Madre Speranza di Gesù

Madre Speranza di Gesù

(1893-1983)

Venerabilità:

- 23 aprile 2002

- Papa  Giovanni Paolo II

Beatificazione:

- 31 maggio 2014

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 8 febbraio

Vergine, fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso

  • Biografia
  • Omelia
  • Decreto sul miracolo
  • REGINA COELI
"Tutto per amore"

 

Madre Speranza di Gesù, al secolo María Josefa Alhama Valera, nacque il 29 settembre 1893 a Santomera in Spagna, secondo i registri parrocchiali, o il 30 settembre 1893, secondo i documenti civili, primogenita di 9 fratelli di una famiglia molto povera. Verso l’età di 6 o 7 anni andò a vivere a casa del parroco, dove potè ricevere una buona educazione ed imparare a leggere e scrivere con le sorelle di lui. All’età di otto anni, sentì il bisogno di stare sempre con Gesù per il quale provava tanto amore. Rimase a casa del parroco fino al 15 ottobre 1914, data in cui partì per farsi religiosa. L’ambiente in cui ella trascorse la sua infanzia e adolescenza aveva favorito il desiderio di consacrarsi a Dio. Entrò in un convento di clausura di Villena.

Il 15 ottobre 1914, festa di S. Teresa d’Avila, iniziò la sua formazione religiosa in vista dei voti che emise il 15 agosto 1916, assumendo il nome di “Esperanza de Jésus Agonizante”. Di fronte alle incerte prospettive del loro Istituto, “Las Hijas del Calvario” cominciarono a pensare di unirsi alle “Misioneras Claretianas”. Visse nove anni tra le religiose di Maria Immacolata e in questo tempo svolse diversi uffici. Dopo i primi cinque anni, Madre Speranza ebbe una vita travagliata e sofferta perché fenomeni non comuni attirarono l’attenzione delle Madri Clare­tiane e dei Padri Claretiani, creando una certa divisione all’interno delle Congregazioni. Madre Speranza divenne causa di interesse anche di altre personalità in vista, sia della Spagna che di altre nazioni. Forse per questo motivo, fu affidata alla guida dei più prestigiosi direttori di anime di quell’epoca. Mentre stava maturando il progetto di riforma all’interno del suo Istituto, percepì di essere chiamata a fondare due nuove Congregazioni, una femminile e l’altra maschile, quelle delle Ancelle e dei Figli del­l’Amore Misericordioso.

La decisione di inoltrare a Roma la domanda di separazione dall’Istituto, all’inizio appoggiata dal Vescovo di Madrid, scatenò numerose difficoltà all’interno delle Claretiane. A seguito di un increscioso episodio, fu dichiarata apostata e trattata come tale. Questa, ascoltato il parere del suo direttore spirituale padre Francisco Nadal, cmf, e visto il violento evolversi della situazione, decise di chiedere la dispensa dai voti.

Nella povertà più assoluta, in un appartamento di Calle Veláz­quez 97, la notte di Natale del 1930 ebbe inizio, in forma privata, della nuova fondazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso.

Non potendo fondare una Congregazione religiosa, Madre Speranza chiese ed ottenne l’iscrizione nel Registro Civile, con il nome di “Asociación de Esclavas del Amor Misericordioso”, il 14 gennaio 1931. Il 6 gennaio 1935, l’Associazione fu accolta sotto la protezione del Vescovo di Vitoria, Mons. Mateo Múgica, che la eresse a Congregazione di diritto diocesano, sotto il nome di “Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso”.

Nel maggio 1936, Madre Speranza, insieme alla Sig.na Pilar de Arratia, insigne benefattrice della Congregazione, venne a Roma dove prese in affitto una casa in una delle zone più povere, sulla Via Casilina 222. Gli anni che seguirono furono segnati dall’opposizione nei confronti della nuova fondazione scatenata dai vescovi e sacerdoti di Spagna e da una forte lotta all’interno dell’Istituto stesso. Il 6, 7 e 8 agosto del 1940, Madre Speranza fu chiamata una prima volta dal Santo Uffizio a rispondere sulle accuse rivoltele, sulla ortodossia della dottrina dell’Amore Misericordioso, sulla sua condotta e sulla veridicità e natura di particolari fenomeni attribuiti alla sua persona.

Il 10 aprile 1941, il Santo Uffizio accolse la Congregazione sotto la sua protezione affidandone la direzione al Vescovo di Tarazona e il governo alla Vicaria generale, pur lasciando a Madre Speranza il titolo di Superiora generale e la possibilità di formare le suore. Madre Speranza accettò il provvedimento con spirito di sottomissione e di obbedienza e a questo esortò anche le sue figlie. Fu destinata alla casa di Roma dove lavorò come una religiosa qualsiasi della comunità. Non si preoccupò tanto della sua malferma salute, quanto della santità delle sue figlie. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fece risplendere il suo spirito di abnegazione nel diffondere la misericordia di Dio.

Fin dal 1927, Madre Speranza si era sentita chiamata da Dio ad offrirsi vittima di espiazione per i peccati commessi dai sacerdoti del mondo intero e perché fossero santi. Il 15 agosto 1951, nella Cappella della Casa Generalizia delle Suore, a Roma, nacque la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, con la missione di annunciare l’Amore Misericordioso e di sostenere i sacerdoti del clero secolare, fomentando l’unione con questi.

Il 18 agosto 1951, a tre giorni della nuova fondazione, si trasferì a Collevalenza, in Umbria, per aprire una Comunità di Ancelle e la prima Comunità dei Figli dell’Amore Misericordioso. Così nacque la Famiglia dell’Amore Miseri­cordioso: fratelli e sorelle, figli della stessa madre, con lo stesso spirito, lo stesso carisma e il compito di testimoniare e annunciare al mondo l’Amore Misericordioso e di aiutarsi mutuamente nella reciproca santificazione.

In questo tempo, e precisamente nel Capitolo generale del 1952, rimossa definitivamente dalla Santa Sede la proibizione di avere il governo della Congregazione, Madre Speranza fu ricon­fermata all’unanimità Madre generale delle Ancelle dell’Amore Misericordioso e lo rimase fino al 1976, quando fu nominata Madre generale ad honorem.

Nonostante le prove e sofferenze degli anni ’60, con un abbandono massiccio dell’Istituto da parte di alcuni membri, la Chiesa concesse il Decretum laudis alla Congregazione delle Ancelle il 5 giugno 1970.

Il 22 settembre 1976, fu approvato il nuovo ramo di Ancelle dell’Amore Misericordioso chiamate ad inserirsi nei diversi ambienti di lavoro, senza alcun segno esterno di consacrazione. Il 18 agosto 1982, arrivò invece l’approvazione pontificia dei Figli dell’Amore Misericordioso.

La sua ultima “missione” fu la realizzazione di un progetto che nel maggio 1949 aveva compreso essere volontà di Dio: la costruzione a Collevalenza di un Santuario dedicato all’Amore Misericordioso e delle opere annesse. Il Santuario divenne il centro di irradiazione dell’Amore Misericordioso di Dio per i peccatori che si pentono. Ella ebbe l’onore di accogliervi il Papa Giovanni Paolo II il 22 novembre 1981.

Il 17 aprile 1982, il Santuario ottenne il titolo di “Basilica minore”. Presso il Santuario, Madre Speranza fissò la sua residenza e qui visse fino al giorno della sua morte, l’8 febbraio 1983. La sua salma è tumulata nella cripta del Santuario dell’Amore Misericordioso per la benevolenza della Chiesa e per il riconoscimento da parte dello Stato italiano delle particolari benemerenze di Madre Speranza. Oggi, Madre Speranza continua ad “accogliere” le migliaia di pellegrini che arrivano a Collevalenza da ogni parte per attingere all’Amore Misericordioso di Dio, presso la Sua fedele Serva e Apostola. Il processo per la Causa di canonizzazione è stato aperto il 24 aprile 1988 nella diocesi di Orvieto - Todi. Il suo iter normale ha condotto all’approvazione delle virtù eroiche il 23 aprile 2002 da parte del Santo Padre Giovanni Paolo II.

 

In vista della Beatificazione

In vista della beatificazione, la Postulazione della Causa ha presentato al giudizio della Congregazione delle Cause dei Santi un presunto miracolo constatato il 4 luglio 1999 a Cilavegna (PV), a favore di un bambino. A quaranta giorni dalla nascita, il piccolo iniziò a manifestare segni d’intolleranza intestinale, con calo di peso, insonnia e orticaria.

Alcune settimane dopo, le condizioni si aggravarono, con il subentrare dell’ipotermia. Ricoverato presso l’ospedale di Vigevano, gli fu diagnosticata una forma di dispepsia per intolleranza alle proteine del latte vaccino e di soia. Nonostante le cure e il cambiamento di alimentazione, subentrò una grave crisi allergica con dermatite, acutizzazione dell’orticaria, ulteriore calo ponderale ed insonnia; in seguito, si verificarono otiti, inappetenza totale e stipsi. Il bambino appariva prostrato fisicamente e la preoccupazione era crescente perché non si sapeva che cosa fare, nonostante il papà fosse un medico.

In questa situazione sempre più compromessa, la mamma assistette casualmente, in televisione, ad una trasmissione che parlava di Madre Speranza e dell’acqua dell’Amore Misericordioso che sgorgava presso il Santuario di Collevalenza. Attraverso uno zio sacerdote, provvidenzialmente a Collevalenza per un corso di esercizi spirituali, poterono avere l’acqua, che il bambino iniziò a bere il 28 giugno. Lo zio aveva chiesto presso la tomba di Madre Speranza: “Ti prego, adotta quel bambino. Ha bisogno di te”. Domenica 4 luglio 1999, i familiari si ritrovarono per il primo compleanno del bambino e lì, per fede, gli fecero assumere ogni sorta di cibo intuendo che qualcosa di speciale sarebbe accaduto.

Da quel momento la crescita del fanciullo seguirà il normale ritmo della natura.

«Una corsa verso la santità»: così il cardinale Angelo Amato ha riassunto la vita di madre Speranza di Gesù, al secolo María Josefa Alhama Valera (1893-1983), durante la beatificazione presieduta a nome di Papa Francesco, sabato 31 maggio, presso il santuario dell’amore misericordioso di Collevalenza di Todi, in Umbria. Qui la religiosa, nata in Spagna, ha vissuto dal 1951 fino alla morte. E qui, nella cripta, riposa il suo corpo, meta ogni anno di di pellegrini da tutto il mondo.

All’omelia il prefetto della Congregazione delle cause dei santi ha ricordato che la stessa beata aveva più volte confidato come intendesse condurre la propria esistenza. «La santità — diceva — consiste nel vivere in Gesù». Perché la sua ansia era la santificazione «costi quel che costi».

Nella lettera apostolica per la beatificazione, Papa Francesco esalta madre Speranza per tre meriti: «come fondatrice di due congregazioni di vita consacrata, le ancelle e i figli dell’amore misericordioso; come testimone della mansuetudine di Dio soprattutto verso i poveri e come promotrice della santità presso il clero diocesano». E in proposito il porporato ha spiegato che il programma di vita di madre Speranza, è riassumibile nel «fare la volontà di Dio, affidarsi alla sua provvidenza, amare il crocifisso, simbolo dell’amore misericordioso». E «con questa fede sconfinata ella attraversò le oscure gallerie del male, dell’incomprensione e dell’umiliazione, uscendo purificata e rafforzata nei suoi propositi».

 

URBEVETANA – TUDERTINA

Beatificationis et Canonizationis

Ven. Servae Dei SPEI A IESU

(in saec.: Mariae Iosephae  Alhama Valera)

Fundatricis Congregationum Ancillarum Amoris Miserentis

et Filiorum Amoris Miserentis

(1893 – 1983)

__________

Super Miraculo

 

Venerabilis Serva Dei Spes a Iesu in Hispanico pago v. d. Santomera die 29 mensis Septembris anno 1893, maior multorum filiorum in familia tam egenti quam vehementer christiana nata est. In domu parochi recepta fuit, ubi firmam institutionem accepit, primas litteras didicit et in animo suo consilium se Domino omnino conferendi volvit.

Die 15 mensis Octobris anno 1914 in Institutum Calvarii Filiarum ingressa est, quod anno 1921 cum Congregatione Missionariarum Filiarum Immaculati Cordis Beatae Mariae Virginis coniunctum est. Per vitam in difficultatibus, doloribus sed et in singularissimis animi donis et per sapientissimorum animi moderatorum auxilium Serva Dei intellexit “bonum Iesum” ei ipsi mandare ut nova vitae consecratae instituta fundaret, in quibus sicut in unica familia et invicem auxiliantes ad animi perfectionem adipiscendam omnes Dei Amorem Miserentem in mundum renuntiarentur. Anno 1930 illa, Matriti, Congregationem  Ancillarum Amoris Miserentis et in anno 1951 Romae Congregationem Filiorum Amoris Miserentis  fundavit, tamen extremum et magnum mandatum ei fuit aedificatio Sanctuarii Amoris Miserentis iuxta Collem Etruscum Tudertinum in Perusinis liminibus, quod anno 1965, multis Patribus Conciliaribus intervenientibus,  sollemniter consecratum est. Huc die 22 Novembris anno 1981 Beatus Ioannes Paulus II, primo apostolico itinere post grave vulnus, ut ipse professus est, feliciter  venit. Venerabilis Matris Spes a Iesu corpus in crypta Sanctuarii requiescit a die 8 mensis Februarii anno 1983, cum  mortali e vita excessit. Praedictus Pontifex Ioannes Paulus II per decretum diei 23 mensis Aprilis anno 2002 virtutes heroicas  eius agnovit.

Beatificationis respectu, Causae Postulatio iudicio huius  Congregationis de Causis Sanctorum miram quandam pueri sanationem subiecit, quae die 4 mensis Iulii anno 1999 in pago v. d. Cilavegna  apud Papiensem civitatem evenit. Puer enim quadragesimum fere diem post ortum signa intestini intolerantis, ponderalis decrementi, insomniae denique urticariae ostendere incepit. Aliquas post hebdomades pueri valetudo in peius versa est et demissio corporis caloris supervenit. Recepto puero in Viglebanensi valetudinario, medici morbi signa cognoverunt et denuntiaverunt dyspepsiam seu vitium stomachi lac vaccinum et soiae non concoquentis. Quamvis morbo curae et regimen victus adhiberentur, tamen accessit pericolosa allergiae crisis cum dermatite, incrementum urticariae, ponderis demissio et insomnia, post quod secuti sunt et aurium inflammationes, cibi fastidium et alvi duritia. Puer autem summa in virium defectu videbatur  et sollecitudo  augebatur, quia, etsi pueri pater medicus esset,  nulla curatio utiliter adhiberi licuit.

Istis in conditionibus eo magis ingravescentibus, mater programma televisificum forte aspexit, in quo de Matre Spe a Iesu et de aquis Amoris Miserentis, quae iuxta Sanctuarium Collis Etrusci scaturiunt, loquebatur. Per patruum sacerdotem, Dei providentia, iuxta Collem Etruscum spiritualia exercitia praestantem, aqua e fonte habuerunt et puer die 28 mensis Iunii eam haurire potuit. Patruus magnus iuxta sepulcrum Servae Dei sic oravit “Quaeso illum puerum adopta,  quia te opus est”. Die Domini 24 mensis Iulii anno 1999, parentes et familiares convenerunt ad primum diem natalem pueri celebrandum et illic fide ducti, qualemcumque cibum puero victu porrixerunt, percipientes quod aliquid miri futurum erat. Hinc puer naturaliter et sine morbi maculis crebuit.

De hac sanatione, mira aestimata, iuxta Curiam Viglebanensem a die 25 mensis Maii ad diem 16 mensis Iunii anno 2001 celebrata est Inquisitio Dioecesana, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 25 mensis Ianuarii anno 2002 est approbata. Deinceps acta novis medico-scientificis documentis collustata sunt, ita ut in sequentibus Consiliis Medicis, diei 1 mensis Aprilis et diei 14 mensis Iunii anno 2012, sanationem ex scientiae legibus inexplicabilem fuisse declaraverint. Die 17 mensis Novembris anno 2012, positivo cum exitu, Peculiaris Consultorum Theologrum Congressus auctus est. Die 18 mensis Iunii anno 2013 Patres Cardinales et Episcopi Ordinaria in Sessione congregati sunt, me Cardinale Angelo Amato praesidente. Et in utroque Coetu, sive Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum, posito dubio an de miraculo divinitus patrato constaret, responsum affirmativum prolatum est.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota  Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo a Deo patrato per intercessionem Ven. Servae Dei Spei a Iesu (in saec.: Mariae Iosephae Alhama Valera), Fundatricis Congregationum Ancillarum Amoris Miserentis et Filiorum Amoris Miserentis, videlicet de celeri, perfecta ac constanti sanatione cuiusdam pueri a “intolleranza alimentare multipla alle proteine”.

 

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 5 mensis Iulii a. D. 2013.

    

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Decreto sul miracolo

 

La Venerabile Serva di Dio Madre Speranza di Gesù nacque a Santomera (Spagna) il 29 settembre 1893, primogenita di una famiglia numerosa e tanto povera quanto profondamente cristiana. Accolta in casa del parroco, ricevette una salda educazione, imparò a leggere e scrivere e maturò il desiderio di consacrarsi al Signore. Il 15 ottobre 1914, entrò nell’Istituto delle Figlie del Calvario che, nel 1921, si unì alla Congregazione delle Missionarie Claretiane. Attraverso una vita segnata da prove, sofferenze e da speciali carismi, grazie all’aiuto di sapienti guide spirituali, la Serva di Dio comprese che il “buon Gesù” la chiamava a fondare due nuovi istituti di vita consacrata che, vivendo come una “misma Familia” e aiutandosi mutuamente nella reciproca santificazione, avessero annunciato l’Amore Misericordioso di Dio al mondo. Nel 1930, a Madrid, fondò la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso e nel 1951, a Roma, quella dei Figli dell’Amore Misericordioso, mentre l’ultimo e grande compito sarà la realizzazione del Santuario dell’Amore Misericordioso, a Collevalenza di Todi (PG), consacrato nel 1965 alla presenza di numerosi Padri Conciliari. Qui, il 22 novembre del 1981, si recherà il Beato Giovanni Paolo II, nel suo primo viaggio apostolico dopo l’attentato del 13 maggio, come lui stesso ebbe a dire. Le spoglie della Venerabile Madre Speranza di Gesù riposano nella cripta del Santuario, da quell’8 febbraio 1983, giorno in cui si concluse la sua vita terrena. Il suddetto Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ne promulgò il decreto delle virtù eroiche il 23 aprile 2002.

In vista della beatificazione, la Postulazione della Causa ha presentato al giudizio di questa Congregazione delle Cause dei Santi un presunto miracolo constatato il 4 luglio 1999 a Cilavegna (PV), a favore di un bambino. A quaranta giorni dalla nascita, il piccolo iniziò a manifestare segni d’intolleranza intestinale, con calo di peso, insonnia e orticaria. Alcune settimane dopo, le condizioni si aggravarono, con il subentrare dell’ipotermia. Ricoverato presso l’ospedale di Vigevano, gli fu diagnosticata una forma di dispepsia per intolleranza alle proteine del latte vaccino e di soia. Nonostante le cure e il cambiamento di alimentazione, subentrò una grave crisi allergica con dermatite, acutizzazione dell’orticaria, ulteriore calo ponderale ed insonnia; in seguito, si verificarono otiti, inappetenza totale e stipsi. Il bambino appariva prostrato fisicamente e la preoccupazione era crescente perché non si sapeva che cosa fare, nonostante il papà fosse un medico.

In questa situazione sempre più compromessa, la mamma assistette casualmente, in televisione, ad una trasmissione che parlava di Madre Speranza e dell’acqua dell’Amore Misericordioso che sgorgava presso il Santuario di Collevalenza. Attraverso uno zio sacerdote, provvidenzialmente a Collevalenza per un corso di esercizi spirituali, poterono avere l’acqua, che il bambino iniziò a bere il 28 giugno. Lo zio aveva chiesto presso la tomba della Serva di Dio: “Ti prego, adotta quel bambino. Ha bisogno di te”. Domenica 4 luglio 1999, i familiari si ritrovarono per il primo compleanno del bambino e lì, per fede, gli fecero assumere ogni sorta di cibo intuendo che qualcosa di speciale sarebbe accaduto. Da quel momento la crescita del fanciullo seguirà il normale ritmo della natura.

Tale presunto miracolo è stato oggetto dell’Inchiesta Diocesana svolta presso la Diocesi di Vigevano dal 25 maggio al 16 luglio 2001: la sua validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 25 gennaio 2002. Successivamente, tale documentazione è stata integrata con nuove prove medico-scientifiche, così che in due successive Consulte Mediche, rispettivamente il 1° aprile 2004 e il 14 giugno 2012, è stata riconosciuta l’inspiegabilità scientifica della guarigione. Il 17 novembre 2012 si è svolto, con esito positivo, il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. Il 18 giugno 2013 i Padri Cardinali e Vescovi si sono riuniti in Sessione Ordinaria, presieduta da me Card. Angelo Amato.

Et in utroque Coetu, sive Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum, posito dubio an de miraculo divinitus patrato constaret, responsum affirmativum prolatum est.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota  Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo a Deo patrato per intercessionem Ven. Servae Dei Spes a Iesu (in saec.: Mariae Iosephae Alhama Valera), Fundatricis Congregationum Ancillarum Amoris Miserentis et Filiorum Amoris Miserentis, videlicet de celeri, perfecta ac constanti sanatione cuiusdam pueri a “intolleranza alimentare multipla alle proteine”.

 

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 5 mensis Iulii a. D. 2013.

 

 

ANGELUS Card. AMATO, S. D. B.

Praefectus

 

                                        + MARCELLUS BARTOLUCCI

                                        Archiep. tit. Mevaniensis

                                        a Secretis

PAPA FRANCESCO

REGINA COELI

Piazza San Pietro
Domenica, 1° giugno 2014

 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Oggi, in Italia e in altri Paesi, si celebra l’Ascensione di Gesù al cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua. Gli Atti degli Apostoli raccontano questo episodio, il distacco finale del Signore Gesù dai suoi discepoli e da questo mondo (cfr At 1,2.9). Il Vangelo di Matteo, invece, riporta il mandato di Gesù ai discepoli: l’invito ad andare, a partire per annunciare a tutti i popoli il suo messaggio di salvezza (cfr Mt 28,16-20). “Andare”, o meglio, “partire” diventa la parola chiave della festa odierna: Gesù parte verso il Padre e comanda ai discepoli di partire verso il mondo.

Gesù parte, ascende al Cielo, cioè ritorna al Padre dal quale era stato mandato nel mondo. Ha fatto il suo lavoro, quindi torna al Padre. Ma non si tratta di una separazione, perché Egli rimane per sempre con noi, in una forma nuova. Con la sua ascensione, il Signore risorto attira lo sguardo degli Apostoli – e anche il nostro sguardo – alle altezze del Cielo per mostrarci che la meta del nostro cammino è il Padre. Lui stesso aveva detto che se ne sarebbe andato per prepararci un posto in Cielo. Tuttavia, Gesù rimane presente e operante nelle vicende della storia umana con la potenza e i doni del suo Spirito; è accanto a ciascuno di noi: anche se non lo vediamo con gli occhi, Lui c’è! Ci accompagna, ci guida, ci prende per mano e ci rialza quando cadiamo. Gesù risorto è vicino ai cristiani perseguitati e discriminati; è vicino ad ogni uomo e donna che soffre. È vicino a tutti noi, anche oggi è qui con noi in piazza; il Signore è con noi! Voi credete questo? Allora lo diciamo insieme: Il Signore è con noi!

Gesù, quando ritorna al Cielo, porta al Padre un regalo. Quale è il regalo? Le sue piaghe. Il suo corpo è bellissimo, senza lividi, senza le ferite della flagellazione, ma conserva le piaghe. Quando ritorna dal Padre gli mostra le piaghe e gli dice: “Guarda Padre, questo è il prezzo del perdono che tu dai”. Quando il Padre guarda le piaghe di Gesù ci perdona sempre, non perché noi siamo buoni, ma perché Gesù ha pagato per noi. Guardando le piaghe di Gesù, il Padre diventa più misericordioso. Questo è il grande lavoro di Gesù oggi in Cielo: fare vedere al Padre il prezzo del perdono, le sue piaghe. È una cosa bella questa che ci spinge a non avere paura di chiedere perdono; il Padre sempre perdona, perché guarda le piaghe di Gesù, guarda il nostro peccato e lo perdona.

Ma Gesù è presente anche mediante la Chiesa, che Lui ha inviato a prolungare la sua missione. L’ultima parola di Gesù ai discepoli è il comando dipartire: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28,19). È un mandato preciso, non è facoltativo! La comunità cristiana è una comunità “in uscita”, “in partenza”. Di più: la Chiesa è nata “in uscita”. E voi mi direte: ma le comunità di clausura? Sì, anche quelle, perché sono sempre “in uscita” con la preghiera, con il cuore aperto al mondo, agli orizzonti di Dio. E gli anziani, i malati? Anche loro, con la preghiera e l’unione  alle piaghe di Gesù.

Ai suoi discepoli missionari Gesù dice: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (v. 20). Da soli, senza Gesù, non possiamo fare nulla! Nell’opera apostolica non bastano le nostre forze, le nostre risorse, le nostre strutture, anche se sono necessarie. Senza la presenza del Signore e la forza del suo Spirito il nostro lavoro, pur ben organizzato, risulta inefficace. E così andiamo a dire alla gente chi è Gesù.

E insieme con Gesù ci accompagna Maria nostra Madre. Lei è già nella casa del Padre, è Regina del Cielo e così la invochiamo in questo tempo; ma come Gesù è con noi, cammina con noi, è la Madre della nostra speranza.

Dopo il Regina Coeli:

APPELLO

Con animo rattristato, prego per le vittime delle tensioni che ancora continuano in alcune regioni dell’Ucraina, come pure nella Repubblica Centroafricana. Rinnovo il mio accorato appello a tutte le parti implicate, perché siano superate le incomprensioni e si ricerchi con pazienza il dialogo e la pacificazione. Maria, Regina della Pace, ci aiuti tutti con la sua intercessione materna. Maria, Regina della Pace, prega per noi.

* * *

Cari fratelli e sorelle,

si celebra oggi la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema dellacomunicazione al servizio della cultura dell’incontro. I mezzi di comunicazione sociale possono favorire il senso di unità della famiglia umana, la solidarietà e l’impegno per una vita dignitosa per tutti. Preghiamo affinché la comunicazione, in ogni sua forma, sia effettivamente al servizio dell’incontro tra le persone, le comunità, le nazioni; un incontro fondato sul rispetto e sull’ascolto reciproco.

Ieri, a Collevalenza, è stata proclamata Beata Madre Speranza, nata in Spagna col nome di María Josefa Alhama Valera, fondatrice in Italia delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso. La sua testimonianza aiuti la Chiesa ad annunciare dappertutto, con gesti concreti e quotidiani, l’infinita misericordia del Padre celeste per ogni persona. Salutiamo tutti, con un applauso, la Beata Madre Speranza!

Saluto tutti voi, cari romani e pellegrini: le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni, le scuole. In particolare, saluto i fedeli di Lione e di Parigi, quelli provenienti dal Texas e da Aulendorf (Germania), e il gruppo di italiani che vivono a Ulm e Neu-Ulm. Saluto i ragazzi che hanno ricevuto o si preparano a ricevere la Cresima, incoraggiandoli ad essere gioiosi testimoni di Gesù. Saluto il coro di Palazzolo sull’Oglio e quello di Longi. Un pensiero speciale va ai numerosi Camperisti italiani, impegnati in opere di solidarietà, e ai ciclisti che danno vita all’iniziativa “Un chilometro per la Siria”.

A tutti auguro una buona domenica. Buon pranzo e arrivederci, e pregate per me!