Causa in corso
Danielangela Sorti
- Venerabile Serva di Dio -

Danielangela Sorti

(1947 - 1995)

Venerabilità:

- 17 marzo 2021

- Papa  Francesco

Religiosa professa della Congregazione delle Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo,  l’amore verso Dio la spinse ad un servizio generoso e disinteressato verso tutti, ma in particolare verso i malati, in cui – diceva – si doveva riconoscere il volto di Cristo

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Per amore di Dio cercava di trasformare ogni sofferenza, ogni dispiacere in offerta d’amore e in gesto di riparazione per i peccatori

 

    La Venerabile Serva di Dio Danielangela Sorti (al secolo Anna Maria) nacque a Bergamo (Italia) il 15 giugno 1947, ultima di tredici figli. L’infanzia fu segnata dal dolore: nel 1955, morì il papà, l’anno seguente la mamma e, nel 1958, a causa di un incidente, anche un fratello. Anna Maria si occupò della gestione della casa e dei fratelli.

    Molto attiva e presente nella vita parrocchiale, dovette iniziare presto a lavorare, dapprima come rammendatrice e poi in una legatoria. Nel frattempo, frequentò un corso di taglio e cucito.

    Nel 1965, a diciotto anni, comprese di essere chiamata alla vita consacrata. La famiglia accolse malvolentieri la sua decisione, al punto da sottoporre la questione al tribunale dei minorenni che, tuttavia, riconobbe la maturità della giovane.

    Il 1° marzo 1966 entrò nella Congregazione delle Suore delle Poverelle, dove il 26 settembre 1968, emise la professione temporanea dei voti religiosi. Inviata a Milano per compiere gli studi come infermiera e caposala, conseguì il diploma nel 1970. L’8 settembre 1974 emise a Bergamo la professione perpetua, continuando a prestare servizio come infermiera a Milano.

    Dopo aver manifestato il desiderio di mettersi a servizio della missione, nel 1978 venne inviata nella Repubblica Democratica del Congo, dove trascorse i primi anni a Mosango. Svolse la sua attività infermieristica dal 1983 al 1991 a Kikimi-Kinshasa e, dal 1991 al 1995, a Tumikia. Qui, durante l’epidemia di Ebola, si offrì per assistere la Serva di Dio Floralba Rondi, sua consorella, contraendo a sua volta il virus dell’Ebola.

    Morì a Kikwit (Repubblica Democratica del Congo) l’11 maggio 1995.

    La vita della Venerabile Serva di Dio lasciava trasparire un profondo spirito di fede, dal quale dipendeva il suo modo di valutare persone e avvenimenti. La fede alimentava anche il suo grande amore alla Chiesa e il suo desiderio di diffondere il Regno di Dio. Dedicava molto tempo alla preghiera, soprattutto all’adorazione eucaristica. Aveva un suo motto, che giustificava le sue prolungate veglie di adorazione: «Amore chiede amore».

    Visse costantemente radicata nella fiducia in Dio. Questo atteggiamento di confidenza la rese capace di mantenersi serena anche nell’affrontare prove e difficoltà. Sperimentò la speranza eroica nel suo totale distacco dai beni materiali. Affrontò i giorni della malattia, poco prima della morte, con lo sguardo rivolto alle realtà del cielo: «Infine vedrò lo Sposo!».

    Manifestò il suo amore per Dio nella costante ricerca della Sua volontà e nell’evitare ogni cosa che potesse essere un’offesa verso di Lui. Per amore di Dio cercava di trasformare ogni sofferenza, ogni dispiacere in offerta d’amore e in gesto di riparazione per i peccatori. L’amore verso Dio la spinse anche ad un servizio generoso e disinteressato verso tutti, ma in particolare verso i malati, in cui – diceva – si doveva riconoscere il volto di Cristo. Aveva una grande capacità di consolazione, e cercava in tutti i modi di lenire le sofferenze degli altri. Per i malati era disponibile di giorno e di notte, ma aveva tempo anche per svolgere attività di pastorale, soprattutto con le giovani in ricerca vocazionale.

 

KIKWIT

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Serva di Dio

DANIELANGELA SORTI

(al secolo: Anna Maria)

della Congregazione

“Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”

(1947-1995)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene” (Gv 21,17).

    La Serva di Dio Danielangela Sorti ha riconosciuto nell’amore di Dio la ragione della sua vita e della sua vocazione religiosa. Da esso sono scaturiti anche il suo impegno e il servizio da lei svolto, poiché – così disse Santa Teresa d’Avila – “l’amore chiede amore”. Lo stesso amore però è diventato anche la ragione della sua morte, giacché diede la vita “in tempo di malattie contagiose”, come il Beato Luigi Maria Palazzolo aveva chiesto alle suore del suo istituto, per curare una consorella affetta dal virus Ebola.

    La Serva di Dio nacque nel quartiere di Bergamo chiamato “Loreto” il 15 giugno 1947. Era l’ultima di tredici figli, dei quali soltanto sette sopravvissero. Fra l’età di otto e l’età di undici anni la morte le portò via il babbo, la mamma e il fratello Tarcisio. Aiutava i fratelli cucinando e curando la casa. Nell’adolescenza maturò il proposito della vita consacrata, ma la famiglia fece qualunque cosa per ostacolarla. Occorse l’intervento del tribunale dei minorenni e del parroco perché la Serva di Dio potesse entrare nella congregazione delle Suore delle Poverelle, dove emise la professione religiosa il 29 settembre 1968. A Milano lavorò in una casa di risposo per gli anziani, diventò infermiera professionale e si specializzò in geriatria. Dopo 10 anni di vita religiosa le fu chiesto di partire per lo Zaire. A Mosango lavorò fra i tisici e i bambini denutriti, a Kikimi fu tra gli 80000 abitanti di quella periferia povera di Kinshasa, a Tumikia operò in estrema povertà di mezzi e risorse. Ovunque la Serva di Dio faceva del bene e portava consolazione, impiegando con perseveranza le sue forze anche per promuovere la giustizia e la pace.

    Già si diffondeva il virus Ebola ed aveva contagiato le prime religiose dell’Istituto Palazzolo in Africa, quando la Serva di Dio partì per Kikwit affinché nessuna delle religiose morisse senza essere assistita. Appena arrivata, rimase sveglia una notte intera per lavorare. E quella sola notte bastò perché anche lei fosse contagiata.

    La Serva di Dio fin dalla gioventù aveva il dubbio che la sua vocazione fosse alla vita contemplativa, dal momento che la fede permeava pienamente la sua sensibilità religiosa ed era tutta piena di un fervoroso amore per Dio. Pregava a lungo, spesso nelle ore notturne. Nei poveri e nei malati riconosceva il volto di Cristo, il suo sposo Crocifisso. Sapeva coltivare e suscitare una grande speranza e fiducia nella Provvidenza, anche nelle situazioni più difficili. Con la povertà e obbedienza del suo stato di religiosa manifestava il suo sguardo fisso sull’eternità. In tal modo diede una continua testimonianza di virtù, capace non solo di portare a compimento la propria vocazione religiosa ma anche di circondarla di una chiara fama di santità. Morì a Kikwit l’11 maggio 1995.

    Poiché la fama di santità mai andò esaurendosi, si aprì la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio. Fra il 2013 e il 2015 si sono celebrate presso la Curia ecclesiastica di Kikwit le Inchieste diocesane e presso la Curia ecclesiastica di Bergamo le Inchieste rogatoriali, che questa Congregazione delle Cause dei Santi decretò essere giuridicamente valide il 12 giugno 2015. Preparata la Positio, si è discusso secondo le norme consuete se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 18 giugno 2020 i Consultori Teologi si sono espressi favorevolmente. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria, il 16 marzo 2021 hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali  Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Danielangela Sorti (al secolo: Anna Maria), della Congregazione “Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 17 marzo nell’anno del Signore 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                + Fabio Fabene

                                                                                Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                Segretario

 

 

 

 

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KIKUITENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servae Dei

DANIELANGELAE SORTI

(in seculo: Annae Mariae)

Congregationis

v.d. “Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”

(1947-1995)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Domine, tu omnia scis, tu cognoscis quia amo te” (Io 21,17).

    Serva Dei Danielangela Sorti (in saeculo: Anna Maria) caritatem Dei vitae suaeque religiosae vocationis rationem putavit. Qua ipsa exortae sunt studium et ministerium quod perficit, quia – sicut Sancta Teresia Abulensis scripsit – “caritas caritatem postulat”. Illa ipsa caritas tamen sui obitus ratio quoque facta est, cum vitam obtuleret “in tempore morbi contagione vulgati”,  uti Beatus Aloisius Maria Palazzolo sui Instituti Sorores petivit. 

    Serva Dei die 15 mensis Iunii anno 1947, in Bergomensi vico “Lauretum” nuncupatum, est nata. Extrema erat tredecim liberorum, quorum septem tantum superfuerunt. Inter aetatem octo et aetatem undecim annorum, mors ei patrem, matrem et fratrem Tharsicium eripuit. Conquinando inde et domum curando fratres adiuvabat. In adulescentiae tempore ad propositum vitae consecratae pervenit, at propinqui omnia quidem fecerunt ut ei obstarent. Necesse fuit sententia tribunalis minorum necnon interventus parochi, ut Serva Dei Congregationem v.d. “Suore delle Poverelle” ingredi posset, ubi die 29 mensis Septembris anno 1968 religiosam professionem emisit. Mediolani opus apud hospitium seniorum praestavit, nosocoma professione facta est atque curam seniorum percalluit. Decem post religiosae vitae annos, ut ad Zairem proficisceretur eam est postulatum. In pago v.d. Mosango ad phthisicos et pueros non satis alitos curandos se tradidit, in vico v.d. Kikimi inter octoginta milia incolas illius perpauperis Kinshasae suburbii vixit, in vico v.d. Tumikia mala re et exiguitatis extremo est operata. Ubilibet Serva Dei bonum faciebat et, vires perseveranter impendens ad pacem etiam et iustitiam provehendam, solacium omnium afferebatur.

    Cum iam Ebolavirus vulgatus esset atque Congregationis v.d. “Istituto Palazzolo” primas religiosas confecisset, Serva Dei ad oppidum v.d. Kikwit profecta est, ne una tantum illarum sine curatione moriretur. Statim ut pervenisset, ad opus faciendum cuncta nocte vigilavit. Et illa sola nox satis fuit, ut ipsa quoque contagione adficeretur.

    Serva Dei iam a iuventute dubium habuit an vocaretur ad vitam contemplativam, cum fides suum religiosum sensum imbueret et ipsa ferventi caritate in Deum redundaret. Diu precabatur, nocturno tempore saepe. In pauperibus atque aegrotantibus vultum Christi perspiciebat, qui erat ei Sponsus Crucifixus. Spem summam et fiduciam in Providentiam colere et excitare valebat, in rebus difficilioribus quoque. Sui religiosae status paupertate oboedientiaque oculos suos in aeterno defixos patefaciebat. Itaque continenter virtutum testimonium praebuit, quod valuit non tantum vocationem eius religiosam perficere, sed etiam ut quadam clara sanctitatis fama circumfunderetur agere. Die 11 mensis Maii anno 1995 obiit.

    Illa sanctitatis fama minime umquam imminuente, Servae Dei Causa Beatificationis et Canonizationis est instructa. Inter annum 2013 et annum 2015 celebratae sunt Inquisitiones dioecesanae apud Curiam ecclesiasticam Kikuitensem necnon Inquisitiones rogatoriales apud Curiam ecclesiasticam Bergomensem, quas haec Congregatio de Causis Sanctorum die 12 mensis Iunii anno 2015 de iure validas decrevit. Positione exarata, consuetas secundum normas an Serva Dei heroico in gradu christianas virtutes exercuisset est disceptatum. Die 18 mensis Iunii anno 2020 Consultores Theologi adfirmative responderunt. Die 16 mensis Martii anno 2021 Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione congregati, professi sunt Servam Dei heroico modo virtutes theologales, cardinales iisque adnexas excoluisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum   excipiens   rataque   habens,  hodierno   die   declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Danielangelae Sorti (in saeculo: Annae Mariae), Congregationis v.d. “Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo”, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 17 mensis Martii a. D. 2021.