Juana de la Cruz
(1481 - 1534)
Monaca professa del Terzo Ordine di San Francesco, Abbadessa del Convento di Santa Maria della Croce a Cubas di Madrid; donna con grandi doti personali di intelligenza, di animo e di relazione, visse con piena dedizione la consacrazione religiosa, segnata dalla componente mistica che iniziò a manifestarsi in età giovanile, dall’impegno di guida spirituale e dal servizio alla Chiesa del suo tempo. Fin da fanciulla, ella visse la fede in maniera eroica, dimostrando il suo amore a Gesù, che considerò sempre il centro della sua vita
Juana de la Cruz (al secolo: Juana Vázquez Gutiérrez), nacque probabilmente il 3 maggio 1481 a Villa de Azaña (oggi Numancia La Sagra, Toledo, Spagna). A causa di diverse malattie in età infantile, la madre affidò la bambina alla protezione di Santa Maria de la Cruz e fu guarita.
Alla morte della madre, avvenuta nel 1488, visse insieme alla nonna e alla zia materna, che l’indirizzarono alla vita di fede e di preghiera. Poco tempo dopo, la zia decise di entrare nel convento di Santo Domingo el Real, a Toledo. Attratta dalla vita consacrata, chiese di poter entrare anche lei in Monastero ma, per la giovane età e per la contrarietà del padre, non poté realizzare tale desiderio. Inoltre, quest’ultimo, sperando di dissuadere la figlia dal pensiero della consacrazione a Dio, nel 1494, la mandò a vivere a Illescas (Spagna), presso la casa di un altro zio. Qui venne promessa in matrimonio ad un nobile locale. Tuttavia, convinta e ferma nella sua decisione di consacrarsi al Signore, contravvenendo alla volontà del padre e dello zio, fuggì di casa per raggiungere il Monastero di Santa Maria de la Cruz, a La Ciroleda, nel territorio di Cubas de La Sagra (Spagna), dove viveva un gruppo di donne del Terz’Ordine Francescano, che conducevano vita di preghiera, di penitenza e di condivisione dei beni. Nonostante la fragilità delle condizioni di salute e la mancanza della dote, visto il suo fervore, venne accolta in comunità contro la volontà del padre e dei parenti.
Nel tempo del noviziato, visse intensamente la preghiera e si impegnò nello studio delle Costituzioni delle Clarisse. Lesse i “Fioretti di San Francesco”, la vita di Santa Chiara e le opere di grandi mistiche come Santa Caterina da Siena e Sant’Angela da Foligno. Emise la professione religiosa il 3 maggio 1497, assumendo il nome di Giovanna della Croce. In comunità si distinse per l’intensa vita spirituale, culminata nelle nozze mistiche e nella stigmatizzazione, avvenuta il Venerdì Santo del 1508 e che si ripeteva ogni settimana, essendo testimoni alcune consorelle ed il suo confessore. Tali esperienze furono da lei vissute con responsabilità ed umiltà, evitandone la pubblicità. Nello stesso anno, dall’11 febbraio all’11 agosto, perse la facoltà della parola. Totalmente guarita, ottenne il dono della predicazione.
Nel 1509, le consorelle, vedendo il grande bene che ella realizzava con la sua parola e le sue opere, la elessero Abbadessa a soli ventisette anni di età. In tale ruolo si distinse per le esortazioni spirituali trasmesse alle religiose, guidandole nella riforma fino a professare come Terz’Ordine Regolare. Inoltre scrisse l’opera “Conhorte del alma”, consistente in settantadue sermoni, organizzati secondo l’anno liturgico. Nel 1510, il Cardinale Francesco Ximenez de Cisneros, Arcivescovo di Toledo, firmò il Rescritto di annessione della parrocchia di Cubas al Monastero de La Cruz, dandone la responsabilità Juana de la Cruz, per speciale privilegio.
Nel 1524 venne colpita da artrosi reumatoide deformante. Accusata di calunnie montate dalla Vicaria del Monastero, nel 1527 venne deposta da Abbadessa. Nel 1528, alla morte della nuova Abbadessa e scoperta l’infondatezza delle calunnie, le consorelle la rielessero come Abbadessa, nonostante il progredire della malattia e le sofferenze fisiche, vissute con serenità e abbandono alla volontà di Dio.
Morì il 3 maggio 1534 a Cubas de La Sagra (Spagna).
ITER DELLA CAUSA
Il Processo Informativo Ordinario si celebrò presso la Curia ecclesiastica di Toledo (Spagna), dal 1614 al 1616, con l’escussione di novanta testi.
Dal 1619 al 1621, presso la medesima Curia ecclesiastica, si svolse il Processo Apostolico, durante il quale furono escussi centoventitre testi.
La validità giuridica dei Processi fu riconosciuta con il Decreto del 10 luglio 1621.
Il 21 luglio 1668 venne emesso il Decreto super non cultu.
Nel 1729 la Sacra Congregazione per i Riti stabilì che la Causa non posse procedi ad ulteriora, nisi exhibeatur libri originales. Ritrovati gli scritti originali nel 1977, la Causa venne riattivata con la preparazione della Positio.
SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI
Si svolse il 25 febbraio 2003. A conclusione del dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.
CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI
Si riunì il 5 dicembre 2013. I Consultori sottolinearono che ella visse nel periodo della riforma ecclesiastica promossa dal Cardinale francescano Francisco Jimenez de Cisneros, Arcivescovo di Toledo.
Nel suo libro “Conhorte del alma”, descrisse le sue esperienze mistiche. Nelle sue prediche, seguite da molte persone, condivideva con il prossimo, con estrema umiltà, la sua vita di intimità con il Signore.
Figlia del francescanesimo, visse e presentò l’esperienza dell’umanità di Cristo e della Mistica sponsale, sulla scia di Sant’Angela da Foligno e delle mistiche francescane della fine del ’400 e dei primi anni del ‘500.
Già in vita era chiamata “Santa Juana” dalla gente che accorreva alle sue prediche. La sua fama di santità coinvolgeva sia le famiglie nobili che le persone semplici, soprattutto per la sua parola propositiva e al contempo suggestiva.
Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.
SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI
Si riunì il 3 marzo 2015. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico Juana de la Cruz, mise in evidenza i tratti caratteristici della sua santità, a partire dall’esercizio delle virtù. Fin da fanciulla, ella visse la fede in maniera eroica, dimostrando il suo amore a Gesù, che considerò sempre il centro della sua vita. Riguardo alla speranza, incoraggiò e incitò le consorelle e i cristiani a dare una ferma testimonianza del proprio amore a Dio. Tutta la sua vita fu dedicata all’obbedienza e al servizio generoso di Dio e dei fratelli. Si distinse per la sua prudenza e saggezza, soprattutto nei compiti di superiora e guida spirituale.
Formata alla scuola francescana, si dedicò alla predicazione del Vangelo con gioia ed entusiasmo, trasmettendo agli altri le sue esperienze spirituali.
Donna con grandi doti personali di intelligenza, di animo e di relazione, visse con piena dedizione la consacrazione religiosa, segnata dalla componente mistica che iniziò a manifestarsi in età giovanile, dall’impegno di guida spirituale e dal servizio alla Chiesa del suo tempo.
Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.
Super Cultu ab immemorabili tempore praestito
Già nel corso del Congresso Peculiare i Consultori teologi avevano sostenuto che la Causa poteva procedere super cultu ab immemorabili tempore praestito. A seguito del Decreto di eroicità delle virtù, il Dicastero ritenne opportuno tener conto del parere dei teologi. Fu quindi approntata una Positio super cultu ab immemorabili tempore praestito in modo da poter pervenire ad una beatificazione equipollente. Essa fu esaminata positivamente nella seduta degli storici del 20 aprile 2023 e approvata all’unanimità nel Congresso peculiare dei teologi del 18 gennaio 2024 e nella Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi del 5 novembre 2024.
Il culto a Juana de la Cruz, comunemente conosciuta come Santa Juana, cominciò immediatamente dopo la sua morte, incrementato dalla constatazione che il suo corpo si era mantenuto incorrotto a distanza di anni. Da subito si diffuse la pratica della rievocazione del suo Transito con le preghiere dei primi vespri, la veglia notturna e la celebrazione della Santa Messa solenne ogni anno il 3 maggio, giorno della sua nascita al Cielo. Il suo culto non si limitò alla sola Spagna, ma si propagò in Europa, nelle Filippine e in Nord America. Il Messale dell’Abbazia benedettina di Bruges (Belgio) riportava alla data del 3 maggio la festa liturgica di Santa Juana de la Cruz. Il monastero di Santa Maria de la Cruz, a Cubas de la Sagra (Madrid) è ancora oggi conosciuto come “Convento de Santa Juana” ed è stato meta di molti pellegrinaggi, proseguiti ininterrottamente negli anni.
Sulla base di queste informazioni si ritiene di poter confermare il culto attribuendo a Juana de la Cruz il titolo di Beata sin dai tempi antichi.