Félix Echevarría Gorostiaga e 6 compagni

Félix Echevarría Gorostiaga e 6 compagni

(† 1936)

Beatificazione:

- 28 ottobre 2007

- Papa  Benedetto XVI

Si rifiutarono di bestemmiare il nome di Dio e per questo vennero sottoposti a sofferenze e torture di ogni tipo. Subirono il martirio tra il 21 ed il 22 settembre 1936 ad Azuaga (Diocesi di Badajoz); prima di morire, perdonarono i loro carnefici ed inneggiarono a Cristo Re

  • Biografia
«Ma essi se ne andarono dal Sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù» (At 5, 41)

 

Breve apostolico di beatificazione

 

«Ma essi se ne andarono dal Sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù» (At 5, 41).

Gli apostoli che annunciavano Cristo risorto furono soggetti a molteplici vessazioni, da loro accettate con gioia per amore del Signore. Analoga sorta è toccata nel corso dei secoli a molti seguaci del Redentore i quali hanno preferito affrontare gli insulti e le ostilità del mondo pur di non rinnegare il loro legame di fedeltà con il Divino Maestro. Tra costoro vanno annoverati certamente Félix Echevarría Gorostiaga e 6 compagni, tutti membri dell’Ordine dei Frati Minori. Allo scoppio della persecuzione contro la Chiesa in Spagna negli anni 1936-1939, furono costretti ad abbandonare il convento di Fuenteobejuna (Diocesi di Cordoba) ed incarcerati. Si rifiutarono di bestemmiare il nome di Dio e per questo vennero sottoposti a sofferenze e torture di ogni tipo. Subirono il martirio tra il 21 ed il 22 settembre 1936 ad Azuaga (Diocesi di Badajoz); prima di morire, perdonarono i loro carnefici ed inneggiarono a Cristo Re.

Essi sono:

1. – Félix Echevarría Gorostiaga. Nacque a Ceánuri (diocesi di Vitoria) il 15 luglio 1893. Nel 1912 emise la professione solenne e nel luglio 1916 ricevette l’ordinazione sacerdotale. Avrebbe voluto annunciare il Vangelo in terra di missione, ma non poté farlo. Fu quindi rettore del collegio serafico, insegnante e poi guardiano del convento di Fuenteobejuna.

2. - Luis Echevarría Gorostiaga, fratello del primo Servo di Dio. Egli nacque a Ceánuri il 26 agosto 1895. Nel settembre 1916 emise la professione solenne e nel maggio 1920 divenne sacerdote. Esercitò il ministero in Terra Santa e poi in Spagna. Scoppiata la persecuzione religiosa, si rifugiò presso Malaga e in seguito a Fuenteobejuna.

3. – José Azurmendi Larrínaga. Nacque a Durango (diocesi di Vitoria) il 18 agosto 1870. Nel 1891 emise la professione solenne e nel maggio 1896 venne ordinato sacerdote. Fu maestro dei novizi in Terra Santa. Tornò poi in Spagna e venne trasferito nel convento di Fuenteobejuna.

4. – Francisco Carlés Gonzáles. Nacque a San Julián de Requeijo (diocesi di Compostela) il 14 gennaio 1894. Nel 1913 pronunciò i voti solenni e nel giugno 1917 venne ordinato sacerdote. Esercitò il ministero in Siria e poi in Terra Santa. Tornato in Spagna, fu inviato nel convento di Fuenteobejuna.

5. – Antonio Sáez de Ibarra López. Nacque ad Hijona (diocesi di Vitoria) il 25 marzo 1914. Iniziò il noviziato nel gennaio 1931 ma, a causa dello scoppio della persecuzione religiosa, fu costretto ad interromperlo. Grazie ad una dispensa della Santa Sede, emise la professione semplice l’anno seguente. Fu poi mandato a Fuenteobejuna.

6. – Miguel Zarragua Iturrízaga. Nacque a Yurreta (diocesi di Vitoria) l’11 aprile 1870. Nel 1893 fece la professione solenne e poi gli furono affidate varie mansioni in Marocco. Tornato in Spagna, fu assistente degli infermi e poi, a Fuenteobejuna, sacrestano.

7. – Simón Miguel Rodríguez. Nacque a Villalcampo (diocesi di Zamora) il 23 novembre 1912. Nel gennaio 1928 vestì l’abito francescano. Emise la professione solenne nel giugno 1935. Fu mandato a Fuenteobejuna e qui esercitava l’ufficio di cuoco.

 

Il popolo di Dio considerò tutti costoro martiri della fede. Il consolidamento di tale fama nel corso degli anni indusse il Vescovo di Badajoz a dare inizio alla Causa di beatificazione seu declarationis martyrii con la celebrazione del Processo Ordinario nel 1964, la cui validità giuridica fu confermata con decreto del 19 giugno 1992. Adempiuto regolarmente quanto stabilito dal diritto, i Consultori teologi nel Congresso Peculiare del 17 febbraio 2004 e i Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 17 maggio 2005  hanno riconosciuto che la morte dei Servi di Dio fu un vero martirio. Abbiamo quindi autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto “super martyrio” il 28 aprile 2006 e il 1° giugno 2007 abbiamo stabilito che il rito della beatificazione si sarebbe svolto a Roma il 28 ottobre successivo.