Causa in corso
Anfrosina Berardi
- Venerabile Serva di Dio -

Anfrosina Berardi

(1920 - 1933)

Venerabilità:

- 24 aprile 2021

- Papa  Francesco

Giovane Fedele Laica, visse un completo abbandono nelle mani di Dio e una profonda vita di preghiera, in costante ed intima comunione con il Signore

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Ogni sua azione era sempre stata rivolta all’adempimento della volontà divina

 

    La Venerabile Serva di Dio Anfrosina Berardi nacque il 6 dicembre 1920 a San Marco di Preturo (L’Aquila, Italia), in una famiglia contadina. Fu educata dalla madre alla preghiera, alla recita del Rosario e alla pietà cristiana. A sette anni cominciò a frequentare la scuola elementare del paese e la catechesi nella parrocchia.

    Verso la fine del mese di aprile 1931, cominciò ad avvertire i primi sintomi della sua lunga e dolorosa malattia: appendicite, con forti dolori addominali. Il 10 maggio venne ricoverata presso l’Ospedale de L’Aquila e fu operata quattro giorni dopo. L’intervento chirurgico non raggiunse l’effetto desiderato e i dolori, dopo un breve periodo, cominciarono ad aumentare. I familiari tentarono altri mezzi per curare la salute della piccola Anfrosina. Il fratello maggiore decise di portarla a Roma. Fu purtroppo un tentativo vano e dopo qualche mese, Anfrosina tornò a casa. Le radiografie cui fu sottoposta notarono che si stava verificando una progressiva occlusione intestinale, di proporzioni tali da sconsigliare ogni altro intervento chirurgico. Alla fine del 1931, il fratello la riportò a Roma, e, per non farle perdere l’anno scolastico, la iscrisse alla scuola romana ‘’Dante Alighieri’’. Anche questa volta, il male progressivamente si accentuò di più e Anfrosina dovette tornare nel paese natale. Il 13 ottobre 1932, in occasione della visita canonica del Vescovo, ricevette la Prima Comunione e il Sacramento della Confermazione.

    Trascorse gli ultimi cinque mesi della vita sempre in casa e costantemente a letto, sopraffatta dalle sofferenze. Era solita ricevere a casa la Comunione dal parroco del paese. Spesso era rapita da una profonda contemplazione del volto di Maria.

    Morì a San Marco di Preturo (Italia) il 13 marzo 1933, all’età di 13 anni, circondata dai parenti, conoscenti, dal parroco e da una grande folla.

    La Venerabile Serva di Dio visse un completo abbandono nelle mani di Dio e una profonda vita di preghiera, in costante ed intima comunione con il Signore. Ogni sua azione era sempre stata rivolta all’adempimento della volontà divina. Dedicava i momenti liberi all’orazione. Attraverso l’esercizio eroico della fede, superò diverse difficoltà, soprattutto quelle relative alla malattia. La sua fede fu di grande esempio nella vita di molte persone che le stettero accanto. Inoltre, tale fede eroica si rivelò costantemente con un intenso spirito di preghiera, splendendo soprattutto nel momento della dolorosa malattia e della morte. Manifestò un’immensa devozione alla Vergine Santissima, fino ad avere degli intimi e misteriosi colloqui con Lei.

    Nel breve cammino terreno, vivendo la virtù della speranza in modo eroico, ne fu sostenuta ed aiutata a superare tutte le sofferenze fino alla morte, che sopportò sempre con un perenne sorriso e con un atteggiamento di serenità.

    Fin dalla sua primissima infanzia, coltivò una precoce dedizione a vivere unita con il Signore. In lei era forte la devozione verso Gesù sofferente e la Vergine Maria. I suoi atti di carità verso il prossimo erano semplici e naturali, esprimendosi soprattutto nell’ambito familiare. In tutta la sua vita seppe sempre trasmettere un’immensa gioia e serenità. Era servizievole non solo con i familiari, ma anche con le persone estranee e sapeva consolare gli altri nei momenti di maggior bisogno.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

L’AQUILA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Serva di Dio

ANFROSINA BERARDI

Laica

(1920-1933)

_____________________

 

DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Lo strinsi forte e non lo lascerò” (Ct 3,4).

    La breve vita della Serva di Dio Anfrosina Berardi è giunta a perfezione mediante la sofferenza accettata ed offerta. Ella tutto ha saputo vedere come un dono da parte del Signore, il quale non le ha fatto mancare i segni di un amore tenero e privilegiato. È divenuta così un vero esempio di santità.

    La Serva di Dio nacque a San Marco di Preturo il 6 dicembre 1920, ultima figlia di genitori semplici e devoti. Una settimana dopo ricevette il Battesimo. Fin dai primi anni di vita si faceva notare per bontà, modestia e gentilezza. A scuola era di esempio agli amici e a sette anni iniziò a imparare con entusiasmo la dottrina cristiana in parrocchia. Veniva scelta dal parroco per rispondere alle domande del Vescovo, quando questi visitava la parrocchia ed esaminava i fanciulli.

    Improvvisamente, verso la fine di aprile dell’anno 1931, accusò forti dolori addominali. Fu sottoposta ad intervento chirurgico di appendicectomia e fin da allora diede prova di una straordinaria fortezza nel sopportare la sofferenza fisica. Dopo un breve periodo, i dolori si riacutizzarono. I famigliari tentarono ogni cosa perché guarisse, e per due mesi visse a Roma per essere visitata e curata più efficacemente. Tutto però fu inutile. Le sue condizioni tanto deperite rendevano impossibile un nuovo intervento. Non potendo uscire di casa, la Serva di Dio intensificava la propria vita interiore ed esercitava come un fulgido esempio di preghiera, di offerta e di virtù. Ricevette la prima Comunione e la Cresima il 13 ottobre 1932: incurante del dolore, che la straziava anche in quel giorno, fu completamente tesa verso Gesù. Trascorse poi gli ultimi cinque mesi di vita sempre a letto. Non poteva neanche mangiare e visse praticamente di nulla. Accettava e venerava immaginette sacre, specialmente di Gesù Sofferente e della Vergine Addolorata. Aveva con Maria Santissima una famigliarità intima e affettuosa. Desiderosa di andare in Paradiso insieme con lei, parlava con semplicità e letizia della propria imminente morte. Per i peccatori e le anime del Purgatorio offriva i propri patimenti. La mattina del 13 marzo 1933 ricevette il Viatico e si raccolse in preghiera. Volle salutare i genitori, i fratelli e i vicini, raccomandando loro di non piangere per la sua morte. Si spense alle ore 10 di quello stesso giorno.

    La speranza e la fortezza rifulgono in modo singolare nella vita e nell’infermità della Serva di Dio. Ella tuttavia non mancò di essere adornata di tutte quante le virtù. La sua fede, nutrita da una preghiera assidua, fervorosa e piena di santo timor di Dio, fu per molti di edificazione. Con grande amore desiderava sempre più stare unita al Signore e il suo cuore puro fu sempre tutto di Dio. Sapeva trasmettere gioia e serenità. E non teneva nulla per sé, ma quanto le regalavano lo donava alla Chiesa per i più poveri. Tutti trattava con rispetto e carità. Stimava l’obbedienza un sacrificio gradito a Dio. Mai mostrò sentimenti di superbia e, del tutto abbandonata alla sua volontà, si stimava piccolo strumento in mano a Dio.

    Nell’ora della sua morte una folla, guidata dal parroco, si radunò attorno al suo capezzale. Tutti sapevano che aveva lasciato questa vita in concetto di santità. Il suo piccolo corpo venne trattato con venerazione e sepolto, poi traslato nel 1969 all’interno della chiesa parrocchiale.

    In virtù di questa chiara fama di santità, che si è andava viva via accrescendo, è stata aperta la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio. Dal 10 ottobre 1962 al 1° gennaio 1971 presso la Curia ecclesiastica de L’Aquila si è celebrato il Processo informativo, cui si è aggiunta dal 28 ottobre 1987 al 1° marzo 1991 l’Inchiesta suppletiva. Di esse questa Congregazione delle Cause die Santi ha emesso il decreto sulla validità giuridica il 3 aprile 1993. Realizzata la Positio, si è discusso secondo le normali procedure se la Serra di Dio abbia esercitato le virtù cristiane in grado eroico. Il 17 marzo 2020 i Consultori Teologi hanno espresso il loro parere favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 20 aprile 2021, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali  Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Anfrosina Berardi, Laica, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 24 aprile nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                    + Fabio Fabene

                                    Arciv. tit. di Montefiascone

                                    Segretario

 

 

 

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

AQUILANA

 

BEATIFICAZIONIS et CANONIZATIONIS

Servae Dei

ANFROSINAE BERARDI

Christifidelis laicae

(1820-1833)

__________________________

 

DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Tenui eum nec dimittam” (Ct 3,4).

    Brevis Servae Dei Anfrosinae Berardi vita ad perfectionem pervenit per acceptos ac oblatos dolores. Ipsa omnia videre valuit sicut donum Domini, qui eam cuiusdam tenerae eximiaeque dilectionis signis carentem numquam fecit. Itaque verum facta est sanctitatis exemplum.

    Serva Dei in Aprutii loco v.d. San Marco di Preturo ortum duxit die 6 mensis Decembris anno 1920, ultima modestorum ac piorum parentium filia. Unam post hebdomadam Baptisma suscepit. Iam a primis vitae annis benignitate, temperantia et humanitate eminebat. In litterarum ludiis amicis erat exemplo et, septem annos nata, in paroecia doctrinam christianam ferventer discere inchoavit. A parocho ipsa eligebatur ut Episcopi, paroeciam visitantis ac pueros exquirentis, quaestionibus responderet.

    Mense Aprili anni 1931 circiter exeunte, vehementibus ventris doloribus subito laboravit. Sectio chirugica appendectomiae est adhibita ac iam Serva Dei haud communem fortitudinem doloribus tolerandis tum ostendit. Paulo post idem dolores denuo graviores facti sunt. Propinqui cuncta sunt conati ut recrearet, atque duos per menses ipsa Romae vixit ut inspiceretur et valentius curaretur. Sed omnia frustra fuerunt. Condiciones eius, tam confectae, sectionem chirurgicam alteram prohibebant. Cum domo exire non posset, Serva Dei interiorem vitam intendebat atque clarum orationis, oblationis et virtutis apostolatum agebat. Primam Communionem Confirmationemque die 13 mensis Octobris anno 1932 recepit: neglegens doloris, qui illa quoque die cruciabat eam, inclinatione voluntatis in Iesum omnino propendebat. Dein quinque extremos vitae menses super lecto continenter affixa degit. Nec edere valebat ac fere nihilo alebatur. Imagunculas sacras, in primis Patientis Iesu et Virginis Perdolentis, recipiebat et venerabatur. Mariae Sanctissimae intimam benevolamque consuetudinem retinebat. Cum qua in Paradisum ire cupiens, facilitate atque laetitia de sua adveniente morte loquebatur. Pro peccatoribus et animis purgantibus dolores suos offerebat. Mane diei 13 mensis Martii anno 1933 suscepit Viaticum et se collegit precando. Parentibus, fratribus propinquisque valere dicere voluit, quibus ne obitu eius lucturi esset mandavit. Hora decima eiusdem diei decessit.

    Servae Dei vita et infirmitate spes et fortitudo singulari modo refulgent. Eadem tamen omnibus virtutibus nec exornari omisit. Fides eius, frequenti, fervida et Sancto Timore Dei plena precatione nutrita, multos aedificavit. Magna caritate cum Domino usque cohaerere cupiebat et eius mundum cor Dei totum semper fuit.  Gaudium et serenitatem excitare valebat, necnon nil pro se contingebat at cuncta, quibus muneraretur, Ecclesiae pro egenioribus donare solebat. Omnes caritate et reverentia habebat. Oboedientiam apud Deum acceptabile sacrificium putabat. Numquam motus superbiae manifestavit et se, plane voluntati eius commissam, parvum instrumentum in manibus Dei aestimabat.

    Hora obitus eius, quaedam multitudo, praecedente parocho, apud cubile convenit. Omnes eam sanctitatis nomine vitam amisisse sciebant. Parvum corpus veneratione est tractatum atque conditum, postae anno 1969 intus paroecialem ecclesiam tralatum.

    Hac clara sanctitatis fama, quae progrediente tempore constanter increbuit, Servae Dei Causa Beatificationis et Canonizationis est incepta. A die 10 mensis Octobris anno 1962 ad diem xx mensis Ianuarii anno 1971 apud Curiam ecclesiasticam Aquilanam Processus informativus celebratus est, cui a die 28 mensis Octobris anno 1987 ad diem 1 mensis Martii anno 1991 Inquisitio suppletiva est addita. Quarum haec Congregatio de Causis Sanctorum decretum de validitate iuridica die 3 mensis Aprilis anno 1993 edidit. Positione confecta, consuetas iuxta normas an Serva Dei virtutes christianas heroico in grado excoluisset est disceptatum. Consultores Theologi die 17 mensis Martii anno 2020 votum adfirmativum protulerunt. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione diei 20 mensis Aprilis anno 2021 congregati, Servam Dei professi sunt theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico more exercuisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Anfrosinae Berardi, Christifidelis laica, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 24 mensis Aprilis a. D. 2021.

 

Marcellus Card. Semeraro

Praefectus

 

                                    + Fabius Fabene

                                Archiep. tit. Faliscodunensis

                                    a Secretis