Causa in corso
Angiolino Bonetta
- Venerabile Servo di Dio -

Angiolino Bonetta

(1948 - 1963)

Venerabilità:

- 10 luglio 2020

- Papa  Francesco

Giovane fedele Laico dell’Associazione Silenziosi Operai della Croce, fu schietto, sincero e leale, forte nell’affrontare la malattia, mantenendo una eroica tranquillità esteriore e interiore.

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Quando era ricoverato in ospedale, confortava i compagni con la parola e la preghiera

 

    Il Venerabile Servo di Dio Angiolino Bonetta nacque a Cigole (Brescia, Italia) il 18 settembre 1948. Ricevette una prima formazione nella scuola delle Madri Canossiane. Frequentò la Scuola di Avviamento Professionale presso l’Istituto Artigianelli di Brescia ma, al termine del 1960, a causa di dolori persistenti alla gamba destra, dovette abbandonare gli studi per cominciare una serie di accertamenti clinici. Ricoverato presso l’ospedale Fatebenefratelli di Brescia, il 2 novembre dello stesso anno, gli venne diagnosticata un’osteomielite condensante alla gamba destra. Un nuovo ricovero all’ospedale civile di Brescia precisò la diagnosi in osteosarcoma della tibia. Dopo cinque altri ricoveri ospedalieri, a scopo terapeutico, il 2 maggio 1961, subì l’amputazione della gamba destra.

    Durante i ricoveri ospedalieri, conobbe Fausto Gei, anche lui malato e appartenente al Centro Volontari della Sofferenza. Ne divenne amico e cominciò a frequentare il pio sodalizio, che cambiò radicalmente il suo atteggiamento di fronte al dolore.

    Nel 1962, il tumore attaccò anche i polmoni al punto da rendere inefficace la stessa terapia radiologica. Il 1° maggio 1962, a Offlaga presso il Santuario della Madonna della Formica, incontrò il Beato Luigi Novarese. Contemporaneamente, iniziò a partecipare ai pellegrinaggi a Lourdes, insieme ad altri malati.

    Durante gli Esercizi Spirituali dello stesso anno, il Beato Luigi Novarese gli comunicò l’inguaribilità della malattia e gli propose di far parte dei Silenziosi operai della Croce.

    Il 21 settembre 1962, il Angiolino pronunciò la sua professione di associato ai Silenziosi operai della Croce. Il 10 ottobre successivo venne ricoverato all’ospedale civile per ulteriori cure ma, constatata la loro inutilità, venne dimesso quindici giorni dopo.

    Nella solennità dell’Immacolata Concezione del 1962 rinnovò la sua consacrazione alla Vergine Maria. Il 27 gennaio 1963 ricevette l’Unzione degli Infermi. Morì il 28 gennaio 1963 nella sua casa a Cigole (Italia).

    Fin da bambino, il Venerabile Servo di Dio lasciò illuminare la propria vita dalla fede, la nutrì con l’Eucaristia e un’intensa preghiera. Durante la malattia, si intensificò in lui il senso della presenza di Gesù e la forza della orazione, specialmente ricorrendo alla Vergine Maria. La virtù della speranza, che fu l’anima della sua accettazione della malattia, orientando tutto se stesso all’incontro con Dio, emerse fin da piccolo, nel carattere gioioso che lo contraddistinse. La virtù della carità verso Dio e verso il prossimo si rivelò nell’oblazione della vita, come pure nel ruolo che riservò alla preghiera che gli dette il coraggio di farsi testimone di Dio, soprattutto tra gli altri ammalati. Quando era ricoverato in ospedale, confortava i compagni con la parola e la preghiera. Fu un giovane schietto, sincero e leale, forte nell’affrontare la malattia, mantenendo una eroica tranquillità esteriore e interiore.

    È un esempio di comprensione di una vita segnata dalla sofferenza e dalla malattia ed insieme un modello non solo per la Chiesa, ma anche per un mondo che fa fatica a stare di fronte al dolore senza paura e senza rabbia. È uno splendido esempio da proporre sia ai giovani per la gioia della sua esistenza vivificata dalla fede pur segnata dal dolore, sia ai malati.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

BRESCIA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

ANGIOLINO BONETTA

Giovane laico

dell’Associazione dei Silenziosi Operai della Croce

(1948-1963)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Dicono che siamo dei poveri ammalati, e siamo invece i più ricchi del mondo”.

    La spiritualità concreta e l’entusiasmo apostolico del Servo di Dio Angiolino Bonetta traspaiono da queste sue parole e caratterizzano la sua vita breve, conclusasi prematuramente a causa di una grave malattia.

    Il Servo di Dio, familiarmente chiamato Angiolino, nacque a Cigole, in diocesi di Brescia, il 18 settembre 1948. La sua era una modesta famiglia di operai. Fin dai primi anni di vita, allorché era alunno dell’asilo delle Canossiane, si mostrò un bambino vivace e intelligente, di animo buono e spirito riflessivo. Ricevuta la prima Comunione, visse intensamente il rapporto con Gesù Eucaristico, al punto da chiedere al parroco di potersi comunicare tutti i giorni. Con devozione serviva la Messa e mensilmente faceva la Confessione. A 10 anni ricevette la Cresima.

    Man mano che cresceva, la fede e l’amicizia di Dio lo rendevano sempre più buono e lieto, capace di diffondere bontà e gioia attorno a sé. Dopo le scuole elementari, entrò nell’Istituto Artigianelli di Brescia per frequentare i corsi di avviamento professionale. Pochi giorni dopo avvertì forti dolori al ginocchio destro e cominciò a zoppicare. Gli venne diagnosticato un osteosarcoma tibiale, la cui progressiva gravità rese necessaria l’amputazione della gamba. Quando, prima dell’operazione, una Suora gli chiese a chi offrisse la propria sofferenza, rispose: “Ho già offerto tutto a Gesù per la conversione dei peccatori”.

    La sofferenza, affrontata con fiducia, umiltà e coraggio offrirono al Servo di Dio una rapida e prodigiosa maturità spirituale. Accettò con amore la vocazione ad offrire la propria sofferenza per il bene delle anime. Mentre si trovava in ospedale, si avvicinava agli altri ammalati, infondeva serenità e speranza, pregava per loro. Conobbe durante un pellegrinaggio il Beato Luigi Novarese e in ospedale il Servo di Dio Fausto Gei, anch’egli degente. Manifestò così il desiderio di entrare nell’Associazione dei Silenziosi Operai della Croce e, nonostante la sua giovane età, fu ammesso. Il 21 settembre 1962 a Re, nella Casa “Cuore Immacolato di Maria”, emise i voti di castità, povertà e obbedienza.

    Le sue condizioni di salute andavano progressivamente aggravandosi e le cure si rivelavano sempre meno efficaci. Dall’ottobre 1962 fino alla morte fu costretto a rimanere in casa. Fu esemplare nel mantenere fede al suo proposito, nell’osservare con letizia i voti che aveva pronunciato e nell’abbandono di sé alla volontà di Dio, secondo quanto aveva chiesto la Vergine Maria ai pastorelli di Fatima.

    Il 28 gennaio 1963, confortato dai sacramenti, si addormentò nel Signore. Morendo, il suo sguardo era fisso sulla statuetta della Vergine di Lourdes che teneva sul comodino. I funerali si celebrarono con grande concorso di popolo.

    La fama di santità del Servo di Dio, che è andata sempre più accrescendosi, indusse ad aprirne la Causa di beatificazione e canonizzazione. Dal 22 ottobre 1998 al 6 maggio 2000 presso la Curia ecclesiastica di Brescia si è tenuta l’Inchiesta diocesana. Questa Congregazione delle Cause dei Santi ne ha approvato la validità giuridica con decreto del 23 marzo 2001. Preparata la Positio, si è discusso, secondo le consuete procedure, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 26 marzo 2019 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi ha avuto esito positivo. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 7 luglio 2020, hanno riconosciuto l’esercizio delle virtù teologali, cardinali ad annesse in misura eroica da parte del Servo di Dio.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Angiolino Bonetta, Giovane laico dell’Associazione dei Silenziosi Operai della Croce, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 10 luglio nell’anno del Signore 2020.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                    + Marcello Bartolucci

                                    Arciv. tit. di Bevagna

                                    Segretario

 

 

 

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

BRIXIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

ANGELINI BONETTA

Iuvenis laici

ex Associatione Silentium Operariorum a Cruce

 (1948-1963)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

“Nos miserandos aegrotos esse dicunt, at vero quam maxime divitissimi sumus”.

Corporalis spiritualitas et fervor apostolicus Servi Dei Angelini Bonetta se his verbis patefecerunt brevemque eius vitam denotavere, quae quidem gravi morbo premature ad finem pervenit.

Servus Dei, qui familiariter Angelinus nuncupabatur, Cigoli natus est, Brixiensi in dioecesi, die 18 mensis Septembris anno 1948. Modesta erat ei operariorum familia. Iam a primis vitae annis, cum ludi pueritiae, quem Filiae a Caritate, Canossianae appellatae, gerebant, alumnus esset, vivacem et acutum, animi benevoli ac prudentis spiritus, se puerum ostendit. Prima suscepta Communione, tam ferventiorem cum Iesu Eucharisticum necessitudinem coluit, ut se Communionem cotidie facere parochum peteret. Missam devotione ministrabat et omni mense Confessionem agebat. Decem annos natus, Confirmationem suscepit.

            Fides et amicitia Dei usque bonum et laetum eum crescentem adeo reddebant, ut benignitatem et gaudium circum se fundere valeret. Ludis litterarum peractis, Institutum Parvulorum Opificum, seu vulgo degli Artigianelli, Brixiae ingressus est, ut institueretur ad opus faciendum. Paucos autem post dies ex genu dextro valde laboravit et claudicare incepit. Osteosarcoma tibiale ei compertum est. Cuius progrediente vi, opus fuit crurem amputari. Ante sectionem chirurgicam, cum Soror quaedam ex eo quaesivisset cui dolorem suum offerret, respondit: “Omnia pro conversione peccatorum iam Iesu obtuli”.

Labores, quos fiducia, humilitate et forti animo sumpsit, celerem et miram Servi Dei maturitatem spiritus praebuerunt. Vocationem ad dolorem pro bono animarum offerendum caritate suscepit. Dum in valetudinario degebat, ceteros aegrotantes adibat, serenitatem eorum et spem excitabat et pro iisdem precabatur. Inter peregrinationem quandam Beatum Aloisium Novarese cognovit ac in valetudinario Servum Dei Faustum Gei, et ipsum patientem. Itaque Associationem Silentium Operariorum a Cruce ingrediendi suam cupiditatem ostendit atque, etsi tam iuvenis esset, est acceptus. Die 21 mensis Septembris anno 1962 Regii, tunc Novariensi in provincia, apud domum “Cor Immaculatum Mariae” appelatam, vota castitatis, paupertatis et oboedientiae emisit.

Eius aegra valetudo in deterius sensim mutavit et curae minus minusque apparuerunt efficaces. A mense Octobri anno 1962 usque ad finem domi coactus est manere. Sui propositi fide retinenda, votis nuncupatis laetitia observandis ac se ipso divinae voluntati, iuxta postulatum Virginis Mariae ad tres parvulos Fatimae pastores, committendo, fuit exemplo.

Sacramentis sustentatus, die 28 mensis Ianuarii anno 1963 in Domino obdormivit. Dum vitam amittebat, oculos in parvo Virginis Lapurdensis simulacro figebat, super arca vasaria custodito. Exequiae eius celebratae sunt magno populi concursu.

Servi Dei sanctitatis fama, quae usque increbuit, eius Causa beatificationis et canonizationis ut inciperetur effecit. A die 22 mensis Octobris anno 1998 ad diem 6 mensis Maii anno 2000, apud Curia ecclesiasticam Brixiensem, Inquisitio dioecesana est habita. Cuius iuridicam validitatem haec Congregatio de Causis Santorum per decretum diei 23 mensis Martii anno 2001 approbavit. Positione exarata, disceptatum est, iuxta usitatas normas, an Servus Dei in gradu heroico virtutes christianas excoluisset. Die 26 mensis Martii anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus exitum habuit felicem. Patres Cardinales et Episcopi, die 7 mensis Iulii anno 2020 Ordinaria in Sessione congregati, Servi Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes professi sunt heroico more exercitas.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Angelini Bonetta, Iuvenis laici ex Associatione Silentium Operariorum a Cruce, in casu et ad effectum de quo agitur.

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 10 mensis Iulii a. D. 2020.

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                    + Marcellus Bartolucci

                                    Archiep. tit. Mevan

                                    a Secretis