Stefan Wyszyński

Stefan Wyszyński

(1901 - 1981)

Venerabilità:

- 18 dicembre 2017

- Papa  Francesco

Beatificazione:

- 12 settembre 2021

- Papa  Francesco

Ricorrenza:

- 28 maggio

 

Cardinale di Santa Romana Chiesa, Arcivescovo di Gniezno e Varsavia, Primate di Polonia; gli spettò assumere frequentemente decisioni delicate o emanare provvedimenti di particolare rilievo. Il suo agire e la sua testimonianza inflissero un duro colpo al regime comunista che, al contrario, mirava a sradicare il cattolicesimo in quel Paese

  • Biografia
  • Parole del Santo Padre
  • Decreto sul Miracolo
“Il peccato più grande per un apostolo è la paura; la paura di un apostolo è la prima alleata dei suoi nemici”

 

    Stefan Wyszyński nacque a Zuzela (Polonia) il 3 agosto 1901, in una famiglia povera e molto religiosa. Nel 1920, entrò nel Seminario diocesano di Włocławek. Ordinato sacerdote il 3 agosto 1924, fu nominato vicario nella Basilica cattedrale. Dal 1925 al 1929, studiò diritto canonico e scienze socio-economiche all’Università Cattolica di Lublino, conseguendo il dottorato in diritto canonico. Dal 1930 al 1939, svolse gli incarichi di Vicario parrocchiale, Caporedattore della rivista Ateneum Kapłańskie, Professore di Scienze Sociali nel Seminario diocesano, Direttore delle Opere Missionarie Diocesane, Difensore del vincolo, Promotore di giustizia presso il Tribunale Vescovile, Direttore della “sodalitio mariana” e dell’Università cristiana dei lavoratori, Membro del Comitato Sociale Primaziale.

    Quando nel 1939 la Polonia venne invasa dalle truppe tedesche, molti sacerdoti furono internati nei campi di concentramento e vennero uccisi. Anche il Vescovo di Włocławek, Mons. Michele Kozal, fu arrestato e, successivamente, deportato in Germania dove, dopo aver subito torture, venne ucciso. In questo periodo, il Servo di Dio svolse il suo apostolato in clandestinità. Divenuto Cappellano dell’Armata Nazionale, cercò di venire incontro alle necessità non solo dei soldati ma anche dei civili.

    Nel 1942, insieme alla Signora Maria Okońska, fondò l’Istituto Secolare delle Ausiliarie di Maria di Jasna Góra, Madre della Chiesa. Conclusa la guerra, il Servo di Dio ritornò a Włocławek e, per la mancanza di sacerdoti, dovette assumere contemporaneamente vari incarichi: Rettore del Seminario, Parroco in due parrocchie, Redattore del Settimanale diocesano, del Bollettino diocesano e della Rivista destinata al clero.

    Il 4 marzo 1946, Pio XII lo nominò Vescovo di Lublino. A questa Diocesi, devastata dal conflitto, diede un nuovo impulso pastorale interessandosi di tutti i settori pastorali, compresa l’Università Cattolica, di cui fu Gran Cancelliere. Il 12 novembre 1948, fu trasferito all’Arcidiocesi di Gniezno e Varsavia, sede primaziale della Polonia. Nel frattempo i nazisti erano stati sostituiti dai comunisti. Ci fu una commissione mista Governo-Chiesa per negoziare alcune importanti iniziative che erano sfavorevoli allo sviluppo della fede. L’accordo, firmato nel 1950, appariva a molti come una sconfitta della Chiesa. In realtà era l’unico modo per far sopravvivere la Chiesa in Polonia. Il 29 novembre 1952, fu annunciata la nomina cardinalizia del Servo di Dio, ma il 12 gennaio successivo non ottenne dal Governo il passaporto per recarsi a Roma e partecipare al Concistoro.

    L’8 maggio 1953, a nome dell’Episcopato, il Servo di Dio indirizzò alle autorità statali un messaggio conosciuto come “Non possumus” in cui si affermava la volontà di non cedere oltre e di non immolare “le cose di Dio sugli altari di Cesare”. Il 24 settembre 1953, fu arrestato e rinchiuso in isolamento. Venne liberato il 28 ottobre 1956 e riprese le sue attività pastorali, divenendo simbolo di libertà, giustizia, rispetto per l’uomo e di unità di tutti i polacchi.

    Il Card. Wyszyński partecipò attivamente al Concilio Vaticano II, in particolare nella redazione della Dichiarazione sulla libertà religiosa “Nostra aetate”. S’impegnò per la riconciliazione cristiana tra la nazione polacca e quella tedesca. Dal 1970 al 1981, spronò la Conferenza Episcopale Polacca ad interessarsi maggiormente dei cambiamenti che stavano avvenendo nella società. Intanto, nel marzo 1981, si aggravò il tumore che lo aveva colpito. Ciononostante, il 22 maggio il Servo di Dio partecipò per l’ultima volta alla seduta della Conferenza Episcopale Polacca, dove tenne un lungo intervento.

    Morì il 28 maggio 1981 a Varsavia (Polonia).

Iter della Causa

    L’Inchiesta Diocesana si svolse presso il Tribunale ecclesiastico di Varsavia (Polonia), dal 20 maggio 1989 al 6 febbraio 2001, in duecentottantanove Sessioni, con la raccolta delle prove documentali e l’escussione di cinquantanove testi, di cui nove ex officio.

Furono istruite due Inchieste rogatoriali:

- a Gniezno (Polonia) dal 17 novembre 1989 al 22 settembre 1992, in diciotto Sessioni, per l’escussione di quattro testi;

- a Parigi (Francia), dal 25 gennaio  al 2 ottobre 1990, in tre Sessioni per l’escussione di un teste.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto dell’8 febbraio 2002.

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

    Si svolse il 26 aprile 2016, presieduto dal Promotore della Fede con la partecipazione dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che la vita del Beato fu costellata da vicende attraverso le quali compì un cammino di fede accompagnato dalla speranza cristiana. Svolse il suo ministero in un periodo storico particolarmente complesso. Uomo intelligente, dotato di carattere forte, in quanto Primate di Polonia, gli spettò assumere frequentemente decisioni delicate o emanare provvedimenti di particolare rilievo. Il suo agire e la sua testimonianza inflissero un duro colpo al regime comunista che, al contrario, mirava a sradicare il cattolicesimo in quel Paese. Il suo operato, ostacolato dal regime polacco e da quello russo, spesso suscitò le ostilità di alcuni esponenti del clero filo-comunisti. Pagò questa sua opposizione al regime con la prigionia per tre anni. Soffrì la solitudine e l’abbandono, ma consolidò la fede. Conservò l’obbedienza a Cristo e intensificò la preghiera. In quel periodo rinnovò la sua consacrazione totale alla Vergine Maria. In un contesto caratterizzato dalla persecuzione e dall’odio, espresse la dimensione profetica della solidarietà e del perdono, come dimostrò il suo tentativo di pacificazione della Polonia con il popolo tedesco.

Al termine del dibattito, tutti i Consultori diedero voto affermativo, circa l'esercizio eroico delle virtù da parte del Beato.

Sessione Ordinaria dei Cardinali e  dei Vescovi

    Si riunì il 12 dicembre 2017. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico del Beato, mise in rilievo la profondità della sua vita spirituale. Visse la fede in Gesù Cristo in un crescendo continuo. L’incontro con le difficoltà lo resero un coraggioso discepolo del Divin Maestro, annunciando a tutti il Regno di Dio. Negli anni della detenzione incoraggiò tutti ad andare avanti nella fede, di non pensare a lui, ma di essere saldi contro l’attacco del nemico. Nutrì grande amore verso i poveri e gli ammalati. Da Vescovo andava negli ospedali e nelle carceri per portare una parola di speranza accompagnata da tanta carità.

    Il 22 ottobre 1978, al termine della Santa Messa di inizio del ministero petrino, San Giovanni Paolo II tentò di far alzare il Beato che si era inginocchiato per baciargli la mano. Il Papa prontamente si alzò e, davanti a tutti, baciò le mani al Cardinale per dimostrare affetto, devozione, ammirazione e riconoscenza grande verso l’uomo che aveva guidato la Chiesa polacca nella tempesta di una lunga e terribile persecuzione.

    Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa

    Per la beatificazione di Stefan Wyszyński, la Postulazione della Causa presentò all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di Suor Nulla Garlińska (al secolo: Lucyna), della Congregazione delle Suore Discepole della Croce, da episodio di gravissima insufficienza respiratoria acuta di tipo asfittico in una paziente affetta da adenocarcinoma papillare della tiroide con metastatsi (cf. Rel. Cons. Med., p. 309). L’evento accadde il 15 marzo 1989 a Szczecin (Polonia). Nel 1986, Suor Nulla si accorse di avere un nodulo sul collo. Dopo vari controlli le fu diagnosticato un adenocarcinoma papillare della tiroide con metastasi. Nel febbraio del 1988 subì un intervento chirurgico per l’asportazione della massa tumorale, quindi fu sottoposta a radioterapia e iodioterapia. A dicembre, durante una visita di controllo, le venne riscontrata una metastasi nel campo polmonare sinistro, la cui asportazione chirurgica avrebbe comportato un elevato rischio di vita. Suor Nulla rifiutò l’intervento e si sottopose ad un nuovo ciclo di iodioterapia che peggiorò le condizioni cliniche, provocando un’insufficienza respiratoria acuta di tipo asfittico. Nella notte tra il 14 e il 15 marzo 1989 l’asfissia, cessò improvvisamente, senza alcuna terapia. Nei mesi successivi, scomparve anche il nodulo al collo e le lesioni metastatiche polmonari. I successivi controlli di routine risultarono negativi.

    L’artefice dell’invocazione a Stefan Wyszyński fu Suor Cristiana Mickiewicz, già collaboratrice del Beato. Dopo il ricovero di Suor Nulla in condizioni gravissime presso l’ospedale di Szczecin, nel gennaio del 1989, Suor Cristiana, Superiora della comunità, indisse una novena al Ven. Servo di Dio per la guarigione della consorella. Alla Comunità delle suore si unirono altre persone, tra cui alcuni sacerdoti, i genitori di Suor Nulla, una dottoressa dell’ospedale e la stessa presunta guarita. L’invocazione fu univoca e antecedente alla guarigione dalla gravissima crisi respiratoria.

 

    "Saluto cordialmente tutti i polacchi. Esprimo la mia gioia per la prossima beatificazione del Cardinale Stefano Wyszyński e madre Elisabetta Rosa Czacka. Che il testamento spirituale del Primate del Millennio: “Tutto affido a Maria” e la confidenza della madre Elisabetta Rosa nella Croce di Cristo siano sempre la forza della vostra nazione.
    Sul Cardinale Wyszyński San Giovanni Paolo II ha pronunciato le storiche parole: “Sulla Sede di Pietro non ci sarebbe questo Papa polacco, se non ci fosse stata la tua fede, che non si è piegata davanti alla prigione e alla sofferenza, la tua eroica speranza, il tuo fidarti fino in fondo della Madre della Chiesa”. Dio benedica la Polonia. Vi sostengano i vostri grandi santi e beati."

 

    Udienza, 8 settembre 2021

 

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    Oggi, non lontano da qua, a Varsavia, vengono proclamati Beati due testimoni del Vangelo: il Cardinale Stefan Wyszyński ed Elisabetta Czacka, fondatrice delle Suore Francescane Serve della Croce.

    Due figure che conobbero da vicino la croce: il Primate di Polonia, arrestato e segregato, fu sempre pastore coraggioso secondo il cuore di Cristo, araldo della libertà e della dignità dell’uomo; Suor Elisabetta, che giovanissima perse la vista, dedicò tutta la vita ad aiutare i ciechi.

    L’esempio dei nuovi Beati ci stimoli a trasformare le tenebre in luce con la forza dell’amore.

 

    Budapest, 12 sttembre 2021

 

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

GNESNENSIS ET VARSAVIENSIS

Beatificationis et Canonizationis

Venerabilis Servi Dei

STEPHANI WYSZYŃSKI

Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalis

Archiepiscopi Gnesnensis et Varsaviensis

Primatis Poloniae

(1901-1981)

 

DECRETUM SUPER MIRACULO

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    Venerabilis Servus Dei Stephanus Wyszyński in vico v.d. Zuzela in Polonia natus est die 3 mensis Augusti anno 1901. Iuvenis undeviginti annorum Seminarium Dioecesanum Vladislaviae ingressus est. Presbyterus anno 1924 ordinatus, in dioecesi Vladislaviensi ministerium pastorale summo studio exercuit. Ab anno 1925 ad annum 1929 in Catholica Universitate Lublinensi studiis peractis, doctoris iuris canonici gradum scientificum assecutus est. A Venerabili Servo Dei Papa Pio XII Episcopus Lublinensis nominatus, die 12 mensis Maii anno 1946 episcopalem consecrationem accepit. Circiter duos post annos ad sedem archiepiscopalem Gnesnensem et Varsaviensem cum Primatis Poloniae titulo translatus est. Tres et triginta annos actuose operatus est, sanam doctrinam catholicam propagans et Ecclesiae iura defendens. Fama sanctitatis insignis, in sollemnitate Ascensionis Domini die 28 mensis Maii anni 1981 de vita decessit. Die 18 mensis Decembris anno 2017 Summus Pontifex Franciscus virtutum heroicitatem eius agnovit.

    Ex assertiis miris eventibus qui eius intercessioni tribuuntur, Causae Postulatio unum elegit et beatificationis respectu iudicio huius Congregationis de Causis Sanctorum proposuit. Eventus ille ad quandam Sororem attinet et in Polonia Occidentali, in Archioecesi Sedinensi-Caminensi, accidit. Iuvenis undeviginti annorum, anno 1986 ingressa erat Stetini novam Congregationem Sororum Discipularum Crucis vocatam. Eodem anno vergente, prima morbi symptomata apparuerunt, nempe uti parvum ulcus quo minime cruciabatur. Crescente ulcere iam exeunte anno 1987 difficile spirare poterat. Medica perita statuit operationem chirurgicam, videlicet pulmonis lobi sinistrae partis excisionem, necessariam esse eaque die 17 mensis Februarii anno 1988 Stetini peracta est. Sequenti anno Soror translata est in institutum oncologicum, ubi medici statuerunt ulcus usque ad quinque centimetra crevisse et curatio adhibita est iodotherapia radioactiva. Professor laryngologus, consultatione durante, operationem chirurgicam valde periculosam esse et aegrotantis vitam imminere posse constituit. Aegrota operationem chirurgicam fieri non concessit, secunda iodi radioactivi dosis illi data est sed status clinicus aegrotae in peius est versus.

    Initio mensis Ianuarii, quando aegrota in nosocomio Stetini morabatur, fundatrix Congregationis eius prima ad Venerabilem Servum Dei Stephanum Wyszyński se convertit ut apud Deum intercederet. Sorores, una cum familiaribus et adstantibus personis, usque ad eius salutem recuperatam enixe rogaverunt ut Venerabili Servo Dei intercedente Soror infirma e morbo recrearetur. Preces istae ad Dominum solummodo per intercessionem Venerabilis Servi Dei deferebantur. Nocte inter diem 14 et diem 15 mensis Martii status aegrotae in tantum discrimen adductus est ut vita eius in periculo versaretur. Tum temporis nescio quid inopinatum et horribile factum est, ut aegrota suffocari et mori posset. At status iste nullo adiuvante mutatus est, ulcus vero paulatim minuebatur et aegrota insperato sanata est. Dum valetudo eius firmabatur, in instituto ad diem 21 mensis Martii mansit, dein illud, iam bono statu clinico gaudens, reliquit.

    Super hoc praesumpto miraculo iuxta Curiam ecclesiasticam Sedinensem-Caminensem a die 27 mensis Martii anno 2012 ad diem 28 mensis Maii anno 2013 Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 10 mensis Octobris anno 2014 est approbata.

    Medicorum Consilium huius Dicasterii in sessione diei 29 mensis Novembris anno 2018 sanationem celerem, quoad modum ineplicabilem, completam, duratiìuram ac sine posteris fuisse confirmavit.

    Die 21 mensis Martii anno 2019 Congressus Peculiaris Theologorum Consultorum actus est. Die 24 mensis Septembris eodem anno Patres Cardinales et Episcopi se congregaverunt, me Angelo Cardinale Becciu praesidente. Et in utroque Coetu, sive Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum, posito dubio an de miraculo divinitus patrato constaret, responsum affirmativum prolatum est.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo a Deo patrato per intercessionem Venerabilis Servi Dei Stephani Wyszyński, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalis, Archiepiscopus Gnesnensis et Varsaviensis, Primatis Poloniae, videlicet de subitanea, completa ac duratura sanatione cuiusdam Sororis ab “insufficienza respiratoria acuta di tipo asfittico”.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 2 mensis Octobris a.D. 2019.

 

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                                                    + Marcellus Bartolucci

                                                                    Archiep. tit. Mevaniensis

                                                                    A Secretis