Causa in corso
Bernardo Sartori
- Venerabile Servo di Dio -

Bernardo Sartori

(1897 - 1983)

Venerabilità:

- 13 dicembre 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote professo dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, uomo di profonda fede che, sull’esempio di San Daniele Comboni, ebbe una spiritualità centrata sulla dimensione missionaria per le terre pagane.

  • Biografia
In preghiera davanti al Santissimo Sacramento concluse la sua vita

 

    Il Venerabile Servo di Dio Bernardo Sartori nacque a Falzé di Trevignano (Treviso, Italia) il 20 maggio 1897, in una famiglia contadina. Nel 1914 entrò nel Seminario diocesano di Treviso. Avvertendo la vocazione missionaria, nel 1921, con l’assenso del Vescovo, il Beato Andrea Giacinto Longhin, fu accolto nella Congregazione dei Missionari Comboniani. Il 21 gennaio 1923, emise la professione religiosa e, il 31 marzo 1923, fu ordinato presbitero. Dopo aver svolto attività di animazione missionaria in varie case comboniane, nel 1927, fu inviato nella Diocesi di Bovino per fondare il primo Seminario Comboniano nel sud Italia. Successivamente si trasferì nella Diocesi di Troia-Lucera dove, con l’appoggio del Vescovo locale, il Venerabile Servo di Dio Fortunato Maria Farina, restaurò un ex convento diroccato e la relativa chiesa per avviare anche in questa Diocesi il Seminario, lasciando, al contempo, un’impronta di fervore missionario e di devozione a Maria, venerata sotto il titolo “Mediatrice di tutte le grazie”.

     Nel 1934  fu inviato nel West Nile, nel Nord-Ovest dell’Uganda, dove trascorse tutta la sua vita missionaria tra i Logbara e i Kakwa, in un ambiente prevalentemente musulmano. Nel 1937 fu designato Superiore della missione di Lodonga. Nel 1953 si trasferì a Koboko dove fondò la missione con strutture scolastiche adeguate, dedicandola alla Madonna di Fatima. Nel 1961 fu destinato a Otumbari. Nel 1962, promosse la consacrazione di tutti i missionari e missionarie comboniani d’Africa alla Vergine Maria. Nel 1966 ripartì per fondare la missione di Arivo che dedicò alla Madre della Chiesa.

    Visse le vicende turbolente che seguirono la caduta del dittatore Amin, tanto che nel 1979 seguì la sua gente in Zaire, profugo tra i profughi. Nel 1980 venne nuovamente inviato a Otumbari dove il 28 aprile rimase coinvolto in una sparatoria. Nel 1981, dopo un breve soggiorno in Italia, rientrò in Uganda, ad Ombaci. Da giugno a luglio 1982, a 85 anni, fu di nuovo profugo in Zaire con la sua gente. Anche qui fu instancabile nel lavoro apostolico e nell’aiuto assistenziale alla gente abbattuta nel fisico e nel morale.

    Il 3 aprile 1983, il mattino di Pasqua, fu trovato morto in chiesa, davanti al tabernacolo a Ombaci (Uganda).

    Il Venerabile Servo di Dio, sull’esempio di San Daniele Comboni, ebbe una spiritualità centrata sulla dimensione missionaria per le terre pagane. Fu un uomo di profonda fede, alimentata principalmente dalla celebrazione della Santa Messa e in una costante, intima e intensa preghiera. Forte fu la sua devozione verso la Madonna.

    Visse la virtù della speranza soprattutto nell’opera missionaria di evangelizzazione. Si affidò alla Provvidenza di Dio e costantemente desiderava e trasmetteva la gioia eterna del Paradiso.

    Il suo amore a Dio si manifestò nell’intensa preghiera davanti al Santissimo Sacramento, dove anche concluse la sua vita. Questo amore forte verso Dio si manifestò nella carità verso il prossimo in tutta la sua vita, il suo apostolato e la sua esperienza missionaria. Mostrò una grande carità verso i confratelli e verso gli ultimi, i più emarginati e gli afflitti.