Giovanni Paolo I (Albino Luciani)

Giovanni Paolo I (Albino Luciani)

(1912 - 1978)

Venerabilità:

- 08 novembre 2017

- Papa  Francesco

Beatificazione:

- 04 settembre 2022

- Papa  Francesco

Cercò di mettere in atto gli orientamenti del Concilio Vaticano II, in particolare conducendo uno stile di vita sobrio, volgendo attenzione agli ammalati e ai poveri e prestando attenzione al mondo operaio

  • Biografia
  • Decreto sul Miracolo
  • Decreto sulle Virtù
"Vogliamo conservare intatta la grande disciplina della Chiesa, nella vita dei sacerdoti e dei fedeli, quale la collaudata ricchezza della sua storia ha assicurato nei secoli con esempi di santità e di eroismo, sia nell'esercizio delle virtù evangeliche sia nel servizio dei poveri, degli umili, degli indifesi"

 

Giovanni Paolo I (Albino Luciani) nacque il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale (oggi Canale d’Agordo - Belluno, Italia). Nel 1923 entrò nel Seminario minore di Feltre e, cinque anni dopo, passò a quello di Belluno. Concluso l’iter formativo, fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1935. Iniziò il ministero come Vicario-cooperatore di Canale d’Agordo, per divenire, poi, Coadiutore ad Agordo. Nel 1937, fu chiamato a Belluno come Vice-Rettore del Seminario Gregoriano e, contemporaneamente, Docente delle classi di liceo e teologia, incarico che egli mantenne per un ventennio. All’attività didattica ed educativa, unì l’apostolato giovanile e la collaborazione con il settimanale diocesano LAmico del Popolo.

Nel 1947, conseguì il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, con una tesi su Lorigine dellanima umana secondo Antonio Rosmini. Nello stesso anno, il Vescovo Girolamo Bortignon lo nominò Pro-cancelliere vescovile. Nel 1948 divenne Pro-vicario e direttore dell’Ufficio catechistico. Il successore del Vescovo, monsignor Gioacchino Muccin, lo confermò in tutti gli incarichi e, nel 1954, lo scelse come Vicario generale della Diocesi.

Nel 1958, venne nominato Vescovo di Vittorio Veneto, ricevendo l’ordinazione episcopale in Vaticano da San Giovanni XXIII.

Nei dieci anni trascorsi in Diocesi, diede priorità alle visite pastorali e al contatto diretto con i fedeli, mostrando sensibilità verso i problemi sociali del territorio che viveva l’epocale passaggio dal mondo rurale a quello industriale. Sollecitò con impegno la partecipazione attiva dei laici alla vita della Chiesa. Ebbe attenzione soprattutto alla vita del clero, favorendo la collaborazione tra i sacerdoti, dedicandosi alla cura delle vocazioni e alla formazione dei giovani sacerdoti. Contemporaneamente, partecipò a tutte le quattro sessioni del Concilio Vaticano II, trasmettendone gli insegnamenti e gli orientamenti in Diocesi. Inoltre, sensibile alle esigenze della Chiesa universale, inviò missionari in Brasile e in Burundi dove, nell’autunno del 1966, egli stesso si recò in visita pastorale.

Il 15 dicembre 1969, fu nominato Patriarca di Venezia dal San Paolo VI. Il 16 settembre 1972, in viaggio verso il Congresso Eucaristico Nazionale di Udine, lo stesso Papa fece visita a Venezia e onorò lo pubblicamente imponendogli la propria stola davanti alla folla in piazza San Marco, prima di crearlo cardinale il 5 marzo 1973.

A Venezia cercò di mettere in atto gli orientamenti del Concilio Vaticano II, in particolare mantenendo uno stile di vita sobrio, volgendo attenzione agli ammalati e ai poveri e prestando attenzione al mondo operaio.

Alla morte di Paolo VI, il 26 agosto 1978, fu eletto Pontefice nel quarto scrutinio, scegliendo il nome di Giovanni Paolo I, in ossequio ai due Pontefici che lo avevano preceduto. Il 3 settembre, inaugurò il suo ministero di supremo pastore all’insegna dell’umiltà. Come modello di ministero egli volle seguire San Gregorio Magno, sia nel suo ufficio di maestro che in quello di guida e pastore; lo imitò nella catechesi che sapeva adattare alle capacità degli uditori. Nelle catechesi che tenne nelle uniche quattro Udienze generali del suo pontificato, ripropose l’attualità e la bellezza della vita cristiana fondata sulle virtù teologali della fede, della speranza e della carità. Il 6 settembre, alle tre Udienze sulle virtù teologali, fece precedere l’Udienza sulla virtù dell’umiltà. Il 27 settembre concluse il suo magistero con l’Udienza sulla carità.

Morì improvvisamente, il 28 settembre 1978, nel Palazzo Apostolico in Vaticano.

Iter della Causa

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Belluno-Feltre (Italia), dal 23 novembre 2003 all’11 novembre 2006, in duecentotré Sessioni, con l’escussione di centosessantasette testi, dei quali nove ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 13 giugno 2008.

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si svolse il 1° giugno 2017, presieduto dal Promotore della Fede, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che l’attività di governo del Beato fu caratterizzata dalle virtù che maggiormente in lui spiccarono: umiltà, carità e giustizia. Emblematica è la parola che scelse come motto episcopale: Humilitas. Le linee-guida del suo episcopato furono essenzialmente legate alla riforma liturgica, all’ecumenismo, alle opere missionarie, alla comunione e alla gerarchia della Chiesa, alla riscoperta della Bibbia. Nel periodo post conciliare, durante il quale il Veneto fu particolarmente colpito dal “cattolicesimo del dissenso”, che vide numerosi presbiteri abbandonare il sacerdozio, egli dimostrò prudenza, favorendo il dialogo e il confronto. Si mantenne, però, sempre fermo sui principi e sulla dottrina, ribadendo la tradizione della Chiesa. Nonostante la salute cagionevole, fu forte nell’affrontare i numerosi incarichi, con spirito di servizio, profondo senso di responsabilità e abnegazione. Grande fu il suo amore verso Dio e il prossimo, in particolare gli ammalati, i poveri e la classe operaia. La sua spiritualità era centrata sulla pietà eucaristica e mariana. La devozione a Maria gli infondeva la tenerezza e la mitezza che furono caratteristiche peculiari della sua personalità. La semplicità, unita alla parresia, senza alcun timore di andare contro corrente o di risultare impopolare, lasciarono il segno anche nel suo brevissimo Magistero.

 Al termine del dibattito, i Consultori Teologi si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 7 novembre 2017. L’Ecc.mo Ponente ripercorse i tratti più importanti della biografia del Beato, mettendone in risalto la sua vita teologale. L’umiltà fu la sua scelta di vita: configurò la sua esistenza su questa virtù che considerava la prima e la più importante perché trovava in Gesù il suo primo ispiratore e modello. Anche nella preghiera, l’umiltà era centrale. Una sua confidenza fatta durante un’Udienza generale diceva così: “Ciascuno di noi e tutta la Chiesa potrebbe recitare la preghiera ch’io sono solito recitare: Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri” (Udienza generale del 13 settembre 1978).

A egli si può applicare con coerenza il titolo di catechista. Infatti, la preoccupazione per la trasmissione della fede e la formazione dei credenti fu una costante nella sua esperienza pastorale.

Il comportamento sempre dimesso, la sua costante disponibilità all’obbedienza, il permanente impegno nella sua formazione personale e in quella dei suoi sacerdoti e catechisti, facevano emergere le radici di una personalità forte, ancorata a una fede incrollabile che nella bellezza della natura, nel lavoro quotidiano e nelle vicende gioiose e tristi della vita intravede sempre la mano misericordiosa di Dio.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.

Per la beatificazione di Giovanni Paolo I (Albino Luciani), la Postulazione della Causa ha presentato all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di una bambina da “grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico”. L’evento accadde il 23 luglio 2011 a Buenos Aires (Argentina). La bambina il 20 marzo 2011, all’età di undici anni, iniziò ad accusare un forte mal di testa che continuò sino al 27 marzo, quando si manifestarono febbre, vomito, disturbi comportamentali e della parola. Lo stesso giorno fu ricoverata d’urgenza a Paraná. Dopo gli esami e le cure del caso, fu formulata la diagnosi di “encefalopatia epilettica ad insorgenza acuta, con stato epilettico refrattario ad eziologia sconosciuta”. Il quadro clinico era grave, caratterizzato da numerose crisi epilettiche giornaliere, tanto che fu necessario intubarla. Non essendosi riscontrato alcun miglioramento, il 26 maggio 2011 la piccola venne trasferita, con prognosi riservata, nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Buenos Aires. Il 22 luglio 2011 il quadro clinico peggiorò ulteriormente per la comparsa di uno stato settico da broncopolmonite. I medici curanti convocarono i familiari, prospettando la possibilità di “morte imminente”. Il 23 luglio 2011, inaspettatamente, vi fu un rapido miglioramento dello shock settico, che continuò con il successivo recupero della stabilità emodinamica e respiratoria. L’8 agosto 2011 la paziente venne estubata; il successivo 25 agosto lo stato epilettico apparve risolto e il 5 settembre la paziente venne dimessa con prescrizione di terapia farmacologica e riabilitativa. La bambina riacquistò la completa autonomia fisica e psico-cognitiva-comportamentale.

L’iniziativa di invocare il Giovanni Paolo I fu presa dal parroco della parrocchia a cui apparteneva il complesso ospedaliero. Egli si recò al capezzale della piccola e propose alla madre di chiedere insieme l’intercessione del Venerabile Servo di Dio, al quale era molto devoto. Alle loro preghiere si unì il personale infermieristico presente in rianimazione. Le invocazioni furono rivolte esclusivamente a Papa Luciani. Le preghiere furono corali, individuali e antecedenti il viraggio favorevole del decorso clinico. È stato ravvisato il nesso causale tra l’invocazione a Giovanni Paolo I e la guarigione della piccola.

 

BELLUNO-FELTRE

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Venerabile Servo di Dio

GIOVANNI PAOLO I

(Albino Luciani)

Sommo Pontefice

 (1912-1978)

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DECRETO SUL MIRACOLO

 

    Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo I (Albino Luciani) dal 26 agosto 1978 fu Sommo Pontefice, fino al 28 settembre dello stesso anno, allorché inaspettatamente morì nel Palazzo Apostolico. Nato a Forno di Canale, oggi Canale d’Agordo, in diocesi di Belluno, il 17 ottobre 1912, in breve tempo comprese di essere chiamato al sacerdozio. Ricevette l’ordinazione presbiterale il 7 luglio 1935 nella chiesa di San Pietro apostolo a Belluno ed intraprese il ministero sacerdotale nelle parrocchie. Il Vescovo di Belluno e Feltre lo nominò vice-rettore e insegnante nel Seminario diocesano. Albino Luciani si laureò anche in teologia presso la Pontificia Università Lateranense. All’interno della diocesi bellunese ricoprì molti incarichi pastorali e collaborò con i suoi Vescovi nel governo di quella Chiesa particolare. In seguito fu eletto Vescovo di Vittorio Veneto e consacrato il 27 dicembre 1958 dal Sommo Pontefice, San Giovanni XXIII, nella Basilica Vaticana. Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Ecumenico Vaticano II. Alla fine dell’anno 1969 il Santo Sommo Pontefice Paolo VI lo designò Patriarca di Venezia e il 5 marzo 1973 lo creò Cardinale di Santa Romana Chiesa. Ricoprì ruoli di grande importanza all’interno della Conferenza Episcopale Italiana e prese parte al Sinodo dei Vescovi del 1971 e del 1977. A Venezia si adoperò soprattutto perché fossero adeguatamente recepiti gli insegnamenti del Concilio. Eletto Successore di Pietro, prese il nome di Giovanni Paolo I, che univa insieme i nomi dei suoi due immediati predecessori. Nei 33 giorni del suo Pontificato mostrò uno stile di vita umile e ad una straordinaria sobrietà evangelica. Dopo la sua morte, si moltiplicarono sempre più in tutto il mondo attestazioni della sua vera e propria fama di santità e segni. L’8 novembre 2017 il Sommo Pontefice Francesco riconobbe le virtù eroiche del Venerabile Servo di Dio.

    In vista della beatificazione, la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio di questa Congregazione delle Cause dei Santi l’asserita miracolosa guarigione di una ragazza. Il fatto è accaduto in Argentina nell’anno 2011, quando la ragazza aveva 11 anni.

    Il 27 marzo venne ricoverata in ospedale a Paraná con male alla testa, febbre, nausea e vomito, nonché disturbi del movimento e della parola. Le venne diagnosticato un grave problema neurologico all’encefalo. Trascorsi due mesi, le condizioni cliniche non migliorarono affatto e i farmaci antiepilettici si dimostrarono inutili. Il 26 maggio quindi fu trasferita a Buenos Aires, nel reparto di terapia intensiva. Ma nel mese successivo subentrò in aggiunta un grave stato settico, dovuto a broncopolmonite. I medici emisero allora una prognosi infausta quoad vitam e quoad valetudinem e ne informarono i famigliari. La mamma della ragazza, con l’animo sconfortato ed affranto per la notizia della sua imminente morte, chiese aiuto al parroco della chiesa di Nostra Signora della Rábida, il quale visitò la malata e propose di invocarne la guarigione per intercessione del Venerabile Servo di Dio. Egli infatti nutriva, fin dall’infanzia, una particolare devozione verso Giovanni Paolo I. La madre e il sacerdote elevarono quindi un’invocazione unanime ed univoca, sostenuta da fede semplice e sincera. All’indomani, ossia il 23 luglio 2011, si notò un viraggio inatteso delle condizioni della ragazza, un miglioramento del diffuso stato settico e una ricuperata stabilità della circolazione sanguigna e della respirazione. Nel mese successivo non si evinceva più neanche lo stato epilettico, tanto che il 5 settembre la ragazza tornò a casa. È dunque evidente il nesso di tempo e causa fra l’invocazione del Venerabile Servo di Dio e la guarigione dell’ammalata, la quale negli anni successivi fu frequentemente sottoposta a visite mediche, a conferma del suo stato di buona salute. Recuperate quindi eccellentemente le proprie facoltà cognitive e motorie, da quel momento poté vivere, sana, una normale vita sociale.

    Su tale guarigione, presso la Curia ecclesiastica di Buenos Aires, si è celebrata dal 22 febbraio 2016 al 30 novembre 2017 l’Inchiesta diocesana, il cui decreto de iuridica validitate fu emesso da questa Congregazione delle Cause dei Santi il 27 aprile 2018. La Consulta Medica, nella seduta del 31 ottobre 2019, ha dichiarato che la guarigione fu rapida, completa e duratura, nonché inspiegabile secondo le leggi della scienza. I Consultori Teologi il 6 maggio 2021, nonché i Padri Cardinali e Vescovi il 5 ottobre 2021, riuniti in Sessione Ordinaria, alla domanda se si sia trattato di un vero miracolo compiuto da Dio, hanno risposto affermativamente.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: È provato il miracolo compiuto da Dio per intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo I (Albino Luciani), Sommo Pontefice, ossia della rapida, completa e duratura guarigione di una ragazza da “grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico”.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 13 ottobre nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                            + Fabio Fabene

                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                        Segretario

 

 

 

 

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BELLUNENSIS-FELTRENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Venerabilis Servi Dei

IOANNIS PAULI I

(Albini Luciani)

Summi Pontificis

 (1912-1978)

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DECRETUM SUPER MIRACULO

 

    Venerabilis Servus Dei Ioannes Paulus I (Albinus Luciani) a die 26 mensis Augusti anno 1978 Summus Pontifex fuit, usque ad diem 28 mensis Septembris eiusdem anni, cum in Apostolica Aede necopinata morte periret. Natus die 17 mensis Octobris anno 1912 in vico Furni Canalis, hodie Canalis Agordi, Bellunensi in dioecesi, brevi tempore se ad sacerdotium vocatum cognovit. Ordinationem presbyteralem die 7 mensis Iulii anno 1935 suscepit in ecclesia Sancti Petri Apostoli Belluni ac sacerdotale ministerium in paroeciis inchoavit. Episcopus Bellunensis et Feltrensis eum in Seminario dioecesano rectoris vicarium ac magistrum constituit. Albinus Luciani theologiae doctoris gradum etiam adeptus est apud Pontificiam Universitatem Lateranensem. Bellunensem intra dioecesim plurima pastoralia officia gessit et laboris auxilio, in regimine illius Ecclesiae particularis agendo, suos Episcopos adiuvit. Dein Victoriensis Venetorum electus est Episcopus ac die 27 mensis Decembris anno 1958 a Sancto Summo Pontifice Ioanne XXIII in Basilica Vaticana consecratus. Omnibus Concilii Oecumenici Vaticani II sessionibus interfuit. Vergente anno 1969 Sanctus Summus Pontifex Paulus VI eum Venetiarum Patriarcham designavit, necnon die 5 mensis Martii 1973 Sanctae Romanae Ecclesiae creavit Cardinalem. Magni momenti muneribus functus est intra Coetum Episcoporum Italiae et Synodi Episcoporum partem habuit anno 1971 et anno 1977. Venetiis in primis operam dedit, ut Concilii praecepta apte reciperentur. Successor Petri electus, Ioannis Pauli I nomen sumpsit, duorum proximorum Decessorum eius nomina commiscens. Tres et triginta Pontificatus sui diebus humilem vivendi modum ostendit ac eximiam Evangelicam sobrietatem. Cum obiisset, eius sanctitatis signorumque famae testimonia per orbem terrarum usque increbruerunt. Die 8 mensis Novembris anno 2017 Summus Pontifex Franciscus Venerabilis Servi Dei heroicas virtutes agnovit.

    Beatificationis respectu, Causae Postulatio miram aestimatam cuiusdam puellae sanationem huius Congregationis de Causis Sanctorum iudicio subiecit. Res accidit in Argentina anno 2011, cum puella duodecimum ageret annum.

    Die 27 mensis Martii in valetudinarium Paranae recepta est, capitis dolore, febri, nausea et vomitione, necnon movendi loquendique defectibus confecta. Ei igitur gravis comperta est encephalica nervorum systematis infirmitas. Duobus mensibus transactis, clinicae condiciones in melius minime mutaverunt anticolvulsivaque medicamenta se nihil valere demonstraverunt. Inde die 26 mensis Maii aegrota Bonam Aërem translata est, in vehementioris curae valetudinarii partem. Insequenti autem mense gravis status septicus accessit, quadam arteriarum pulmonisque inflammatione effectus. Medici igitur quoad vitam et quoad valetudinem infaustam ediderunt prognosim, de qua et parentes certiores fecerunt. Puellae mater, propter eius impendentis mortis nuntium fracto afflictoque animo, ecclesiae parochum Dominae Nostrae v.d. de la Rábida advocavit. Qui aegrotam visitavit eiusque sanationem per intercessionem Venerabilis Servis Dei invocare censuit. Nam ab infantia singularem devotionem in Ioannem Paulum I coluit. Ideo mater et sacerdos univocam invocationem una voce adhiberunt, simplice sinceraque fide sustenta. Postridie, videlicet die 23 mensis Iulii anno 2011, puellae condiciones visae sunt praeter expectationem mutavisse, diffusum statum septicum convalescere atque cursum sanguinis respirationemque denuo constare. Nec mense sequenti permanentem statum epilepticum quoque inveniebatur, adeo ut die 5 mensis Septembris puella domum rediret. Itaque evidens est concursus temporis et consequentia inter Venerabilis Servi Dei invocationem et aegrotae sanationem, quae dein consequentibus annibus inspectionibus medicorum frequenter supposita est, ad eius integram comprobandam valetudinem. Intellectus motusque facultatibus praestanter inde recuperatis, naturali socialique vita pollens, sana deinceps vixit.

    De hac sanatione, apud Curiam ecclesiasticam Bonaërensem Inquisitio dioecesana a die 22 mensis Februarii anno 2016 ad diem 30 mensis Novembris anno 2017 celebrata est, cuius decretum de iuridica validitate editum est ab hac Congregatione de Causis Sanctorum die 27 mensis Aprilis anno 2018. Coetus Medicorum, in sessione diei 31 mensis Octobris anno 2019, declaravit sanationem celerem, perfectam, constantem necnon ex scientiae legibus inexplicabilem fuisse. Consultores Theologi die 6 mensis Maii anno 2021, necnon Patres Cardinales et Episcopi die 5 mensis Octobris eiusdem anni, Ordinaria in Sessione congregati, posito dubio an de miraculo divinitus patrato constaret, adfirmative responderunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo divinitus patrato per intercessionem Venerabilis Servi Dei Ioannis Pauli I (Albini Luciani), Summi Pontificis, videlicet de celeri, perfecta ac constanti sanatione cuiusdam puellae a “grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico”.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 13 mensis Octobris a. D. 2021.

 

BELLUNENSIS-FELTRENSIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

IOANNIS PAULI I

(Albini Luciani)

Summi Pontificis

(1912-1978)

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Decretum Super Virtutibus

 

    «Potremmo veramente dire, con l’apostolo Paolo, che la grazia di Dio in lui “non è stata vana” (cfr. 1 Cor 15, 10): ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa e all'uomo. Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono di questo grande Papa, ci impegniamo a far tesoro dei suoi insegnamenti».

 

    Così si espresse il Sommo Pontefice Benedetto XVI durante l’Angelus del 3 agosto 2008 nel ricordare il suo venerato Predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo I. E veramente in lui l’azione della grazia ha inciso profondamente, dando anima cristiana alle sue qualità umane e conducendole al vertice della perfezione.

    Il Servo di Dio Giovanni Paolo I (Albino Luciani) nacque il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale (oggi Canale d’Agordo) in provincia e diocesi di Belluno. Era il primo dei quattro figli di Giovanni Luciani e Bortola Tancon, di modeste condizioni sociali. Fu battezzato in casa il giorno della nascita, perché ritenuto in pericolo di morte. Durante l’infanzia avvertì i segni della vocazione alla vita sacerdotale e fu alunno del Seminario minore di Feltre, per accedere poi al Seminario Gregoriano di Belluno per gli studi liceali e teologici. Al termine dell’iter formativo, durante il quale si era distinto per esemplarità nel comportamento e capacità morali e intellettive, il 7 luglio 1935 fu ordinato sacerdote.

    Il suo primo incarico fu quello di viceparroco ad Agordo e dal 1937 al 1958 fu insegnante di teologia e altre discipline ecclesiastiche presso il Seminario Gregoriano di cui era stato alunno; nel frattempo, nel 1947, aveva conseguito la laurea in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e nel 1954 era diventato vicario generale della sua diocesi. Nel suo ambiente diocesano il Servo di Dio esercitò le virtù cristiane e sacerdotali con straordinaria assiduità, coltivandole in un clima interiore di umiltà, finezza spirituale e perseveranza, serenità e mitezza, in modo armonioso e completo. In tal modo visse una completa donazione a Dio nel fedele adempimento del ministero di ogni giorno e nell’esperienza di un intenso percorso interiore e nel servizio a favore dei fratelli.

    Smise l’insegnamento solo quando Papa Giovanni XXIII il 15 novembre 1958, lo nominò vescovo di Vittorio Veneto. Gli anni del suo episcopato furono molto intensi sul piano tanto pastorale quanto culturale: il Servo di Dio, tra l’altro, partecipò al Concilio Vaticano II, recependone con convinzione l’insegnamento e trasmettendolo con chiarezza ai suoi fedeli. Nel 1969 Paolo VI lo nominò Patriarca di Venezia e, nel 1973, lo insignì della porpora cardinalizia. L’anno precedente lo stesso Papa, con un gesto che oggi potremmo considerare “profetico”, visitando Venezia, onorò pubblicamente il Servo di Dio ponendo sulle sue spalle la propria stola.

    Quegli anni dell’immediato post-concilio non furono privi di difficoltà pastorali e tensioni, che inevitabilmente coinvolsero i Pastori della Chiesa a tutti i livelli. Anche il Servo di Dio ebbe a soffrire a causa di contestazioni, polemiche ed episodi incresciosi: episodi di profanazione delle specie eucaristiche, dissesti finanziari, errori teologici che andavano diffondendosi, questioni liturgiche, ecc.

    Molto devoto della Vergine Maria, il Servo di Dio accolse volentieri l’invito di Suor Lucia dos Santos, l’unica sopravvissuta dei tre veggenti di Fatima, diventata monaca carmelitana, e si recò presso di lei. Al rientro in Italia, egli descrisse così l’incontro con Suor Lucia: «La piccola monaca insisteva con me sulla necessità di avere oggi cristiani e specialmente seminaristi, novizi e novizie, decisi sul serio ad essere di Dio, senza riserve. Con tanta energia e convinzione mi ha parlato di suore, preti e cristiani dalla testa ferma. Radicale come i santi: “Ou todo ou nada”, o tutto o niente, se si vuol essere di Dio sul serio». Potrebbe essere una presentazione veritiera della personalità e della spiritualità del Servo di Dio!

    Albino Luciani fu sempre consapevole della propria vocazione come di una chiamata al servizio e visse con grande coerenza il suo sacerdozio. Sostenuto da un intenso amore verso Gesù Cristo, cercò sempre di compiere la sua divina volontà. La sua condotta, alla luce della spiritualità eucaristica e mariana, fu quella di un prete umile e sereno, laborioso e caritatevole, autentico modello di vita sacerdotale. Egli comprese con “intelletto d’amore” i segni dei tempi di una società in profonda trasformazione e si impegnò a rispondere alle nuove esigenze con entusiasmo e serenità. La sua limpida visione delle cose si armonizzava con una grande apertura del cuore.  

    Un costante spirito di preghiera, profondamente radicato nella Parola di Dio e nella liturgia, lo sosteneva quotidianamente e fondava il cristocentrismo del suo pensiero e della sua azione, motivandone le scelte e gli orientamenti: fu prudente nelle decisioni, forte nell’affermazione dei principi, mite e comprensivo per le umane debolezze, distaccato dai beni della terra.

    Il Servo di Dio cercò la gloria del Signore, percorse la strada della santificazione attraverso un profondo amore a Gesù e si dedicò pienamente al servizio della Chiesa e del mondo. Uomo mite e riservato, disciplinato e austero, umile e gentile, dotato di vasta cultura e soprattutto di profonda spiritualità, rivelò una grande capacità di mediazione, garantendo la solidità dottrinale cattolica in un periodo di rivolgimenti ideologici. Cercò assiduamente il dialogo con le varie categorie di persone.

    Proprio in un tale contesto risaltano ancora di più le sue virtù non comuni: una fede “granitica”, una speranza luminosa, una carità ardente.

    Nel 1978, alla morte di Paolo VI, si aprì il conclave che lo avrebbe scelto come suo successore. Il Cardinale Luciani, eletto il 26 agosto 1978, assunse il duplice nome di Giovanni Paolo I, in omaggio ai suoi due immediati predecessori. Il suo pontificato si aprì ufficialmente il 3 settembre 1978 ed ebbe vita brevissima, a causa della prematura e improvvisa morte del Sommo Pontefice. Il suo magistero fu contraddistinto da una dottrina solida e ricca di Vangelo e accompagnato da un sorriso che promanava dalla sua interiore cordialità; fu accolto con grande gioia da popolo di Dio, che vedeva in lui il buon pastore “mite ed umile di cuore”.

    Qualche settimana prima della morte, ebbe a confidare: «L’anelito profondo di tutta la mia vita è stato l’amore per Cristo e per la Chiesa, alla quale abbiamo dato il cuore e la vita».

    Giovanni Paolo I morì nel Palazzo Apostolico Vaticano nella notte del 28 settembre 1978, in seguito a un infarto miocardico acuto.

    Si chiudeva, così, la sua giornata terrena, caratterizzata dalla piena adesione alla volontà di Dio e dall’incondizionata generosità nel suo alto ministero pastorale: come Giovanni, fu l’uomo della carità e della gioia; come Paolo, fu l’annunziatore di Cristo, re di pace e di riconciliazione, nella Chiesa e nel mondo. 

    In virtù della fama di santità, dal 23 novembre 2003 al 10 novembre 2006 presso la Curia ecclesiastica di Belluno fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 13 giugno 2008.  Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 1 giugno 2017 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 7 novembre 2017, presieduta da me, Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servi Dei Ioannis Pauli I (Albini Luciani), Summi Pontificis, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

    Datum Romae, die 8 mensis Novembris a. D. 2017.    

 

 

ANGELUS Card. AMATO, S. D. B.

Praefectus

 

                                                                                            + MARCELLUS BARTOLUCCI

                                                                                            Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                                                a Secretis

 

 

 

 

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    «Vere dicere possumus, una cum Apostolo Paulo, gratiam Dei in eo “vanam non fuisse” (cfr. 1Cor 15,10); addidisse enim eius singulares ingenii facultates eius vehementem amorem in Ecclesiam et in hominem. Dum Deo gratias agimus pro dono istius magni Pontificis, sua monita ergo uti divitias habeamus».

 

    Tanta verba a Summo Pontifice Benedictus XVI dicta sunt, cum die 3 mensis Augusti anno 2008 Dominicalem orationem Angeli pronunciaret, Sui venerati decessoris Servi Dei Ioannis Pauli I memoriam revocando. In eo gratiae actio alte invaluit, anima christiana eius humanas facultates exornando et ad perfectionis verticem easdem perducendo.

    Servus Dei Ioannes Paulus I (Albinus Luciani) die 17 mensis Octobris anno 1912 in pago Furni Canalis, hodie Canalis Agordi, in provincia et dioecesi Bellunensi, primus e quattuor filiis a Ioanne Luciani et Barthola Tancon, tenui genere, natus est. Eadem die nativitatis suae domu baptismum ob mortis imminentis periculum recepit. In pueritia prima signa vocationis ad vitam sacerdotalem percepit, alumnus fuit Feltriensis seminarii minoris, deinde Bellunense Gregorianum Seminarium ad studia humanitatis et theologica conficienda ingressus est. Expleto institutionis cursu, in quo eminuerat sua in moribus ac in intellectu exemplaritate, die 7 mensis Iulii anno 1935 sacro ordine auctus est.

    Primum munere vicarii paroecialis pagi Agordi functus est et ab anno  1937 ad annum 1958 docuit theologiam et alias ecclesiasticas disciplinas iuxta Gregorianum Seminarium, cuius olim alumnus fuerat. Interea anno 1947 iuxta Pontificiam Universitatem Gregorianam theologica laurea potitus, anno 1954 vicarius generalis suae dioecesis factus est. Suo in ambitu dioecesano Servus Dei christianas ac sacerdotales virtutes singulari assiduitate exercuit, easdem in animo, humilitatis spiritu, spirituali acumine, perseverantia, serenitate, lenitate congruenter ac perfecte coluit. Hoc modo absolutam sui vixit oblationem ad Deum in tuendo ministerio omni in die et in experientia vehementis interioris itineris et in famulatu erga fratres suos.

    Docere desinit tantum cum Pontifex Ioannes XXIII die 15 mensis Novembris anno 1958 eum Victoriae Venetorum episcopum nominavit. Anni episcopatus sui intensi ac gravissimi fuerunt tam quoad munus pastorale quam quoad ea quae ad cultum doctrinarum humanarum pertinent; Servus Dei praeterea Vaticano Concilio II interfuit, cuius disciplinam sua firma sententia excepit et suis fidelibus plane ac aperte   tradidit.

    Anno 1969 Paulus VI eum Venetiarum Patriarcham nominavit et anno 1973 ad sacram purpuram cardinalium avexit. Superiori anno ipse Pontifex gestu, quem hodie propheticum existimare possumus, cum Venetias visitaret, Servo Dei honorem habuit umeris eius suam stolam imponens.

    Illi anni statim post Concilium difficultatibus pastoralibus ac tensionibus non fuerunt expertes, quae necessario Ecclesiae Pastores omnibus in gradibus secum traxit. Etiam Servus Dei ob contentiones iurgiosas et molesta ac ingrata episodia excruciatus est, scilicet specierum eucharisticarum profanationis casus, decoctiones, theologicos errores serpentes et quaestiones liturgicas etc.

    Devotissimus erga Virginem Mariam, Servus Dei libenter assensus est invitationi Sororis Luciae dos Santos, unius tantum superstitis trium Fatimae videntium, quae facta erat monialis Carmelitae, et ad eamdem ergo se contulit. Cum Italiam rediret iis verbis aditum cum Sorore Lucia expressit: «Parva monialis in sententia perstabat de hodierna necessitate bonorum christifidelium maxime alumnorum seminariorum, noviciorum, noviciarum, qui vere velint Deo esse sine exceptionibus. Tanta vi et argumento locuta est de sororibus, sacerdotibus et christifidelibus firmissimo cum capite. Capitalis ea fuit ad modum sanctorum: “Ou todo ou nada”, aut omne aut nihil, si Deo sincere esse volumus». Haec verissima quippe exhibitio Servi Dei personalitatis et spiritualitatis esse potest!

    Albinus Luciani vocationem suam semper existimavit uti operam ad ministerium et sacerdotium magna cohaerentia adhibuit.

    Vehementissimo amore erga Iesum Christum fultus, divinam voluntatem persequi semper nisus est. Eius modus gerendi, spiritualitatis eucharisticae et marianae lumine, consentaneus fuit sacerdotis humilis, sereni, actuosi et caritate pleni nempe sacerdotalis vitae exemplaris. Ipse temporis signa in societate omnimodo se convertente intellectu amoris perspexit et operam dedit ut fervore ac serenitate novis necessitatibus suppeditaretur. Eius limpida rerum visio magno eius cum animo aperto congruenter componitur.

    Constans orationis spiritus, Dei in Verbo et in liturgia  funditus defixus cotidie eum fulsit et Christi primatum sua in doctrina et in opera fundavit, eius electiones et propensiones argumentis confirmans, prudens enim evasit in eligendis, fortis in asservandis principiis, mitis et indulgens in humanis fragilitatibus et denique mundanis e bonis omnino distractus.

    Servus Dei Domini gloriam semper conquisivit et viam ad sanctitatem suum per altissimum amorem erga Iesum peragravit, omnino se tradens ad Ecclesiae et mundi ministerium. Vir mitis ac modestus, disciplina et austeritate bene formatus, humilis, benignus, magna sapientia praeditus et spiritus facultatibus ditissimus, magnam patefecit aptitudinem ad mediationem firmitatemque catholicae doctrinae asservans in tempore multarum ideologiae commutationum. Dialogum suscipere vario hominum cum genere assidue conatus est.

    Istis in adiunctis suae singulares eminent virtutes scilicet firmissima, fere “ex lapide Libyco”, fides, splendida spes et denique ardens caritas.

    Anno 1978, Summo Pontifice Paulo VI mortuo, conclave illud habitum est quod eum in Petri successione collocavit. Cardinalis enim Luciani, die 26 mensis Augusti anno 1978 electus, nomen sucepit Ioannis Pauli I in obsequio utriusque proximi decessoris. Eius pontificatus die 3 mensis Septembris anno 1978 sollemniter inchoavit et brevissimo tempore viguit ob praematuram ac repentinam Summi Pontificis mortem.  Magisterium eius firmitudine et Evangelii ubertate insignis fuit et dulci interiore ex bonitate subrisione comitatum, laetitia Dei a populo exceptum est, qui in eo agnoscebat bonum pastorem “mitem ac humilem corde”. 

    Post aliquas hebdomadas ante obitum suum communicavit «summum anhelytum totius vitae fuisse amorem in Christum et in Ecclesiam cui offerimus et cor et vitam»

    Ioannes Paulus I in Apostolico Palatio Vaticano nocte diei 28 mensis Septembris 1978 ob acutum myocardii infartum mortuus est.

    Sic eius mortalis dies explicuit, cuius consentanea fuit absoluta adhaesio Dei voluntati et summa generositas suo eximio in ministerio pastorali: sicut Ioannis fuit vir caritatis et laetitiae, sicut Paulus autem fuit Christi nuntius, regis pacis et concordiae, reconciliationis in Ecclesia et in mundo.

    Fama sanctitatis a die 23 mensis Novembris anno 2003 ad diem 10 mensis Novembris anno 2006 iuxta Curiam ecclesiasticam Bellunensem Inquisitio Dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas per decretum diei 13 mensis Iunii anno 2008 est approbata. Exarata Positione, consuetas secundum normas disceptatum est an Servus Dei heroicum in gradum virtutes excoluisset. Fausto cum exitu, die 1 mensis Iunii anno 2017 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus habitus est. Patres Cardinales et Episcopi Ordinaria in Sessione diei 7 mensis Novembris anno 2017, cui egomet ipse Angelus Cardinalis Amato praefui, Servum Dei heroicum in gradum virtutes cardinales, theologales eisque adnexas exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu heroico, Servi Dei Ioannis Pauli I (Albini Luciani), Summi Pontificis, in casu et ad effectum de quo agitur.

 

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

    Datum Romae, die 8 mensis Novembris a. D. 2017.