Causa in corso
Elena da Persico
- Venerabile Serva di Dio -

Elena da Persico

(1869 - 1948)

Venerabilità:

- 08 luglio 2014

- Papa  Francesco

Fondatrice dell'Istituto Secolare delle Figlie della Regina degli Apostoli; fu una figura di spicco del laicato cattolico, che molto operò nella vita ecclesiale in Italia, per la cultura cattolica. Si dedicò all’azione sociale, in particolare per le donne di ogni età e condizione: operaie, studentesse, casalinghe, nobili, contadine e professioniste

  • Biografia
“Conservare la lampada accesa e la morte sarà un sorriso”

 

La Venerabile Serva di Dio Elena da Persico nasce a Verona il 17 luglio 1869, primogenita del Conte Carlo III da Persico e della Contessa Maria Barbavara di Gravellona: le origini sono nobili ma i Conti da Persico vivono ormai un progressivo decadimento economico; la famiglia da Persico deve cedere la grande villa patrizia di Affi e ritirarsi in una più modesta villa vicina quando Elena è ancora una bambina. Nel 1878 la famiglia si trasferisce a Milano, dove il Conte Carlo III trova lavoro: questi morirà appena quattro anni dopo. Per guadagnarsi di che vivere Elena consegue il diploma magistrale e quello di abilitazione all’insegnamento della lingua francese: non si dedicherà all’at­tività didattica ma a quella di scrittrice e traduttrice prima, giornalista poi.

Nel 1902, dopo un viaggio in Baviera e in Boemia, tornata ad Affi, si precisa l’intuizione sintetica della sua vocazione, di essere solo del Signore, in un intenso desiderio di obbedire alla Sua volontà di Signore e Salvatore.

Nella primavera del 1903, a poco meno di 34 anni, incomincia a vivere un momento particolarmente ricco di attività e spiritualmente. Nel giugno 1904 diventa direttrice de Azione Muliebre. È in prima linea nel campo sociale con conferenze e varie attività a favore dell’emancipazione della donna e dell’impegno politico diretto dei cattolici. In questo contesto conosce il Beato Giuseppe Toniolo, in occasione della prima Settimana Sociale dei cattolici a Pistoia nel 1907, col quale nasce una profonda amicizia e un’in­tensa collaborazione per la fondazione dell’Unione Donne Cattoliche che affianchi l’Unione Popolare e per la preparazione delle Settimane Sociali: percorre instancabilmente il Veneto, la Lombardia e la Toscana. Nel 1904 si consacra al Signore in forma privata: la fonte della sua azione viene ricondotta al dimorare nella carità di Cristo, quale sua semplice irradiazione.

Tra il 1910 e il 1914 comincia a delinearsi in lei il progetto di quello che sarà un Istituto Secolare: quanto ha annotato per obbedienza viene consegnato a don Zamparo, suo Direttore Spirituale, che succede a padre Gradinati. Negli anni della guerra intanto si prodiga per i soldati e la popolazione, senza dimenticare la condizione delle donne, rimaste a coltivare i campi, al posto dei mariti o dei padri in guerra; fonda così il periodico L’amica delle contadine che porterà poi alla costituzione dei “Circoli delle contadine”. Nonostante l’imperversare della guerra, don Zamparo le consente di vivere quanto lei ha pensato per un possibile Istituto Secolare. Don Calabria, nel Natale del 1915 ne incoraggia il progetto e il 24 ottobre del 1917 don Zamparo le dà il consenso di poter parlare dell’opera che diventerà l’Istituto delle Filiae Reginae Apostolorum: le prime esperienze di questa “devozione privata”, nella quale vivere la contemplazione nell’azione, sono fatte risalire al 2 luglio 1921. Per i primi gruppi di FRA Elena non risparmia viaggi e fatiche, senza con questo limitare le sue altre attività culturali e sociali.

Nel 1919, su invito di padre Gemelli e di Monsignor Olgiati, si iscrive al Partito Popolare: scrive del diritto-dovere della donna di prendere parte alla vita politica del Paese su Azione Muliebre. Nella sua molteplice attività apostolico-sociale si occupa di famiglia, scuola, opere educative e rieducazione, mondo della cultura e del lavoro, mondo contadino; non manca poi di animare i movimenti cattolici, sociali, promuovendo iniziative o prestando collaborazione. Incontrate le numerosissime merlettaie di Burano, le incoraggia e le sollecita a fondare una loro Unione professionale. Si batte per il giusto salario e il riposo festivo; si interessa dei sindacati, difende il diritto di sciopero, anche fiancheggiando gli scioperi delle sarte a Torino e a Roma; denuncia con coraggio i soprusi della classe padronale, non stancandosi di richiamarla alle sue responsabilità.

Oltre all’impegno sociale, Elena è molto attiva anche in ambito culturale, dove opera non solo tramite l’Azione Muliebre ma anche attraverso convegni, conferenze e incontri a vari livelli. Affronta temi diversi, dai più complessi (La donna nel secolo XX o relazioni alle Settimane sociali dei Cattolici) ai più minuti, quali, ad esempio, i problemi della moda.

Nel 1927 pubblica la Vita di Giuseppe Toniolo. Continua in questi anni la sua attività di scrittrice e, in tempi che per la stampa cattolica si fanno sempre più difficili, si sobbarca un lavoro estenuante per la rivista, a corto di collaboratori volontari. Sempre nel 1927 dà inizio all’assistenza ai pellegrini al Santuario della Corona, che continuerà poi per i dieci anni successivi, anche con l’aiuto delle FRA. Continua anche la collaborazione con “L’Italia” e il Bollettino nazionale della Protezione della giovane (opera amatissima dalla da Persico e per la quale tiene anche incontri all’estero).

L’attenzione alle FRA diventa centrale nella sua vita, ma non la distoglie dal condurre avanti anche gli altri impegni, in particolare quello della stampa. L’Azione Muliebre finisce nel mirino della Prefettura fascista di Verona che, il 22 giugno 1941, ordina la sospensione delle pubblicazioni. Solo a fine guerra riprenderà la pubblicazione.

Nonostante l’età avanzata e la devastazione materiale e morale lasciata dalla guerra, Elena continua a darsi a tutti, dando vita a nuove opere con costante carità e creatività. All’inizio del 1945 deve essere ricoverata per una grave anemia, dovuta prevalentemente a denutrizione. Gli ultimi anni della sua vita sono dedicati al suo Istituto, alle battaglie politiche e culturali della Costituente, del voto alle donne, delle elezioni politiche e amministrative.

Nel 1946 riprende le pubblicazioni di Azione Muliebre. A 76 anni è eletta membro del Consiglio Provinciale della Democrazia Cristiana a Verona e Consigliera di minoranza del suo Comune, Affi.

Alla vigilia del Natale del 1947 arriva l’approvazione dell’Istituto da parte della Santa Sede. Per le elezioni politiche del 18 aprile 1948, non senza sofferenze, chiede di essere portata in lettiga da Verona ad Affi per adempiere al duo diritto-dovere di voto. Un mese dopo, il 16 maggio, la Venerabile  Serva di Dio rinnova la propria Consacrazione: consumata dalla sofferenza, muore il 28 giugno 1948.

 

Iter della Causa

Il Processo Ordinario si svolse presso la Curia ecclesiastica di Verona (Italia), dal 28 giugno 1963 al 1° febbraio 1969, con l’escussione di trentadue testi, dei quali sette ex officio.

Furono celebrate due Processi Rogatoriali, rispettivamente a Milano (Italia), dal 16 novembre 1963 al 10 febbraio 1965, con l’escussione di dodici testi, e a Roma (Italia), dall’11 gennaio 1964 al 19 dicembre 1966, con l’escussione di quattro testi, di cui uno ex officio.

La validità giuridica dei Processi fu riconosciuta con il Decreto dell’8 novembre 1996.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si svolse il 9 novembre 2012, presieduto dal Promotore della Fede, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio fu una figura di spicco del laicato cattolico, che molto operò nella vita ecclesiale in Italia, per la cultura cattolica. Si dedicò all’azione sociale, in particolare per le donne di ogni età e condizione: operaie, studentesse, casalinghe, nobili, contadine e professioniste. Lasciò un persistente ricordo di sé e fu accompagnata da segni di autentica devozione, soprattutto tra le “Figlie della Regina degli Apostoli”, il primo Istituto Secolare femminile riconosciuto dalla Chiesa.

Al termine del dibattito, tutti i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio .

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 1° luglio 2014. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in rilievo la sua costante unione di mente e di cuore con lo Sposo divino, un’unione confermata sia dalle lunghe soste in preghiera silenziosa nella chiesa parrocchiale, sia dalla abituale dolcezza di tratto con la quale si rapportava al prossimo. Visse nella profonda convinzione che la santità stia nell’amore incondizionato per Dio, testimoniato nell’amore quotidiano e costante del prossimo.

Anche il momento della morte fu da lei vissuto in un clima di serenità e di pace, secondo quanto aveva scritto nel suo Diario spirituale qualche anno prima: occorre “conservare la lampada accesa e la morte sarà un sorriso”.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa