Causa in corso
Antonio Provolo
- Venerabile Servo di Dio -

Antonio Provolo

(1801 - 1842)

Venerabilità:

- 27 febbraio 2017

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore della Società di Maria per l’Educazione dei Sordomuti e della Congregazione di Maria per l’Educazione delle Sordomute; visse la sua vocazione sacerdotale con grande entusiasmo ed esemplare fortezza. Svolse molteplici attività in soli quarant’uno anni di vita. La salda fede lo accompagnò fin dalla giovinezza e fu il fondamento del cammino e della sua opera

  • Biografia
Fu un apostolo della carità, donandosi senza riserve a Dio e al prossimo, cercando di rispondere alle esigenze pastorali del tempo e della Diocesi

 

Il Venerabile Servo di Dio Antonio Provolo nacque il 17 febbraio 1801 a Verona. Nel 1815 iniziò a frequentare il Seminario come alunno esterno. Mortogli il padre l’anno successivo, la madre continuò a lavorare come lavandaia per poter mantenere se stessa e gli studi del figlio che, talvolta, doveva passare tutta la giornata senza mangiare. Nonostante ciò partecipò attivamente alla vita pastorale di San Lorenzo a Verona. Faceva parte dell’Oratorio Mariano, insegnava il catechismo e, soprattutto, aiutava in chiesa con la musica ed il canto, nei quali mostrò un grande talento. Completati gli studi, il 18 dicembre 1824, venne ordinato sacerdote.

Dopo due anni trascorsi in Seminario per insegnare grammatica, fu trasferito a San Lorenzo di Verona, prendendo la direzione dell’Oratorio. Si impegnò particolarmente nella predicazione, nell’insegnamento del catechismo, nel canto e nelle composizioni musicali per la liturgia. Nello stesso tempo assunse il compito di insegnare ai sordomuti.

Santa Maddalena di Canossa, che ebbe modo di conoscere il Servo di Dio, pensò di aver trovato in lui il fondatore del ramo maschile del suo Istituto delle Figlie della Carità. Dal canto suo, il Venerabile Servo di Dio, desideroso di fondare un istituto per i giovani, si avvicinò al carisma della Canossa e scrisse le Regole provvisorie per la nuova Congregazione, dando inizio, il 23 maggio 1831, all’Oratorio dei giovani. Questa data fu considerata come l’inizio ufficiale dell’Opera dei Figli della Carità.

Con il passare del tempo, però, meditando sulla guarigione miracolosa del sordomuto da parte di Gesù (Mc 7,31-37), il Venerabile Servo di Dio comprese che la sua missione doveva indirizzarsi specificatamente verso i sordomuti. Nel 1832, trovò i fondi per comprare la chiesa di Santa Maria del Pianto a Verona e si staccò definitivamente dall’opera di Santa Maddalena di Canossa.

Poiché altri giovani condivisero il suo progetto, il 14 giugno 1836, il Servo di Dio diede inizio alla “Compagnia di Maria”, scegliendo la Vergine Addolorata come guida della sua fondazione.

Nel 1841, su consiglio del Vescovo e coadiuvato da Fortunata Gesner, avviò anche un ramo femminile, denominato “Compagnia di Maria per l’educazione delle sordomute”.

La singolarità dell’opera del Venerabile  Servo di Dio fu rappresentata dal metodo che iniziò ad applicare all’educazione della voce dei sordomuti. Egli passò dal linguaggio mimico, fino ad allora metodo comune per i sordomuti, al metodo orale, con l’insegnamento della parola tramite il canto. Scrisse anche diversi trattati e manuali in merito alla sua tecnica di insegnamento.

Lo zelo del Venerabile Servo di Dio per le anime e per l’educazione dei sordomuti, l’instancabilità del suo servizio sacerdotale e della predicazione iniziarono a pesare sempre di più sulla sua salute.

Nel novembre 1841, iniziò a soffrire per un gonfiore alle gambe che, dopo qualche tempo, si trasmise in altre parti del corpo. In seguito a tali complicazioni, fu costretto a rimanere a letto, impedito nel lavoro e nella celebrazione della Messa. Dopo essersi ripreso, fu colpito da idrope del petto. Consumato dalla fatica, dalla malattia e dal sacrificio per le fondazioni, morì a Verona (Italia) il 4 novembre 1842.

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Ordinario Informativo si svolse presso la Curia ecclesiastica di Verona, dal 28 agosto 1962 al 30 marzo 1963, in diciannove Sessioni, con l’escussione di diciassette testi, di cui due ex officio.

La validità giuridica del Processo fu riconosciuta con il Decreto del 6 giugno 1997.

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 30 maggio 2000. A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 21 maggio 2010. I consultori sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio visse la sua vocazione sacerdotale con grande entusiasmo ed esemplare fortezza. Svolse molteplici attività in soli quarant’uno anni di vita. La salda fede lo accompagnò fin dalla giovinezza e fu il fondamento del cammino e dell’opera del Provolo. Seppe fare tesoro dei numerosi incontri avuti con Santi coevi, tra cui S. Gaspare Bertoni, a cui chiedeva spesso consiglio. Fu impegnato nella restaurazione della Chiesa dopo la tempesta napoleonica, mostrandosi ministro zelante, apostolo della gioventù, dotato di ardente carità che esprimeva nella predicazione e nell’educazione, soprattutto quella dei sordomuti. Visse in grande povertà e umiltà, cercando sempre la volontà di Dio.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 14 febbraio 2017. L’Em.mo Ponente, dopo aver riassunto la storia della Causa e il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolineò la sua dedizione pastorale, frutto di una profonda fede. Fu un apostolo della carità, donandosi senza riserve a Dio e al prossimo, cercando di rispondere alle esigenze pastorali del tempo e della Diocesi. Istituì corsi serali per aiutare i giovani ad uscire dall’ignoranza, adattandoli alle esigenze di ciascuno. Per poter meglio aiutare la formazione dei sordomuti, egli stesso imparò a comunicare gestualmente, utilizzando anche la musica come mezzo di comunicazione primaria. Sempre infondeva in tutti la speranza per superare le difficoltà fisiche ed economiche.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che aveva concluso constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza unanimemente affermativa.