Causa in corso
Angelo Bughetti
- Venerabile Servo di Dio -

Angelo Bughetti

(1877 - 1935)

Venerabilità:

- 14 aprile 2025

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore dell’Istituto di Santa Caterina; fu fedele alla sua missione, obbediente all’Autorità ecclesiastica e pieno di spirito apostolico. Fu coraggioso nel saper trovare soluzioni adeguate a situazioni complesse con capacità ed entusiasmo. Si dedicò con grande passione all’apostolato fra i giovani e alla predicazione.

  • Biografia
Nelle opere di carità e nella preghiera sapeva coinvolgere i parrocchiani, aiutando tutti a crescere nella santità

 

Il Venerabile Servo di Dio Angelo Bughetti nacque ad Imola (Italia) il 27 agosto 1877, in una famiglia di umili condizioni e di profonda fede cristiana, e venne battezzato lo stesso giorno dallo zio materno, canonico della Cattedrale. Conclusi gli studi elementari, nel 1892 si iscrisse alla quinta ginnasio del Seminario diocesano, ma non potendo pagare la retta e a causa della sua salute malferma, lo frequentò come alunno esterno. Ordinato sacerdote il 31 marzo 1900, nei primi anni di ministero insegnò catechismo nelle scuole elementari, Sacra Liturgia presso il Seminario di Imola, materie letterarie presso il Seminario vescovile ed esercitò l’Ufficio di Cerimoniere della Diocesi. Nel 1906 fu destinato come Vicario parrocchiale presso la parrocchia di Sant’Ambrogio di Castel del Rio.

La sua attività sacerdotale si svolse principalmente in tre ambiti: la predicazione; l’attività di articolista in diversi periodici della Diocesi; l’avvio e la gestione di iniziative e attività di carità. Fra queste ultime, diede vita al Ricreatorio del Carmine (1908), al Ricreatorio di Palazzo Monsignani e al Circolo Silvio Pellico (1911), al Patronato Giovani (1913), all’Istituto Santa Caterina (1915) per gli orfani di guerra e, in seguito, per l’accoglienza e la formazione professionale di ragazzi di famiglie povere, alla Federazione Diocesana Gioventù Cattolica Italiana (1920); al Reparto S. Giorgio Esploratori Cattolici e alla Pia Opera della Divina Provvidenza (1922); alla Casa Pii Studenti (1926), alla Piccola Società Filippini della Divina Provvidenza, per ragazzi poveri orientati al sacerdozio.

Attraverso queste iniziative, mirava a formare la coscienza cristiana e civile dei giovani. In un clima anticlericale, socialista e massone, seppe donarsi generosamente ai ragazzi e ai giovani, intuendo i loro disagi, ma anche facendo fruttificare le loro potenzialità, secondo una vita evangelica e gioiosa.

Il 27 febbraio 1930 don Angelo fu nominato cappellano della Coorte avanguardisti di Imola fino al 29 novembre 1930 e poi cappellano dell’Opera Nazionale Balilla. Tuttavia, egli si oppose sempre alle ideologie liberali, socialiste, come pure verso quelle fasciste, ma sempre con oggettività, prudenza delicata e mai contro le persone, mantenendo quelle relazioni necessarie anche per poter proseguire la propria opera di educazione della gioventù.

A causa di disturbi alla vescica, fu ricoverato all’ospedale Villa Torri di Bologna, dove morì il 5 aprile 1935 all’età di 57 anni.

Il Venerabile Servo di Dio fu un sacerdote diocesano fedele alla sua missione, obbediente all’Autorità ecclesiastica e pieno di spirito apostolico. Vissuto a cavallo fra il secolo XIX e il XX, in un contesto storico travagliato e fortemente anticlericale, seppe cogliere i bisogni della Chiesa locale, riuscendo a riavvicinare al Signore molta gente. Fu coraggioso nel saper trovare soluzioni adeguate a situazioni complesse con capacità ed entusiasmo. Si dedicò con grande passione all’apostolato fra i giovani e alla predicazione.

Nelle opere di carità e nella preghiera sapeva coinvolgere i parrocchiani, aiutando tutti a crescere nella santità.

Era solito affidarsi all’aiuto del Signore, tanto da essere chiamato dai fedeli “sacerdote della Provvidenza” e l’aiuto divino non gli venne mai meno, come testimoniato dallo sviluppo delle Opere e dai frutti spirituali prodotti. Attraverso la preghiera instaurò un rapporto speciale con il Signore e con la Sua Provvidenza.

La fama di santità, già presente in vita e in morte, soprattutto dopo la morte si è sviluppata sino a giungere ai giorni nostri, persistendo innanzitutto nella Chiesa di Imola, unita ad una certa fama signorum.