Causa in corso
Antonio Vincenzo González Suárez
- Venerabile Servo di Dio -

Antonio Vincenzo González Suárez

(1817 - 1851)

Venerabilità:

- 21 dicembre 2020

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano,  fu impegnato nel servizio dei più bisognosi e abbandonati, disposto ad accorrere dove vi fossero necessità spirituali e materiali, anche a costo di offrire la propria vita durante l’epidemia di colera

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
In ogni momento cercava le cose di lassù, vivendo con la consapevolezza che la terra non è la dimora stabile

 

    Il Venerabile Servo di Dio Antonio Vincenzo González Suárez nacque ad Agüimes (Isole Canarie, Spagna) il 5 aprile 1817. A 16 anni entrò nel Seminario di Las Palmas. Essendo di famiglia povera, pagò le spese di vitto e alloggio con il lavoro di domestico. Nel 1834, il Vescovo Mons. José Romo y Gamboa annoverò il Servo di Dio nel gruppo dei sacerdoti e seminaristi che avrebbero dovuto lavorare per la riforma del Seminario, pervaso dal giansenismo. Così, nel 1840, presso l’Università di San Fernando de La Laguna, il Servo di Dio si laureò in filosofia e teologia e, il 19 gennaio 1845, venne ordinato presbitero a Tenerife.

    Tornato a Las Palmas, si dedicò all’insegnamento della teologia nel Seminario diocesano e svolse anche gli uffici di Vicerettore e di Segretario, rendendosi disponibile anche ad aiutare i parroci della zona nel ministero pastorale.

    Nel 1846 fu nominato parroco-economo della chiesa di Santo Domingo de Las Palmas. La suddetta nomina fu molto contestata dal Capitolo Cattedrale, poiché il Governatore Ecclesiastico aveva nominato il Venerabile Servo di Dio senza il consenso del suddetto Capitolo. Dopo vari ricorsi da parte del precedente parroco, anche a livello giudiziario, il 30 ottobre 1846, il Capitolo Cattedrale riconobbe la validità della sua nomina.

    Tra la fine del 1846 e il 1847, l’isola fu colpita da un’epidemia di hambruna (carestia) e il Venerabile Servo di Dio con tutto il clero si prodigò incessantemente per alleviare le sofferenze della popolazione. Nel 1848 fu nominato maggiordomo dell’eremo di Sant’Antonio Abate e, nello stesso tempo, conobbe Sant’Antonio Maria Claret con il quale condivise alcune missioni popolari ed esercizi spirituali.

    Nel 1850 il Vescovo decise di creare tre nuove parrocchie e invitò i sacerdoti a partecipare al concorso per diventarne parroci. Partecipò e vinse prendendo possesso canonico della parrocchia di Santo Domingo il 9 maggio 1851.

    Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 1851 a Las Palmas si diffuse il colera. Fece parte dell’équipe di sacerdoti, disponibili per l’assistenza dei moribondi.

    Contagiato dal colera, morì a Las Palmas (Spagna) il 22 giugno 1851, all’età di 34 anni.

    Il Venerabile Servo di Dio, mosso da una fede eroica, visse una profonda devozione all’Eucaristia e alla Beata Vergine Maria. Significativo fu anche il suo impegno per una migliore comprensione e partecipazione dei fedeli alla liturgia. Circa la virtù della speranza vissuta eroicamente, egli si abbandonò totalmente a Dio, accettando la Sua volontà. In ogni momento cercava le cose di lassù, vivendo con la consapevolezza che la terra non è la dimora stabile, ma il cielo. Manifestò l’esercizio eroico della carità soprattutto nell’attenzione premurosa per quanto si riferiva al culto e nella vita di preghiera. Inoltre, fu impegnato nel servizio dei più bisognosi e abbandonati, disposto ad accorrere dove vi fossero necessità spirituali e materiali, anche a costo di offrire la propria vita durante l’epidemia di colera.

 

 

ISOLE CANARIE

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

ANTONIO VICENTE GONZÁLEZ SUÁREZ

Sacerdote diocesano

(1817-1851)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 16,25).

    Lo zelo sacerdotale e missionario caratterizzarono il ministero del Servo di Dio Antonio Vicente González Suárez. Lo rese immagine viva di Cristo in mezzo al popolo cristiano la sua testimonianza di santità. Egli l’ha portata a perfezione facendo dono della propria vita, “al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui” (Fil 3,8-9).

    Il Servo di Dio nacque il 5 aprile 1817 nella città di Agüimes, nell’isola di Gran Canaria, e ricevette il Battesimo il 12 dello stesso mese. Fu il primogenito di sette fratelli. Crebbe in seno a una famiglia pia e umile, dedita al lavoro della terra e, fin da bambino, si distinse per la sua devozione alla Madonna del Rosario, venerata nel suo paese natio. Curarono la prima istruzione del Servo di Dio i frati dell’Ordine dei Predicatori, nel convento della Madonna delle Nevi, antistante la sua casa paterna. Venne poi ammesso nel Seminario diocesano a Las Palmas, dove compì gli sudi filosofici e teologici e, sebbene ancora seminarista, iniziò ad insegnare e svolse la mansione di segretario. Il vescovo delle Isole Canarie annoverò il Servo di Dio nel gruppo di sacerdoti e alunni, moralmente retti e dottrinalmente ortodossi, per la riforma del seminario. Il 19 gennaio 1845 fu ordinato presbitero nella chiesa di Puerto de la Orotava a Tenerife. L’anno successivo gli venne assegnata la cura d’anime nella chiesa ausiliaria di San Domenico a Las Palmas e fu nominato fiscal general (promotore di giustizia) della diocesi. Nel 1851 diventò parroco della stessa chiesa, che era stata costituita parrocchia.

    Il Servo di Dio non venne mai meno ad un profondo amore per l’Eucaristia e una speciale devozione alla Madonna del Rosario. Servì così la Chiesa con generosità e affezione non comuni.

    Prestò la propria collaborazione a Sant’Antonio Maria Claret, che lavoro per 14 mesi nelle Isole Canarie, nell’opera di annuncio del Vangelo e con lui ebbe un fecondo rapporto. Questi affidò quindi al Servo di Dio la libreria religiosa che aveva fondato per la diffusione della fede cristiana e convinse personalmente il vescovo ad erigere, presso la parrocchia di San Domenico, la Confraternita dell’Immacolato Cuore di Maria per conservare i frutti della sua attività missionaria.

    I poveri e bisognosi sapevano di trovare nel Servo di Dio benevolenza e aiuto. Fra il 1846 e il 1847 una grave carestia colpì l’isola di Gran Canaria e nel 1851 si diffuse un’epidemia di colera. Un terzo delle anime della parrocchia di San Domenico perse la vita. Le autorità, i ricchi e quanti ne avessero possibilità, fuggivano nelle campagne o nella vicina isola di Tenerife. Diversi sacerdoti invece rimasero in città. Fra questi, il Servo di Dio, spinto da vera carità, girando senza stancarsi, di giorno e di notte, a dorso della sua puledra bianca, portava aiuto ai malati, conforto ai moribondi, parole di speranza a tutti i sofferenti. Nelle case, ma anche lungo la strada se necessario, elargiva la grazia dei sacramenti. Vide morire contagiati alcuni sacerdoti, ma la paura e i rischi che era consapevole di correre non lo fermarono mai. Il suo anelito era morire, come era solito dire, “con la stola addosso”.

    Contratto quindi il colera, perì il 22 giugno 1851. La notizia della scomparsa di questo giovane sacerdote trafisse il cuore del suo vescovo, dei sacerdoti e dei fedeli tutti. Per il suo habitus e l’offerta di sé, non solo continuarono a stimarne le virtù e l’erudizione, ma lo circondarono di una chiara fama di santità.

    Poiché, trascorsi cento anni dalla sua morte, quella stessa fama nel popolo cristiano era rimasta tale e quale, si mossero i primi passi della sua Causa di beatificazione e canonizzazione. L’Inchiesta diocesana si celebrò in seguito presso la Curia ecclesiastica delle Isole Canarie dal 19 gennaio 1995 al 19 maggio 1998. Questa Congregazione delle Cause dei Santi ne emanò il decreto di validità giuridica il 30 aprile 1999. Preparata la Positio e sottoposta il 14 ottobre 2014 al giudizio dei Consultori Storici, si è discusso, secondo le norme consuete, se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Con esito favorevole, il 13 giugno 2019 si tenne il Congresso Peculiare dei Consultori teologi. Il 1º dicembre 2020 i Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali  Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Antonio Vincenzo González Suárez, Sacerdote diocesano, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 21 dicembre nell’anno del Signore 2020.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                            + Marcello Bartolucci

                                                                                            Arciv. tit. di Bevagna

                                                                                            Segretario

 

 

 

 

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CANARIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

ANTONII VINCENTII GONZALEZ SUAREZ

Sacerdotis dioecesani

(1817-1851)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Qui autem perdiderit animam suam propter me, inveniet eam” (Mt 16, 25).

    Sacerdotale missionariumque zelum Servi Dei Antonii Vincentii González Suárez ministerium informavit. Viventem Christi imaginem eum in medio christiani populi sanctitatis testimonium reddidit. Quod ipse per oblationem vitae perfecit, “ut Christum lucrifaceret et inveniret in illo” (cf. Fil 3, 8-9).

    Servus Dei die 5 mensis Aprilis anno 1817 ortus est in urbe v.d. Agüimes, in Insula Canaria, ac die 12 eiusdem mensis Baptisma suscepit. Natu erat septem fratrum maximus. Piam et humilem inter familiam crevit, agri culturae studentem, atque, iam a pueritia, devotione eminuit in Beatam Virginem a Rosario, in eius patria veneratam. Primam Servi Dei institutionem fratres Ordinis Praedicatorum curaverunt, in conventu Sanctae Mariae ad Nives, quod paternae domui positum erat obiectum. Dein acceptus est in Seminarium dioecesanum Palmarum Canariarum, ubi philosophica theologicaque studia peregit et, etiamsi tunc alumnus esset, docere inchoavit et secretarii functus est munere. Episcopus Canariensis Servum Dei rettulit in coetum sacerdotum et alumnorum, moribus honestorum doctrinaque rectorum, ad seminarium reformandum. Die 19 mensis Ianuarii anno 1845 presbyter ordinatus est in ecclesia loci v.d. Puerto de la Orotava, in Insula Nivaria. Sequenti anno ei animarum cura commissa est in auxiliari Palmarum Canariarum ecclesia Sancti Dominici atque dioecesis promotor nominatus est iustitiae. Anno 1851 eiusdem ecclesiae, quae paroecia interea erat constituta, factus est parochus.

    Servus Dei altam caritatem in Eucharistiam numquam intermisit peculiaremque devotionem in Beatam Virginem a Rosario colere. Itaque Ecclesiae haud communi sedulitate et dilectione ministravit.

    Sancto Antonio Mariae Claret, qui quattuordecim menses alacer missionarius in Insulis Canariis operatus est, laboris auxilium praestitit ad Evangelium nuntiandum et cum eo feracem obtinuit necessitudinem. Qui inde Servo Dei religiosam tabernam librariam, quam ad christianam fidem propagandam condiderat, commisit et ipse suasit Episcopo ut Sodalitatem ab Immaculato Corde Mariae apud ecclesiam Sancti Dominici institueret ad eius missionarii operis fructus servandos.

    Pauperes et indigentes in Servo Dei benevolentiam et subsidium inveniebant. Inter annum 1846 et annum 1847 summa annonae caritas Insulam Canariam arripuit, necnon anno 1851 cholera in homines vulgatum est contactu. Tertia pars animarum paroeciae Sancti Dominici vitam amisit. Potestates, divites et omnes valentes in agros confugiebant vel in propinquiorem Insulam Nivariam. Plurimi autem sacerdotes in urbe permanserunt. Inter quos Servus Dei, sincera caritate impulsus, impigre, diu noctuque, albae equulae insidens pervagabatur ac aegrotantes adiuvabat, moribundos consolabatur speique omnibus laborantibus verba proferebat. In domibus, sed per viam quoque si usus, gratiam dilargitus est sacramentorum. Aliquos sacerdotes contagione affectos obire vidit, at metus periculorumque conscientia eum numquam continuere. “Stola induta obire” se velle dicere solebat.

    Quapropter cholera affectus, die 22 mensis Iunii anno 1851 periit. Huius iuvenis sacerdotis obitus nuntio Episcopus eius, presbyteri et christifideles omnes compuncti sunt corde. Propter habitum eius suique oblationem, non tantum Servi Dei virtutes et eruditionem existimare perrexerunt, sed etiam eum ipsum clara sanctitatis circumdederunt fama.

    Cum, annis centum a decessu eius transactis, ea ipsa fama in popolo christiano semper eadem esset, primum Servi Dei Causae beatificationis et canonizationis factus est initium. Inquisitio dioecesana postea celebrata est apud Curiam ecclesiasticam Canariensem a die 19 mensis Ianuarii anno 1995 ad diem 19 mensis Maii anno 1998. Cuius decretum de validitate iuridica haec Congregatio de Causis Sanctorum edidit die 30 mensis Aprilis anno 1999. Positione confecta atque die 14 mensis Octobris anno 2014 Consultorum Historicorum iudicio approbata, consuetas secundum normas disceptatum est an Servus Dei heroico in gradu virtutes christianas exercuisset. Felice cum exitu, die 13 mensis Iunii anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus habitus est. Die 1 mensis Decembris anno 2020 Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria Sessione congregati, Servum Dei professi sunt theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico modo excoluisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Antonii Vincentii González Suárez, Sacerdotis dioecesani, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Decembris a. D. 2020.