Causa in corso
Eugenio Reffo
- Venerabile Servo di Dio -

Eugenio Reffo

(1843 - 1925)

Venerabilità:

- 12 giugno 2014

- Papa  Francesco

Cofondatore e Sacerdote professo della Congregazione di San Giuseppe; fu un uomo di fede forte e pura, cercando di compiere in ogni momento la volontà di Dio. La sua vita fu un continuo esercizio di carità verso Dio e verso il prossimo. Ebbe come modello di vita San Giuseppe e, per questo, si dedicò con zelo fervente alla propagazione della sua devozione

  • Biografia
Ama nescire, abnege temetipsum, da mihi animas, coetera tolle

 

Il Venerabile Servo di Dio Eugenio Reffo nacque a Torino il 2 gennaio 1843, in una famiglia profondamente cristiana.

Dopo aver frequentato le scuole elementari e medie dirette dai Fratelli delle Scuole Cristiane, nel 1955, fu accolto nel Collegio ducale dei Gesuiti a Massa Carrara, dove compì gli studi di grammatica e retorica. Abbandonato il Collegio nel 1859 a causa delle sommosse popolari di Massa, rientrò a Torino, dove completò gli studi ginnasiali privatamente. Sentendosi chiamato al sacerdozio, nello stesso anno, superò gli esami per aspirante ecclesiastico presso il Seminario metropolitano di Torino e iniziò a frequentare il biennio filosofico, restando in famiglia e svolgendo una lodevole attività nella Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli. Il 27 ottobre 1861 ricevette l’abito talare e qualche giorno dopo accolse l’invito del Rettore del Collegio degli Artigianelli, Don Pier Giuseppe Berizzi, di entrarvi nella qualità di maestro.

Compiuti gli studi teologici, fu ordinato presbitero il 26 maggio 1866. Continuò la sua attività pastorale nel Collegio degli Artigianelli, inizialmente con don Berizzi e, successivamente, con il nuovo Rettore, San Leonardo Murialdo, che egli affiancò anche nella fondazione della Congregazione di San Giuseppe, con lo scopo di educare i giovani poveri e abbandonati. Seguì l’attività dell’Istituto con grande attenzione, mettendosi generosamente al suo servizio mediante la predicazione e la collaborazione giornalistica su LUnità Cristiana e La voce delloperaio, di cui divenne Direttore. Il 19 settembre 1891, insieme a San Leonardo Murialdo e ad altri tre confratelli, emise la professione perpetua.

Alla morte del Fondatore, avvenuta il 30 marzo 1900, il primo Capitolo della Congregazione, lo elesse come Superiore Generale ma, ritenendosi indegno, non accettò la carica. Eletto Vicario Generale, visitò le varie comunità, mentre continuava la sua opera di predicatore e di confessore, soprattutto al Collegio degli Artigianelli. Nel 1903 pubblicò la biografia di San Leonardo Murialdo. Il Capitolo Generale del 1912, lo scelse come Superiore Generale della Congregazione. Accettando l’incarico, si dedicò con grande attenzione ai confratelli, allo sviluppo della Congregazione e ai giovani chierici. Dal 1917 cominciò a soffrire di gravi disturbi agli occhi, che lo portarono alla completa cecità.

Il 3 aprile 1919, il Capitolo Generale lo elesse Superiore Generale ad honorem, in segno di gratitudine e stima per tutto il suo operato.

Negli ultimi anni di vita, le sue condizioni di salute diventarono sempre più critiche, non solo per la cecità, ma anche per una forma forte di artrosi cervicale, che gli impedì di tenere il capo eretto. Nonostante ciò, egli continuò a dedicarsi al ministero della Confessione e alla visita delle comunità giuseppine.

Morì il 9 maggio 1925 a Torino.

 

Processo Cognizionale

Il Processo Cognizionale fu istruito presso la Curia ecclesiastica di Torino (Italia) dall’8 ottobre 1981 al 10 novembre 1993, con l’escussione di trentasei testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica del Processo fu riconosciuta con il Decreto del 10 febbraio 1995.

 

Prima Seduta dei Consultori Storici

Si svolse il 27 aprile 2004, presieduto dal Relatore Generale, con la presenza dei Consultori prescritti.

A conclusione di un approfondito dibattito, la maggioranza dei Consultori ritenne necessario un supplemento di ricerca storica, atta a completare la documentazione per meglio precisare i contorni essenziali della vita e delle attività del Venerabile Servo di Dio.

 

Seconda Seduta dei Consultori Storici

In risposta alle richieste della Consulta Storica, venne presentata una Positio adiuncta, con lo scopo di fornire un quadro storicamente più completo ed approfondito sulla figura del Venerabile Servo di Dio.

La nuova Seduta degli Storici si svolse il 24 novembre 2006, presieduta dal Relatore Generale, con la presenza dei Consultori prescritti.

A conclusione di un approfondito dibattito, alla luce della nuova documentazione, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si tenne il 12 giugno 2012, presieduto dal Promotore della Fede, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono la ricchezza della figura sacerdotale del Venerabile Servo di Dio, pieno di amore verso Dio, dedito alla preghiera e all’apostolato, inserendosi, così, nella schiera di santi sacerdoti piemontesi che, nella Torino dell’epoca, praticarono la cosiddetta spiritualità dell’azione, senza mai cadere nell’attivismo.

I Consultori, inoltre, misero in luce l’esemplare fedeltà al carisma del proprio Istituto Religioso da parte del Venerabile Servo di Dio che eccelse nella fede, nella carità, nell’abnegazione e nell’umiltà.

Al termine del dibattito, i Consultori all’unanimità si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 3 giugno 2014. L’Em.mo Ponente, dopo aver tratteggiato il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, mise in rilievo che il suo ritratto spirituale può essere sintetizzato in tre massime: ama nescire, abnege temetipsum, da mihi animas, coetera tolle. Fu un uomo di fede forte e pura, cercando di compiere in ogni momento la volontà di Dio. La sua vita fu un continuo esercizio di carità verso Dio e verso il prossimo. Ebbe come modello di vita San Giuseppe e, per questo, si dedicò con zelo fervente alla propagazione della sua devozione. Dei suoi ottantadue anni, ben sessantaquattro li donò ininterrottamente all’educazione cristiana dei giovani poveri e abbandonati e alla formazione degli operai, dando loro dignità nel lavoro.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa