Marcantonio Durando

Marcantonio Durando

(1801-1880)

Beatificazione:

- 20 ottobre 2002

- Papa  Giovanni Paolo II

Ricorrenza:

- 10 dicembre

Sacerdote della Congregazione delle Missioni, che fondò a sua volta la Congregazione delle Suore di Gesù Nazareno per l’assistenza ai malati e alla gioventà abbandonata

  • Biografia
  • omelia di beatificazione
Memori... del vostro impegno nella fede, della vostra operosità nella carità e della vostra costante speranza (1 Ts 1, 2-3)

 

Marcantonio Durando nacque il 22 maggio 1801 a Mondovì dalla distinta famiglia dei Durando, la cui casa era prospiciente la Piazza Maggiore, vicino al duomo e alla chiesa della Missione. Contrariamente alla madre, persona molto pia, che istillò la religiosità e la fede nel cuore degli otto figli, il padre aveva idee liberali ed era di tendenze laiche ed agnostiche; in particolare due figli ne assorbirono i convincimenti coinvolgendosi negli avvenimenti del Risorgimento italiano. Occuparono posti di rilievo nella vita politica e militare. Giacomo fu ministro degli esteri nel governo Rattazzi del 1862. Giovanni, generale e capo delle truppe pontificie, nel 1848 disobbedì agli ordini di Pio IX portando le truppe pontificie oltre il Po per sbarrare la strada agli austriaci. Rientrato nell'esercito piemontese, partecipò con Carlo Alberto alla battaglia di Novara, alla spedizione in Crimea, e alle guerre d'indipendenza.

All'età di quindici anni manifestò il desiderio di partire missionario per la Cina. Entrò nella Congregazione della Missione, che allora si stava ricostituendo in Italia. A 18 anni emise i voti perpetui e il 12 giugno 1824 fu ordinato sacerdote. Rimase per cinque anni a Casale Monferrato, poi dal 1829 fino alla morte nella casa di Torino, di cui divenne due anni dopo superiore. Invece che la Cina, la sua destinazione furono le missioni popolari, nelle quali trasfuse la passione missionaria dell'annuncio di Cristo. Sostenne e diffuse la neonata opera della Propagazione della Fede, istituita a Lione nel 1822; e nel pieno della sua responsabilità di visitatore, nel 1855, inaugurò il collegio Brignole-Sale per le missioni estere, con lo scopo di formare sacerdoti per le missioni ad gentes. Negli anni giovanili del suo primo sacerdozio, la tensione missionaria fu dunque assorbita dalle missioni, che predicò in molti paesi del Piemonte. Sfuggendo agli estremismi del lassismo e del rigorismo giansenista, Padre Durando predicò la misericordia di Dio, attraendo le popolazioni alla conversione: «La gente — racconta un cronista della missione di Bra — si accalcava per sentirlo e stava così silenziosa e fissa ad udirlo come fosse un sol uomo». In queste missioni non si limitò a predicare, ma laddove trovava gravi situazioni di povertà, d'accordo con i confratelli interveniva concretamente. A Locana, per esempio, fece «convertire tutto il legato della missione, consistente in 700 lire, in farina di mais per i poveri del paese», realizzando così l'insegnamento di san Vincenzo di intervenire spiritualmente e corporalmente in favore dei poveri.

 

La preoccupazione verso i poveri fu l'altro risvolto della sua passione missionaria. Da poco eletto superiore, intuì l'utilità di introdurre nell'Italia del nord le Figlie della Carità, nate dal carisma caritativo di san Vincenzo e santa Luisa de Marillac. Queste, dopo essere state disperse all'epoca della rivoluzione francese, avevano cominciato a riorganizzarsi. Le apparizioni della Medaglia Miracolosa del 1830 a santa Caterina Labouré, novizia tra le Figlie della Carità, possono essere considerate all'origine della nuova fioritura che stava investendo questa comunità. L'intelligenza di Padre Durando fu di intuirlo. Le volle in Piemonte. Il re Carlo Alberto nel 1833 le accolse, ed esse iniziarono ad assumersi le responsabilità di vari ospedali, sia quelli militari di Torino e Genova, sia quelli civili di Carignano, Castellamonte e Torino. Nel 1855 ebbe il coraggio di inviarle nelle retrovie della guerra di Crimea per soccorrere i feriti. Nello stesso tempo, diffuse l'associazione mariana della Medaglia Miracolosa tra le giovani, e da essa nacquero nuove vocazioni: nel breve giro di dieci anni presero vita 20 fondazioni e si aggregarono 260 suore. Il numero delle vocazioni era così straripante, che Carlo Alberto mise a loro disposizione nel 1837 il convento di san Salvario a Torino. Con il crescere delle suore, Padre Durando dotò la città di Torino di una rete di centri di carità, chiamate Misericordie, da cui le suore con le Dame di Carità partivano per il servizio a domicilio ed il soccorso dei poveri. Attorno alle Misericordie si formarono svariate opere come i primi asili per i bambini poveri, laboratori per ragazze, orfanotrofi. Per la loro opera di assistenza tra i malati e i poveri, insieme all'assunzione di svariate opere educative, le Figlie della Carità sono state preziose collaboratrici dello sviluppo del cattolicesimo sociale in Italia.

 

Nel 1837, ad appena 36 anni, fu nominato visitatore (o superiore maggiore) della Provincia del nord-Italia dei missionari vincenziani: carica che occupò per 43 anni ininterrotti, fino alla morte. Dovette di conseguenza diradare la partecipazione alle missioni. Il suo tempo fu assorbito per l'organizzazione della congregazione dei missionari vincenziani e la predicazione di esercizi spirituali ai sacerdoti ed ai chierici della diocesi di Torino. La qualità della sua direzione spirituale attirò l'attenzione anche di nuove fondazioni che andavano costituendosi in Torino. L'Arcivescovo, mons. Fransoni, gli affidò la direzione delle suore di san Giuseppe, appena arrivate in Italia. Contribuì alla redazione delle regole delle suore di sant'Anna. Divenne guida spirituale delle clarisse cappuccine del nuovo monastero di santa Chiara. La marchesa di Barolo, che aveva fondato un monastero per il recupero di ragazze perdute, le suore penitenti di santa Maddalena, lo volle come consigliere per la costituzione delle regole e direttore dell'opera. Ma l'opera che lo caratterizza è la fondazione delle suore Nazarene.

 

Come accade per le opere di Dio, senza averlo voluto, il 21 novembre 1865, festa della Presentazione di Maria, Padre Durando poté affidare alla serva di Dio, Luigia Borgiotti, le prime postulanti della nuova Compagnia della Passione di Gesù Nazareno. Erano giovani che si erano rivolte a lui, perché, pur desiderose di consacrarsi a Dio, erano prive di alcuni requisiti canonici per entrare nelle comunità religiose. Egli diede loro il compito di servire i sofferenti come membra doloranti di Cristo crocifisso, andando ad assisterli a domicilio, giorno e notte. L'opera era innovativa ed originale, al punto che un canonico della cattedrale esclamò: «Se il Padre Durando venisse a confessarsi da me, non mi sentirei in coscienza di assolverlo». Eppure, grazie alla carità di queste suore, che seppero stare accanto ai morenti con gentilezza, discrezione e fede, perché contemplavano nei sofferenti la sofferenza del Signore, avvennero svariate conversioni eccellenti come quella di Guido Cozzano, di Felice Raccagni, Sofia Graf, Annie Vivanti.

 

Padre Durando si spense il 10 dicembre 1880: aveva 79 anni. I suoi resti mortali sono tumulati significativamente in quel santuarietto della Passione, annesso alla Chiesa della Visitazione in Torino, dove la comunità delle Nazarene si era nutrita della devozione alla passione del Signore per immettersi missionariamente nel servizio dei sofferenti.

La causa di beatificazione, iniziata a Torino nel 1928 e continuata a Roma con il processo apostolico nel 1940, si è conclusa nel 2001 con il riconoscimento del miracolo ottenuto per sua intercessione.

CAPPELLA PAPALE PER LA BEATIFICAZIONE DI 6 SERVI DI DIO

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Domenica, 20 ottobre 2002

 

1. "Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt 28,19).

Gesù risorto si congeda così dagli Apostoli, prima di fare ritorno al Padre: "Andate!". L'ultima sua parola è un invito alla missione, che è al tempo stesso una promessa, un testamento e un impegno. Cristo affida ai discepoli il suo messaggio di salvezza e chiede loro di diffonderlo e testimoniarlo sino agli estremi confini della terra.

E' questo il significato dell'odierna Giornata Missionaria Mondiale. Per una provvidenziale coincidenza, proprio in questa giornata vengono proclamati alcuni nuovi Beati, che hanno compiuto in modo singolare il mandato di annunciare e testimoniare il Vangelo. Essi sono Daudi Okelo e Jildo Irwa, Andrea Giacinto Longhin, Marcantonio Durando, Marie de la Passion, Liduina Meneguzzi.

La loro beatificazione nel contesto della Giornata Missionaria Mondiale ci ricorda che il primo servizio da rendere alla missione è la ricerca sincera e costante della santità. Non possiamo testimoniare con coerenza il Vangelo, se prima non lo viviamo fedelmente.

2. My thoughts turn first of all to the two young catechists from Uganda, Daudi Okelo and Jildo Irwa. These two courageous witnesses were no more than boys when, with simplicity and faith, they shed their blood for Christ and his Church. With youthful enthusiasm for their mission of teaching the faith to their fellow countrymen, they set out in 1918 for northern Uganda. It was there, as evangelization was just beginning in that region, that they chose to embrace death rather than abandon the area and forsake their duties as catechists. Truly, in their lives and witness we can see that they were "beloved by God and chosen by him" (cf. 1 Thes 1:4).

 

Daudi and Jildo are today raised to the glory of the altar. They are given to the entire Christian community as examples of holiness and virtue, and as models and intercessors for catechists throughout the world, especially in those places where catechists still suffer for the faith, sometimes facing social marginalization and even personal danger. May the life and witness of these two dedicated servants of the Gospel inspire many men and women - in Uganda, in Africa and elsewhere - to answer with generosity the call to be a catechist, bringing knowledge of Christ to others and strengthening the faith of those communities that have recently received the Gospel of salvation.

Traduzione italiana dell'omelia pronunciata in lingua inglese: 

[2. Rivolgo i miei pensieri prima di tutto ai due giovani catechisti ugandesi, Daudi Okelo Jildo Irwa. Questi due coraggiosi testimoni erano poco più che ragazzi quando, con fede e umiltà, versarono il proprio sangue per Cristo e per la Sua Chiesa. Con gioioso entusiasmo per la propria missione di insegnamento della fede ai loro concittadini, nel 1918 partirono per l'Uganda settentrionale. Fu lì, poiché l'evangelizzazione era appena agli inizi in quella regione, che scelsero di abbracciare la morte piuttosto che abbandonare l'area e i loro doveri di catechisti. Realmente nella loro vita e nella loro testimonianza possiamo appurare che erano "amati da Dio ed eletti da Lui" (cfr 1 Ts 1, 4).

Oggi Daudi e Jildo vengono elevati agli onori degli altari. Vengono offerti a tutta la comunità cristiana quali esempi di santità e virtù e quali modelli e intercessori per i catechisti di tutto il mondo, in particolare in luoghi nei quali i catechisti soffrono ancora per la fede, subendo a volte l'emarginazione sociale e correndo persino rischi personali. Che la vita e la testimonianza di questi due devoti servi del Vangelo ispirino molti uomini e molte donne in Uganda, in Africa e ovunque, a rispondere con generosità alla chiamata a essere catechisti, portando la conoscenza di Cristo agli altri e rafforzando la fede di quelle comunità che hanno ricevuto di recente il Vangelo della salvezza.]

3. "Ti ho chiamato per nome" (Is 45,4). Le parole con le quali il profeta Isaia indica la missione affidata da Dio ai propri eletti esprimono bene la vocazione di Andrea Giacinto Longhin, l'umile cappuccino che per 32 anni è stato Vescovo della Diocesi di Treviso, all'inizio del secolo scorso. E' stato un Pastore semplice e povero, umile e generoso, sempre disponibile verso il prossimo, secondo la più genuina tradizione cappuccina.

Lo chiamavano il Vescovo delle cose essenziali. In un'epoca segnata da eventi drammatici e dolorosi, si è dimostrato padre per i preti e pastore zelante della gente, sempre accanto ai suoi fedeli, specialmente nei momenti di difficoltà e di pericolo. Anticipava così ciò che avrebbe sottolineato il Concilio Ecumenico Vaticano II, indicando nell'evangelizzazione "uno dei principali doveri dei Vescovi" (Christus Dominus, 12; cfr Redemptoris missio, 63).

4. "Memori... del vostro impegno nella fede, della vostra operosità nella carità e della vostra costante speranza" (1 Ts 1,2-3). Le parole dell'Apostolo delineano il ritratto spirituale del Padre Marcantonio Durando, della Congregazione della Missione e degno figlio della terra piemontese. Egli visse di fede e di ardente slancio spirituale, disdegnando ogni forma di compromesso o di tiepidezza interiore.

Alla scuola di san Vincenzo de' Paoli, egli seppe riconoscere nell'umanità di Cristo l'espressione più grande, e al contempo più accessibile e disarmante, dell'amore di Dio verso ogni uomo. Ancora oggi egli ci indica il mistero della Croce come il momento culminante in cui viene rivelato il mistero insondabile dell'amore di Dio.

5. "Nous le savons frères biens-aimés de Dieu, vous avez été choisi par lui" (1Th 1,4). Marie de la Passion s’est laissée saisir par Dieu, capable de combler la soif de vérité qui l’habitait. Fondant les Sœurs Franciscaines Missionnaires de Marie, elle brûlait de communiquer les flots d’amour qui bouillonnent en elle et veulent se répandre sur le monde. Au cœur de l’engagement missionnaire, elle place l’oraison et l’Eucharistie, car pour elle adoration et mission se fondent en une même démarche. Nourrie de l’Écriture et des Pères de l’Église, mystique et active, passionnée et intrépide, elle se donne avec une disponibilité intuitive et audacieuse à la mission universelle de l’Église. Chères Sœurs, à l’école de votre fondatrice, en communion profonde avec l’Église, accueillez l’invitation à vivre, dans une fidélité renouvelée, les intuitions de votre charisme fondateur, pour que nombreux soient ceux qui découvrent Jésus, celui qui nous fait entrer dans le mystère d’amour qui est Dieu.

Traduzione italiana dell'omelia pronunciata in lingua francese: 

[5. "Noi ben sappiamo, fratelli amati da Dio, che siete stati eletti da lui" (1 Ts 1,4). Marie de la Passion si è lasciata prendere da Dio, capace di appagare la sete di verità che l'abitava. Nel fondare le Sorelle Francescane Missionarie di Maria, ardeva di comunicare i flutti d'amore che gorgogliavano in lei e volevano diffondersi nel mondo. Al centro dell'impegno missionario, pose la preghiera e l'Eucaristia, poiché per lei adorazione e missione si fondano in uno stesso atto. Alimentata dalla Scrittura e dai Padri della Chiesa, mistica e attiva, appassionata e intrepida, si dedicò con una disponibilità intuitiva e audace alla missione universale della Chiesa. Care Sorelle, nella scuola della vostra fondatrice, in comunione profonda con la Chiesa, accogliete l'invito a vivere, in una fedeltà rinnovata, le intuizioni del vostro carisma fondatore, affinché numerosi siano coloro che scoprono Gesù, colui che ci ha fatto entrare nel mistero d'amore che è Dio.]

6. "Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza" (Sal 95,7). Le parole del Salmo responsoriale ben esprimono l'anelito missionario, che ha pervaso suor Liduina Meneguzzi, delle Suore di san Francesco di Sales. Nel breve, ma intenso, corso della sua esistenza, suor Liduina si prodigò a favore dei fratelli più poveri e sofferenti, in particolare nell'ospedale della missione di Dire Dawa, in Etiopia.

Con fervente zelo apostolico, cercava di far conoscere a tutti l'unico nostro Salvatore, Gesù. Alla scuola di Colui che è «mite e umile di cuore» (cfr Mt 11,29), ella imparò a diffondere la carità, che sgorga da un cuore puro, superando ogni mediocrità ed inerzia interiore.

7. "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Questa è la promessa che Cristo fece ai suoi discepoli, apprestandosi a lasciare il mondo per fare ritorno al Padre.

 

Sono con voi tutti i giorni! Sono con te, dice Gesù, Chiesa pellegrina nel mondo. Sono con voi, giovani comunità ecclesiali nelle terre di missione. Non temete di entrare in dialogo con tutti. Portate a ciascuno il messaggio della salvezza! Abbiate coraggio!

Maria, Stella dell'evangelizzazione, e i nuovi Beati proteggano e accompagnino i vostri passi sulle vie del mondo. Amen!