Eufrasio del Bambino Gesù Barredo Fernández

Eufrasio del Bambino Gesù Barredo Fernández

(† 1936)

Beatificazione:

- 28 ottobre 2007

- Papa  Benedetto XVI

Ricoverato in ospedale, fu riconosciuto come religioso, tratto a forza per strada, lo fucilato barbaramente, senza alcun processo, per puro odio della fede cattolica testimoniata con la sua vita e la sua morte.

  • Biografia
“Misericordiae Domini quia non sumus consumpti” (Lam. 3, 22)

 

Breve apostolico di beatificazione

 

Misericordiae Domini quia non sumus consumpti” (Lam. 3, 22)

Queste parole che Eufrasio di Gesù Bambino amava ripetere, ben riassumono il desiderio che aveva  questo giovane carmelitano scalzo di essere consumato per Cristo. Il suo desiderio fu accolto dal Signore, quando in Spagna ci fu una persecuzione contro la Chiesa Cattolica. La fine del secolo XIX e l’inizio del XX, infatti, furono anni di tumulti e profondo turbamento sociale, politico e religioso in tutta la penisola iberica. In particolare  nelle Asturie, ricche di storia e di miniere. In modo ancor più speciale a Oviedo, la capitale regionale, nell’ottobre del 1934, l’inquietudine sfociò in aperta persecuzione contro la Chiesa.

La rivoluzione contro il governo democratico da poco insediato, durò solo una settimana e in quel breve lasso di tempo alcuni sacerdoti e religiosi furono uccisi per il solo odio contro la fede e la Chiesa. Fra questi il giovane Priore della comunità del Padri Carmelitani Scalzi, che si erano stabiliti a Oviedo nel 1906. Al tempo in cui Eufrasio di Gesù Bambino era priore della comunità in quella città, questa contava dieci sacerdoti, quattro fratelli e undici studenti. Quasi tutti i religiosi, durante questa breve persecuzione, furono arbitrariamente imprigionati, alcuni torturati, minacciati di morte. Il P. Eufrasio fu ucciso a soli 37 anni per la semplice ragione di averlo trovato in ospedale senza nascondere di essere religioso carmelitano. Era nato nel villaggio di Cancienes, della provincia asturiana di Corvera, l’8 febbraio 1897. Dopo aver completato gli studi medi presso i Fratelli delle Scuole Cristiane, cominciò a sentire una speciale vocazione per il Carmelo, nutrita dall’amore alla S. Vergine Maria.

Il 4 dicembre 1912 lasciò definitivamente la sua casa e la sua famiglia per entrare nel seminario carmelitano di Villafranca di Navarra, dove la sua vivace intelligenza lo segnalò come uno dei migliori studenti. Novizio esemplare, esternò la sua devozione al Bambino Gesù aggiungendo questo nome a quello ricevuto nel battesimo. Fu così Eufrasio del Bambino Gesù. Dopo aver studiato a Burgos e a Vitoria, terminò gli studi a Bilbao, dove, il 18 marzo 1922, professò solennemente. Fu ordinato sacerdote a Santander il 23 settembre 1923 e l’Ordine lo inviò subito a insegnare teologia morale. Fu quindi destinato a Begoña per il ministero sacerdotale. Dopo un breve periodo di eremitaggio a Hoz de Anero i superiori lo inviarono in Polonia, nel convento di Cracovia, come professore degli studenti carmelitani. Vi rimase poco meno di due anni, distinguendosi per pietà e sapienza.

La salute sempre cagionevole e la creazione di una nuova Provincia carmelitana in Spagna spinse il Provinciale a richiamarlo in Spagna. Così nel 1928, a Burgos, si occupa della stampa carmelitana e nel 1929 viene inviato a Oviedo come Lettore di Teologia. Qui rimarrà fino al termine della sua vita. Apprezzato come guida spirituale e confessore, nonché per la sua profonda cultura, fu nominato dal Capitolo Provinciale di Burgos dell’8 maggio 1933, a soli 36 anni, Priore a Oviedo, segno della stima che godeva presso i confratelli. Fervoroso, austero e mortificato come ogni vero carmelitano, fu sempre naturale e senza affettazione, pronto a servire i suoi sottoposti con sensibilità e umiltà. Al sorgere della persecuzione pensò prima di tutto agli studenti, facendoli mettere in salvo in luogo sicuro. Rimasto per ultimo si ferì lasciando il convento. Dopo essersi rifugiato presso una famiglia amica, dopo pochi giorni fu ricoverato in ospedale. Qui fu riconosciuto come religioso, tratto a forza per strada, lo fucilarono barbaramente, senza alcun processo, per puro odio della fede cattolica testimoniata con la sua vita e la sua morte.

Il popolo di Dio lo considerò da subito martire della fede. Il consolidamento di tale fama nel corso degli anni indusse l’Arcivescovo di Oviedo, negli anni 1992 – 1994 ad istruire l’Inchiesta Diocesana, che fu giuridicamente approvata il 16 dicembre 1994. Adempiuto regolarmente quanto stabilito dal diritto, dopo il parere del Congresso Peculiare dei Consultori Teologi del 25 febbraio 2005 e il giudizio positivo della Congregazione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi del 14 novembre 2006,  Noi stessi autorizzammo il 16 dicembre 2007 la Congregazione dei Santi a promulgare il decreto sul martirio. Stabilimmo poi che il rito della beatificazione si sarebbe svolto a Roma il 28 ottobre 2007.