Rutilio Grande García e 2 Compagni

Rutilio Grande García e 2 Compagni

(† 1977)

Beatificazione:

- 22 gennaio 2022

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 10 giugno

Dal popolo di Dio, P. Rutilio e i due laici furono subito considerati martiri, nonostante il fatto che il regime tentò di presentare l’episodio come criminalità comune. Il loro sacrificio ebbe una risonanza mondiale che favorì anche la fioritura di nuove vocazioni. Sant' Oscar Arnulfo Romero rimase talmente colpito dalla vicenda che, parlando del proprio apostolato, dichiarò di essere lui stesso un frutto del sangue di P. Grande

  • Biografia
  • Decreto sul Martirio
“Nella motivazione dell'amore non può rimanere assente la giustizia, non ci può essere vera pace e vero amore sulle basi dell'ingiustizia, della violenza, degli intrighi”

 

    La conquista dell’indipendenza dal dominio spagnolo nel 1825 portò lo Stato di El Salvador all’accaparramento dei territori sottratti agli Indios e il conseguente arricchimento da parte dei proprietari terrieri e dei banchieri. Successivamente, si ebbe il passaggio della ricchezza nelle mani della classe imprenditoriale. Nel frattempo, gran parte della popolazione diventava sempre più povera e veniva facilmente suggestionata da gruppi estremisti di sinistra che predicavano una diversa distribuzione della ricchezza da conseguire anche con mezzi violenti. A fronte di ciò, i gruppi politici di estrema destra, appoggiati dai militari, difendevano i privilegi che si erano creati. L’elezione del Colonnello Arturo Armando Molina alla Presidenza della Repubblica, nel 1972, non portò alla realizzazione del tentativo di riforma del Paese. Nel 1979 ci fu un nuovo golpe militare al quale si contrapposero le organizzazioni popolari sia di destra che di sinistra. Il gruppo dei militari dissenziente dal precedente colpo di stato ne organizzò un altro con l’appoggio delle forze al governo, favorendo l’inizio della guerra civile.

    I tre Martiri furono uccisi 12 marzo 1977 ad Aguilares (El Salvador). Essi sono:

    1. Rutilio Grande García. Nato a Villa de El Paisnal (El Salvador) il 5 luglio 1928, entrò nel Seminario diocesano nel 1941 ma, quattro anni dopo, chiese di essere ammesso nella Compagnia di Gesù. Fece il noviziato a Caracas (Venezuela) ed emise i voti religiosi il 24 settembre 1947. Dopo gli studi in Ecuador, dove ottenne il baccellierato nel 1950, Rutilio, per un anno, fu mandato a Panama come docente. Nel 1953 fu inviato in Spagna per proseguire gli studi di filosofia e di teologia a Oña, dove fu ordinato sacerdote il 30 luglio 1959. Dal 1962 al 1964 studiò all’Istituto Lumen Vitae di Bruxelles. Al suo rientro in Patria, fu nominato prefetto e docente di teologia pastorale nel Seminario “San José de la Montaña”, compito che svolse con efficacia e creatività. Promosse l’invio dei seminaristi nelle parrocchie per l’apostolato tra la gente, esperienza che faceva anche personalmente. Nel 1972, fu nominato parroco di Aguilares. Qui si dedicò totalmente alle anime a lui affidate, con particolare attenzione ai poveri e agli emarginati, non esitando a condannare le azioni repressive nei loro confronti da parte dei militari e dell’oligarchia al potere. Con le sue iniziative in linea con il Concilio Vaticano II e la Seconda Conferenza dell’Episcopato Latinoamericano di Medellín (1968), suscitò la partecipazione attiva dei fedeli alla vita parrocchiale, specie con i cursillos, nel campo delle celebrazioni liturgiche e nella promozione sociale. Ad Apopa il 13 febbraio 1977, Rutilio pronunciò un’omelia in cui prese pubblicamente la difesa di P. Mario Bernal, S.I., appena espulso dal Paese per il suo impegno sociale. Questo fatto mise ulteriormente a rischio la sua situazione già precaria nei confronti del regime.

    Il 12 marzo 1977, il si recò a San José (El Paisnal) per presiedere una celebrazione eucaristica durante la novena di preparazione alla festa patronale di San Giuseppe. Nel viaggio di ritorno ad Aguilares, fu accompagnato in macchina da un catechista, Manuel Solórzano, dal giovane Nelson Rutilio Lemus e da tre bambini. A metà strada, la loro macchina fu mitragliata da alcuni uomini armati e Rutilio, Manuel e Nelson morirono all’istante. I bambini invece si salvarono. Sant’Óscar Arnulfo Romero, Arcivescovo di San Salvador, fu profondamente scosso dall’assassinio e presiedette personalmente la Messa esequiale nella Chiesa Cattedrale di San Salvador. Padre Rutilio aveva 49 anni di età.

    2. Manuel Solórzano. Nato nel 1905 a Suchitoto (El Salvador), si sposò con Eleuteria Antonia Guillén, dalla quale ebbe dieci figli. Si trasferì per motivi di lavoro nella città di Aguilares, dove collaborava alla compravendita di sementi e di bestiame. Era molto attivo nella vita parrocchiale soprattutto nell’evangelizzazione. Aveva 72 anni di età.

    3. Nelson Rutilio Lemus. Nato a El Paisnal (El Salvador) il 10 novembre 1960, seguiva spesso il parroco nelle attività pastorali. Andò a El Paisnal per partecipare alla Messa presieduta da P. Rutilio Grande, con il quale subì il martirio lo stesso 12 marzo 1977. Aveva 16 anni di età.

     Il martirio materiale dei tre è sufficientemente provato. La loro uccisione fu motivata da prevalente odium fidei. Le aggressioni contro i cristiani, specialmente sacerdoti e religiosi, erano all’ordine del giorno. Sui loro spicca sicuramente la figura di P. Rutilio. Convinto di dover difendere i valori del Vangelo ed applicare l’insegnamento della Chiesa, egli si era apertamente schierato al fianco dei poveri e dei campesinos, la fascia sociale che maggiormente soffriva l’oppressione e lo sfruttamento del governo. Molte sue prediche erano ritenute eversive perché volte alla promozione umana e cristiana dei più deboli. Manuel Solórzano e Nelson Rutilio Lemus furono uccisi perché erano insieme a P. Rutilio. La loro morte, però, non fu accidentale. Dalla dinamica dell’agguato, tipica dei gruppi armati paramilitari, si evince che gli assassini volevano uccidere anche i due laici. Nessuno di loro faceva parte di alcun partito politico di opposizione al regime, né risulta che fossero vicini alla guerriglia.

    Nell’agguato morirono subito, colpiti da diversi proiettili. La loro disposizione martiriale è stata provata. P. Grande era consapevole dei rischi derivanti dal suo apostolato, più volte aveva ricevuto intimidazioni: era stato minacciato anche pochi giorni prima della morte. Cionondimeno, continuò a testimoniare la fede, senza compromessi con il potere ed evitando toni accesi o provocazioni. Anche i due laici erano a conoscenza della situazione, eppure rimasero al suo fianco. Manuel Solórzano soleva accompagnarlo negli spostamenti per difenderlo in caso di aggressione. Le testimonianze sono concordi nell’evidenziare la serenità d’animo di P. Rutilio, il suo coraggio e la fiducia nella Provvidenza. Anche Manuel e Nelson si disposero al martirio in quanto, collaborando con P. Rutilio, si esposero consapevolmente agli stessi rischi.

    Dal popolo di Dio P. Rutilio e i due laici furono subito considerati martiri, nonostante il fatto che il regime tentò di presentare l’episodio come criminalità comune. Il loro sacrificio ebbe una risonanza mondiale che favorì anche la fioritura di nuove vocazioni. Mons. Oscar Romero rimase talmente colpito dalla vicenda che, parlando del proprio apostolato, dichiarò di essere lui stesso un frutto del sangue di P. Grande. Tale fama è rimasta costante nel tempo.

 

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

SAN SALVADOR

 

Beatificazione o dichiarazione di Martirio

del Servo di Dio

RUTILIO GRANDE GARCÍA

Sacerdote Professo della Società di Gesù

e

2 COMPAGNI

(†1977)

 

_____________________

 

Decreto sul Martirio

 

    “Nella motivazione dell'amore non può rimanere assente la giustizia, non ci può essere vera pace e vero amore sulle basi dell'ingiustizia, della violenza, degli intrighi. Il vero amore è quello che ha portato Rutilio Grande alla morte insieme a due contadini. Così ama la Chiesa, muore con loro e con loro si presenta alla trascendenza del cielo”.

    Sant’Oscar Arnulfo Romero Galdámez, Arcivescovo di San Salvador, trasse dall’assassinio del Servo di Dio Rutilio Grande García e 2 Compagni, nell’omelia delle loro esequie, un messaggio di amore e di virtù cristiane. Il loro martirio fu vera testimonianza di fede in Dio e di amore per la giustizia, nel contesto di tensione fra gruppi politici, diffuso ricorso alla violenza e dilagante povertà che provocò, pochi anni più tardi, ad una vera e propria guerra civile.

    I Servi di Dio, trucidati in località Aguilares il 12 marzo 1977, sono:

    1.     Il Servo di Dio Rutilio Grande García. Nacque in località Villa de El Pasinal il 5 luglio 1928. Dopo circa quattro anni nel Seminario diocesano, fu accolto nella Compagnia di Gesù, dove pronunciò i voti religiosi il 24 settembre 1947. Studiò in Venezuela, Panama, Belgio e Spagna, e fu ordinato presbitero a Oña il 30 luglio 1959. Nel Seminario “San José del la Montaña” di San Salvador insegnò teologia pastorale e fu Prefetto. Sapeva suscitare nei seminaristi l’entusiasmo per il lavoro apostolico in mezzo al popolo e lui stesso univa al ruolo di insegnante un’intensa attività pastorale. Fu nominato parroco della parrocchia “El Señor de las Misericordias” nella città di Aguilares. Si spese per aiutare le famiglie, i poveri e gli emarginati. Ispirato dal Concilio Ecumenico Vaticano II e dalla Seconda conferenza dell’Episcopato Latinoamericano di Medellín, promosse il ruolo dei laici nella vita della Chiesa e si diede da fare per il progresso sociale della popolazione. Non esitò a condannare le ingiustizie e le violenze, nonché a difendere i religiosi impegnati socialmente e per questo espulsi dal paese. Per amore al Vangelo e alla verità mise così in serio pericolo la propria vita.

 

    2.     Il Servo di Dio Manuel Solórzano. Nato in località Suchitoto nel 1905, si sposò ed ebbe dieci figli. Lavorava nel commercio delle sementi e del bestiame. In parrocchia si distingueva per operosità e spirito missionario.

 

    3.     Il Servo di Dio Nelson Rutilio Lemus. Nacque in località El Pasinal il 10 novembre 1960, primogenito di 12 fratelli. Da adolescente, per fede e con generoso impegno, era solito accompagnare il Servo di Dio Rutilio Grande García, che era anche grande amico di famiglia, nel suo lavoro pastorale.

    Il Servo di Dio Rutilio Grande Garcìa aveva celebrato la Santa Messa a San José presso El Pasinal, nella novena di preparazione alla festa di San Giuseppe. Stava tornando a casa in auto, insieme al Servo di Dio Manuel Solórzano, al Servo di Dio Nelson Rutilio Lemus e tre bambini. Miliziani colpirono la macchina con raffiche di mitragliatrice e così i Servi di Dio morirono sul colpo. I bambini invece ne uscirono incolumi. Le ragioni della loro morte non riguardarono questioni politiche, cioè furono ammazzati in odium fidei a motivo del loro apostolato cristiano. Anche la morte dei due laici non fu soltanto accidentale, ma è provato l’intento degli assassini di eliminare anche loro. I 3 Servi di Dio, nella diversità dei ruoli, dello stato di vita e dell’età, condividevano lo stesso amore per il Vangelo di Gesù. I testimoni raccontano la serenità d’animo, il coraggio e la fiducia del Servo di Dio Rutilio Grande García, nonostante fosse stato ripetutamente minacciato. I Servi di Dio Manuel Solórzano e Nelson Rutilio Lemus erano consapevoli dei rischi che correvano per la loro fede e decisero di accompagnare il sacerdote anche per difenderlo in caso di aggressione.

    Il popolo di Dio li stimò da subito martiri di Cristo. La loro morte ebbe risonanza mondiale ed incitò i cristiani alla fortezza e alla perseveranza. Parlando della propria vita, lo stesso Sant’Oscar Arnulfo Romero Galdámez, martire nel 1980, si disse frutto del sangue di questi Servi di Dio.

    Per questa ragione si stabilì di introdurre la Causa di Beatificazione o di Dichiarazione di martirio dei Servi di Dio. Dall’8 gennaio al 16 agosto 2016 venne celebrata presso la Curia ecclesiastica di San Salvador l’Inchiesta diocesana, cui si aggiunse dal 17 marzo al 6 giugno 2017 l’Inchiesta suppletiva. Per ambedue, il 2 marzo 2018 questa Congregazione delle Cause dei Santi ha emesso il decreto di validità giuridica. Preparata la Positio, si è quindi discusso secondo le consuete procedure se quello dei Servi di Dio sia stato vero martirio. Con esito positivo, il 19 settembre 2019 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti il 18 febbraio 2020 in Sessione Ordinaria, hanno riconosciuto che i Servi di Dio furono uccisi per la loro fedeltà a Cristo e alla Chiesa.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi presentato al Sommo Pontefice Francesco un’accurata relazione su tutte queste cose. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provati il martirio e sue cause dei Servi di Dio Rutilio Grande Gracía, Sacerdote Professo della Società di Gesù, e 2 Compagni, Fedeli Laici, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

 

    Roma, 21 febbraio 2020.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                                                        + Marcello Bartolucci

                                                                        Arciv. tit. di Bevagna

                                                                        Segretario

 

 

___________________________________________________

 

 

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

SANCTI SALVATORIS IN AMERICA

 

BEATIFICAZIONIS SEU DECLARATIONIS MARTYRII

Servi Dei

RUTILII GRANDE GARCÍA

Sacerdotis Professi Societatis Iesu

et

II SOCIORUM

(† 1977)

 

Decretum super Martyrio

 

    “In caritatis ratione iustitia abesse non potest, vera pax et vera caritas super iniustitiae, violentiae et fraudium fundamentum exsistere non possunt. Vera caritas est ea quae Rutilium Grande, ut una cum duobus rusticis moriretur, impulit. Sic Ecclesia diligit, iiscum moritur et iiscum ad caelorum trascendentiam adit”.

    Sanctus Ansgarius Arnolfus Romero Galdámez, in eorum exequiarum homilia, ex Servorum Dei Rutilii Grande García et Sociorum nece caritatis atque christianarum virtutum nuntium traxit. Eorum martyrium sincerum fidei in Deum necnon iustitiae dilectionis testimonium fuit, in contendentium factionum, frequentis violentiae usus ac circumfundentis pauperitatis tempore, tam ut paucos post annos merum civile bellum exardesceret.

    Servi Dei, quorum occisio in oppido v.d. Aguilares die 12 mensis Martii anno 1977 accidit, sunt:

    1.     Servus Dei Rutilius Grande García. In loco v.d. Villa de El Pasinal die 5 mensis Iulii anno 1928 ortum duxit. Quattuor circiter post annos apud Seminarium dioecesanum, in Societatem Iesu est receptus, in qua religiosa vota die 24 mensis Septembris anno 1947 nuncupavit. In Re Publica Bolivariana Venezuelae, Panama, Belgica Hispaniaque studia complevit ac die 30 mensis Iulii anno 1959 in civitate v.d. Oña presbyter ordinatus est. In Sancti Salvatoris seminario v.d. San José de la Montaña pastoralem theologiam docuit et Praefectus fuit. Alumnorum ardorem ad opus apostolicum in medio populi excitare valebat et ipse magistri muneri perstudiosam pastoralem actuositatem iungebat. Paroeciae “Domini Misericordiarum” in oppido v.d. Aguilares parochus nominatus est. Ad familias, egenos exclusosque iuvandos se tradidit. Concilio Oecumenico Vaticano II et Secundo Coetu Latinoamericani Episcopatus Medellii inspiratus, ut christifedeles laici partem activam haberent in Ecclesiae vita fovit et sociale populi progressum promovit. Iniustitias violentiasque condemnare, necnon religiosos socialibus quaestionibus studentes et hanc ob rem natione expulsos defendere haud cunctatus est. Sic caritate in Evangelium ac veritatem vitam suam in periculum commisit.

    2.     Servus Dei Emmanuel Solórzano. In loco v.d. Suchitoto anno 1905 natus, matrimonium contraxit atque decem liberos habuit. In seminum pecorumque negotiatione operabatur. Industria ac missionario spiritu apud paroeciam eminebat.

    3.     Servus Dei Nelsonius Rutilius Lemus. In loco v.d. El Pasinal die 10 mensis Novembris anno 1960, primus inter duodecim fratres, ortus est. Adulescens fide ac studio Servum Dei Rutilium Grande García, qui etiam valde familiae amicus erat, in pastoralibus operibus eius comitari solebat.

    Servus Dei Rutilius Grande Gracía Missam celebraverat in loco v.d. San José apud locum v.d. El Pasinal, sacro novendiale ad Sancti Ioseph festum durante. Domum autoraeda redibat, una cum Servo Dei Emmanuele Solórzano, Servo Dei Nelsonio Rutilio Lemus necnon tribus quibusdam pueris. Milites subito parvo tormento automatario autoraedam percusserunt, ita ut Servi Dei statim vitam amitterent. Pueri autem incolumes exiverunt. Eorum obitus causae ad rei publicae contentiones nullo modo pertinuerunt, id est in odium fidei eorumque christianum ob apostolatum necaverunt eos. Nec christifidelium laicorum trucidatio fortuito tantum accidit, quia sicariorum propositum et eos ipsos interimendi constat. Tres Servi Dei, officiis, statu vitae atque aetate diversi, eandem caritatem in Evangelium Iesu ducebant. Testes de Servi Dei Rutilii Grande García quiete, animo fiduciaque locuti sunt, etsi saepius minis usus esset. Servi Dei Emmanuel Solórzano et Nelsonius Rutilius Lemus se fide periclitari valde sciebant sed sacerdotem comitari perrigere statuerunt ad eum etiam in aggressionis casu defendendum.

    Populus martyres Christi mox eos putaverunt. Eorum strages totius orbis terrarum homines movit et christifidelium fortitudinem perseverantiam excitavit. De sui ipsius vita loquens, Sanctus Ansgarius Arnolfus Romero Galdámez, qui martyr anno 1980 caesum est, se horum Servorum Dei sanguinis fructum dixit. 

    Hanc propter rem Servorum Dei Causam Beatificationis seu Declarationis martyrii introduci statutum est. Iuxta Curiam ecclesiasticam Sancti Salvatoris in America a die 8 mensis Ianuarii ad diem 16 mensis Augusti anno 2016 Inquisitio dioecesana celebrata est, cui a die 17 mensis Martii ad diem 6 mensis Iunii anno 2017 est addita. Utriusque decretum de validitate iuridica die 2 mensis Martii anno 2018 ab hac Congregatione de Causis Sanctorum editum est. Positione confecta, consuetas secundum normas an Servorum Dei verum fuisset martyrium disceptatum est. Positivo cum exitu, die 19 mensis Septembris anno 2016 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus habitus est. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione die 18 mensis Februarii anno 2020 congregati, Servos Dei ob fidem in Christum et Ecclesiam interfectos esse professi sunt. 

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de martyrium eiusque causa Servorum Dei Rutilii Grande García, Sacerdotis Professi Societatis Iesu, et II Sociorum, Christifidelium Laicorum, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

    Datum Romae, die 21 mensis Februarii a. D. 2020.

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                                                                            + Marcellus Bartolucci

                                                                                            Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                                        A Secretis