Causa in corso
Carmela di Gesù (al secolo: Francesca Prestigiacomo)
- Venerabile Serva di Dio -

Carmela di Gesù (al secolo: Francesca Prestigiacomo)

(1858 - 1948)

Venerabilità:

- 06 dicembre 2014

- Papa  Francesco

Fondatrice dell'Istituto delle Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato; la sua esperienza mistica ruotò intorno a tre pilastri: l’Incarnazione del Verbo, percepita come la più sublime e ineffabile manifestazione dell’amore di Dio; l’Eucaristia, verso cui ella orientò tutta la sua vita di sacrificio, di oblazione e di vittima, nella quotidiana adorazione; la Vergine Maria, da lei amata sin dall’infanzia e sempre con fiducia invocata nelle difficoltà e nelle sofferenze

  • Biografia
“Volere sempre ciò che Dio vuole, come lo vuole e quando lo vuole”

 

La Venerabile Serva di Dio Carmela di Gesù (al secolo: Francesca Prestigiacomo) nacque a Palermo il 15 ottobre 1858; il giorno seguente fu battezzata con i nomi di Francesca Paola. La sua famiglia aveva una buona condizione economica; i genitori erano conosciuti per la loro irreprensibile condotta morale e religiosa. A dieci anni ricevette i sacramenti della confessione, cresima e prima comunione. Alcuni affermano che il giorno della prima comunione abbia ricevuto la grazia della conoscenza della sua vocazione religiosa. Non si hanno particolari notizie sull’infanzia e l’adolescen­za. Si è a conoscenza della carità da lei mostrata nei confronti dei poveri e dei sofferenti nel corpo e nello spirito, e della giovialità che la contraddistingueva. Motivo per il quale i suoi genitori non avrebbero mai scommesso sulla sua consacrazione e per la quale inizialmente mostrarono qualche resistenza.

Nel 1874 partecipò a due corsi di esercizi spirituali; dopo il secondo, durante la confessione con Padre Luigi la China, la Venerabile Serva di Dio chiese lumi sulla sua vocazione. Questi non perse occasione di presentarle l’Istituto dei sacri Cuori, Gesù e di Maria. Il 4 ottobre dello stesso anno entrò a far parte dell’istituto rimanendovi per dieci anni. Vestì l’abito nel marzo del 1874 e fece la prima professione nel giugno del 1876 mutando il nome di Francesca Paola in quello di suor Carmela di Gesù. L’istituto dei SS.mi Cuori di Gesù e Maria era prevalentemente attivo; la vita contemplativa veniva lasciata molto ai margini della giornata. Questo fu motivo di sofferenza per lei, ma nonostante il disagio perseverò nel cammino, rimanendo sottomessa alla volontà dei confessori e della superiora, la Venerabile  Serva di Dio aveva la certezza che quello non fosse l’ambito in cui il Signore la chiamava2. Dopo un lungo discernimento e non poche sofferenze, uscì dall’Istituto e ritornò a casa in attesa di maggiore luce: era l’11 maggio 1884. In questo percorso fu costantemente seguita dal sacerdote Emmanuele Calì; così, si sentì chiamata a fondare un istituto dedito alla formazione morale e umana dell’in­fanzia e della gioventù sul modello di Marta e Maria, coniugando cioè vita attiva e contemplativa.

Il 3 settembre 1884 fu aperta, a Palermo, la prima casa dell’Istituto nascente. Il 14 settembre 1884 l’arcivescovo della città riconobbe le prime regole dell’istituto del Sacro Cuore, scritte dalla Venerabile Serva di Dio. Nel 1885 Suor Carmela, Suor Luisa (prima suora conversa dell’istituto) ed altre religiose che nel frattempo si erano unite a loro, si trasferirono in una casa più grande. Dopo pochi anni anche questa divenne piccola e vi fu un ulteriore trasferimento in una casa che era stata di proprietà della famiglia della Venerabile Serva di Dio; l’edificio è ancora esistente. Nel 1884 gli fu data l’autorizzazione di aprire scuole elementari femminili. Nel 1886 le fu concesso di allestire un oratorio all’interno del­l’Istituto, così da poter assistere alla Messa senza dover uscire. Il 9 gennaio 1887, lo stesso Vescovo concesse l’approvazione formale definendo il titolo esatto della famiglia religiosa: Istituto del Sacro Cuore di Gesù sotto il titolo dell’Incarnazione. Il 21 marzo 1890 si ebbe l’approvazione canonica dell’Arcivescovo di Palermo; il 16 marzo giunse anche quella del Vescovo di Mazara del Vallo. Nel frattempo, ella aprì numerosissime case. Il decreto di Lode della Congregazione dei Religiosi giunse il 10 novembre 1902 a firma di Sua Santità Leone XIII. In quegli anni, si recò anche a Roma per l’erezione di una casa nella capitale; successivamente si ebbe anche l’approvazione del noviziato.

In questi anni fu ripensato il nome dell’istituto. Questa decisione fu causata probabilmente dalla condizione spirituale della Venerabile Serva di Dio; nonostante gli sforzi, però, il nome dell’istituto rimase invariato ed il 18 febbraio 1941 giunse l’approvazione definitiva delle Costituzioni. Per tutti questi anni, benché avesse provato a dimettersi per due volte, rimase sempre Superiora Generale dell’Istituto, ciò fino all’agosto del 1947. Durante tutto l’arco del suo superiorato, la Venerabile Serva di Dio si distinse per la dedizione all’opera e alle consorelle. Fu una superiora ferma, soprattutto per quanto concerne l’aspetto spirituale.

Trascorse gli ultimi anni tra profonde sofferenze fisiche e spirituali. Morì il 14 dicembre 1948, vittima di una tremenda epidemia di influenza. I funerali furono celebrati quattro giorni dopo con grande concorso di popolo e di religiose.

 

Iter della Causa

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso il Vicariato dell’Urbe (Italia), dal 6 marzo 1992 al 13 aprile 1994, in cinquantaquattro Sessioni, con la raccolta documentale e l’escussione di trentanove testi, dei quali tre ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 15 ottobre 1994.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si tenne il 2 maggio 2013, presieduto dal Promotore della Fede, con la partecipazione dei Consultori prescritti, i quali misero in evidenza che l’anelito profondo della Venerabile Serva di Dio fu sintetizzato in ciò che lei stessa scrisse il 27 ottobre 1911: “volere sempre ciò che Dio vuole, come lo vuole e quando lo vuole”.

Fu una donna dalla spiritualità profonda, la cui fede si basò sulla riparazione al Sacro Cuore.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 18 novembre 2014. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso la storia della Causa ed il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne sottolineò l’esercizio eroico delle singole virtù. La sua esperienza mistica ruotò intorno a tre pilastri: l’Incarnazione del Verbo, percepita come la più sublime e ineffabile manifestazione dell’amore di Dio; l’Eucaristia, verso cui ella orientò tutta la sua vita di sacrificio, di oblazione e di vittima, nella quotidiana adorazione; la Vergine Maria, da lei amata sin dall’infanzia e sempre con fiducia invocata nelle difficoltà e nelle sofferenze. La virtù della fede si manifestò in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale. Malgrado le gravi difficoltà provocate dai bombardamenti, quali la mancanza di cibo, le notizie dolorose provenienti dalle famiglie, si mostrò sempre serena, esortando le consorelle al completo abbandono in Dio. La fiducia in Dio fu pure espressione del suo esercizio eroico della virtù della speranza, con la quale intesseva la sua preghiera. Diceva sempre di non dubitare mai dall’amore di Dio. Praticò costantemente ed eroicamente anche la virtù della carità verso Dio e verso il prossimo. Percependo che il Signore la chiamava ad una vita mista di contemplazione e di azione, suo scopo precipuo fu di dare il primato all’amore verso Dio, invitando gli altri a vivere sempre alla Sua presenza. Una forma che caratterizzò la sua vita spirituale fu di sentire la carità sotto l’aspetto di “riparazione”. Ripeteva spesso la frase: “Amare è riparare”. Verso le figlie spirituali mostrò sempre una carità operosa e solerte.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa