Giovanni da San Facondo

(1430-1479)

Beatificazione:

- 15 giugno 1601

- Papa  Clemente VIII

Canonizzazione:

- 16 ottobre 1690

- Papa  Alessandro VIII

- Basilica Vaticana

Ricorrenza:

- 11 giugno

Sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che attraverso colloqui privati e con la santità della sua vita riportò la concordia tra i cittadini divisi in sanguinarie fazioni

  • Biografia
  • preghiera
Amico della povertà

 

A San Facondo o Sahagun, nel 1430, la nobile famiglia dei Gonzalez viene allietata dalla nascita di Giovanni (Juan González del Castrillo), per cui i suoi genitori avevano tanto pregato, digiunato ed elargito offerte.

Si capisce presto che è un bimbo speciale, che preferisce andare in chiesa piuttosto che giocare con i suoi compagni e così la sua istruzione viene affidata ai Benedettini: sotto la loro guida si avvicinerà alla teologia e alla filosofia.

Terminati gli studi, Giovanni potrebbe vivere usufruendo di un beneficio ecclesiastico della sua famiglia, ma questo non fa per lui. Il padre, allora, lo presenta al vescovo di Burgos che lo ordina sacerdote. Anche in Curia, però, non è soddisfatto: troppe ricchezze ancora lo circondano, mentre nel suo cuore si fa strada il desiderio di abbandonarsi completamente a Gesù, nella consapevolezza che tutti i piaceri del mondo non sono nulla rispetto al puro godimento che si prova nell’esercizio della preghiera, della meditazione e delle virtù predicate dal Vangelo.

La vita vera per lui inizia con il ritiro a Salamanca, dove entrerà a far parte degli Agostiniani che lo accolgono a braccia aperte. Qui intraprende un’esistenza virtuosa quanto austera, durante la quale interpreta la Regola in maniera totalizzante. Dona il migliore dei due abiti che possiede a un povero; cura il refettorio e la cantina che gli sono stati affidati, con una meticolosità e un amore esemplari; arriva a confessarsi anche tre volte al giorno tanto è delicata e pura la sua coscienza.

A Salamanca la sua fama di Santo cresce, tanto che sarà eletto Priore del convento ben due volte: nel 1471 e nel 1477, ma mai esigerà dagli altri nulla di cui non abbia dato l’esempio in prima persona.

Un uomo la cui fede e integrità sono tanto limpide, non può non ricevere doni speciali dal Signore: inizia, quindi, a riuscire a stare in contemplazione tutta la notte, in estasi, senza bisogno di dormire, a volte anche rapito, in aria. Ma è soprattutto durante la celebrazione dell’Eucaristia che Gesù gli concede la rivelazione del suo volto rifulgente di luce, che Giovanni descrive come un sole, e che adora sopra ogni altra cosa.

Da queste continue comunicazioni con il Signore, Giovanni riceve anche un eccezionale potere di persuasione che gli consente di toccare in profondità il cuore degli uomini nelle sue predicazioni, di far emergere i loro peccati e di convertirli con amore fraterno.

Sono anni duri, a Salamanca, quelli in cui vive Giovanni: le strade sono bagnate dal sangue di una lotta intestina tra fazioni opposte, in cui il Santo riuscirà con le sue qualità uniche a mettere pace. E proprio da questa città, in pace con sé stesso e con gli altri, Giovanni torna alla casa del Padre l’11 giugno 1479.

Sarà beatificato nel 1601 e canonizzato da Alessandro VIII nel 1690.

Di seguito una preghiera con cui si è soliti rivolgersi a questo Santo:

 

“O Dio, autore della pace e amico della carità,
che ornasti il Beato Giovanni Confessore Tuo col dono mirabile di pacificare i nemici,
concedi, per i suoi meriti e la sua intercessione,
che, confermati nel Tuo amore,
non siamo da Te separati da alcuna tentazione”.