Marija di Gesù Crocifisso Petković

Marija di Gesù Crocifisso Petković

(1892-1966)

Beatificazione:

- 06 giugno 2003

- Papa  Giovanni Paolo II

Ricorrenza:

- 9 luglio

Vergine, nata a Blato nell’isola di Curzola in Croazia, si dedicò con ardore alle preghiere e alle opere di bene e fondò la Congregazione delle Figlie della Misericordia del Terz’Ordine francescano al servizio dei malati e degli emarginati

  • Biografia
  • omelia di beatificazione
"Diffondere e propagare, mediante le opere di misericordia spirituali e corporali, la conoscenza dell’Amore divino"

 

Marija Petković nasce il 10 dicembre 1892 nella parrocchia di Tutti i Santi a Blato, sull'isola di Korčula, sesta di otto figli di Antonio e Maria Petković. I suoi genitori vivono in maniera esemplare ed educano cristianamente i loro figli. Maria mostra inclinazione verso la pietà e la misericordia. Avendo ravvisato le sofferenze, la fame e la penuria della gente, fin dall'infanzia decide di proteggere i poveri, i «fratelli scelti e amati dal Signore», come li soleva chiamare.

Spinta dal vivo desiderio di aiutare i poveri e i bisognosi e seguendo le indicazioni del Vescovo di Dubrovnik, Mons. Josip Marčelić,nel giorno dell'Annunciazione dell'anno 1919 dà vita alla  comunità religiosa che ella desiderava promuovere «per l'educazione e l'istruzione della gioventù femminile del luogo». Lo stesso Vescovo nel 1928, ispirandosi alla Regola del Terzo Ordine di san Francesco, istituisce canonicamente la comunità religiosa di diritto diocesano. Tre decenni dopo, il 6 dicembre 1956, la comunità riceve il riconoscimento pontificio e l'approvazione delle costituzioni.

Maria di Gesù Crocifisso Petković sperimentava  la gioia più grande nell'incontro con i poveri, gli emarginati e i disprezzati. In essi riconosceva il volto di Gesù sofferente ed era piena di gioia nel poterli servire. Perciò, fino alla sua serena morte, avvenuta a Roma il 9 luglio 1966, non si stancava di esortare le sorelle, affinché con il loro comportamento e sacrificio mostrassero come si erano incarnati in loro l'amore, la bontà e la misericordia di Dio.

Questa figlia della diocesi di Dubrovnik è riuscita nella propria vita spirituale a collegare l'opera apostolica della diffusione della fede con la cura e l'amore per i piccoli. Era capace di soffrire e sopportare le offese, e «della povertà e umiltà fece i più grandi valori della sua vita». Attingeva la forza spirituale dalla preghiera e dai consigli dei pastori della Chiesa, davanti a cui si mostrò molto docile ed obbediente. Aveva particolare stima delle disposizioni del Vescovo e del Romano Pontefice. Ciò appare bene dalla lettera circolare, con la quale spiegava alle proprie consorelle il significato della regola e delle costituzioni: «Esse sono la parola e la legge di nostro Signore... la Regola santa, il libro della vita, la via della croce, la chiave e il legame dell'amicizia eterna».

La fama di santità, di cui godette la Serva di Dio durante la sua vita, si confermò anche dopo la morte. Dopo il processo canonico condotto dalla Diocesi di Roma e dalla Congregazione delle Cause dei Santi, Lei, Padre Santo, il 5 luglio 2002, ha ordinato la pubblicazione del decreto sulla vita e le virtù della Serva di Dio Maria di Gesù Crocifisso Petković e quindi, il 20 dicembre dello stesso anno, del decreto sul miracolo avvenuto per sua intercessione. 

Le Figlie della Misericordia, la Congregazione di cui è fondatrice, oggi conta 429 suore, che operano in 12 paesi dell'Europa e dell'America. Le suore si occupano dell'educazione dei bambini e della gioventù, dell'assistenza alle persone anziane e malate, dell'apostolato parrocchiale, come pure della promozione della dignità della persona e dello sviluppo delle missioni e del dialogo ecumenico.

BEATIFICAZIONE DI SUOR MARIJA PROPETOGA ISUSA PETKOVIĆ

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Piazzale del Porto a Dubrovnik
Venerdì, 6 giugno 2003

 

1. "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?" (Mc 10, 17), chiese il giovane che si presentò quel giorno davanti a Gesù, buttandosi in ginocchio.

Carissimi Fratelli e Sorelle, anche noi, nell’assemblea liturgica che ci vede riuniti come discepoli del "Maestro buono", gli rivolgiamo oggi la medesima domanda per sapere quale strada ci conduca alla vita che non muore.

La risposta è semplice e immediata: "Osserva i comandamenti!". E viene da Colui che è la vera sorgente della verità e della vita. Raccolto per questa festosa celebrazione, il popolo di Dubrovnik, insieme con i pellegrini giunti dal resto della Croazia, dalla Bosnia ed Erzegovina, dal Montenegro e dagli altri Paesi, accoglie con trepidazione l’invito del "Maestro buono", ed implora il suo aiuto e la sua grazia per potervi corrispondere con generosità ed impegno.

2. Con affetto vi saluto, carissimi Fratelli e Sorelle, insieme con i vostri Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose che vi accompagnano nel vostro cammino di testimonianza cristiana. Il mio pensiero cordiale va al Vescovo di questa diocesi, Mons. Želimir Puljić, che ringrazio per le gentili parole rivoltemi, e in modo speciale alle Suore Figlie della Misericordia, fondate dalla nuova Beata. Saluto con deferenza anche le Autorità civili e militari, e le ringrazio insieme con tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile la mia visita.

Memore del mio predecessore Pio IV, che fu qui Arcivescovo, sono venuto con gioia a questa antica e gloriosa città di Dubrovnik, fiera della sua storia e delle sue tradizioni di libertà, di giustizia e di promozione del bene comune, testimoniate dalle parole lapidarie incise sulla pietra della fortezza di San Lorenzo: Non bene pro toto libertas venditur auro ("La libertà non si vende per tutto l'oro del mondo") e sulla porta della Sala del Consiglio nel Palazzo del Governatore: Obliti privatorum, publica curate ("Dimentichi dell'interesse privato, preoccupatevi di quello pubblico).

Auguro che il patrimonio di valori umani e cristiani, accumulato lungo i secoli, continui a costituire, con l’aiuto di Dio e del vostro Protettore San Biagio, il tesoro più prezioso della gente di questo Paese.

3. "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?" (Mc 10, 17). È la domanda che anche Suor Marija di Gesù Crocifisso pose al suo Signore fin da quando, giovinetta a Blato nell’isola di Korčula, era attiva in parrocchia e si prodigava a servizio del prossimo nelle Associazioni del Buon Pastore e delle Madri cattoliche, e nella Cucina popolare.

La risposta risuonò nel suo cuore in modo distinto: "Vieni e seguimi!". Conquistata dall’amore di Dio, scelse così di consacrarsi per sempre a Lui, realizzando l’aspirazione di donarsi totalmente al bene spirituale e materiale dei più bisognosi. Fondò poi la Congregazione delle Figlie della Misericordia del Terz’Ordine Regolare di San Francesco, con il preciso compito di "diffondere e propagare, mediante le opere di misericordia spirituali e corporali, la conoscenza dell’Amore divino". Le difficoltà non mancarono, ma Suor Marija andò avanti con indomito coraggio offrendo le sue sofferenze come altrettanti atti di culto e sostenendo le Consorelle con la parola e con l’esempio. Per quarant'anni governò con saggezza materna il suo Istituto, aprendolo all'impegno missionario in diversi Paesi dell’America Latina.

4. La figura della Beata Marija Propetoga Isusa mi conduce a pensare a tutte le donne della Croazia, a quante sono spose e madri felici, come anche a quante sono segnate per sempre dal dolore per la perdita di un familiare nella guerra crudele degli anni ‘90, o per altre cocenti delusioni subite.

Penso a te, donna, perché con la tua sensibilità, generosità e fortezza "arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani" (Lettera alle donne, 2). A te Dio ha affidato in modo speciale le creature, e così tu sei chiamata a diventare un sostegno importante per l’esistenza di ogni persona, in particolare nell'ambito della famiglia.

Lo svolgersi frenetico della vita moderna può condurre all’offuscamento e addirittura alla perdita di ciò che è umano. Forse più che in altre epoche della storia, il nostro tempo ha bisogno "di quel ‘genio’ della donna che assicuri la sensibilità per l’uomo in ogni circostanza" (Mulieris dignitatem30).

Donne croate, consapevoli della vostra altissima vocazione di "spose" e di "madri", continuate a guardare ad ogni persona con l'occhio del cuore, ad andarle incontro e ad esserle accanto con la sensibilità che è propria dell'istinto materno. Nella famiglia, nella società, nella comunità ecclesiale la vostra presenza è indispensabile.

5. In modo particolare penso a voi, Donne consacrate come Marija Petković, che avete accolto l’invito a seguire con cuore indiviso il Cristo, casto, povero e obbediente.

Non vi stancate di rispondere fedelmente all’unico Amore della vostra esistenza. La vita consacrata, infatti, non è soltanto impegno generoso di un essere umano; è innanzitutto risposta ad un dono che viene dall’Alto e chiede di essere accolto con piena disponibilità. L’esperienza quotidiana dell’amore gratuito di Dio per voi vi spinga a donare senza riserve la vostra vita nel servizio alla Chiesa e ai fratelli, affidando tutto, presente e futuro, alle sue mani.

6. "Gesù, fissatolo, lo amò" (Mc 10,21). Dio rivolge uno sguardo colmo di tenerezza a chi è desideroso di compiere la sua volontà e di camminare nelle sue vie (cfr Sal 1,1-3). Ciascuno infatti, secondo la vocazione che gli è propria, è chiamato a realizzare in sé e attorno a sé il progetto di Dio. A tal fine, lo Spirito del Signore riveste l’uomo fedele a Dio "di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza" (Col 3,12). Solo così, infatti, si può edificare la città terrena ad immagine della città celeste.

Nel perdono reciproco, nella carità e nella pace cresca e si fortifichi la vostra comunità cristiana: è questa la preghiera che oggi il Papa eleva al Signore per tutti voi.

"E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre" (Col 3,17).

A Lui sia gloria nei secoli dei secoli!

Al termine della Santa Messa, il Papa ha aggiunto: 

Sempre ho desiderato visitare Dubrovnik. Questo si è avverato oggi. Ringrazio Dio! E ringrazio voi per questa meravigliosa accoglienza, per questa Liturgia, per queste bellezze naturali. Benedico voi tutti. Benedico le vostre famiglie. Benedico i giovani, dicendo loro:  "Coraggio!". Benedico i bambini e gli ammalati. Che Dio benedica il paese natale della nuova beata, la città di Dubrovnik e tutta la Croazia!