Causa in corso
Benigna Vittima di Gesù (al secolo: Maria Concetta Santos)
- Venerabile Serva di Dio -

Benigna Vittima di Gesù (al secolo: Maria Concetta Santos)

(1907 - 1981)

Venerabilità:

- 18 febbraio 2022

- Papa  Francesco

Religiosa professa della Congregazione delle Suore Ausiliatrici di Nostra Signora della Pietà; superò calunnie e accuse per le quali fu anche segregata nella Casa Madre della Congregazione in condizioni di semi-prigionia: obbligata a svolgere i lavori domestici, non poteva comunicare con nessuno, neppure con i familiari e doveva mangiare nella propria stanza

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Con fortezza sopportò le sofferenze, nascondendole agli altri, attraverso il peculiare senso dell’umorismo e l’autoironia che l’aiutava a difendersi dagli attacchi

 

    La Venerabile Serva di Dio Benigna Vittima di Gesù (al secolo: Maria Concetta Santos) nacque il 16 agosto 1907 a Diamantina (Minas Gerais, Brasile), in una famiglia cristiana. Ricevette soprattutto dalla madre, di origine meticcia, una solida educazione alla fede.

    Nel 1934 entrò nella Congregazione delle Suore Ausiliatrici di Nostra Signora della Pietà. Il 19 marzo del 1936 emise la prima professione dei voti religiosi e, il 6 gennaio 1941, quella perpetua. Nel 1943 fu nominata Superiora della Santa Casa Manuel Gonçalves di Itaúna, dove dedicava molto tempo alla preghiera, all’assistenza degli ammalati e alla catechesi. Nel 1947 fu vittima di calunnie, rispetto alle quali, in seguito, fu completamente scagionata e dichiarata innocente.

    Nel 1948, fu trasferita a Caeté per prestare servizio nell’Asilo São Luís. Per punizione fu isolata, allontanata dall’apostolato, assegnata ai servizi domestici e a badare ai maiali. Nel 1950 venne trasferita a Lambari nell’Asilo-Hospital São Vicente de Paulo con la mansione di infermiera. Nel 1956 fu nuovamente trasferita a Lavras nel Colégio Nossa Senhora de Lourdes dove si occupò dei servizi domestici, della cura dell’orto e di altre umili mansioni. Il 5 aprile 1958 nel Collegio fu inaugurata la Grotta della Madonna di Lourdes, fatta costruire da lei.

    Nel 1961 fu trasferita a Sabará, presso la Casa della Misericordia, dove le fu affidato il compito di infermiera.

    Nel 1963 la Madre Generale, con l’obiettivo di allontanarla dalla gente a motivo del pregiudizio raziale, la fece trasferire a Caeté nell’Istituto São Luís destinandola sempre ai servizi domestici. Qui rimase fino al 1966, anno in cui fu chiamata a Lavras per ricostruire l’orfanotrofio. Dal 1979 al 1981 la Venerabile Serva di Dio si dedicò alla costruzione di una clausura per le suore e di una cappella per gli anziani.

    Lo stato di salute si aggravò radicalmente e fu ricoverata nell’ospedale di Belo Horizonte (Brasile), dove morì il 16 ottobre 1981.

    La vita della Venerabile Serva di Dio fu caratterizzata dall’esercizio eroico delle virtù, in particolare della carità e della fortezza. La prima fu esercitata soprattutto verso i poveri, gli umili, i malati e gli afflitti, la seconda le consentì di sopportare le lunghe persecuzioni dovute ai pregiudizi razziali che si concretizzavano in atteggiamenti quotidiani, in particolare da parte di alcune consorelle, dovuti anche al suo aspetto fisico e varie patologie, tra cui l’obesità e i disturbi ormonali che le causarono molte sofferenze. Il nome da lei scelto di “Vittima” manifestò la situazione che ella visse a lungo.

    Ovunque andasse, si dedicava con particolare amore ai bisognosi, soprattutto presso le famiglie, i giovani e i bambini, alunni del collegio. Si adoperò in favore delle necessità degli indigenti e delle consorelle. Con fortezza sopportò le sofferenze, nascondendole agli altri, attraverso il peculiare senso dell’umorismo e l’autoironia che l’aiutava a difendersi dagli attacchi. Alcune suore, infatti, la criticavano per il suo spirito di accoglienza. Anche quando una Superiora generale proibì l’ingresso di persone di colore nella Congregazione, ella non perse la serenità, né si lamentò per le difficoltà. Superò calunnie e accuse per le quali fu anche segregata nella Casa Madre della Congregazione in condizioni di semi-prigionia: obbligata a svolgere i lavori domestici, non poteva comunicare con nessuno, neppure con i familiari e doveva mangiare nella propria stanza. La Grazia Divina le diede la forza di superare le difficoltà e continuare a donarsi agli altri facendo del bene.

    Il ricordo della vita della Venerabile Serva di Dio è ancora vivo tra i fedeli e la fama di santità è rimasta costante nel tempo, unita ad una discreta fama signorum.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

BELO HORIZONTE

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Serva di Dio

BENIGNA VITTIMA DI GESU'

(al secolo: Maria da Conceiçao Santos)

Religiosa professa della Congregazione

delle Suore Ausiliatrici di Nostra Signora della Pietà

 (1907-1981)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

“Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (Lc 19, 9-10).

La Serva di Dio Benigna Vittima di Gesù (al secolo: Maria da da Conceiçao Santos) amava leggere e spiegare, nei momenti di catechesi, la pericope di Zaccheo il pubblicano. Ad essa conformava il proprio agire e ne traeva esempio per il suo servizio ai bisognosi. Quando era necessario aiutare qualcuno, soleva dire: “Gesù ha fretta”. E così lasciava quanto stava facendo, per accogliere chi la stava cercando o per portare in casa dei bisognosi la carità di Dio.

La Serva di Dio venne alla luce a Diamantina, nello Stato di Minas Gerais in Brasile, il 16 agosto 1907. Da bambina venne educata cristianamente, da ragazza partecipava regolarmente alla Messa, da giovane divenne catechista e animava le celebrazioni cantando e suonando la chitarra. I famigliari appoggiarono pienamente il percorso che la Serva di Dio intraprese per comprendere chiaramente la propria vocazione religiosa. Scelse di entrare fra le Suore Ausiliatrici di Nostra Signora della Pietà, la cui congregazione era nata in Brasile. Dopo la prima professione dei voti fu mandata nell’ospedale della Santa Casa di Itaúna e conseguì il diploma di infermiera. Nel 1941 professò i voti religiosi perpetui. Due anni più tardi fu nominata Superiora della stessa comunità di Itaúna, continuando a svolgere il suo lavoro in ospedale. In quegli stessi anni subì gravi ingiustizie e calunnie, cui sempre rispose con straordinaria carità e pazienza. Le cose non migliorarono nemmeno quando venne trasferita nell’ospizio di San Luigi a Caeté. La sofferenza interiore, che accettò con grande fede e per intensificare sempre più la propria unione con Gesù, si consumava in un quieto silenzio, una preghiera continua e una costante gioia del volto. A partire dal 1950 lavorò prima a Lambari nell’ospizio e ospedale di San Vincenzo de’ Paoli, poi a Lavras nel Collegio Nostra Signora di Lourdes, successivamente a Sabará nella Casa della Misericordia. Nel 1963 tornò a Caeté. In tutti questi anni, oltre all’assistenza dei malati e degli anziani come infermiera, si prese a cuore anche la loro assistenza spirituale, così che molti si convertirono o ritornarono alla fede. Insegnò anche il catechismo a medici e pazienti, e sapeva illustrare in modo semplice e piacevole i principali contenuti della fede e della vita cristiana. Nel 1966 fu richiamata a Lavras, per la costruzione di un orfanotrofio e per aiutare il seminario del Sacro Cuore di Gesù.

La Serva di Dio visse sia per amare Gesù, sia perché Gesù fosse da tutti amato. Si dedicò instancabilmente alla salvezza delle anime, sostenuta da solida speranza e fiducia nella misericordia del Signore. La sua vita combinava in unità perfetta la continua preghiera ed un fecondo apostolato. Nutriva una particolare devozione verso la Vergine Maria e a Lavras desiderò che per la preghiera fosse costruita una grotta, ad imitazione di quella di Lourdes. Volle che gli anziani pregassero San Giuseppe e fece costruire per questo una cappella. Donna semplice ma dotata di un’intelligenza vivace, fu capace di comprendere bene persone e situazioni. Mantenne sempre, anche in mezzo alle difficoltà, la letizia e l’allegria. In modo peculiare si distinse nella virtù della carità, tanto che qualcuno, poiché non si fermava mai quando c’era del bene da fare, le diede l’appellativo di “carità ambulante”. Era sua vivissima preoccupazione che si recasse conforto a chiunque fosse nel bisogno o nella sofferenza. Curando i più deboli e gli esclusi, servì la giustizia e, nel tempo del maggior sviluppo del suo apostolato, mai le venne meno la prudenza.

Alla vita della Serva di Dio non mancarono gravi problemi di salute, che si aggravarono nell’autunno 1981. Morì piamente il 16 ottobre di quell’anno. Le Suore Ausiliatrici di Nostra Signora della Pietà, edificate dal suo esempio, portarono avanti la sua opera. A tal fine nacque anche l’associazione degli “Amici di Suor Benigna”. La sua fama di santità si sviluppò notevolmente e si diffuse in tante zone del Brasile.

Per questa ragione si istruì la Causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio. L’Inchiesta diocesana ebbe inizio presso la Curia ecclesiastica di Belo Horizonte il 15 ottobre 2011 e si concluse il 26 gennaio 2013. Questa Congregazione delle Cause dei Santi ne ha emesso il decreto di validità giuridica il 4 aprile 2014. Realizzata la Positio, si è discusso, secondo il consueto iter, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 6 maggio 2021 i Consultori Teologi hanno espresso voto favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 15 febbraio 2022, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.

Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito accuratamente tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Constano le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Benigna Vittima di Gesù (al secolo: Maria da Conceiçao Santos), Religiosa professa della Congregazione delle Suore Ausiliatrici di Nostra Signore della Pietà, nel caso e per il fine di cui si tratta.

Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma il 18 febbraio nell’anno del Signore 2022.

 

 

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                    + Fabio Fabene

                    Arciv. tit. di Montefiascone

                    Segretario

 

 

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CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

BELLOHORIZONTINA

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servae Dei

BENIGNAE VICTIMAE A IESU

(in saeculo: Mariae Conceptae Santos)

Religiosae professae Congregationis Sororum Auxiliatricum Dominae Nostrae a Pietate

(1907-1981)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

“Hodie salus domui huic facta est, eo quod et ipse filius sit Abrahae; venit enim Filius hominis quaerere et salvum facere, quod perierat” (Lc 19, 9-10).

Serva Dei Benigna Victima a Iesu (in saeculo: Maria Concepta Santos), in momentis catechesis Zacchaei publicani pericopen legere et commentare cupiebat. Qua vero actionem suam conformabat et exemplum ad inopibus ministrandum trahebat. Cum aliquem adiuvare necesse erat, “Festinat Iesus” dicere solebat. Itaque intermittebat id, quod agebat, ut reciperet eum, qui eam ipsam quaereret, vel in domum egenorum Dei caritatem ferret.

Serva Dei in lucem edita est Diamantinae, in Brasiliae Civitate Minarum Generalium, die 16 mensis Augusti anno 1907. Puella more christiano instituta est, adulescens Missae constanter intererat, iuvenis catechista facta est et celebrationes sive canendo sive citharizando animabat. Propinqui iter plane foverunt, quod Serva Dei ad suam vocationem religiosam clarius intellegendam incepit. Inter Sorores Auxiliatrices Dominae Nostrae a Pietate, quarum quidem congregatio in Brasilia orta erat, ingredi statuit. Primam post votorum professionem in valetudinarium ab Alma Domo urbis v.d. Itaúna missa est atque ministrae aegrotorum diploma adepta. Anno 1941 perpetua vota religiosa nuncupavit. Duobus annis post Superiorissa eiusdem communitatis in urbe v.d. Itaúna nominata est, opus vero in valetudinario facere pergendo. Iisdem annis gravibus iniuriis laboravit et calumniis, quibus eximia caritate et patientia semper respondit. Nec res in melius mutaverunt, cum ad hospitium Sancti Aloisii urbis v.d. Caeté mota esset. Intimus dolor, quem magna fide et ad unionem suam cum Iesu usque augendam suscepit, in quieto silentio, continua precatione et continenti vultus gaudio terebatur. Ab anno 1950 operata est primum in urbe v.d. Lambari in hospitio et valetudinario Sancti Vincentii a Paulo, dein in urbe v.d. Lavras in Collegio Dominae Nostrae Lapurdensis, postea in urbe v.d. Sabará in Domo Misericordiae. Anno 1963 in urbem v.d. Caeté rediit. Iisdem cunctis annis, praeter aegrotantibus et senibus aegrotorum ministrae adiumentum praestitum, et eorum spirituale adiumentum curavit, ita ut multi se converterent vel ad fidem redirent. Catechismum quoque medicos et aegrotos docuit, ac simplici iucundoque modo fidei christianaeque vitae principalia explicare valebat. Anno 1966 ad urbem v.d. Lavras denuo vocata est, ad orphanotrophium condendum et Sacri Cordis Iesu seminario praebendum auxilium. 

Serva Dei et ut ipsa Iesum amaret et ut Iesus ab omnibus amaretur vixit. Sine fatigatione se animarum saluti tradidit, solida spe et in misericordiam Domini fiducia sustenta. Cuius vita assiduam orationem et frugiferum apostolatum unitate perfecta composuit. Serva Dei particolarem devotionem in Virginem Mariam colebat atque in urbe v.d. Lavras specum Lapurdensem imitantem precationis causa condi cupivit. Senes etiam Sanctum Ioseph orare voluit, quapropter sacellum quoddam erexit. Mulier humilis sed vivaci exornata intellectu, homines vicesque bene intellegere valuit. Et in medias difficiliores res, laetitiam et hilaritatem semper servavit. Caritatis virtute tam peculiariter eminuit ut, cum quodam bono faciendo numquam sisteret, essent qui eam “caritatem ambulantem” appellarent. Ut quibuscumque indigentibus vel laborantibus solacium ferretur, impensissime providebat. Debiles ac segregatos curando, serviit iustitiae atque, summi apostolatus eius tempore, ei numquam afuit prudentia.

Nec Servae Dei vita arduis valetudinis incommodis caruit, quae autumnali tempore anno 1981 increbruerunt. Die 16 mensis Octobris eiusdem anni pie obiit. Sorores Auxiliatrices Dominae Nostrae a Pietate, exemplo eius aedificatae, opus eius perrexerunt. Cuius causa et “Amicorum Sororis Benigna” ortum est sodalicium. Eius sanctitatis fama multum increbuit et in plurimis regionibus Brasiliae est pervulgata.

Quam ob rem instructa est Servae Dei Causa beatificationis et canonizationis. Die 15 mensis Octobris anno 2011 Inquisitio dioecesana apud Curiam ecclesiasticam Bellohorizontinam initium habuit, deinde ad finem die 26 mensis Ianuarii anno 2013 pervenit. Cuius de iuridica validitate haec Congregatio de Causis Sanctorum die 4 mensis Aprilis anno 2014 edidit decretum. Positione confecta, disceptatum est, usitatum iuxta iter, an Serva Dei virtutes christianas heroico in gradu exercuisset. Die 6 mensis Maii anno 2021 Consultores Theologi suum faustum protulerunt votum. Patres Cardinales et Episcopi, die 15 mensis Februarii anno 2022 Ordinaria in Sessione congregati, Servam Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes professi sunt heroico more excoluisse.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Benignae Victimae a Iesu (in saeculo: Mariae Conceptae Santos), Religiosae professae Congregationis Sororum Auxiliatricum Dominae Nostrae a Pietate, in casu et ad effectum de quo agitur.

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 18 mensis Februarii a. D. 2022.