Causa in corso
Adolfo Barberis
- Venerabile Servo di Dio -

Adolfo Barberis

(1884 - 1967)

Venerabilità:

- 03 aprile 2014

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore dell'Istituto delle Suore del Famulato Cristiano; visse con equilibrio, costanza, serenità e gioia la sua obbedienza alla Chiesa. Si distinse per il suo amore a Dio, all’Eucaristia e alla Sacra Sindone. Si dedicò con grande convinzione al prossimo, soprattutto più bisognoso e ammalato

  • Biografia
“Sono felice di aver appartenuto sempre alla Chiesa Cattolica, godo di morire suo Sacerdote, anche se arrossisco di esserlo stato a volte cattivo e sempre mediocre. Saluto moriturus il Santo Padre, Vicario del mio Sovrano Gesù Cristo, saluto Roma, mia dolcissima Patria terrena”

 

Il Venerabile Servo di Dio Adolfo Barberis nacque a Torino il 1° giugno 1884. Gli anni della fanciullezza furono caratterizzati da un ambiente familiare poco abbiente e privo di affetti da parte del padre, uomo violento e dedito al bere.

Nel 1895, entrò nel Seminario minore di Giaveno (Torino) e, dopo aver completato il cursus studiorum a Chieri e Torino, fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1907. A partire dall’ultimo anno della Teologia ricoprì l’incarico di segretario personale del Cardinale Agostino Richelmy, Arcivescovo di Torino.

Affascinato dalla vocazione missionaria si avvicinò alla Congregazione dei Missionari della Consolata del Beato Giuseppe Allamano, ma l’Arcivescovo lo invitò a proseguire gli studi e a non lasciare la vita diocesana.

Nel 1909 ottenne dalla Santa Sede l’autorizzazione di tenere e leggere libri proibiti. Nel 1912 si laureò in teologia e iniziò a ricoprire vari impegni in Diocesi, rimanendo contemporaneamente segretario del Card. Richelmy, che accudì filialmente per diciassette anni, prestandogli anche assistenza infermieristica durante la malattia.

Insieme ad altri sacerdoti fondò l’Opera Diocesana Pellegrinaggi. Nel 1915 fu nominato cappellano dell’Ospedale militare “Maria Letizia”. Insieme a don Giuseppe Giacosa fondò, nel 1919, il Pensionato Cattolico Universitario Augustinianum, dove vi istituì anche una Conferenza di San Vincenzo.

Durante la Prima Guerra Mondiale si prodigò per l’assistenza ai profughi e, nel 1920, fu nominato direttore responsabile del settimanale cattolico “La Buona Settimana” che poi divenne l’organo ufficiale della Diocesi.

Attento alle classi più deboli ed emarginate della società, nel 1921, diede inizio al “Famulato Cristiano”, associazione di donne consacrate con lo scopo di fare apostolato tra le “Famule”, cioè le “serve”, e le famiglie. Quest’opera lo impegnò per tutta la vita, formando, istruendo e dando dignità alle domestiche che, numerose, immigravano a Torino.

Con la morte del Card. Richelmy, avvenuta il 10 agosto 1923, la vita del Venerabile  Servo di Dio cambiò radicalmente. In questi anni si dedicò alla Congregazione da lui fondata e alla predicazione al clero e ai seminaristi in varie regioni italiane.

Si distinse come confessore e direttore spirituale di molti sacerdoti; fu consulente ecclesiastico della società operaia detta Opera del Getsemani, fondata dal prof. Luigi Gedda; divenne membro del Consiglio Direttivo del Centro Internazionale di Sindonologia; progettò e diede inizio alla costruzione della chiesa del Gesù in Torino.

Per il suo talento artistico, si contraddistinse anche come scultore, pittore, incisore e musicologo.

Nel 1958 subì un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore. Dopo aver celebrato il suo 60° anniversario di ordinazione sacerdotale, in seguito a complicazioni dovute alle varie malattie di cui soffriva, morì il 24 settembre 1967, nella Casa Madre della Congregazione del “Famulato Cristiano”, in Torino.

 

Iter della Causa

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Torino (Italia), dall’8 febbraio 1995 al 4 luglio 1998, in settantatre Sessioni, con l’escussione di cinquantuno testi, di cui sei ex officio.

Due testi furono escussi in due Inchieste Rogatoriali avvenute rispettivamente a Roma e Padova.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 26 febbraio 1999.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si tenne il 15 gennaio 2013, presieduto dal Promotore della Fede, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio, negli oltre sessanta anni di vita sacerdotale, esercitò in grado eroico le virtù teologali e cardinali. Visse con fortezza le varie incomprensioni ed umiliazioni subite.

La sua mente ed il suo cuore erano fissi in Dio e attenti alla santificazione dei fratelli, come dimostra la quasi ininterrotta serie di predicazioni a numerose categorie di persone in tutta Italia.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi

Si riunì il 4 marzo 2014.  L’Em.mo Ponente, dopo aver riassunto la storia della Causa, si soffermò sulla figura del Venerabile Servo di Dio, sottolineando che egli visse con equilibrio, costanza, serenità e gioia la sua obbedienza alla Chiesa. Si distinse per il suo amore a Dio, all’Eucaristia e alla Sacra Sindone. Si dedicò con grande convinzione al prossimo, soprattutto più bisognoso e ammalato. Per questo fondò il “Famulato Cristiano”, con lo scopo di formare, istruire e dare dignità alle domestiche che immigravano numerose a Torino. Scrisse nel suo Testamento Spirituale: “Sono felice di aver appartenuto sempre alla Chiesa Cattolica, godo di morire suo Sacerdote, anche se arrossisco di esserlo stato a volte cattivo e sempre mediocre. Saluto moriturus il Santo Padre, Vicario del mio Sovrano Gesù Cristo, saluto Roma, mia dolcissima Patria terrena”.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa