Bernardo Francesco de Hoyos

Bernardo Francesco de Hoyos

(1711-1735)

Beatificazione:

- 18 aprile 2010

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 29 novembre

Sacerdote professo della Società di Gesù,  noto soprattutto per la sua ardente devozione al Sacro Cuore e per la costante promozione di essa fino alla sua prematura morte

  • Biografia
  • fama di santità
“Dio ha un cuore, e a questo Dio che ha un cuore interessa la vita di ogni uomo”

 

Bernardo Francisco de Hoyos y de Seña nacque il 21 agosto 1711 a Torrelobatón, un piccolo paese vicino a Valladolid, primo di due figli, in una famiglia che apparteneva alla nobiltà locale e venne battezzato il 5 settembre.

L’ottimo risultato della prima educazione scolastica nel suo paese nativo indusse i genitori a inviarlo a proseguire gli studi prima nel Collegio a Medina del Campo e poi in quello a Villagarcia de Campos, ambedue diretti dai Gesuiti, dove maturò la sua vocazione alla vita religiosa nella Compagnia di Gesù. Prima di poter entrare nel noviziato, l’11 luglio 1726, dovette chiedere con insistenza il permesso della sua famiglia e convincere il Provinciale, data la sua età di meno di 15 anni e la sua apparenza debole.

Trovandosi nel noviziato (1726-1728) ebbe luogo la canonizzazione di San Luigi Gonzaga e di San Stanislao Kostka che furono proposti ai Gesuiti studenti come modelli, ma l’influsso più grande su di lui ebbe la figura di Giovanni Berchmans, il cui processo di canonizzazione era avanzato.

Il biennio del noviziato fu la tappa della sua iniziazione alla vita mistica e il triennio di filosofia (Medina del Campo, 1728-1731) quella della sua purificazione interiore per l’esperienza arida della notte oscura.In tutti questi anni Bernardo ebbe la grazia di avere nel P. Juan de Loyo SJ un eminente direttore spirituale che lo accompagnava anche nei suoi studi di teologia, che terminò nel Collegio di Sant’Ambrogio a Valladolid (1731-1735), dove avvenne la maturazione e il culmine del processo della sua vita spirituale che lo trasformò non solamente in un uomo di preghiera ma anche in un autentico mistico.

A questo giovane gesuita, il 3 maggio 1733, il Signore affidò un incarico che si convertirà nell’unico obiettivo della sua vita: propagare il culto al suo Cuore come mezzo della santificazione propria e come mezzo di un apostolato efficace. Il suo amico, P. Agostino de Cardaveraz SJ, destinato a Bilbao, aveva da preparare la predica per la festa del Corpus Domini e chiese Bernardo di mandargli alcune indicazioni che avrebbe trovato nella biblioteca del Collegio, in un libro del P. Giuseppe Gallifet dal titolo: “De cultu sacratissimi Cordis Dei Jesu”.

Questa devozione, fino a quel momento, non era conosciuta dal Venerabile Servo di Dio, ma dalla lettura di quel libro, come stesso diceva, all’improvviso sentì nel suo spirito un movimento straordinario, forte e soave, con cui davanti al Signore Sacramentato subito si dispose a offrirsi al suo Cuore, per cooperare quanto possibile alla diffusione del suo culto. Per prima cosa Bernardo si consacrò al Cuore di Gesù Cristo il 12 giugno dello stesso anno1733 con la formula scritta da San Claudio La Colombière cinquanta anni prima. Si trattava però non di una grazia ricevuta per essere vissuta solo interiormente e personalmente, ma Dio gli chiedeva di divenire strumento per far partecipe di altri delle ricchezze del Cuore di Cristo.

Consapevole della grandezza del compito e posto che la sua obbligazione principale era proseguire seriamente gli studi teologici, la sua prima decisione fu di formare un gruppo di lavoro, costituito da compagni qualificati e pienamente impegnati nella pastorale. Tra questi era anche il suo direttore spirituale, P. Juan de Loyola, che fu incaricato di scrivere un’opera in cui esporre l’essenza e la solidità di questo culto.

Lo schema e lo spirito di questo libro che uscirà finalmente, dopo aver superato non poche difficoltà, il 21 ottobre 1734 sotto il titolo “Tesoro Escondido”, sono del Venerabile Servo di Dio Bernardo de Hoyos. Il suo metodo di apostolato consisteva nella diffusione di volantini e di stampati, nella fondazione di Confraternite e Associazioni in onore del Sacro Cuore, nella richiesta di predicare su questo tema e, infine, scrivendo ed insistendo davanti ai  vescovi e allo stesso Re Filippo V, affinché fosse appoggiata l’istanza di una festa liturgica particolare, da far approvare dalla Santa Sede.

Il 2 gennaio 1735 fu ordinato sacerdote a Valladolid e celebrò il 6 gennaio la sua prima Messa nella chiesa del Collegio di Sant’Ignazio.

Alcuni mesi più tardi cominciava proprio là la Terza Probazione, che non poté terminare, morendo a causa del tifo il 29 novembre 1735.

La fama di santità e la devozione popolare sorsero subito dopo la sua morte, ma a causa della situazione difficile della società spagnola del tempo e della lotta contro la devozione al Cuore di Gesù di stampo giansenista, non fu presentata la Causa di Beatificazione, e poi avvenne la soppressione dell’Ordine che fece cadere nell’oblio molti progetti nobili.

Il perdurare della fama di santità Spinse il vescovo di Valladolid (Spagna) a celebrare il Processo Ordinario negli anni 1895 – 1899. Introdotto il Processo Apostolico nel 1915, si concluse nel 1919. I Consultori Storici il 31 maggio 1961 prima, Consultori Teologi, nel Congresso Peculiare del 27 giugno 1995 e i Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 12 dicembre seguente, diedero parere favorevole sull’eroicità delle sue virtù, così che il Nostro predecessore, il Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II, autorizzò la Congregazione delle cause dei Santi ad emetterne il relativo Decreto il 12 gennaio 1996.

Osservato quanto stabilito dal diritto, fu esaminata la guarigione della Sig.ra Mercedes Cabezaz Terrero, che fu giudicata inspiegabile scientificamente dal Consiglio dei medici tenutosi il 15 novembre 2007. I Consultori teologi, nella seduta del Congresso Peculiare del 7 luglio 2008 e i Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 18 novembre successivo, diedero parere favorevole circa l’intercessione del Venerabile Servo di Dio Bernardo Francisco de Hoyos S.J. in merito a questa guarigione, così che Noi stessi abbiamo autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgarne il relativo Decreto.