Maria Crescencia Pérez

Maria Crescencia Pérez

(1897-1932)

Beatificazione:

- 17 novembre 2012

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 20 maggio

Religiosa professa della Congregazione delle Figlie di Maria SS. dell’Orto (suore Gianelline)

  • Biografia
  • il miracolo
  • ANGELUS
"Modello di dolcezza evangelica animata dalla fede" (Benedetto XVI)

 

Maria Angelica Pérez nacque a San Martin, provincia di Buenos Aires, Argentina, il 17 agosto 1897 in una famiglia di immigranti spagnoli di profonda religiosità.

Frequentò la scuola delle religiose di Maria Santissima dell’Orto, Congregazione di origine italiana, fondata da S. Antonio Maria Gianelli, che si dedicava all’istruzione dei bambini e alla cura dei malati. Alla loro scuola imparò a vivere sempre alla presenza di Dio e a cercare di compiere in tutto la sua Santa Volontà. Nel 1915 entrò nel noviziato e, indossato l’abito religioso, prese il nome di Suor Maria Crescenzia.

Nei primi anni della sua vita religiosa fu destinata all’insegnamento dei bambini. Si impegnò in questo incarico con grande dedizione, come maestra di lavoro e di catechismo. Il 12 gennaio 1919 emise i voti perpetui e fu quindi trasferita nel sanatorio marittimo di Mar del Plata, dove per tre anni consacrò tutta se stessa alla cura delle bambine tubercolotiche.

L’impegno profuso suscitò l’ammirazione generale, ma, insieme al clima non adatto alla sua esile costituzione, finì per minare la sua salute. Fu pertanto trasferita in Cile, nella casa che la sua Congregazione aveva a Vallenar. Qui aiutò le consorelle nel reparto di maternità, nella farmacia, in cucina e in cappella, nella scuola di catechismo.

Dovunque c’era bisogno di lavoro la Venerabile Serva di Dio era pronta all’ubbidienza, sostenuta da una fede semplice ed umile e da una robusta preghiera, che rendeva feconda la sua vita di giovane religiosa e la sosteneva nell’abnegazione di sé. La sua salute andò peggiorando costantemente, tanto che nel 1930 dagli ammalati contrasse la tubercolosi.

Pur inferma restò fedele alla sua consacrazione al servizio degli sofferenti, nella gioia della vita comunitaria e nell’amore di Dio, compiendo il suo ufficio con tale dolcezza che veniva chiamata “Suor Dulzura”. Illuminata dalla speranza cristiana, morì il 20 maggio 1932, tra il generale compianto della popolazione che l’aveva vista spendere la sua vita a favore di Dio, del suo Istituto religioso e dei più bisognosi. La sua salma, ancora incorrotta, fu trasferita nel 1986 nella cappella del collegio di Nostra Signora dell’Orto a Pergamino, in Argentina.

In vista della sua beatificazione la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio della Congregazione delle Cause dei Santi un asserito miracolo avvenuto a Buenos Aires. Il caso in questione riguarda la guarigione rapida, perfetta e duratura di una venticinquenne argentina, Maria Sara Pane, che, affetta da diabete mellito insulino-dipendente sin dall’età di dieci anni, nel marzo 1997 contrasse un’epatite acuta, che si andò rapidissimamente complicando sì da far temere per la sopravvivenza della giovane medesima.

In tale frangente, la Superiora della comunità delle Figlie di Maria SS. dell’Orto che accudivano e confortavano gli ammalati nell’ospedale ove Maria Sara era stata ricoverata, le consegnò un’immaginetta ed una reliquia della Ven. Serva di Dio, alla cui intercessione, con molteplici e fervide preghiere, si rivolsero poi tutte le altre suore, il cappellano del medesimo ospedale e numerose persone, tra le quali la stessa giovane ed i suoi genitori. Così, proprio nella fase più critica della malattia, il 2 aprile 1997, in attesa dell’effettuazione di un trapianto epatico ritenuto unica alternativa terapeutica di vita, Maria Sara ebbe un repentino ed inspiegabile miglioramento, che in un lasso di tempo inferiore alle 72 ore la condusse alla guarigione.

Appare evidente la concomitanza cronologica ed il nesso tra l’invocazione alla Ven. Serva di Dio ed il ristabilimento delle condizioni fisiche della giovane, che da allora ha goduto di buona salute ed è stata in grado di gestire una normale vita relazionale.

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 18 novembre 2012

 

Cari fratelli e sorelle!

In questa penultima domenica dell’anno liturgico, viene proclamata, nella redazione di San Marco, una parte del discorso di Gesù sugli ultimi tempi (cfr Mc 13,24-32). Questo discorso si trova, con alcune varianti, anche in Matteo e Luca, ed è probabilmente il testo più difficile dei Vangeli. Tale difficoltà deriva sia dal contenuto sia dal linguaggio: si parla infatti di un avvenire che supera le nostre categorie, e per questo Gesù utilizza immagini e parole riprese dall’Antico Testamento, ma soprattutto inserisce un nuovo centro, che è Lui stesso, il mistero della sua persona e della sua morte e risurrezione. Anche il brano odierno si apre con alcune immagini cosmiche di genere apocalittico: «Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli verranno sconvolte» (v. 24-25); ma questo elemento viene relativizzato da ciò che segue: «Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria» (v. 26). Il «Figlio dell’uomo» è Gesù stesso, che collega il presente  e il futuro; le antiche parole dei profeti hanno trovato finalmente un centro nella persona del Messia nazareno: è Lui il vero avvenimento che, in mezzo agli sconvolgimenti del mondo, rimane il punto fermo e stabile.

A conferma di questo sta un’altra espressione del Vangelo di oggi. Gesù afferma: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (v. 31). In effetti, sappiamo che nella Bibbia la Parola di Dio è all’origine della creazione: tutte le creature, a partire dagli elementi cosmici – sole, luna, firmamento – obbediscono alla Parola di Dio, esistono in quanto «chiamati» da essa. Questa potenza creatrice della Parola divina si è concentrata in Gesù Cristo, Verbo fatto carne, e passa anche attraverso le sue parole umane, che sono il vero «firmamento» che orienta il pensiero e il cammino dell’uomo sulla terra. Per questo Gesù non descrive la fine del mondo, e quando usa immagini apocalittiche, non si comporta come un «veggente». Al contrario, Egli vuole sottrarre i suoi discepoli di ogni epoca alla curiosità per le date, le previsioni, e vuole invece dare loro una chiave di lettura profonda, essenziale, e soprattutto indicare la via giusta su cui camminare, oggi e domani, per entrare nella vita eterna. Tutto passa – ci ricorda il Signore –, ma la Parola di Dio non muta, e di fronte ad essa ciascuno di noi è responsabile del proprio comportamento. In base a questo saremo giudicati.

Cari amici, anche nei nostri tempi non mancano calamità naturali, e purtroppo nemmeno guerre e violenze. Anche oggi abbiamo bisogno di un fondamento stabile per la nostra vita e la nostra speranza, tanto più a causa del relativismo in cui siamo immersi. La Vergine Maria ci aiuti ad accogliere questo centro nella Persona di Cristo e nella sua Parola.

Dopo l'Angelus

Cari fratelli e sorelle!

Ieri, a Pergamino, in Argentina, è stata proclamata Beata María Crescencia Pérez, Religiosa, della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto. Vissuta nella prima parte del secolo scorso, è modello di dolcezza evangelica animata dalla fede. Lodiamo il Signore per la sua testimonianza!

Je salue cordialement les pèlerins francophones. En cherchant à voir autour de nous les signes de la présence de Dieu et à les accueillir, nous découvrirons le roc solide où s’enracine notre existence au-delà des changements qui nous atteignent. Par la foi, nous communions au dessein d’amour de Dieu sur l’humanité et sur chacun de nous. Dieu est fidèle ! À nous de le chercher ! Pour cela, je vous invite à participer régulièrement à la messe dominicale, nécessaire pour un chrétien. Que la Vierge Marie vous aide à comprendre l’importance de ce rendez-vous et la joie de le vivre en famille ! Bon dimanche à tous !

I greet all the English-speaking visitors and pilgrims present for today’s Angelus. This Sunday, as the liturgical year draws to a close, Jesus tells us that although heaven and earth will pass away, his words will remain. Let us pledge ourselves to build our lives more and more on the solid foundation of his holy word, the true source of life and joy. May God bless all of you!

Ganz herzlich grüße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache, besonders die Reisegruppe des Bayerischen Rundfunks. Die liturgischen Lesungen zum Ende des Kirchenjahres rufen uns immer wieder die sogenannten letzten Dinge – Tod, Gericht, Hölle, Himmel – in Erinnerung. Die Zeit hat ein Ziel. Und wir wollen das richtige Ziel finden. Dazu lädt der Herr uns ein, wenn er sagt, wir sollen wachen und beten, damit wir einst hintreten können vor den Menschensohn (vgl. Lk 21,36). Möge der Herr stets unser Ziel sein in der Freude und Hoffnung auf „das Große, das er denen bereitet hat, die ihn lieben“ (1Kor 2,9). Euch allen wünsche ich einen gesegneten Sonntag!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. En el Evangelio de hoy, Jesús advierte a sus discípulos, y a todos, que en la vida habrá que afrontar embaucadores, sufrir persecuciones y calamidades. Hoy se sabe esto muy bien. Pero con la esperanza perseverante en la victoria de la Cruz, el corazón humano encontrará siempre un suelo firme, la auténtica paz, en la presencia constante del Señor, verdadero fin de todas las cosas, y cuya ayuda nunca nos abandona. Confiemos a nuestra Madre del cielo nuestros desvelos, y que nos ayude también la intercesión de la Beata María Crescencia Pérez, que ayer ha sido elevada al honor de los altares en Argentina. Muchas gracias y feliz domingo.

Serdecznie pozdrawiam – uczestniczących w modlitwie „Anioł Pański” – Polaków. Ewangelia dzisiejszej Mszy świętej jest zapowiedzią Paruzji, czyli powtórnego przyjścia Chrystusa na ziemię. Wówczas, oświeceni Bożym światłem, uzyskamy odpowiedź na pytania dotyczące naszej egzystencji, a każdy nasz czyn i każda myśl zostaną osądzone. Niech perspektywa tego wydarzenia będzie dla nas przedmiotem szczególnej refleksji w tym Roku Wiary. Wszystkim z serca błogosławię.

[Saluto cordialmente i polacchi partecipanti alla preghiera dell’Angelus. Il Vangelo della santa Messa odierna è l’annuncio della Parousia, della seconda venuta di Cristo sulla terra. Allora, illuminati dalla luce divina, riceveremo la risposta alle domande riguardanti la nostra esistenza, e ogni nostra azione e ogni nostro pensiero saranno giudicati. La prospettiva di questo evento sia per noi oggetto di particolare riflessione in quest’Anno della fede. A tutti imparto di cuore una benedizione.]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare le numerose Scholae Cantorum della Diocesi di Verona, accompagnate dal Vescovo – grazie per il canto che abbiamo sentito! Saluto i volontari del Banco Alimentare e incoraggio ogni iniziativa che educhi alla condivisione, come risposta alle difficoltà di tante famiglie. Saluto i fedeli venuti da Sezze, Tornareccio, Ischia Porto e Comiso, e anche da Malta, come pure i collaboratori laici dell’Istituto Ravasco e il gruppo di Scout dall’Ucraina. A tutti auguro una buona domenica. Grazie. Buona domenica, buona settimana. Arrivederci!.