Causa in corso
Alain Marie Guynot de Boismenu
- Venerabile Servo di Dio -

Alain Marie Guynot de Boismenu

(1870 - 1953)

Venerabilità:

- 15 aprile 2014

- Papa  Francesco

Della Congregazione dei Missionari del Sacratissimo Cuore di Gesù, Arcivescovo titolare di Claudiopoli, già Vicario Apostolico di Papua; fu un Pastore ed un Evangelizzatore dai tratti umanissimi. Il vangelo che annunciava è stato un riportare l’uomo al suo Creatore. La sua affabilità e il tratto signorile invogliarono i suoi interlocutori ad interrogarsi sulla propria fede in modo semplice e spontaneo

  • Biografia
«Dieu est bon; Faisons-Lui confiance»

 

Il Venerabile Servo di Dio Alain Marie Guynot de Boismenu nacque il 27 dicembre del 1870 a Saint-Malo nella diocesi di Rennes. La madre morì dandolo alla luce, essendo l’undicesimo figlio. Fu cresciuto dalla sorella Augustine che aveva appena quindici anni. La familiare Monique Delage de Luget descrive l’infanzia e l’ingresso al Collegio di san Malo dove incontrò professori che lo spinsero ad entrare nella Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù per partire come missionario: «son enfance a été protégée, quand il était au Collége de St. Malo un professeur, l’Abbé Barbot, lui suggéra, puisqu’il voulait être missionnaire».

Si rivelò ben presto come un bambino molto vispo e dalla grande intelligenza. Riuscì in poco tempo ad essere il leader della sua classe. I suoi familiari ricordano che già a casa aveva costruito un altarino per celebrare la Messa. L’ideale della missione affascinò il giovane Alain che comunicò ai suoi familiari di voler entrare nella Congregazione dei Missionari. Anche il padre morì quando aveva compiuto il quindicesimo anno.

Anche se segnato da questi grandi dolori, pieno di fede, entrò nel noviziato ad Anversa, dove emise i voti temporanei. 

Dopo aver frequentato i corsi di teologia venne ordinato sacerdote nel 1895 nella cappella del Seminario Maggiore di Bourges. Iniziò il suo ministero prima come insegnante di lettere alla scuola apostolica. Successivamente fu impegnato nella formazione dei giovani nello Scolasticato di Chezal-Benoît. Il desiderio di andare in missione fu sempre coltivato da lui che non aveva perso la speranza di servire gli ultimi. Quando venne in Francia il Vicario Apostolico Mons. Navarre per chiedere nuove forze per evangelizzare la Papuasia, si imbatté nel giovane Venerabile Servo di Dio che desiderava annunciare il vangelo nei posti lontani. In quel periodo (1898-1900) la Nuova Guinea era flagellata dalla carestia e da numerosi morti fra i missionari. Il luogo era altamente inospitale per gli occidentali ed egli si presentava dall’aspetto molto gracile.

Nel 1897 fu nominato superiore della missione in Nuova Guinea. Partì il 9 settembre di quell’anno, fermandosi a Thursday Island per imparare l’inglese, perché nel paese dove c’era la mis­sione si parlava inglese. Arrivò a Yule Island il 25 gennaio 1898. La missione contava sedici sacerdoti e diciassette fratelli coadiutori divisi nelle varie stazioni missionarie dislocate in ogni parte dell’isola. Oltre i sacerdoti c’era la presenza delle suore Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore che svolgevano il loro apostolato nella formazione dei piccoli. Si impegnò nei primi mesi a visitare l’isola e a conoscere i costumi del luogo. Ma im­mediatamente il Vicario Apostolico Mons. Navarre lo nominò pro Vicario ad interim, per cui fu continuamente in visita nei posti anche più inaccessibili. 

La parte dell’isola dove i missionari svolgevano il loro apostolato era sotto la giurisdizione britannica, per cui era vietato ai cattolici di interferire nelle attività dei protestanti. Egli era riuscito a non creare conflitti con gli inglesi, perché si spostò verso l’interno del paese raggiungendo le montagne che erano fin allora inesplorate.

Nel 1899 fu nominato Vescovo titolare di Gabala e coa­diutore di Mons. Navarre. Fu consacrato dal Nunzio Apostolico Mons. Lorenzelli nella Basilica di Montmartre il 18 marzo del 1900. Nel 1904 partecipò al Congresso Cattolico Australiano, sostenendo l’abolizione della politica delle sfere d’influenze. Infatti l’anno successivo riuscì a fondare una missione sulle montagne impervie di Yule.

Dal 1912 al 1922 si impegnò con vigore nell’evangelizzazione a partire dalla formazione umana degli ultimi. Infatti diede vita a scuole parrocchiali dove si insegnavano non solo il catechismo, ma anche una professione per preparare i cristiani del futuro. Il suo progetto pastorale si sviluppò mentre l’Europa fu scossa dalla Prima Guerra Mondiale, per cui non poté ricevere i fondi necessari per tutte le sue attività apostoliche. Ma la sua forza d’animo e il sostegno dei suoi sacerdoti contribuirono alla fondazione delle scuole elementari e medie. Fra i suoi obiettivi pastorali vi fu il suscitare vocazioni al sacerdozio tra i giovani del posto. Pensava che il futuro della missione in Papua era la formazione di un clero autoctono. Infatti nel 1920 raggruppò i primi seminaristi in una scuola apostolica che non ebbe lunga vita. Nello stesso periodo fondò i Piccoli Fratelli di Nostro Signore, una congregazione indigena il cui primo prete indigeno fu anche il primo Vescovo della Nuova Guinea Mons. Louis Vangeke. Pensò anche ad un ramo femminile di ragazze locali che potessero aiutare nell’evangelizzazione del loro popolo. Chiamò la nascente congregazione “Ancelle di Nostro Signore”. Per condurre questa piccola comunità chiamò dalla Francia la giovane Marie-Thérèse Noblet che, pur essendo molto gracile di salute, accettò l’incarico con grande entusiasmo e abnegazione.

Fece costruire un piccolo oratorio accanto alla sede dell’episcopio, perché desiderava pregare durante tutto il giorno per dire al Signore le sue preoccupazioni e le difficoltà che incontrava nel fare la sua volontà. Ma il suo stato di salute peggiorò notevolmente, quando ebbe un grave problema agli occhi tanto che pensò di trasmettere a Roma le sue dimissioni. I suoi confratelli gli suggerirono di farsi operare a Sydney. L’operazione riuscì molto bene, per cui ritornò subito alle fatiche apostoliche. Nel 1924 vi fu la visita canonica del suo confratello Joseph Dépigny che portò molto malcontento nella comunità da lui diretta. Infatti il sacerdote parlò male del Venerabile Servo di Dio senza vivere fino in fondo le esigenze della missione a Yule.

Anni decisivi per la missione furono contrassegnati dal­l’uscita di due documenti pontifici: l’enciclica Maxium illud (1919) di Benedetto XV e la Rerum Ecclesiae (1926) di Pio XI i cui contenuti furono realizzati dal Venerabile Servo di Dio con due lettere pastorali. I due regni (1922) e la propagazione della fede (1926) costituiscono la base dell’azione missionaria del Vescovo nella sua diocesi. Infatti riuscì ad installare una missione nell’estremo Est della Nuova Guinea, a creare un nuovo distretto a Toaripi nella zona britannica. Fu un traguardo la costituzione di un primo Carmelo. Si preoccupò particolarmente dal 1932 al 1942 di eliminare ogni sorta di magismo nella popolazione, perché si potessero costruire dei primi ospedali.

Dopo la morte della giovane Superiora generale delle Ancelle, cercò una nuova superiora. Nel 1930 si recò a Roma per la visita ad limina. Fece tappa dai suoi familiari. Incontrò la giovane nipote Solange Bazin de Jessey a cui chiese di partire con lui per sostenere la nuova congregazione. Nel 1941 ebbe una malattia che quasi lo portò alla morte. In quest’occasione si preparò in modo edificante. Rassegnò le dimissioni che furono accettate e accolse così il suo successore Mons. André Sorin.

Nel Pacifico i Giapponesi prepararono le offensive contro gli Inglesi e i Francesi dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1942 sbarcarono sulla costa Nord della Nuova Guinea. Il Venerabile Servo di Dio incitò la popolazione a conservare i viveri in caso di carestia. Dal 1945 al 1953 si ritirò a Kubuna per preparare le Costituzioni delle Ancelle. Stava ritirato in preghiera, ascoltando tutti coloro che andavano da lui per consigliarsi. Non fu colpito da una malattia specifica, ma le condizioni generali erano peggiorate nel tempo. Il 5 novembre del 1953 alle tre del pomeriggio, in un clima di grande preghiera, ritornò alla casa del padre. Vi fu un gran accorso di popolo e di sacerdoti. La sua fama di santità era accresciuta notevolmente. Fu sepolto nel cimitero di Val Fleuri a Kubuna accanto alle tombe delle due prime Superiore generali Marie-Thérèse Noblet e Solange Bazin de Jessey.