Elia di San Clemente

Elia di San Clemente

(1901-1927)

Beatificazione:

- 14 marzo 2006

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 29 maggio

Religiosa, monaca dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, colpita da encefalite, ha offerto le sue sofferenze al Signore ed è morta ad appena ventisei anni la mattina di Natale del 1927; ha sempre vissuto, anche da laica, il primato di Dio nella sua vita, nella contemplazione del bello, nell’ascolto della Parola, nell’amore per l’Eucaristia

  • Biografia
  • beatificazione
“Non è possibile cambiare il mondo senza l’Amore offerto in croce”

 

Suor Elia di San Clemente, al secolo Teodora Fracasso, è nata a Bari (Italia) il 17 gennaio 1901. Quattro giorni dopo è stata battezzata nella chiesa di Santiago da suo zio Don Carlo Fracasso, cappellano del cimitero. Ha ricevuto la conferma nel 1903.

Nel 1929, suo padre, Giuseppe Fracasso, maestro pittore e sindaco decoratore, con grandi sacrifici aprì un'attività per la vendita di dipinti. Sua madre, Pasqua Cianci, era responsabile delle faccende domestiche. Considerati entrambi eccellenti cristiani praticanti, avevano nove figli, quattro dei quali morirono in giovane età. Hanno rappresentato un sicuro punto di riferimento nella loro crescita umana e spirituale per i cinque bambini rimasti nella vita: Prudenzia, Ana, Teodora, Domenica e Nicola.

Nel 1905 la famiglia si trasferì in via Piccinni, in una casa che aveva un piccolo giardino; lì Teodora, all'età di quattro o cinque anni, affermò di aver visto nei sogni una bellissima "Signora" che camminava tra le file di gigli in fiore e poi improvvisamente scomparve con un raggio di luce, al quale promise di diventare una suora quando Ero più grande

L'8 maggio 1911 ricevette la prima Comunione; Ieri sera ha visto nei sogni Santa Teresa di Gesù Bambino, che predisse: "Sarai una suora come me". Entrò nell'associazione domenicana "Beata Imelda Lambertini", coltivando una profonda pietà eucaristica; Andò immediatamente alla "Milizia angelica" di San Tommaso d'Aquino. Periodicamente radunava amici a casa per meditare e pregare insieme.

La vocazione religiosa di Teodora iniziò a essere definita con l'aiuto di padre Pedro Fiorillo, il suo padre spirituale, che la introdusse nel Terzo Ordine domenicano, in cui, ammesso come novizio il 20 aprile 1914 con il nome di Inés, Fece la professione il 14 maggio 1915, con una dispensa speciale per avere solo quattordici anni.

Entrò nell'Ordine dei Carmelitani scalzi l'8 aprile 1920 e vestì l'abito il 24 novembre dello stesso anno, prendendo il nome di Suor Elias di San Clemente. Emise i primi voti il ​​4 dicembre 1921: "Solo ai piedi del mio Signore crocifisso", scrisse, "L'ho guardato a lungo, e in quello sguardo ho visto che era tutta la mia vita". Oltre a Santa Teresa di Gesù, prese come guida Santa Teresa di Gesù Bambino. Ha emesso la professione solenne l'11 febbraio 1925.

Il suo percorso, fin dall'inizio, non è stato facile. Già nei primi mesi del noviziato ha dovuto affrontare con grande spirito di fede non poche difficoltà. Sempre osservatrice delle Regole e degli atti comunitari, suor Elías ha trascorso gran parte della giornata nella sua cella, dedicata al lavoro di cucito che gli è stato affidato; la priora madre la nominò sacristana nel 1927. Nelle prove fu guidata da padre Elías de San Ambrosio, procuratore generale dell'Ordine dei Carmelitani scalzi, che l'aveva incontrata nel 1922, in occasione di una visita a Carmelo de San José, e con cui i giovani religiosi mantennero una corrispondenza epistolare edificante, con grande beneficio.

Colpita nel gennaio del 1927 da una forte influenza che la indebolì notevolmente, la sorella Elias iniziò ad accusare frequenti mal di testa, di cui non si pentiva, e sopportò senza prendere medicine.

Pochi giorni prima di Natale, il 21 dicembre, suor Elia iniziò ad avere una forte febbre e altri disagi, cui non fu data la dovuta importanza. Tuttavia, la situazione diventò  sempre più preoccupante. Il 24 dicembre la visitò un medico che, sebbene avesse diagnosticato una possibile meningite o encefalite, non considerò la situazione clinica particolarmente grave, tanto che fino al mattino seguente due medici non furono convocati al capezzale, che purtroppo trovò che Le sue condizioni erano irreversibili.

Morì a mezzogiorno il 25 dicembre 1927. Fece il suo ingresso in paradiso in vacanza, come aveva predetto: "Morirò in vacanza". L'arcivescovo di Bari, mons. Augusto Curi, ha celebrato il funerale il giorno successivo alla presenza dei parenti del servo di Dio e con la partecipazione di molte persone.

LETTERA APOSTOLICA
CON LA QUALE IL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI
ISCRIVE NELL'ALBO DEI BEATI
LA SERVA DI DIO SUOR ELIA DI SAN CLEMENTE

 

Noi, accogliendo il desiderio del Nostro Fratello Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, e di molti altri Fratelli nell'Episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la Nostra Autorità Apostolica concediamo che la Venerabile Serva di Dio Suor Elia di san Clemente, vergine dell'Ordine delle Carmelitane Scalze della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, che ha consacrato la sua vita contemplativa per amore di Cristo al servizio della Chiesa, d'ora in poi sia chiamata Beata e che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto, ogni anno, il 29 maggio.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 14 marzo dell'anno del Signore 2006, primo del Nostro Pontificato.

BENEDICTVS PP. XVI