Carlo Acutis
(1991 - 2006)
- 12 ottobre
Giovane ragazzo, fu molto legato alla devozione alla Vergine e all'Eucaristia, realizzando anche progetti informatici sui temi della fede, forte la sua esperienza di volontariato con i clochard e nelle mense dei poveri; Colto da una leucemia fulminante morì a soli 15 anni, il 12 ottobre del 2006
VITA E OPERE
Nascita e famiglia
Carlo Acutis nacque a Londra (Gran Bretagna), il 3 maggio 1991, da genitori italiani: Andrea e Antonia Salzano, che si trovavano nella City per motivi di lavoro. Venne battezzato il 18 maggio nella chiesa di “Our Lady of Dolours” a Londra. Nel settembre 1991 la famiglia rientrò a Milano. All’età di quattro anni i genitori lo iscrissero alla scuola materna, che frequentò con grande entusiasmo. Giunto il momento della scuola obbligatoria, venne iscritto all’Istituto San Carlo di Milano. Dopo tre mesi venne trasferito alle scuole elementari presso l’Istituto Tommaseo delle Suore Marcelline, perché era più vicino alla sua abitazione.
Il 16 giugno 1998 segnò una tappa decisiva nella sua vita: ricevette la prima Comunione, in anticipo rispetto all’età consueta, grazie a uno speciale permesso del direttore spirituale, don Ilio Carrai e dell’Arcivescovo Pasquale Macchi, già segretario particolare di San Paolo VI. La celebrazione avvenne nel Monastero delle Romite dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus a Bernaga di Perego (Lecco).
Altra tappa importante per Carlo fu il Sacramento della Cresima, il 24 maggio 2003, che gli venne conferito nella chiesa di Santa Maria Segreta, da Monsignor Luigi Testore, già segretario del Cardinale Carlo Maria Martini e parroco di San Marco in Milano. A quattordici anni passò al Liceo classico dell’Istituto Leone XIII di Milano, diretto dai Padri Gesuiti, dove sviluppò pienamente la sua personalità. Con uno studente di ingegneria informatica si occupò del sito internet della parrocchia milanese di appartenenza. Nonostante gli studi fossero particolarmente impegnativi, decise spontaneamente di dedicare parte del suo tempo alla preparazione dei bambini per la Cresima, insegnando il Catechismo nella parrocchia di Santa Maria Segreta. Quello stesso anno progettò il nuovo sito internet per il volontariato dell’Istituto Leone XIII, promosse e coordinò la realizzazione degli spot sempre per il volontariato di molte classi nell’ambito di un concorso nazionale. Trascorse tutta l’estate del 2006 a ideare il sito per questo progetto, organizzando anche quello della Pontificia Accademia “Cultorum Martyrum”.
Alla scuola di San Francesco d’Assisi
Per la sua affabilità e cordiale ilarità Carlo era sempre al centro dell’attenzione dei suoi amici, anche perché li aiutava nell’uso del computer e dei suoi programmi. Molti sono gli attestati di riconoscimento delle sue doti informatiche e della sua completa disponibilità a metterle a disposizione dei suoi compagni di scuola e di chiunque ne avesse bisogno, compresi i familiari. Una delle caratteristiche di Carlo era quella di trascorrere la maggior parte delle sue vacanze ad Assisi in una casa di famiglia. Nella cittadina umbra, oltre a divertirsi con gli amici, imparò a conoscere San Francesco e Santa Chiara. Dal Poverello imparò a rispettare il creato e a dedicarsi ai più poveri. Gli esempi del Serafico e di Sant’Antonio di Padova lo spinsero a esercitare la carità nei confronti dei poveri, dei bisognosi, dei senzatetto, degli extracomunitari, che aiutava anche con i soldi risparmiati dalla sua paghetta settimanale.
Amore all’Eucaristia e devozione alla Madonna
Il fulcro della spiritualità di Carlo era l’incontro quotidiano con il Signore nell’Eucaristia. Egli ripeteva spesso: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo!”. È questo il centro di tutta la sua esistenza trascorsa nell’amicizia con Dio. Ciò si tradusse, dopo la prima Comunione, nella partecipazione alla Messa tutti i giorni, con il permesso del suo direttore spirituale. Grande devoto delle apparizioni e del messaggio di Fatima, a imitazione dei Pastorelli, offriva dei piccoli sacrifici per coloro che non amano il Signore Gesù presente nell’Eucaristia. Quando, per gli impegni scolastici, non poteva andare alla Messa, faceva la Comunione spirituale. Compì anche una preziosa opera di apostolato in mezzo ai compagni di scuola e agli amici, spiegando loro il mistero eucaristico con l’utilizzo dei racconti dei più importanti miracoli eucaristici accaduti nel corso dei secoli. Fu così che quale apostolo dell’Eucaristia, Carlo scelse di utilizzare il suo genio informatico per progettare e realizzare una mostra internazionale sui “Miracoli eucaristici”. Si tratta di un’ampia rassegna fotografica con descrizioni storiche, che presenta diversi dei principali miracoli eucaristici (circa 136) verificatisi nel corso dei secoli in Paesi sparsi nel mondo e riconosciuti dalla Chiesa.
L’altra colonna fondamentale della spiritualità di Carlo fu la devozione alla Madonna. Essa si esprimeva nella recita quotidiana del Rosario, nella consacrazione al suo Cuore Immacolato e nella progettazione di uno schema del pio esercizio che riprodusse con il suo computer. Dedicò una particolare attenzione ai Novissimi, che proiettarono la sua esistenza nella realtà della vita eterna.
Malattia e morte
Nell’ottobre 2016 Carlo si ammalò di leucemia di tipo M3, considerata la forma più aggressiva, che inizialmente venne scambiata per una forte influenza. Venne ricoverato alla Clinica De Marchi di Milano. Successivamente, per l’aggravarsi della situazione, fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza, dove esiste un centro specializzato per quel tipo di leucemia. Pochi giorni prima del ricovero offrì la sua vita al Signore per il Papa, per la Chiesa, per andare in Paradiso. In ospedale, un sacerdote gli amministrò il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Alcuni tra le infermiere ed i medici che lo curavano rimasero edificati dall’accettazione della malattia e della sofferenza. La morte cerebrale avvenne l’11 ottobre 2006, il suo cuore smise di battere alle ore 6:45 del 12 ottobre. La notizia della sua nascita al Cielo si diffuse immediatamente tra i suoi compagni di classe e tra chi l’aveva conosciuto. Esposta la salma nella sua abitazione, un continuo afflusso di persone gli rese l’ultimo saluto. I funerali vennero celebrati nella chiesa di Santa Maria Segreta a Milano, il 14 ottobre 2006. La salma venne sepolta nella tomba di famiglia a Ternengo (Biella), poi nel febbraio 2007 fu traslata nel cimitero comunale di Assisi per soddisfare il suo desiderio di rimanere nella città di San Francesco. Il 5-6 aprile 2019 i resti mortali di Carlo sono stati traslati nel Santuario della Spogliazione, chiesa di Santa Maria Maggiore, ad Assisi.
Tratti della spiritualità
Nella presenza di Cristo nell’Eucaristia Carlo imparò a riconoscere l’amore di Dio per l’umanità. In essa trovò la via più rapida per accedere ai tesori della grazia divina e lo rese fedele discepolo del Maestro. Innamorato di Gesù, non si stancò mai di annunciare al mondo la gioia indicibile dell’amicizia con Dio. La presenza reale di Gesù Cristo nell’Ostia consacrata era per Carlo una realtà dalla quale derivava per lui ogni bene. Era anche la garanzia che l’uomo non è mai lasciato solo, neppure nei momenti più duri della prova. Le sue giornate divennero perciò incentrate intorno alla Messa e, quando poteva, sostava anche in adorazione eucaristica. Nella sua breve esistenza, ha messo continuamente in pratica i valori evangelici, facendosi annunciatore di Cristo non solo con la parola, ma soprattutto con la testimonianza di vita.
L’eredità di Carlo
Da giovane laico, ha saputo ravvivare il fervore e la pratica cristiana in tanti consacrati e Sacerdoti. Ha vissuto interamente proteso verso l’Assoluto, verso Gesù che sentiva vicino e presente. Egli è stato anche un testimone in ambito scolastico, quale modello per gli alunni per le scuole di ogni ordine e grado. La principale eredità che Carlo ha lasciato, soprattutto alle nuove generazioni, è la coerenza di vita con i valori del Vangelo. Proprio per la sua capacità di condivisione con gli altri dei misteri della fede, Carlo può essere definito un vero apostolo in tutti gli ambienti in cui è vissuto, che sono quelli tipici di un adolescente: famiglia, scuola, sport, tempo libero, viaggi, giochi.
In particolare, ai ragazzi e ai giovani di ogni tempo, Carlo indica che nell’Eucaristia si trova la salvezza che non delude mai. Vivendo intensamente il mistero del Corpo mistico di Cristo, mostra a tutti il bisogno di esercitare la carità. Infatti, si fece promotore dell’accoglienza e della pace tra persone di diverse etnie, lingue e tradizioni. Chiedeva di abbracciare i bisogni dei senzatetto e dei più poveri che si incontrano sulle strade del mondo. Di fronte alle violenze, alle guerre, ai conflitti anche all’interno delle famiglie, Carlo propone di optare per Cristo e il suo Vangelo e di affidarsi alla protezione materna di Maria.
Autentico testimone di Cristo in tutti gli ambienti in cui visse, la sua esistenza è un luminoso esempio per i giovani di oggi. Infatti, il messaggio che Carlo trasmette alle nuove generazioni è quanto mai importante e attuale. Invita a non guardare al limitato orizzonte terreno, ma proietta la vita verso una realtà che già ha inizio in questo mondo e avrà il suo compimento nell’aldilà.
"ITER" DELLA CAUSA
In vista della beatificazione
Dal momento della morte, la sua fama di santità e di segni non ha fatto altro che aumentare in Italia e in altri Continenti. Tale fama di santità goduta da Carlo in vita, in morte e dopo la morte, ha spinto alcuni Sacerdoti e quanti l’avevano conosciuto a creare, il 24 marzo 2011, a Milano, l’Associazione Amici di Carlo Acutis con l’obiettivo di promuovere la sua Causa di beatificazione, che ha avuto un impulso anche per le numerose segnalazioni di grazie e per le richieste dei fedeli che giungevano da ogni parte del mondo. L’Inchiesta diocesana sulla vita, virtù e fama di santità, iniziata il 12 ottobre 2013 nel Palazzo Arcivescovile di Milano, si è conclusa il 24 novembre 2016. La Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto validi gli atti processuali con il decreto del 26 maggio 2017. Preparata la Positio super virtutibus, la Causa ha affrontato con esito felice il Congresso peculiare dei Consultori Teologi il 17 aprile 2018. La Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi, Membri del Dicastero, ha poi riconosciuto l’esercizio eroico delle virtù da parte del Servo di Dio, il 3 luglio 2018. Il 5 luglio 2018 Papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche di Carlo Acutis, dichiarandolo così Venerabile.
In vista della beatificazione, la Postulazione della Causa ha presentato un caso della guarigione di un bambino affetto da “stenosi duodenale da pancreas anulare incompleto, vomito continuo e malnutrizione grave” avvenuta il 13 ottobre 2023 in Brasile. L’inchiesta diocesana fu celebrata nell’Arcidiocesi di Campo Grande, dal 24 aprile 2018 al 12 giugno 2018. La validità di tale processo fu riconosciuta con Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi il 15 marzo 2019. La Consulta Medica del 19 novembre 2019, con esito unanimemente favorevole, affermò che la guarigione era stata rapida, completa e duratura, scientificamente inspiegabile.
Il Congresso peculiare dei Consultori Teologi del 17 dicembre 2019 e la Sessione dei Cardinali e Vescovi del 4 febbraio 2020 riconobbero che tale guarigione miracolosa era avvenuta per intercessione di Carlo Acutis. Il 22 febbraio 2020, Papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il decreto sul miracolo. Il rito di beatificazione si svolse, nella Basilica Superiore di San Francesco in Assisi, il 10 ottobre 2020, presieduto dal Cardinale Agostino Vallini, Legato Pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli in Assisi, in rappresentanza di Papa Francesco.
In vista della canonizzazione
La Postulazione della Causa presentò al Dicastero delle Cause dei Santi il caso della sopravvivenza e della successiva guarigione rapida, completa e duratura di una giovane del Costa Rica, che studiava a Firenze. A seguito di un incidente stradale, la giovane subì un trauma cranico severo con multipli focolai lacero-contusivi cortico-sottocorticali, emorragia subaracnoidea sulcale omolaterale. L’evento si verificò nel 2022.
L’Inchiesta diocesana super miro venne istruita nell’Arcidiocesi di Firenze dall’11 maggio 2023 al 28 giugno 2023. La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con decreto del Dicastero delle Cause dei Santi il 19 luglio 2023. Il 5 marzo 2024 si riunì il Congresso peculiare dei Consultori Teologi per discutere gli aspetti teologici del presunto miracolo. All’unanimità fu espresso un parere affermativo, ravvisando così nell’evento in esame un miracolo operato da Dio per intercessione di Carlo Acutis.
I Cardinali e i Vescovi nella Sessione Ordinaria del 7 maggio 2024 giudicarono il caso in esame un vero miracolo, attribuito all’intercessione di Carlo.
Il Santo Padre Francesco ha infine autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto super miraculo.
LITTERAE APOSTOLICAE
de peracta Beatificatione
FRANCISCUS PP.
ad perpetuam rei memoriam
«Quae nos venustos reddit coram Dei oculis haec sola erit causa ex qua eum ac fratres nostros amavimus».
Haec sententia Venerabilis Servi Dei Caroli Acutis vitae eiusque agendi modi coram cotidianis condicionibus propositum summatim reddit; persentiebat enim Deum esse in sua exsistentia. Prope se ut amicum, confidentem, viventem Personam animadvertebat, cui ipse referatur singulis diei momentis. Experiebatur se solum non esse, sed circuitum amoris Trinitatis communicare, ex quo necessariam vim hauriebat ad fratres vicissim amandos quos suo in itinere inveniebat.
Londinii in Magna Britannia die III mensis Maii anno MCMXCI ex Italis parentibus natus est, scilicet Andrea et Antonia Salzano atque die XVIII mensis Mai Londinensi in templo “Our Lady of Dolours” est baptizatus. Eodem anno familia Mediolanum rediit, ubi litterarum ludum frequentavit Venerabilis Servus Dei apud Institutum Tommasseo Sororum Marcellinarum. Die XVI mensis Iunii anno MCMXCVIII de speciali licentia moderatoris spiritalis et Archiepiscopi Paschalis Macchi primum ad sacram Eucharistiam accessit. Recepit postea, die XXIV mensis Maii anno MMIII, in templo Sanctae Mariae Secretae Confirmationis sacramentum. XIV annos natus lyceo classico est adscriptus Instituti Leonis XIII Mediolani, quod moderabantur patres Iesuitae, ubi eius persona plane floruit, cum serenus laetusque familiares affectus experiretur, parentibus ac magistris oboediens, operam dans scholarum officiis et colens item studiose spiritalem vitam. A puero Dei vultum requirere eiusque voluntatem contendit. Fide et caritate repletus, ferventem eucharisticam pietatem coluit, cum cotidie Missam participaret et adorationi eucharisticae assidue interesset. Praeclara fuit eius sententia: “Eucharistia mea est latissima via ad caelum”. Verus fuit apostolus Divini Sacramenti in locis in quibus vixit, adhibens pariter communicationis socialis instrumenta. Animo concepit et miraculorum eucharisticorum ex-positionem perfecit, catechismum in paroecia docuit et per se pauperum necessitatibus consuluit. Altera eius spiritalitatis columna Virgini Mariae fuit devotio, quam per cotidie dictum rosarium et iteratas consecrationes honorabat. Iuvenis fuit serenus ac laetus, comis atque bonitate erga omnes dives. Cum aliis fidei donum et in Dominum amorem communicare cupiebat. Hac de causa una cum discipulo artis informaticae curare coepit interretialem situm paroeciae Sanctae Mariae Secretae. Aestatem anni MMVI exegit, novum interretialem situm fingens pro voluntariis Insituti Leonis XIII et scaenulas perfecit item pro voluntariis complurium ordinum intra nationalem concursum. Perfecit immo interretialem situm Pontificiae Academiae Cultorum Martyrum. Ingenio praestabat in informatica arte et hanc facultatem ad proximum et evangelizationem iuvandam destinavit. Peculiarem in modum suos scholae socios, amicos et familiares iuvabat in iis quae ad informaticam artem attinebant et computatri usum. Maiorem feriarum partem Assissii in familia domo transegerat. In illa Umbriae urbe novisse didicit sanctum Franciscum Assisiensem et sanctum Antonium de Padua. Sic in eo creati observantia orta est et conscientia realis Praesentiae in Eucharistia. Hoc apostolicum studium in aequales suos transfudit, quibus viam demonstravit ad felicitatem adipiscendam, scilicet Christi occursum. Fuit in primis per recentiora digitalia instrumenta communicationis socialis Evangelii praecursor, ostendens sic haec valida subsidia esse posse ad latam hominum partem attingendam. Effecit ut ab iis non adduceretur qui in discrimen afferrent humanam dignitatem, interrete adhibentes. Hac de re in Adhortatione apostolica postsynodali “Christus vivit” Nos Ipsi iuvenibus Venerabilis Servi Dei Caroli Acutis exemplum demonstravimus, qui “probe noverat haec communicationis socialis, pervulgationis commendaticiae ac retium socialium rationes adhiberi posse ut subiecta somnolenta efficiamur, qui rebus consumendis rebusque novis, quas emere possumus, obnoxii sumus, otio involvimur, infitiatione claudimur. Ipse autem novis subsidiis communicationis socialis ad Evangelium diffundendum, ad bona ac pulchritudinem communicandam uti valuit”. Repente leuchaemiae grave genus est nactus, quae paucis diebus ei mortem die XII mensis Octobris anno MMVI attulit.
Propter continuatam et increbrescentem sanctitatis famam, beatificationis Causa incohata est apud Curiam archiepiscopalem Mediolanensem, ubi inter diem XII mensis Octobris anno MMXII et diem XXIV mensis Novembris anno MMXVI Inquisitio dioecesana celebrata est. Eiusdem iuridica validitas agnita per Decretum Congregationis de Causis Sanctorum die XXVI mensis Maii anno MMXVII, Positio est comparata, et Consultores Theologi, in peculiari Congressu die XVII mensis Aprilis anno MMXVIII congregati, de virtutibus heroum in modum exercitis favens suffragium tulerunt. Proinde Patres Cardinales et Episcopi, in Sessione Ordinaria die III mensis Iulii anno MMXVIII coadunati, idem edixerunt. Nos igitur Ipsi facultatem fecimus ut Congregatio de Causis Sanctorum congruum Decretum die V mensis Iulii anno MMXVIII ederet. Beatificationis causa sanatio exhibita est mira putata, quam Medici Consultores Congregationis de Causis Sanctorum, die XIV mensis Novembris anno MMXIX coadunati, ad scientiam inexplicabilem iudicarunt. Consultores Theologi, in Congressu peculiari die XVII subsequentis mensis Decembris intercessioni Venerabilis Servi Dei eam tribuerunt atque idem Patres Cardinales et Episcopi, in Sessione ordinaria die IV mensis Februarii anno MMXX censuerunt. Nos Ipsi die XXI mensis Februarii anno MMXX facultatem fecimus ut Congregatio de Causis Sanctorum consentaneum Decretum evulgaret ac statuimus in super ut beatificationis ritus Assisii, ubi Venerabilis Dei Servus est sepultus, in sanctuario Spoliationis, die X mensis Octobris anno MMXX celebraretur.
Hodie igitur ex mandato Nostro Augustinus S.R.E. Cardinalis Vallini, Vicarius Generalis emeritus pro Romana dioecesi, Assisiensi in urbe, Apostolicas Litteras legit quibus Nos in Beatorum catalogum rettulimus Venerabilem Servum Dei Carolum Acutis:
Nos, vota Fratris Nostri Dominici Sorrentino, Archiepiscopi-Episcopi Assisiensis-Nucerini-Tadinensis necnon plurimorum aliorum Fratrum in Episcopatu multorumque christifidelium explentes, de Congregationis de Causis Sanctorum consulto, auctoritate Nostra Apostolica facultatem facimus ut Venerabilis Servus Dei Carolus Acutis, laicus, qui iuvenili animi ardore cum Domino Iesu amicitiam coluit, Eucharistiam caritatisque testimonium, in medio vitae suae ponens, Beatorum nomine in posterum appelletur atque die decima secunda mensis Octobris, qua in caelum ortus est, quotannis in locis et modis iure statutis celebrari possit. In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti.
Quod autem decrevimus, volumus et nunc et in posterum tempus vim habere, contrariis rebus quibuslibet non obstantibus.
Datum Romae, apud Sanctum Petri, sub anulo Piscatoris, die X mensis Octobris, anno MMXX, Pontificatus Nostri octavo.
De mandato Summi Pontificis
Petrus Card. Parolin
Secretarius Status
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OMELIA NELLA BEATIFICAZIONE
Basilica superiore di San Francesco, Assisi, sabato 10 ottobre 2020
“Chi rimane in me, ed io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla” (Gv. 15,5).
Con queste parole, che abbiamo ascoltato dal Vangelo di Giovanni, Gesù, nell’ultima cena, si rivolge ai suoi discepoli e li esorta a rimanere uniti a Lui come i tralci alla vite. L’immagine della vite e dei tralci è molto eloquente per esprimere quanto sia necessario per il cristiano vivere in comunione con Dio. La sua forza sta proprio qui: avere con Gesù un rapporto personale, intimo, profondo, e fare dell’Eucarestia il momento più alto della suarelazione con Dio.
Cari fratelli e sorelle,
noi oggi siamo particolarmente ammirati e attratti dalla vita e dalla testimonianza di Carlo Acutis, che la Chiesa riconosce come modello ed esempio di vita cristiana, proponendolo soprattutto ai giovani. Viene spontaneo domandarsi: che aveva di speciale questo ragazzo di appena quindici anni? Ripercorrendo la sua biografia troviamo alcuni punti fermi che lo caratterizzano già umanamente.
Era un ragazzo normale, semplice, spontaneo, simpatico (basta guardare la sua fotografia), amava la natura e gli animali, giocava a calcio, aveva tanti amici suoi coetanei, era attratto dai mezzi moderni della comunicazione sociale, appassionato di informatica, e da autodidatta costruiva programmi “per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza” (Papa Francesco). Aveva il dono di attrarre e veniva percepito come un esempio.
Fin da bambino – ce lo testimoniano i suoi familiari – sentiva il bisogno della fede ed aveva lo sguardo rivolto a Gesù. L’amore per l’Eucarestia fondava e manteneva vivo il suo rapporto con Dio. Diceva spesso: “L’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo”. Ogni giorno partecipava alla S. Messa e rimaneva a lungo in adorazione davanti al SS. Sacramento. Carlo diceva: “Si va dritti in Paradiso se ci si accosta tutti i giorni all’Eucarestia!“. Gesù era per lui Amico, Maestro e Salvatore, era la forza della sua vita e lo scopo di tutto ciò che faceva. Era convinto che per amare le persone e fare loro del bene bisogna attingere l’energia dal Signore. In questo spirito era molto devoto della Madonna.
Suo ardente desiderio inoltre era quello di attrarre quante più persone a Gesù, facendosi annunciatore del Vangelo anzitutto con l’esempio della vita. Fu proprio la testimonianza della sua fede che lo spinse con successo ad intraprendere un’opera di evangelizzazione assidua negli ambienti che frequentava, toccando il cuore delle persone che incontrava e suscitando in esse il desiderio di cambiare vita e di avvicinarsi a Dio. E lo faceva con spontaneità, mostrando col suo modo di essere e di comportarsi l’amore e la bontà del Signore. Straordinaria infatti era la sua capacità di testimoniare i valori in cui credeva, anche a costo di affrontare incomprensioni, ostacoli e talvolta perfino di essere deriso. Carlo sentiva forte il bisogno di aiutare le persone a scoprire che Dio ci è vicino e che è bello stare con Lui per godere della sua amicizia e della sua grazia.
Per comunicare questo bisogno spirituale si serviva di ogni mezzo, anche dei mezzi moderni della comunicazione sociale, che sapeva usare benissimo, in particolare Internet, che considerava un dono di Dio ed uno strumento importante per incontrare le persone e diffondere i valori cristiani.
Questo suo modo di pensare gli faceva dire che la rete non è solo un mezzo di evasione, ma uno spazio di dialogo, di conoscenza, di condivisione, di rispetto reciproco, da usare con responsabilità, senza diventarne schiavi e rifiutando il bullismo digitale; nello sterminato mondo virtuale bisogna saper distinguere il bene dal male. In questa prospettiva positiva incoraggiava ad usare i mass-media come mezzi a servizio del Vangelo, per raggiungere quante più persone possibili e far loro conoscere la bellezza dell’amicizia con il Signore. A questo scopo si impegnò ad organizzare la mostra dei principali miracoli eucaristici avvenuti nel mondo, che utilizzava anche nel fare catechismo ai bambini.
Era molto devoto della Madonna, recitava ogni giorno il Rosario, si consacrò più volte a Maria per rinnovarle il suo affetto e per impetrare la sua protezione. Preghiera e missione dunque: sono questi i due tratti distintivi della fede eroica del Beato Carlo Acutis, che nel corso della sua breve vita lo portò ad affidarsi al Signore in ogni circostanza, specialmente nei momenti più difficili.
Con questo spirito, visse la malattia che affrontò con serenità e lo condusse alla morte. Carlo si abbandonò tra le braccia della Provvidenza, e, sotto lo sguardo materno di Maria ripeteva: “Voglio offrire tutte le mie sofferenze al Signore per il Papa e per la Chiesa. Non voglio fare il Purgatorio; voglio andare dritto in Paradiso” (Positio, Biografia documentata, 549). Parlava così – ricordiamolo – un ragazzo di quindici anni, rivelando una sorprendente maturità cristiana, che ci stimola e ci incoraggia a prendere sul serio la vita di fede.
Carlo suscitava poi grande ammirazione per l’ardore con cui nelle conversazioni difendeva la santità della famiglia e la sacralità della vita contro l’aborto e l’eutanasia. Il novello Beato, ancora, rappresenta un modello di fortezza, alieno da ogni forma di compromesso, consapevole che per rimanere nell’amore di Gesù, è necessario vivere concretamente il Vangelo (cf. Gv 15,10), anche a costo di andare controcorrente.
Egli ha fatto veramente sue le parole di Gesù: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (v. 12). Questa sua certezza di vita lo portava ad avere una grande carità verso il prossimo, soprattutto verso i poveri, gli anziani soli e abbandonati, i senza tetto, i disabili e le persone che la società emarginava e nascondeva. Carlo era sempre accogliente con quanti erano nel bisogno e quando, andando a scuola, li incontrava per strada si fermava a parlare, ascoltava i loro problemi e, nei limiti delle sue possibilità, li aiutava.
Carlo non si è mai ripiegato su se stesso, ma è stato capace di comprendere i bisogni e le esigenze delle persone, nelle quali vedeva il volto di Cristo. In questo senso, ad esempio, non mancava di aiutare i compagni di classe, in particolare quelli che erano più in difficoltà. Una vita luminosa dunque tutta donata agli altri, come il Pane Eucaristico.
Cari fratelli e sorelle, la Chiesa gioisce, perché in questo giovanissimo Beato si adempiono le parole del Signore: “Io ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate e portiate molto frutto” (v. 16).
E Carlo è “andato” ed ha portato il frutto della santità, mostrandolo come meta raggiungibile da tutti e non come qualcosa di astratto e riservato a pochi. La sua vita è un modello particolarmente per i giovani, a non trovare gratificazione soltanto nei successi effimeri, ma nei valori perenni che Gesù suggerisce nel Vangelo, vale a dire: mettere Dio al primo posto, nelle grandi e nelle piccole circostanze della vita, e servire i fratelli, specialmente gli ultimi.
La beatificazione di Carlo Acutis, figlio della terra lombarda, e innamorato della terra di Francesco di Assisi, è una buona notizia, un annuncio forte che un ragazzo del nostro tempo, uno come tanti, è stato conquistato da Cristo ed è diventato un faro di luce per quanti vorranno conoscerlo e seguirne l’esempio.
Egli ha testimoniato che la fede non ci allontana dalla vita, ma ci immerge più profondamente in essa, indicandoci la strada concreta per vivere la gioia del Vangelo. Sta a noi percorrerla, attratti dall’esperienza affascinante del Beato Carlo, affinché anche la nostra vita possa brillare di luce e di speranza.
Beato Carlo Acutis, prega per noi!
Agostino Card. Vallini
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RINGRAZIAMENTO DEL VESCOVO
L’anima mia magnifica il Signore! Non ci sono che le parole di Maria, per dire adeguatamente la nostra gioia.
Oggi il Cielo si è fatto più vicino. Quell’«autostrada» eucaristica che Carlo amava percorrere in velocità per arrivare al Cielo, oggi egli l’ha percorsa in senso inverso per tornare a noi col volto raggiante di beatitudine.
Grazie al Signore, che ha fatto cose tanto belle nella sua breve ma intensa vita.
Grazie a papa Francesco che ha fatto questo regalo alla Chiesa, riconoscendo in Carlo un modello di santità soprattutto per i giovani.
Grazie al cardinale Agostino Vallini che lo ha rappresentato in questa celebrazione.
Grazie ai genitori di Carlo – Andrea e Antonia – che hanno accolto nella loro vita questo dono dall’alto, qual è un figlio per tutti i genitori, e hanno rispettato e assecondato il suo cammino di santità.
Grazie alla Chiesa di Milano, che lo ha accompagnato nella crescita umana e spirituale, introducendo la causa che oggi lo ha portato agli onori degli altari.
Grazie alla postulazione e all’associazione “amici di Carlo Acutis” che hanno preparato questo giorno radioso e a coloro che hanno curato lo svolgimento della celebrazione.
Grazie ai confratelli vescovi delle Chiese umbre che, specie con la pastorale giovanile, si sono attivamente coinvolte.
Grazie alla fraternità del Sacro Convento, alle altre fraternità francescane e comunità parrocchiali di Assisi per la disponibilità generosamente mostrata.
Grazie all’Amministrazione comunale, alla Regione, alla Provincia, alle autorità civili, alle forze dell’ordine, ai volontari, per l’attiva collaborazione.
Grazie agli operatori della curia diocesana che si sono dedicati senza risparmio di energie.
Grazie a tutta la comunità di Assisi, nella quale Carlo è venuto a respirare la spiritualità di Francesco, trovando poi riposo con i suoi resti mortali nel Santuario della Spogliazione.
Qui, per un disegno provvidenziale, Francesco e Carlo sono ormai indissociabili.
Al di là delle distanze del tempo e della diversità delle figure, alcuni fili d’oro li uniscono.
Il programma di vita di Carlo – essere sempre unito a Gesù – il suo amore per l’Eucaristia, la sua devozione per la Vergine Santa, il suo farsi amico dei poveri, lo avvicinano alla spiritualità del Poverello. Entrambi ci invitano a vivere secondo il Vangelo.
Oggi la Chiesa di Assisi–Nocera–Gualdo, esulta, in sintonia con la Chiesa di Milano, e con i pellegrini venuti così numerosi, pur nella contingenza della pandemia. Con l’intercessione di Carlo, imploriamo il Signore, perché riduca i tempi di questa prova, così aspra per tutti, ma soprattutto per più poveri, sempre meno capaci di difendersi.
Proprio guardando a loro, quasi come sigillo di gratitudine all’evento odierno, la Chiesa di Assisi, attraverso il Santuario della Spogliazione, promuove una iniziativa di carità che vuole essere di stimolo al rinnovamento della stessa economia: il «Premio internazionale Francesco di Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità». È una piccola risposta all’Enciclica “Fratelli tutti” che esattamente una settimana fa papa Francesco ha firmato in questo luogo di grazia.
Voglia Gesù, con l’esempio di Carlo, aiutarci a prendere sempre più sul serio la fede. Soprattutto i giovani possano trovare la strada della gioia vera, vivendo la bellezza di questa terra senza smettere di guardare al Cielo.
Viva Gesù! Viva Carlo con Gesù!
S.E.R. Mons. Domenico Sorrentino
CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
MILANO
Beatificazione e Canonizzazione
del Servo di Dio
CARLO ACUTIS
Laico
(1991-2006)
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DECRETO SULLE VIRTU'
«Consummatus in brevi, explevit tempora multa» (Sp 4, 13).
La riflessione del sapiente di Israele si adatta in modo appropriato al Servo di Dio Carlo Acutis, che in soli quindici anni giunse al termine della sua vita e alla pienezza della perfezione umana e cristiana.
Il Servo di Dio nacque a Londra il 3 maggio 1991 da Andrea e Antonia Salzano e fu portato al fonte battesimale il 18 maggio successivo nella chiesa di Our Lady of Dolours della capitale britannica. Da qui nel settembre dello stesso anno si trasferì con la famiglia a Milano. Ricevette un’ottima educazione nel contesto familiare e frequentò la scuola elementare presso alcuni istituti religiosi, manifestando fin dalla prima infanzia un temperamento sereno e affabile e un carattere aperto e gioviale. Ma, soprattutto, andava delineandosi il suo profilo spirituale: il suo desiderio incontenibile di ricevere il sacramento dell'Eucaristia lo spinse a chiedere in anticipo di ricevere la prima Comunione. Vista la sua precoce maturità e preparazione spirituale, il direttore spirituale gli concesse il permesso. Per ben prepararsi all'incontro con il Signore, Carlo studiò e assimilò il catechismo. Così il 16 giugno 1998 ricevette la Prima Comunione e il 24 maggio 2003 gli venne amministrato il sacramento della Confermazione.
Spesso, nei periodi di vacanza, trascorreva con la famiglia molto tempo ad Assisi, ove si sentiva a suo agio, raggiungendo progressivamente una profonda maturazione spirituale, ricalcata sulle orme dello spirito francescano, dedicandosi con particolare fervore a una spiccata pietà eucaristica e a una intensa devozione mariana. Dopo la licenza media, si iscrisse quattordicenne al Liceo classico presso l’Istituto Leone XIII di Milano, acquisendo tra l’altro una rara competenza in ambito informatico, tanto da progettare il nuovo sito internet per il volontariato dello stesso Istituto e poco dopo anche il sito della Pontificia Academia Cultorum Martyrum.
Durante gli anni dell’iter scolastico, nonostante gli studi fossero impegnativi, decise spontaneamente di dedicare parte del suo tempo anche alla preparazione dei bambini per la Cresima, insegnando il catechismo nella parrocchia di Santa Maria Segreta. Per la sua affabilità e cordiale ilarità, era sempre al centro dell'attenzione dei suoi amici, che aiutava a usare bene il computer e a prendere familiarità con i programmi. Molti gli attestati di riconoscimento delle sue doti informatiche e della sua completa disponibilità a metterle a disposizione dei suoi compagni di scuola e di chiunque ne avesse bisogno, compresi i familiari. La sua obbedienza ai genitori e agli educatori era ammirevole. In loro vedeva riflessa la volontà del Padre. D'altronde, aveva una fede che trascinava gli altri, era contagiosa e fervorosa.
Il centro della sua spiritualità era l’incontro quotidiano con il Signore nell’Eucaristia. Carlo diceva spesso: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo!”. Dopo la prima Comunione, iniziò a partecipare alla Messa tutti i giorni. A imitazione dei pastorelli di Fatima, offriva dei piccoli sacrifici per coloro che non amano il Signore. Compì così una preziosa opera di apostolato in mezzo ai compagni di scuola e agli amici e, da vero apostolo dell'Eucaristia, scelse di utilizzare il suo talento informatico per progettare e realizzare una mostra internazionale sui “Miracoli eucaristici”: un’ampia rassegna fotografica sui principali prodigi eucaristici verificatisi nel corso dei secoli in diversi Paesi del mondo.
Carlo seguì Cristo integralmente e rese testimonianza al Vangelo anche in ambienti difficili e in mezzo a persone appartenenti ad altre religioni. Non ha mai discriminato o escluso nessuno. Pur appartenendo ad una famiglia molto agiata, nella sua breve vita non manifestò mai attaccamento ai beni materiali, al contrario li condivideva con gli indigenti. Esemplare è la sua testimonianza di carità nei confronti dei poveri, dei senzatetto, degli extracomunitari e degli emarginati. Suo obiettivo principale era di evangelizzare le persone per ricondurle a Dio. La sua maestria nell'utilizzare il computer fanno di lui un esempio per l’uso non solo lecito, ma addirittura fecondo di bene, di internet e dei social network. L’intuizione apostolica di portare la luce e la gioia di Cristo attraverso i nuovi mezzi di comunicazione sociale fanno di lui un pioniere in questo campo.
Carlo pregava quotidianamente il rosario e si consacrò alla Vergine Maria per rinnovarle il proprio affetto e per impetrare il suo sostegno. Nella sua consapevolezza spirituale furono sempre presenti i Novissimi, con la loro prospettiva della vita eterna. Per lui le realtà ultra terrene erano realtà abituali, quotidiane, così come lo era il suo amore e rispetto per la Chiesa, il Papa e il suo magistero, i vescovi e i sacerdoti: per tutti pregava e tutti affidava al Sacro Cuore di Gesù.
Nei primi giorni di ottobre 2006 fu colpito da una grave malattia, giudicata inizialmente come una semplice influenza, e diagnosticata successivamente come leucemia di tipo M3, considerata la forma leucemica più aggressiva. Conservò la sua serenità e giovialità fino alla fine, anche nei momenti più critici del male, ormai certo del prossimo incontro con Dio, edificando con il suo comportamento e con le sue parole chi gli era accanto. Ricoverato prima alla Clinica De Marchi a Milano e poi all’Ospedale San Gerardo di Monza, gli fu accertata la morte cerebrale la sera dell’11 ottobre 2006, mentre il suo cuore cessò di battere alle prime ore del giorno successivo. Due giorni dopo furono celebrati i funerali nella chiesa di Santa Maria Segreta. La salma fu sepolta inizialmente nella tomba di famiglia a Ternengo (Biella), da dove nel febbraio 2007 venne trasferita nel cimitero comunale di Assisi.
In virtù della fama di santità, dal 12 ottobre 2013 al 24 novembre 2016 presso la Curia ecclesiastica di Milano fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 26 maggio 2017. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 17 aprile 2018 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 3 luglio 2018, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servi Dei Caroli Acutis, Christifidelis Laici, in casu et ad effectum de quo agitur.
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.
Datum Romae, die 5 mensis Iulii a. D. 2018.
ANGELO Card. AMATO, S. D. B.
Prefetto
+ MARCELLO BARTOLUCCI
Arcivesc. Tit. di Bevagna
Segretario
___________________________________
CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM
MEDIOLANENSIS
Beatificationis et Canonizationis
Servi Dei
CAROLI ACUTIS
Christifidelis Laici
(1991-2006)
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Decretum super Virtutibus
«Consummatus in brevi, explevit tempora multa» (Sap 4,13).
Israelis sapientis meditatio bene se accommodat cum Servo Dei Carolo Acutis, qui in vix decem et quinque annos ad terminum suae vitae pervenit et idem ad plenitudinem humanae ac christianae perfectionis.
Servus Dei Londinii die 3 mensis Maii anno 1991 ab Andraea et Antonia Salzano natus est, sequenti die autem 18 mensis Maii apud ecclesiam Nostrae Dominae Dolorum, in urbe Britanniae capite, sacro fonte lustratus. Deinde eius familia Septembri mense eiusdem anni sedem suam ad Mediolanum transtulit ludumque Carolus apud quaedam religiosa instituta frequentavit. Iam puer naturam ostendit serenam et affabilem necnon indolem apertam et iucundam. Sed suum spiritalem habitum praesertim eminuit: desiderium eximium fuit accipere sacramentum Eucharistiae, qua re ipse postulavit ut accedere possit ante tempus ad primam Communionem. Cum iuvenis admodum maturus esset et in spiritualibus rebus valde provectus, moderator ei facultatem dedit. Ut aptius ad occursum cum Domino adiret, Carolus catechismum studuit et meditatus est. Sic die 16 mensis Iunii anno 1998 primitus Eucharistiam accepit et die 24 mensis Maii anno 2003 confirmationem.
Saepe in feriis multum tempus Assisii una cum familia feliciter degebat, ibique suam in spiritualem maturitatem ex gradu progressus est, secundum mentem Sancti Francisci, tradens se singulari fervore in eximiam pietatem in Eucharistiam et devotionem erga Mariam.
Post gymnasium decimo quarto anno aetatis ad lyceum humanarum litterarum accessit ad Mediolanense Institutum Leonis XIII, in quo praeterea tam singularem didicit facultatem in rebus informaticis ut voluntario munere novum sui Instituti interretialem situm conderet et paulo post etiam situm Pontificiae Academiae Cultorum Martyrum.
Cum illis annis ad studia attendebat, quamvis essent graviora, voluit tempus aliquantum impendere in pueris Confirmationem sumpturis instituendis et in catechismum docendo in paroecia Sanctae Mariae Secretae. Ob suavissimos mores ac benevolam hilaritatem, semper erat in attentionibus omnium amicorum, quos adiuvabat in instrumentis computatoriis bene adhibendis et in eorundem ratione computatoria expedite constituenda. Multae fuerunt significationes facultatum eius in rebus informaticis necnon promptitudinis in iis suppeditandis aliis condiscipulis in schola et vero omnibus iis rebus necessitantibus, ipsis etiamque familiaribus. Eius oboedientia erga parentes institutoresque digna fuit admiratione. In iis enim Patris voluntatem prospiciebat. Alioquin fidem habuit, quae alios trahebat, suo fervore facile communicabatur.
Fundamentum spiritualitatis eius erat cotidianus occursus cum Domino in Eucharistia. Carolus aiebat: «Eucharistia est mea via autocinetica ad caelum!». Post primam Communionem cotidie incepit Missam frequentare. Ad instar pusillorum pastorum Fatimae parvas iacturas sibi imposuit pro iis qui Dominum non diligunt. Sic pretiosissimum opus apostolatus inter condiscipulos scholae et amicos effecit et uti verus apostolus Eucharistiae voluit adhibere suam facultatem rebus in informaticis ut excogitaret et efficeret ostensionem internationalem super “Eucharistica miracula”, quae autem erat ampla collectio imaginum photographicarum de praecipuis eucharisticis prodigiis, quae in saeculis mundi variis in partibus evenerant.
Carolus Christum funditus secutus est et difficilibus in adiunctis inter personas aliam fidem profitentes Evangelii testimonium perhibuit. Numquam quemquam seclusit vel exclusit. Quamvis ex diviti familia esset, brevi eius in vita rebus materialibus non adhaesit, sed cum indigentibus ea participabat. Eius caritatis erga pauperes, personas sine tectis vitam degentes, advenas externarum nationum et denique egenos omnes praestantissimum evasit testimonium.
Eius summum propositum erat Evangelium communicare ut personae ad Deum reducerentur. Peritia eius in usu computatorii instrumenti eum ostendit uti exemplar non tantum licitum sed etiam fecundum huiusmodi instrumenti, retis interretialis et denique mediorum socialium interretialium. Praecox animi perceptio Christi lucem ac laetitiam pervulgandi per nova media socialis communicationis eum uti primum fere colonum huius novi campi proponit.
Carolus cotidie rosarii orationem precabatur Virginique Mariae se consecravit ut suum affectum renovaret et eiusdem praesidium impetraret. Eius in conscientia adfuerunt semper Novissima una cum vitae aeternae spe. Ei ultramundana bona erant consueta necnon cotidiana sicut eius amor in Ecclesiam, Pontificem eiusdem magisterium, episcopos et sacerdotes, pro omnibus enim orabat omnesque Sacro Cordi Iesu commendabat.
Primis diebus mensis Octobris anno 2006 gravi morbo correptus est, primum videbatur simplex esse influentia postea autem comperta est leuchaemia genere s. d. M3, quae autem est longe infestior. Ipse suam serenitatem et laetitiam usque ad finem servavit etiam cum huius morbi momenta graviora facta sunt, certus erat proximi occursus cum Deo, suis cum moribus suisque verbis adstantes ad virtutem excitando.
Receptus in Mediolanensi clinica De Marchi et deinde in valetudinario Sancti Gerardi Modiciae comperta est mors cerebri vespere diei 11 mensis Octobris anno 2006, eius autem cor primis lucibus sequentis die desinit pulsare. Duo post dies exsequiae in ecclesia Sanctae Mariae Secretae celebratae sunt. Corpus eius primum Ternengi Bugellensi in provincia familiae in sepulcro conditum est, deinde Assisiense municipale in coemeterium translatum.
Fama sanctitatis perdurante, a die 12 mensis Octobris anno 2013 ad diem 24 mensis Novembris anno 2016 apud Curiam ecclesiasticam Mediolanensem Inquisitio Dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 26 mensis Maii anno 2017 est approbata. Exarata Positione, consuetas secundum normas disceptatum est an Servus Dei heroum in modum virtutes excoluisset. Fausto cum exitu, die 17 mensis Aprilis anno 2018 Peculiaris Congressus Theologorum Consultorum habitus est. Patres Cardinales et Episcopi die 3 mensis Iulii anno 2018 Ordinaria in Sessione congregati, cui egomet ipse Angelus Cardinalis Amato praefui, Servum Dei heroicum in modum virtutes theologales, cardinales adnexaque exercuisse professi sunt.
Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servi Dei Caroli Acutis, Christifidelis Laici, in casu et ad effectum de quo agitur.
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.
Datum Romae, die 5 mensis Iulii a. D. 2018.
ANGELUS Card. AMATO, S.D.B.
Praefectus
+ MARCELLUS BARTOLUCCI
Archiep. tit. Mevaniensis
a Secretis