarsi a queste insistenze, nel 1560 si trasferì a Plasencia presso la nonna paterna, presso la quale godette di maggiore serenità. Il fratello si era fatto Gesuita. A Placenta trovò anche il direttore spirituale nella persona del gesuita P. Pedro Rodríguez e si fece “beata della Compagnia”, ponendosi interamente sotto la sua direzione spirituale, confidando a lui tutte le sue aspirazioni. Seguirono anni di grande impegno nella pratica delle virtù, sotto la rigida direzione del P. Rodríguez. Tramite lui conobbe la Madre Teresa di Gesù, la quale stava attuando la sua riforma dell’Ordine Carmelitano. Appena le fu presentata Anna, la Madre Teresa l’accolse con gioia e si rese subito conto quale prezioso elemento Dio le aveva inviato.
Il 1° agosto 1670 la Beata vestì l’abito nel convento carmelitano di Ávila, perciò nei primi passi della sua vita religiosa fu guidata personalmente dalla Madre Teresa. Fece la sua professione il 22 ottobre 1671 a Salamanca, dove per un periodo condivise la stessa cella con la fondatrice, e in quel monastero rimase per 4 anni. Il 24 febbraio 1575 la Madre Teresa la portò con sé come Priora della nuova fondazione di Beas de Segura. Qui incontrò per la prima volta il P. Gracián e San Giovanni della Croce, che per un anno fu confessore del monastero. Durante il resto della vita della Madre Teresa si tenne sempre in stretto contatto epistolare lei. Così S. Teresa formava le sue monache, lodando, incoraggiando e, quando necessario, rimproverando. Esercitò in tal modo un forte influsso nella personalità delle sue suore, per cui i suoi insegnamenti furono considerati come un’eredità sacrosanta. Così ha lasciato scritto Anna:
«Si sa che con me, anche se indegna, [la Madre] teneva una stretta comunicazione. Durante i 20 anni nei quali è vissuta in queste case delle Scalze io le fui molto vicina per 11 anni e forse più [...], e in questi quasi 11 anni in cui sono stata con lei, in alcuni periodi siamo vissute insieme in alcuni conventi, dormivamo nella medesima cella e viaggiammo insieme per molti giorni e, fino all’ultima settimana della sua vita, non tralasciò di scrivermi».
L’integrazione della sua formazione di carmelitana scalza fu attuata da fra Giovanni della Croce a cominciare dalla sua permanenza a Beas de Segura e poi a Granada. Secondo lo stesso giudizio di fra Giovanni, fu Anna, quando era Priora a Granada, a ispirargli la composizione del Cantico Spirituale. Mentre Anna aveva incominciato la sua vita di preghiera sotto la direzione del P. Rodríguez, la continuò nella scuola teresiana sotto il magistero diretto dei suoi due principali maestri, Teresa di Gesù e Giovanni della Croce. Lei non scrisse di spiritualità e quando, più tardi, le sue suore le chiedevano di scrivere rispondeva: Iscritta mi veda io nel Libro della vita, che altri scritti non li desidero. Nel 1586 fu incaricata di fondare un monastero di Scalze a Madrid. Una delle sue prime occupazioni nella nuova sede fu quella di raccogliere, per incarico dei Superiori, i manoscritti della Madre Teresa, che era deceduta 4 anni prima (1582) e consegnarli a fra Luis de León, grande umanista, affinché ne curasse l’edizione. Tale edizione era già pronta il 15 settembre 1587. Nella lettera dedicatoria alla Beata, anteposta all’edizione delle Opere di S. Teresa, l’autore offre il migliore ritratto di Anna di Gesù in quei giorni e l’immagine più dettagliata della vita nel monastero da lei fondato. Tra l’altro scrisse:
«Se non vidi la santa mentre visse in terra, ora la vedo [...] nelle sole Vostre Riverenze [...] che sono delle sue figlie quelle che più assomigliano alla Madre nei costumi e sono un ritratto vivo delle sue scritture e dei suoi libri».
Nel Capitolo Provinciale del 1581 fu eretta la Provincia propria per i Carmelitani Scalzi ed eletto Provinciale il P. Girolamo Gracián. In tale circostanza la Madre Teresa si fece rappresentare dalla Beata. Dopo la morte delle Fondatrice, sarà praticamente Anna di Gesù a sostituirla nelle varie fondazioni. Così fu lei a operare per la fondazione in Malaga. Nel 1589, scaduta da Priora a Madrid, il P. Nicolò Doria, nuovo Provinciale, vietò la sua rielezione. Dal 1591 al 1594 la Beata, per avere procurato il Breve Pontificio Salvatoris da Sisto V, venne punita per tre anni, priva di voce attiva e passiva, senza la Comunione quotidiana, di cui aveva goduto fino a quel momento. Il 14 dicembre 1591 morì fra Giovanni della Croce all’età di 49 anni e nel febbraio seguente il P. Gracián venne espulso dall’Ordine. Nel 1594, nel mese di maggio, morì il P. Doria e nel mese di settembre Anna di Gesù ritornò al suo convento di professione, Salamanca, dove dal 1596 al 1599 fu Priora. Il 20 agosto 1604 partì per la Francia per fare nuove fondazioni, che furono attuate successivamente a Parigi, a Pontoise, a Dijon, ad Amiens, poi passando al Belgio, furono fatte fondazioni a Bruxelles, Lovanio, Mons; in seguito ad Anversa, a Cracovia in Polonia. Nel 1614 morì il P. Gracián all’età di 69 anni.
Il male di cui la Beata soffriva da parecchio tempo, cioè l’idropisia, nel febbraio del 1621 si aggravò. Sentendo prossima la morte, chiese e ricevette l’Estrema Unzione, il Viatico dalle mani di fra Ilario di Sant’Agostino, e in piena conoscenza spirò santamente nel monastero di Bruxelles, all’età di 75 anni, un giovedì mattina del 4 marzo 1621, dopo aver fondato 9 conventi personalmente e più di 50 per mezzo delle figlie. Grande folla accorse a venerare la sua salma e partecipare ai funerali. Vi partecipò anche l’Arciduca Alberto del Belgio e l’Infanta Isabella con tutta la Corte. La Beata fu sepolta nella chiesa del monastero, dove rimase fino a che l’imperatore Giuseppe II scatenò la persecuzione contro gli Ordini religiosi. Dovendo, allora, lasciare il Belgio, le Carmelitane, con l’autorizzazione dell’Arcivescovo di Malines, vollero portare la salma con loro. Aprendo la tomba, trovarono il corpo in cattive condizioni, perciò misero in un’altra cassa le ossa e le vesti rimaste, che fu sigillata dall’autorità ecclesiastica, e la portarono al loro convento di Parigi. La salma fu riportata a Bruxelles quando le monache poterono ritornare nel loro convento.
Storia della Causa
Dal momento della morte della Beata, data la fama di santità che aveva lasciato, si cominciò a raccogliere notizie sulle sue virtù e sui miracoli. Nel 1632 il cistercense P. Ángel Manrique compose un’ottima biografia, scritta evidentemente sullo stile del tempo. Durante il 1635 furono portati a termine 5 processi ordinari in Belgio. Per le altre città dove ella era vissuta, in Spagna e in Francia, si chiesero relazioni giurate, negli anni 1625, 1633, 1621, 1636, alle monache che erano vissute con lei. Quindi i Processi Ordinari furono tutti istruiti con diligenza entro i primi 15 anni dopo la morte della Beata. Nell’agosto del 1626 il materiale fu inviato a Roma, dove rimase chiuso fino al 1680. Al momento dell’apertura si trovò un imprevisto totalmente estrinseco alla Causa: per il processo di Douai (Belgio), concluso sede vacante, sotto la presidenza del Vicario Capitolare, il canonico Gaspare de Laurenten, non si poté trovare riscontro a Roma, né persona che conoscesse la firma di detto Vicario. Perciò il processo fu rimandato a Bruxelles. La questione subito non fu possibile risolverla e, dopo tanto attendere, soltanto nel 1875, per un colpo di fortuna, si ritrovò la tomba del canonico De Laurenten, il quale era morto l’11 ottobre 1648, nella cattedrale di Tournai e dallo stemma scolpito nella pietra tombale si poté risalire alla firma del canonico. Tra il 1878 e il 1898 si svolsero i Processi Apostolici e si portarono avanti tutte le altre procedure per completare l’iter della Causa. Il 17 maggio 1904 fu concesso il Decreto super validitatem processuum. Quindi si procedette a preparare la Positio della quale, nel 1905, erano già pronti il Summarium e l’Informatio. Si aspettavano le Animadversiones del Promotore della Fede. Tante circostanze, tutte esterne alla Causa, impedirono sempre di più che le cose giungessero alla fine. A giudizio dell’autore dell’Introduzione generale, sembra che abbia influito negativamente sul procedimento della Causa la cosiddetta “tradizione doriana”, codificata nelle Cronache dell’Ordine Carmelitano, il cui influsso è arrivato fino al Concilio Vaticano II. Ulteriori studi storici hanno permesso di riaprire la Causa e portarla a compimento.
In vista della beatificazione
Per la beatificazione di Anna di Gesù, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame del Dicastero l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di Suor Giovanna dello Spirito Santo, O.C.D. da “malattia demielinizzante disseminata del Sistema Nervoso Centrale (SNC) su base disimmune, ipercinesie e paraparesi agli arti inferiori, con atrofia muscolare causata da allettamento prolungato”. La presunta miracolata nacque nel 1586 ed entrò nel Monastero delle Carmelitane Scalze di Bruxelles nel 1608, dove conobbe Anna di Gesù. Il 24 aprile 1613, Suor Giovanna fu colpita da febbre alta per una decina di giorni e manifestò i primi sintomi di paralisi agli arti inferiori. La malattia, pur con qualche miglioramento temporaneo ottenuto dalle cure mediche, in sei anni peggiorò al punto che verso la fine del 1619 la suora rimase del tutto paralizzata alle gambe e fu costretta a letto. I medici, considerando la malattia ormai incurabile, non le prescrissero più alcuna terapia.
Il 4 marzo 1621, quattro ore dopo la morte di Anna di Gesù, Suor Giovanna chiese alle consorelle di essere condotta davanti alla sua salma. Nel tentativo di baciarle il corpo aiutata da due consorelle, Suor Giovanna fu assalita da un tremore improvviso. Le consorelle, credendo che avesse avuto un malore, la posero sulla carrozzina con cui l’avevano trasportata, ma Suor Giovanna disse subito che si sentiva guarita. Iniziò a camminare e si inginocchiò dinanzi alla salma della Beata. Suor Giovanna e le consorelle intonarono il Te Deum per l’improvvisa guarigione. Da quel giorno la sanata riprese a camminare e a svolgere normalmente le attività della vita quotidiana e di quella comunitaria.
Dalle prove testificali risulta che Anna di Gesù era molto dispiaciuta per la malattia di Suor Giovanna dello Spirito Santo e, pochi giorni prima di morire, espresse il proposito di intercedere, dopo morta, per la sua guarigione.
Sussiste un nesso causale tra la devozione verso la Beata e la guarigione di Suor Giovanna dello Spirito Santo.
La Positio super miro presenta il caso in esame nel contesto più vasto della continua fama di santità e di segni di cui gode Anna di Gesù fino ai nostri giorni.
BRUSSEL ovvero MECHELEN
Beatificazione e Canonizzazione della
Serva di Dio
ANNA DI GESÙ
(al secolo: ANNA DE LOBERA)
Monaca Professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi
(1545-1621)
___________________________
DECRETO SULLE VIRTÙ EROICHE
“Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra” (Sal 121,1-2).
La spiritualità di Santa Teresa di Gesù e San Giovanni della Croce ha guidato il cammino interiore della Serva di Dio Anna di Gesù (al secolo: Anna de Lobera) a raggiungere la perfezione delle virtù e dei consigli evangelici, ossia la vetta della Santa Montagna che è Cristo Signore.
La Serva di Dio nacque in Spagna, nella città di Medina del Campo, il 25 novembre 1545. Già all’età di 16 anni desiderava “entrare nella comunità più austera che esistesse” e negli anni della giovinezza giunse al proposito di “ricercare continuamente la volontà di Dio”. Nel 1570 entrò fra le Carmelitane Scalze nel Carmelo di San José di Ávila e nel noviziato ebbe come maestra Santa Teresa di Gesù, che seguì tre mesi dopo nella nuova fondazione di Salamanca. Incontrò anche San Giovanni della Croce, il quale scrisse per lei il commento al Cantico Spirituale. Il 22 ottobre 1571 emise la professione religiosa a Salamanca, dove fu incaricata della formazione delle novizie. Fu la prima priora del Carmelo di Beas de Segura in Andalusia e ricevette l’incarico di fondare un nuovo monastero a Granada. Era priora a Madrid quando, morta da qualche anno Santa Teresa di Gesù, si trovò a dover difendere la sua opera di riforma. Fece ricorso al Sommo Pontefice Sisto V, che nel 1590 emanò il breve Salvatoris nostri. L’anno successivo tuttavia, giudicato disobbediente il gesto del ricorso da lei compiuto, venne deposta dal ruolo di priora e costretta a rimanere chiusa nella sua cella per 3 anni, senza nemmeno poter ricevere la Santa Comunione. Diede allora prova di eroica umiltà, di speranza e fiducia in Dio. In seguito fu priora a Salamanca. A partire dal 1604 fondò in Francia i monasteri di Parigi, Pontoise e Dijon e dal 1607 aprì ulteriori monasteri nella Fiandre, a Bruxelles, Lovanio e Mons. Nella guida delle diverse comunità mostrò doti particolari di consiglio e di prudenza.
La Serva di Dio seguì in tutto le orme di Santa Teresa di Gesù, della quale curò anche la prima raccolta di scritti e soffrì molto per le opposizioni alla riforma carmelitana da lei operata. Visse profondamente il carisma dell’Ordine Carmelitano, infiammata dell’amore di Cristo e desiderosa di imitare la Vergine Madre. Dotata di una sensibile anima contemplativa, seppe mettere il proprio carisma di fondatrice al servizio dell’opera di restaurazione spirituale dell’Europa del suo tempo. Nelle difficoltà mostrava fortezza e perseveranza non comuni e sapeva infondere speranza e conforto. Guidò per 13 anni il monastero di Bruxelles, dove morì il 4 marzo 1621.
In virtù della fama di santità di cui fu circondata in vita e dopo la morte, si iniziò la Causa di Beatificazione e Canonizzazione e si istruirono presso le Curie ecclesiastiche di Bruxelles e Malines, Anversa, Tournai ed altre i Processi Ordinari, che vennero inviati a Roma nel 1636. Dal 1890 si è celebrato il Processo Apostolico. Questa Congregazione concesse il decreto sulla validità dei Processi istruiti sia di autorità Ordinaria sia Apostolica nell’anno 1904. La Positio, già edita nel 1905 poi completata e ristampata nel 2013, venne sottoposta al giudizio dei Consultori Storici il 12 novembre 2013. Si è quindi discusso secondo le procedure consuete se la Serva di Dio abbia esercitato le virtù in modo eroico. Il 9 ottobre 2018 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi ha dato voto favorevole. Il 5 novembre 2019 i Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria che io stesso Angelo Cardinale Becciu ho presieduto, hanno dichiarato che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Fatta quindi di tutte queste cose un’accurata relazione al Sommo Pontefice Francesco mediante il sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi, in data odierna ha dichiarato: Constano le virtù teologali di Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali di Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza e Fortezza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Anna di Gesù (al secolo: Anna de Lobera), Monaca Professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, nel caso e per il fine di cui si tratta.
Il Sommo Pontefice ha dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.
Roma, 28 novembre 2019.
Angelo Card. Becciu
Prefetto
+ Marcello Bartolucci
Arciv. tit. di Bevagna
Segretario
___________________________________________
BRUXELLENSIS seu MECHLINIENSIS
Beatificationis et Canonizationis
Servae Dei
ANNAE A IESU
(in saeculo: ANNAE DE LOBERA)
Monialis Professae Ordinis Carmelitarum Discalceatorum
(1545-1621)
__________________________
DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS
“Levabo oculos meos in montes: unde veniet auxilium mihi? Auxilium meum a Domino, qui fecit caelum et terram” (Ps 121,1-2).
Sanctae Teresiae a Iesu Sanctique Ioannis a Cruce spiritualis doctrina Servae Dei Annae a Iesu (in saeculo: Annae de Lobera) interiore iter duxit ad virtutum atque consiliorum evangelicorum perfectionem, scilicet ad montem qui Christus est.
Serva Dei in Hispania, in oppido v.d. Medina del Campo, die 25 mensis Novembris anno 1545 nata est. Iam decimo sexto aetatis anno “communitatem quam maxime rigida posset intrare” cupiebat et iuventutis tempore se “voluntatem Dei continenter quaerere” statuit. Anno 1570 inter Carmelitas Discalceatas Carmelum Abulensem Sancti Ioseph ingressa est, ubi novitiarum magistram Sanctam Teresiam a Iesu habuit, quam tres post menses novum monasterium Salmanticae fundaturam secuta est. Sancto Ioannei a Cruce etiam occursit, quem commentarium ad eiusdem “Canticum Spiritualem” petivit. Die 22 mensis Octobris anno 1571 professione religiosam Salmanticae emisit, ubi novitiarum formationis munus assumpsit. In Baetico oppido v.d. Beas de Segura prima Carmeli prior fuit et post ei ut Granatae novum monastrium fundaret mandatum est. Prioris munere Matriti fungebatur cum, Sancta Teresia a Iesu aliquot annis ante exstincta, eius reformationis operam defendendam habuit. Ad Summum Pontificem Sixtum V ipsa recurrit, qui anno 1590 breve “Salvatoris nostri” proposuit. At sequenti anno, recursu eius disoboedientiae actu existimato, de prioratu deiecta est et in cella sua tres per annos manere conclausam coacta est, et cum cotidianae Communionis privatione. Heroam humilitatem, spem et in Deum fidem demonstravit. Postea Salmanticae prior fuit. Ab anno 1604 Gallica monasteria Lutetiae, Pontisarae Divioneque fundavit et ab anno 1607 cetera Flandrica Bruxellarum, Lovanii Montibusque Hannoniae. Has plurimas communitates ducens, precipuas consilii prudentiaeque virtutes ostendit.
Serva Dei omnino Sanctae Teresiae a Iesu vestigia secuta est, cuius primam scriptorum collectionem curavit, et carmelitarum riformationis quam illa perficit adversariis valde laboravit. Ordinis sui charisma penitus vixit, caritate Christi inflammata et Virginis Mariae aemula. Contemplatrix animo, fundatricis dotes fructificare valuit ad spiritualis temporis sui Europae restitutionis operam. In adversiis haud mediocrem fortitudinem perseverantiamque praestavit et omnes ad solacium et fiduciam excitabat. Bruxellense monasterium tredecim annos rexit, ubi quoque die 4 mensis Martii anno 1621 obiit.
Sanctitatis fama, qua Serva Dei in vita et post mortem est circumdata, Causa Beatificationis et Canonizationis eius incepta est. Nonnulli Processi Ordinarii instructi sunt apud Curias ecclesiasticas Bruxellensem seu Mechliniensem, Antverpiensem, Tornacensem et alias, qui Romam anno 1636 sunt missi. Ab anno 1890 Processus Apostolicus celebratus est. Haec Congregatio decretum de validitate Processuum tam Apostolica quam Ordinaria auctoritate constructorum anno 1904 concessit. Positio, iam anno 1905 edita sed anno 2013 suppleta iterumque impressa, die 14 mensis Novembris anno 2013 Consultorum Historicorum iudicio est subiecta. Igitur consuetas secundum normas an Serva Dei heroico modo virtutes christianas excoluisset disceptatum est. Die 9 mensis Octobris anno 2018 Congressus Peculiaris Consultorum Theologorum faustum votum protulit. Die 5 mensis Novembris anno 2019 Patres Cardinales et Episcopi in Ordinaria Sessione congregati, cui egomet ipse Angelus Cardinalis Becciu praefui, Servam Dei virtutes theologales, cardinales iisque adnexas heroum in modum exercuisse professi sunt.
Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Annae a Iesu (in saeculo: Annae de Lobera), Monialis Professae Ordinis Carmelitarum Descalceatorum, in casu et ad effectum de quo agitur.
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.
Datum Romae, die 28 mensis Novembris a.D. 2019.