Causa in corso
Anne-Marie Madeleine Delbrêl
- Venerabile Serva di Dio -

Anne-Marie Madeleine Delbrêl

(1904 - 1964)

Venerabilità:

- 26 gennaio 2018

- Papa  Francesco

Laica, fu capace di un amore universale, che abbracciava tutti, perciò divenne missionaria nella propria terra. In ciò anticipò i tempi della nuova evangelizzazione

  • Biografia
La Parola di Dio illuminava ogni sua decisione. La sua carità era senza frontiere e senza limiti, lucida ed intelligente

 

    La Venerabile Serva di Dio Anne-Marie Madeleine Delbrêl nacque il 24 ottobre 1904 a Mussidan (Francia). Trasferitasi a Parigi con la famiglia nel 1916, verso il 1919 la Serva di Dio si dichiarò atea. Fino al 1921 frequentò alla Sorbonne corsi di filosofia, storia ed arte. Il 29 marzo 1924, festa di Pasqua, grazie al contatto con un giovane credente di nome Jean Maydieu (1900-1955), che divenne successivamente frate domenicano, ella iniziò il suo cammino di conversione. Contemporaneamente, iniziò per lei un periodo molto difficile: il padre, divenuto cieco, non poté più lavorare; nel 1925, soffrì molto a livello psicologico e nervoso e, per questo, fu inviata in una Casa di Cura a Vallée de Chevreuse, vicino Parigi.

    Nel 1926 riprese la vita ordinaria e seguì dei corsi di pittura all’Académie de la Grande Chaumière di Parigi. In quell’anno conobbe l’Abbé Jacques Lorenzo, sacerdote della Congregazione della Missione. Grazie a lui entrò in contatto con il mondo dello scoutismo, iniziando a parteciparvi attivamente. Sempre dedita alla poesia e alle belle arti, alla letteratura, alla pittura, nel profondo del suo spirito cominciò a pensare alla vita religiosa carmelitana. Ma sentiva anche di essere portata verso il mondo come campo di azione. Nel 1932, con due amiche, iniziò una prima esperienza apostolica e comunitaria a Mussidan, presso l’ospedale. Il gruppetto prese il nome “Charité de Jésus”. Nel 1933, le tre giovani si trasferirono a Ivry-sur-Seine, presso il centro sociale della parrocchia. Contemporaneamente, le tre giovani emisero i voti privati di povertà, castità e obbedienza.

    Rimase per trent’anni a Ivry-sur-Seine, dedicandosi alla missione in diversi luoghi. Visse con entusiasmo l’esperienza della Mission de France, voluta dal Card. Emanuele Suhard, Arcivescovo di Parigi, per l’evangelizzazione del mondo scristianizzato. Contribuì alla preparazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, stendendo alcune note per i Vescovi Glorieux e Sartre sull’ateismo e l’evangelizzazione del mondo lontano da Dio.

    Morì improvvisamente il 13 ottobre 1964 a Ivry-sur-Seine (Francia).

    Visse la conversione come una progressiva scoperta di Dio al quale aderì totalmente attraverso l’opera della grazia. Da quel momento fede, speranza e carità non l’abbandonarono più. Negli anni di dure prove, la sua fede si consolidava. Nei cambiamenti ideologici della società, fu testimone dell’amore di Cristo. Nel dopoguerra cercò di contrastare i sistemi di potere che erano alla base delle gravi emergenze sociali, proponendo i principi cristiani. Si servì per questo scopo delle sue capacità intellettuali, scrivendo e pubblicando testi anche sullo sviluppo di politiche sociali adeguate. Dai numerosi scritti emerge la sua profonda spiritualità. Assiduo fu il ricorso ai sacramenti, molto del suo tempo era dedicato alla preghiera.

    La Venerabile Serva di Dio fu capace di un amore universale, che abbracciava tutti, perciò divenne missionaria nella propria terra. In ciò anticipò i tempi della nuova evangelizzazione.

    La fama che accompagnò in vita la Venerabile Serva di Dio era legata alla sua santità feriale, al suo sforzo di testimoniare Cristo nel quotidiano, vivendo in maniera coerente al Vangelo. Dopo la morte, la conoscenza della sua spiritualità varcò i confini francesi.

    Dopo la conversione, in lei tutto tendeva all’unione con Dio. L’Eucaristia era da lei vissuta come dono di amore di Gesù, al quale bisognava rispondere durante tutta la giornata. La Parola di Dio illuminava ogni sua decisione. La sua carità era senza frontiere e senza limiti, lucida ed intelligente.

    Fu una protagonista, dal punto di vita sociale e spirituale del XX secolo, soprattutto in un ambito di forte ideologia marxista. Costantemente tesa verso una totale dedizione a Dio e al prossimo, fu anche un’antesignana del ruolo della donna nella Chiesa. Non compì gesti eccezionali, ma fu un segno vivo della presenza di Cristo fra gli uomini e con la sua testimonianza insegnò che il luogo in cui Dio ci pone deve diventare il luogo della nostra santità.