Anna Maria Adorni

Anna Maria Adorni

(1805-1893)

Beatificazione:

- 03 ottobre 2010

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 7 febbraio

Laica, poi religiosa italiana, fondatrice della Congregazione delle Ancelle della Beata Maria Immacolata e dell’Istituto del Buon Pastore di Parma; ha dedicato la sua vita da religiosa al servizio delle carcerate, delle donne traviate e delle orfane, superando il pregiudizio con fede e speranza eroiche

  • Biografia
  • fama di santità e miracolo
  • angelus
"Se c’è nella vita una persona felice, quella sono io"

 

Figlia unica di Michele Adorni e Antonietta Zannetti, Anna Maria Carolina nacque a Fivizzano ( Massa Carrara) il 19 giugno 1805.

Morto il padre nel 1820, dovette lavorare come istitutrice. In obbedienza alla mamma, si sposò ed ebbe sei figli, dei quali cinque morirono in tenera età, sopravvisse solo Leopoldo, poi entrato nell’Ordine di San Benedetto. Rimasta vedova nel 1844 decise di seguire la sua originaria predisposizione allo stato religioso e consacrò al Signore il resto della sua vita.

Su consiglio del direttore spirituale cominciò il suo apostolato presso le detenute del carcere di Parma, insegnando i principi della fede e della pietà cristiana. In seguito, insieme ad alcune pie signore, per permettere alle donne che avevano espiato la pena un reinserimento nella società, prima affittò una camera per ospitarle nell’attesa di un lavoro onesto e sicuro, poi creò una Casa di Riabilitazione, chiamato più tardi “Istituto del Buon Pastore”, a somiglianza della fondazione di Sant’Eufrasia Pellettier di Angers. Nacque così una piccola famiglia di anime religiose che dedicassero le loro cure all’assistenza delle ex-carcerate e delle donne traviate.

La Madre Adorni volle che fosse messa sotto la protezione della Vergine Maria. Ben presto si aggiunse una sezione dedicata alle orfanelle e alle fanciulle trascurate dalle famiglie, che girovagavano per la città, preda troppo facile di quei vizi ai quali la Venerabile Serva di Dio cercava di porre rimedio con tanta carità e maternità spirituale. Con il permesso dell’Ordinario, nel 1859, le prime figlie dell’Adorni emisero i primi voti, privati, nelle sue mani e, Il 25 marzo 1876 il Vescovo di Parma Domenico Villa eresse canonicamente l'Istituto del Buon Pastore in Congregazione religiosa, sotto il titolo di "Pia Casa delle Povere di Maria Immacolata" e le Regole vennero confermate il 28 gennaio 1893 dal suo successore, Andrea Miotti.

La Serva di Dio, sempre intenta con animo giovanile alle opere di carità, fu veramente donna di grande fede, prudente, umile ed equilibrata. Di temperamento espansivo, la generosità dei sentimenti, santamente avviata per il bene, divenne in lei fonte di bontà operativa per gli ultimi e più disprezzati come le carcerate. Traeva forza per il suo apostolato dall’amore all’Eucarestia, presso cui si fermava in adorazione frequentemente e dalla continua preghiera.

La virtù Teologale della Speranza fu da lei vissuta in modo eroico, non solo per se stessa, ma anche per le tante disperate che incontrava nella sua missione cittadina.

Morì il 7 febbraio 1893 e per tre giorni il popolo di Parma ne visitò le spoglie, testimoniandone così la grande fama di santità.

In vista della sua beatificazione, la Postulazione ha sottoposto al giudizio di questa Congregazione delle Cause dei Santi un asserito miracolo avvenuto a Brugnera di Pordenone. Il signor Giuseppe Buttignol, un giorno di febbraio del 1939, venne colpito da forte mal di te­sta. Il medico diagnosticava “encefalite letargica”. Il male era tale che l'infermo non dava alcun segno di sensibilità, mentre manifestava rigidezza della persona, occhi chiusi, totale inappetenza.

Si pronosticava imminente il decesso. Ulteriori consulti medici confermavano la diagnosi con l'aggravante di sintomi di meningite. Da tutti i ri­medi sembrava che il paziente non riceves­se alcun miglioramento, ma rimase per sedici giorni in stato comatoso, con respirazione lenta e accompagnata da rantolo. Tanto i medici quanto i familiari erano certi di una morte pressoché immediata.

In questa drammatica situazione i parenti dell’infermo, assieme alla Comunità della Casa Generalizia delle Ancelle dell’Immacolata, iniziarono una novena in onore della Venerabile Fondatrice, della cui Congregazione faceva parte una figlia del Buttignol. Proprio la figlia suora collocò alcune immagini della Serva di Dio nella stanza dell’infermo e pose una re­liquia di Anna Maria sotto il capo di lui. Il sesto giorno della novena, il malato guarì istantaneamente, con un improvviso risveglio. L’imprevedibile completa risoluzione delle condizioni cliniche rimase poi duratura nel tempo.

Appare evidente la concomitanza cronologica e il nesso tra l’invocazione alla Venerabile Serva di Dio e la guarigione di Giuseppe Buttignol.

Su questo evento, ritenuto miracoloso, presso la Curia Diocesana di Parma vennero celebrati il Processo Ordinario, dal 29 febbraio 1940 al 5 aprile 1943, e il Processo Apostolico,dal 5 marzo 1953 al 10 marzo 1956, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con Decreto del 19 giugno 2006. La Consulta Medica del Dicastero nella seduta del 27 Novembre 2008 ha riconosciuto che la guarigione fu rapida, completa e duratura, inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche.

Il 7 marzo 2009  si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, il cui esito positivo è stato confermato 19 Gennaio 2010 dai Padri Cardinali e Vescovi in Sessione Ordinaria, essendo ponente della Causa l’Ecc.mo Mons. Andrea Maria Erba, Vescovo emerito di Velletri-Segni. 

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Foro Italico di Palermo
Domenica, 3 ottobre 2010

 

Cari fratelli e sorelle!

In questo momento di profonda comunione con Cristo, presente e vivo in mezzo a noi e in noi, è bello, come famiglia ecclesiale, rivolgerci in preghiera alla sua e nostra Madre, Maria Santissima Immacolata. La Sicilia è costellata di Santuari mariani, e da questo luogo, mi sento spiritualmente al centro di questa “rete” di devozione, che congiunge tutte le città e tutti i paesi dell’Isola.

Alla Vergine Maria desidero affidare tutto il popolo di Dio che vive in questa amata terra. Sostenga le famiglie nell’amore e nell’impegno educativo; renda fecondi i germi di vocazione che Dio semina largamente tra i giovani; infonda coraggio nelle prove, speranza nelle difficoltà, rinnovato slancio nel compiere il bene. La Madonna conforti i malati e tutti i sofferenti, e aiuti le comunità cristiane affinché nessuno in esse sia emarginato o bisognoso, ma ciascuno, specialmente i più piccoli e deboli, si senta accolto e valorizzato.

Maria è il modello della vita cristiana. A Lei chiedo soprattutto di farvi camminare spediti e gioiosi sulla via della santità, sulle orme di tanti luminosi testimoni di Cristo, figli della terra siciliana. In questo contesto desidero ricordare che oggi, a Parma, è proclamata beata Anna Maria Adorni, che nel secolo XIX fu sposa e madre esemplare e poi, rimasta vedova, si dedicò alla carità verso le donne carcerate e in difficoltà, per il cui servizio fondò due Istituti religiosi. Madre Adorni, a motivo della sua costante preghiera, veniva chiamata “Rosario vivente”. Mi piace rilevarlo all’inizio del mese dedicato al santo Rosario. La quotidiana meditazione dei misteri di Cristo in unione con Maria, Vergine orante, ci fortifichi tutti nella fede, nella speranza e nella carità.

 

Angelus Domini